Iain Banks - Complicità

Здесь есть возможность читать онлайн «Iain Banks - Complicità» весь текст электронной книги совершенно бесплатно (целиком полную версию без сокращений). В некоторых случаях можно слушать аудио, скачать через торрент в формате fb2 и присутствует краткое содержание. Город: Milano, Год выпуска: 1996, ISBN: 1996, Издательство: Longanesi, Жанр: Триллер, на итальянском языке. Описание произведения, (предисловие) а так же отзывы посетителей доступны на портале библиотеки ЛибКат.

Complicità: краткое содержание, описание и аннотация

Предлагаем к чтению аннотацию, описание, краткое содержание или предисловие (зависит от того, что написал сам автор книги «Complicità»). Если вы не нашли необходимую информацию о книге — напишите в комментариях, мы постараемся отыскать её.

Cameron, reporter del Caledonian e maniaco di computer game, si mette sulle tracce di un nemico crudele, un uomo solo che si erge a giudice, giuria e boia di tutti coloro che hanno commesso un errore troppo grave per essere perdonato. Quale oscura complicità lega Cameron all’inafferrabile serial-killer?

Complicità — читать онлайн бесплатно полную книгу (весь текст) целиком

Ниже представлен текст книги, разбитый по страницам. Система сохранения места последней прочитанной страницы, позволяет с удобством читать онлайн бесплатно книгу «Complicità», без необходимости каждый раз заново искать на чём Вы остановились. Поставьте закладку, и сможете в любой момент перейти на страницу, на которой закончили чтение.

Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

Andiamo a Heathrow su un’auto civetta, una Granada. Londra in una soleggiata mattina di novembre. Gente, macchine, edifici, negozi. Osservo la vita reale che prosegue il suo corso e mi sembra un film di fantascienza. Mi stupisco nel constatare quanto mi appaia aliena, strana e distante. Provo un bizzarro senso di nostalgia. Osservo gli uomini e le donne che affollano le strade o siedono nelle loro macchine, nei furgoni, negli autobus, nei camion, e la loro libertà mi appare inestimabilmente preziosa, esotica, inebriante. Poter passeggiare, guidare, fare tutto ciò che si desidera… Cristo, sono dentro da meno di una settimana e già mi sento come uno che esce dopo trent’anni.

Eppure so che questa gente non si sente libera, so che corre o che se ne sta seduta e intanto si preoccupa per il lavoro, per il mutuo, perché è in ritardo o per la paura che l’IRA abbia messo una bomba nel cestino dei rifiuti lì vicino… Ciononostante la guardo e avverto una terribile nostalgia, perché penso di aver ormai perso tutto: l’ordinarietà della vita, la capacità di farne parte e di prendervi parte. Spero proprio che il mio sia soltanto un atteggiamento po’ melodrammatico e che presto ogni cosa verrà ricondotta alla normalità, a com’era un tempo, prima che cominciasse questo incubo, ma ne dubito. Dentro di me comprendo che, anche se tutto finirà nel migliore dei modi, la mia vita è cambiata profondamente, e per sempre.

Ma chi se ne frega. Se non altro sono tornato nel mondo reale, e con un minimo di controllo su me stesso.

Sono stato ammanettato, con discrezione, al sergente Flavell — la chiave la tiene McDunn — e insieme a noi ci sono un paio di agenti in borghese; ho la netta sensazione che siano armati fino ai denti, ma la tensione si è un po’ allentata. Non credo che mi considerino più il sospettato numero uno. Sono convinto che McDunn mi creda, e per il momento ciò mi basta. Quei poveracci del capitano — poi maggiore, ormai in pensione — Lingary e del dottor Halziel mi hanno aiutato alquanto, scomparendo in modo così misterioso. Cerco di non pensare a quello che Andy potrebbe fare loro. Cerco anche di non pensare a quello che potrebbe fare a me, se mai ne avesse l’opportunità.

Stiamo percorrendo la cara vecchia sopraelevata, parte della M4 (un tratto che i camion in panne sembrano prediligere), quando arriva una telefonata per McDunn. Lui solleva la cornetta, ascolta, aspira aria tra i denti per un po’ e poi dice: «Grazie». Mette giù l’apparecchio e si volta a guardarmi. «Era l’esercito», spiega, e poi si gira di nuovo a guardare la strada intasata dal traffico della tarda mattinata. «Il corpo nell’albergo non è quello di Andrew Gould.»

«Hanno confrontato i dati con quelli della cartella di Howie?» chiedo.

McDunn annuisce. «E i dati corrispondono a quelli di Gould. Non proprio esattamente — si era fatto fare altri lavori da allora —, però mi hanno riferito che si può esserne sicuri al novantanove per cento. Le cartelle sono state scambiate.»

Mi appoggio allo schienale e sorrido; per un poco sento dentro di me un calore che sostituisce la nausea. Ma non dura molto.

McDunn chiama al telefono qualcuno della polizia del Tayside e gli chiede di mettersi in contatto con i Gould per fermare il funerale.

Pranzo per cinque a dodicimila metri, Edimburgo vista dall’alto: grandiosamente grigia e un po’ nebbiosa. Atterriamo poco dopo l’una e ci stringiamo tutti e cinque su una Jaguar XJ. L’auto corre veloce verso nord e oltrepassa il ponte: non ha luci rotanti né sirena, eppure fila come un razzo È il tragitto autostradale più tranquillo che abbia mai fatto; tutta una volata sui centosessanta, senza problemi, senza doversi preoccupare di macchine civetta della polizia; il traffico davanti a noi sembra dileguarsi nell’aria, ragazzi, tutti frenano (e talvolta sbandano, e a quelli che guidano probabilmente vengono i sudori freddi) si gettano umilmente a sinistra e frenano di nuovo. In vita mia, non ho mai visto tante BMW darti strada così docilmente: sembra quasi che guidino tutti delle Due cavalli. È fantastico.

Gli afferriamo una gamba per uno e lo trasciniamo a faccia in giù tra le felci, in direzione del versante nord-occidentale della collina. I suoi calzoni sono ancora abbassati intorno alle caviglie e continuano a impigliarsi. Siamo costretti a fermarci, a girarlo, a tirarglieli su e ad allacciarglieli. Ora il suo pene è piccolo e, sopra, c’è un po’ di sangue, secco e incrostato. Trasciniamo l’uomo sotto gli alberi. Andy tiene ancora in mano il bastone con cui l’ha colpito.

Arriviamo a una macchia folta, formata da rododendri e da cespugli di more. Andy si fa strada attraverso il sottobosco e così trasciniamo l’uomo in mezzo ai rovi, dentro la verde oscurità. Lo zaino s’impiglia nei rami e Andy glielo toglie e lo spinge davanti a noi.

Arriviamo a un tozzo cilindro di pietre grezze: è la seconda presa d’aria del vecchio tunnel della ferrovia che corre sotto la collina.

Dall’autostrada facciamo in un lampo. Sembra incredibile, ma, se guidi una macchina della polizia, la gente ti aiuta addirittura a sorpassare. Quasi rimpiango di essere diventato un giornalista e non un autista della polizia: guidare così è un vero piacere. Ma forse, a pensarci bene, proprio questo lo rende meno eccitante.

A Gilmerton, dove un tempo erano parcheggiate le tre FIAT 126 blu, c’è una Sapphire Cosworth bianca e arancione che ci aspetta, acquattata all’incrocio; quando le passiamo davanti, ci lampeggia. Ferma all’ultimo incrocio per Strathspeld c’è un’altra autopattuglia.

«Facciamo le cose in grande stile, eh?» chiedo a McDunn.

Lui si limita ad annuire.

Arriviamo al villaggio. Osservo la mia vecchia casa: i cespugli e gli alberi sono più alti. C’è un’antenna parabolica sul tetto e una serra di fianco all’edificio. Osservo i negozi e i palazzi dall’aria familiare che mi sfilano davanti: il vecchio negozio di oggetti da regalo della mamma (ora è un videoshop), il pub dove ho bevuto la mia prima birra, il vecchio distributore di papà, ancora in servizio. C’è anche un’altra macchina della polizia, parcheggiata davanti ai giardini.

«I Gould sono in casa?» chiedo.

McDunn scuote la testa. «Si trovano nell’albergo davanti al quale siamo appena passati.»

Mi sento sollevato. Credo proprio che non avrei saputo cosa dire loro. «Salve! La bella notizia è che non ho ucciso vostro figlio, anzi, lui non è affatto morto, ma la cattiva notizia è che lui è un pluriomicida.»

Cinque minuti dopo arriviamo alla casa.

La spianata di ghiaia sembra il parcheggio di una stazione di polizia. Mentre McDunn scende dalla macchina, sento un gran frastuono e alzo gli occhi verso il cielo coperto: cazzo, abbiamo persino l’elicottero!

McDunn si mette a parlare con alcuni pezzi grossi in divisa fermi sui gradini davanti al portone. Mi guardo intorno. Le cornici intorno alle finestre sono state ridipinte, le aiuole sembrano un po’ trascurate, ma non è cambiato nulla. Non sono più stato qui da quel lontano giorno, dalla settimana successiva alla morte di Clare; anche allora ogni cosa aveva questo aspetto smorto e sbiadito.

McDunn ritorna verso la macchina, incrocia lo sguardo di Flavell e gli fa un cenno. Scendiamo e seguiamo McDunn dentro la casa.

Anche all’interno non è cambiato nulla: la casa ha lo stesso aspetto e il medesimo odore di allora: pavimenti di parquet lucidissimo, vecchi tappeti sontuosi ma consunti, mobili assortiti in gran parte molto vecchi, un sacco di piante in vaso e quadri con panorami e ritratti sbiaditi dal tempo appesi alle pareti coperte da pannelli di legno. Passiamo sotto la curva della grande scalinata ed entriamo nella sala da pranzo. La stanza è piena di poliziotti; aperta sul tavolo, c’è una mappa della proprietà che copre quasi tutto il ripiano. McDunn mi presenta agli altri agenti. Non ho mai ricevuto tante occhiate sospettose in tutta la mia vita.

Читать дальше
Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

Похожие книги на «Complicità»

Представляем Вашему вниманию похожие книги на «Complicità» списком для выбора. Мы отобрали схожую по названию и смыслу литературу в надежде предоставить читателям больше вариантов отыскать новые, интересные, ещё непрочитанные произведения.


Iain Banks - Der Algebraist
Iain Banks
Iain Banks - A barlovento
Iain Banks
Iain Banks - Inversiones
Iain Banks
Iain Banks - El jugador
Iain Banks
Iain Banks - Dead Air
Iain Banks
Iain Banks - The Algebraist
Iain Banks
Iain Banks - Complicity
Iain Banks
Отзывы о книге «Complicità»

Обсуждение, отзывы о книге «Complicità» и просто собственные мнения читателей. Оставьте ваши комментарии, напишите, что Вы думаете о произведении, его смысле или главных героях. Укажите что конкретно понравилось, а что нет, и почему Вы так считаете.

x