Iain Banks - Complicità

Здесь есть возможность читать онлайн «Iain Banks - Complicità» весь текст электронной книги совершенно бесплатно (целиком полную версию без сокращений). В некоторых случаях можно слушать аудио, скачать через торрент в формате fb2 и присутствует краткое содержание. Город: Milano, Год выпуска: 1996, ISBN: 1996, Издательство: Longanesi, Жанр: Триллер, на итальянском языке. Описание произведения, (предисловие) а так же отзывы посетителей доступны на портале библиотеки ЛибКат.

Complicità: краткое содержание, описание и аннотация

Предлагаем к чтению аннотацию, описание, краткое содержание или предисловие (зависит от того, что написал сам автор книги «Complicità»). Если вы не нашли необходимую информацию о книге — напишите в комментариях, мы постараемся отыскать её.

Cameron, reporter del Caledonian e maniaco di computer game, si mette sulle tracce di un nemico crudele, un uomo solo che si erge a giudice, giuria e boia di tutti coloro che hanno commesso un errore troppo grave per essere perdonato. Quale oscura complicità lega Cameron all’inafferrabile serial-killer?

Complicità — читать онлайн бесплатно полную книгу (весь текст) целиком

Ниже представлен текст книги, разбитый по страницам. Система сохранения места последней прочитанной страницы, позволяет с удобством читать онлайн бесплатно книгу «Complicità», без необходимости каждый раз заново искать на чём Вы остановились. Поставьте закладку, и сможете в любой момент перейти на страницу, на которой закончили чтение.

Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

Non so cosa penso, né cosa provo. Anzi, sì, provo un forte senso di nausea.

«Hai una relazione con Yvonne Sorrell?» chiede McDunn.

Lo guardo. Non so davvero cosa rispondere.

Fa un gesto con una mano. «Be’, per ora non ha importanza. Tuttavia abbiamo già controllato i movimenti del signore e della signora Sorrell. Con discrezione, dopo che abbiamo saputo che erano tuoi amici.» Sorride. «Non si può scartare a priori la possibilità che si tratti di più di una persona, Cameron, specialmente quando i crimini sono così sparpagliati su un territorio talmente vasto, e sono complicati come questi.»

Annuisco. Hanno controllato. Hanno controllato i movimenti. Mi chiedo cosa intenda con «discrezione». Ho voglia di piangere perché penso che sto ammettendo con me stesso che, comunque vada a finire, la vita non sarà mai più la stessa.

«È venuto fuori», riprende McDunn, sempre giocherellando con il pacchetto di sigarette, «che, benché entrambi siano spesso lontani da casa, i loro movimenti sono molto ben documentati. Sappiamo che cosa stavano facendo quando hanno avuto luogo le aggressioni.»

Annuisco di nuovo, e mi sento come se mi avessero strappato le budella. Li ho denunciati, e senza uno scopo.

«Ho pensato ad Andy», dico, rivolto al pavimento, evitando d’incontrare gli occhi di McDunn. «Andy Gould», chiarisco, perché, a parte tutto, Andy e io siamo stati insieme durante l’estate, più o meno nel periodo in cui è sparito il biglietto con i miei appunti. «Ho pensato che potrebbe essere stato lui, ma è morto.»

«Il funerale è domani», m’informa McDunn, facendo cadere la cenere e osservando la punta incandescente della sigaretta. La gira sul bordo del leggero posacenere di metallo finché l’estremità della sigaretta non è un cono perfetto, poi prende una boccata. La mia cenere cade sul pavimento. La schiaccio con il piede e la riduco a nulla.

Dio mio, che voglia di un po’ di droga! Avrei bisogno di rilassarmi, di calmarmi. Sto quasi aspettando con ansia la prigione. C’è un sacco di droga, là dentro, sempre che mi sia concesso di mescolarmi con gli altri detenuti. E sta per succedere, Cristo. Lo sto già accettando, sto scendendo a patti con la cosa. Cristo!

«Domani?» ripeto, deglutendo. Sto cercando di non piangere e di non tossire, perché anche quello potrebbe farmi piangere.

«Sì», conferma McDunn, facendo cadere dell’altra cenere con cura. «Lo seppelliscono domani, nella tenuta di famiglia. Come hai detto che si chiama?»

«Strathspeld», dico. Lo fisso, ma non saprei dire se aveva veramente dimenticato il nome oppure no.

«Strathspeld», ripete, e annuisce. «Strathspeld.» Si rigira la parola in bocca come se stesse assaporando un buon whisky di malto. «Strathspeld, sul Carse of Speld.» Aspira aria attraverso i denti. Vorrei tanto che se li facesse vedere, quei denti. Ci saranno dentisti speciali per i poliziotti, oppure questi dovranno andare da quelli da cui vanno tutti, sperando che il dentista non nutra… non nutra rancore contro…?

Un momento.

Oh, cazzo! Aspetta un momento.

Lo so!

È come se mi fosse entrato nell’occhio un minuscolo granello di polvere e, alzando lo sguardo per vedere da dove proveniva, mi fosse crollata addosso una tonnellata di mattoni. Ecco, qualcosa di altrettanto devastante. Rimango in silenzio per un secondo, pensando: «No, non può essere…» Invece è proprio così. Non si scappa, e io lo so. Lo so.

Lo so, e mi sento male… Comunque è già un bene sentirsi così sicuri a proposito di qualcosa. Non posso provare niente e ancora non ho tutto chiaro, ma so, e so che devo andare là, devo andare a Strathspeld. Potrei semplicemente chiedere che ci andassero loro, che andassero a controllare, a vigilare, perché è destino che lui si trovi là, deve essere là, proprio là. Ma non posso permettere che succeda così e, che lo prendano o no (e dubito che ci riusciranno), devo esserci.

Mi schiarisco la gola, guardo McDunn negli occhi e gli dico: «Va bene. Altri due nomi». Faccio una pausa, deglutisco, è come se avessi qualcosa in gola. Cristo, devo proprio dirlo? Sì. «E c’è anche un’altra cosa.»

McDunn inclina la testa di lato e inarca le sopracciglia.

Faccio un respiro profondo. «Però voglio qualcosa da voi.»

McDunn aggrotta la fronte. «E che cosa sarebbe, Cameron?»

«Voglio andare là, domani, al funerale.»

Le rughe sulla fronte si fanno ancora più profonde. Abbassa lo sguardo sul pacchetto di sigarette e gli fa fare un altro paio di giri sul tavolo. Poi scuote la testa. «Sai che non posso farlo, Cameron.»

«Sì, che può», ribatto. «Lo farà, dopo quello che sto per dirle.» Faccio una pausa e un altro respiro, che però mi si blocca in gola. «Ci sarà anche lui.»

McDunn ha un’aria perplessa. «Chi sarebbe ‘lui’, Cameron?»

Il cuore ha preso a battermi all’impazzata, stringo forte i pugni. Deglutisco a fatica, ho la gola arida. Gli occhi mi si riempiono di lacrime e finalmente riesco a tirare fuori le parole.

«Un cadavere.»

CARSE OF SPELD

Sto correndo giù per la collina, entro nella valletta illuminata dal sole e risalgo lungo l’altro versante con Andy che m’insegue, calpestando arbusti, cespugli d’erica e felci. Scuoto la mano per liberarla dal suo seme e, mentre corro, lascio che sfreghi contro le foglie e contro l’erba per pulirla del tutto. Sto ridendo. Ride pure Andy, ma mi sta anche gridando dietro insulti e minacce.

Corro su per la collina, intravedo qualcosa che si muove davanti a me e penso che sia un uccello, un coniglio o qualche altro animale, e quasi vado a sbattere contro un uomo.

Mi fermo di colpo. Sento Andy che sale dietro di me, gridando e travolgendo cespugli.

L’uomo indossa scarponi, calzoni di velluto a coste marroni, camicia, e giacca a vento verde. Sulle spalle porta uno zaino marrone. Ha i capelli rossi e sembra furioso.

«Cosa credevate di fare, ragazzi?»

«Cosa? Eh? Ah…?» biascico, poi mi giro e vedo Andy che arriva di corsa; scorgendo l’uomo, rallenta bruscamente.

«Tu!» urla l’uomo, rivolto ad Andy. La sua voce mi fa sussultare. Nascondo la mano appiccicosa dietro la schiena come se fosse vistosamente macchiata. «Che cosa stavi facendo con questo ragazzo, eh? Che cosa stavate facendo?» grida, guardandosi intorno. Infila il pollice sotto gli spallacci dello zaino e sporge in fuori il mento e il petto. «Allora? Che cosa stavate facendo? Rispondimi, ragazzo!»

«Non sono affari suoi», dice Andy, ma la sua voce è incerta. Sento un odore strano. Ho paura che venga dalla mia mano sporca e temo che lo avverta anche l’uomo.

«Non parlarmi in questo tono!» sbraita l’uomo, sempre guardandosi intorno. Quando parla, sputa.

«Lei non ha diritto di stare qui», obietta Andy, con aria impaurita. «Questa è una proprietà privata.»

«Davvero?» ribatte l’uomo. «Proprietà privata, dici? E questo ti dà il diritto di fare cose sporche, da pervertiti, eh?»

«Noi…»

«Sta’ zitto, ragazzo.» L’uomo fa un passo in avanti, e scruta oltre le nostre teste. È così vicino che potrei toccarlo. Sento di nuovo quell’odore, più forte. Oh, Dio mio, adesso lo sentirà anche lui. Mi sembra di diventare piccolo piccolo. L’uomo si batte un dito sul petto. «Be’, lascia che ti dica una cosa, figliolo», riprende, rivolto ad Andy. «Sono un poliziotto.» Annuisce, e si erge in tutta la sua altezza. «Proprio così», aggiunge, socchiudendo gli occhi. «Hai ragione ad aver paura, ragazzo, perché sei proprio nei guai.»

Abbassa lo sguardo su di me. «Su, da questa parte. Svelto!»

Si allontana di un passo. Sto tremando. Mi pare di essere inchiodato. Mi giro: Andy mi sta fissando con un’espressione incerta. L’uomo mi afferra per un braccio e mi dà uno strattone. «Ho detto svelto! Su, ragazzo!»

Читать дальше
Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

Похожие книги на «Complicità»

Представляем Вашему вниманию похожие книги на «Complicità» списком для выбора. Мы отобрали схожую по названию и смыслу литературу в надежде предоставить читателям больше вариантов отыскать новые, интересные, ещё непрочитанные произведения.


Iain Banks - Der Algebraist
Iain Banks
Iain Banks - A barlovento
Iain Banks
Iain Banks - Inversiones
Iain Banks
Iain Banks - El jugador
Iain Banks
Iain Banks - Dead Air
Iain Banks
Iain Banks - The Algebraist
Iain Banks
Iain Banks - Complicity
Iain Banks
Отзывы о книге «Complicità»

Обсуждение, отзывы о книге «Complicità» и просто собственные мнения читателей. Оставьте ваши комментарии, напишите, что Вы думаете о произведении, его смысле или главных героях. Укажите что конкретно понравилось, а что нет, и почему Вы так считаете.

x