Iain Banks - Complicità
Здесь есть возможность читать онлайн «Iain Banks - Complicità» весь текст электронной книги совершенно бесплатно (целиком полную версию без сокращений). В некоторых случаях можно слушать аудио, скачать через торрент в формате fb2 и присутствует краткое содержание. Город: Milano, Год выпуска: 1996, ISBN: 1996, Издательство: Longanesi, Жанр: Триллер, на итальянском языке. Описание произведения, (предисловие) а так же отзывы посетителей доступны на портале библиотеки ЛибКат.
- Название:Complicità
- Автор:
- Издательство:Longanesi
- Жанр:
- Год:1996
- Город:Milano
- ISBN:88-304-1337-2
- Рейтинг книги:3 / 5. Голосов: 1
-
Избранное:Добавить в избранное
- Отзывы:
-
Ваша оценка:
- 60
- 1
- 2
- 3
- 4
- 5
Complicità: краткое содержание, описание и аннотация
Предлагаем к чтению аннотацию, описание, краткое содержание или предисловие (зависит от того, что написал сам автор книги «Complicità»). Если вы не нашли необходимую информацию о книге — напишите в комментариях, мы постараемся отыскать её.
Complicità — читать онлайн бесплатно полную книгу (весь текст) целиком
Ниже представлен текст книги, разбитый по страницам. Система сохранения места последней прочитанной страницы, позволяет с удобством читать онлайн бесплатно книгу «Complicità», без необходимости каждый раз заново искать на чём Вы остановились. Поставьте закладку, и сможете в любой момент перейти на страницу, на которой закончили чтение.
Интервал:
Закладка:
«Allora, cos’hai fatto di bello?» gli chiedo.
«Non molto. Sono andato un po’ a pescare. Sono andato su in collina, sai, e tu?»
«Oh, le solite cose. Una scopata di tanto in tanto. Qualche articolo. Ah, ho smesso di fumare.»
«Di nuovo?»
«No, definitivamente.»
«Bene. Scopi sempre quella tipa sposata?»
«Temo di sì», ammetto, lieto che non possa vedere la smorfia che faccio. È imbarazzante: Andy conosce Yvonne e William fin da quando eravamo tutti a Stirling, ed era molto amico di William. Anche se poi ognuno è andato per la sua strada, non voglio proprio che Andy venga a sapere di me e di Yvonne. Ho sempre paura che immagini che si tratta di lei.
«Ah… come hai detto che si chiama?»
«Non credo di avertelo mai detto», gli dico, ridendo e appoggiandomi allo schienale.
«Hai paura che lo racconti a qualcuno, eh?» ribatte, in tono divertito.
«Già. Vivo con la paura costante che la nostra enorme cerchia di amici comuni lo venga a sapere.»
«Ah. Tu però dovresti scovarne una tutta per te.»
«Eh, sì», ribatto, imitando la parlata strascicata di uno che si è appena fatto. «Dovrei proprio trovarmi una pollastrella tutta mia.»
«Non hai mai seguito i miei consigli.»
«Continua a provarci. Chissà che un giorno o l’altro…»
«Sarai mica diventato dell’altra sponda, adesso?»
«Eh?»
«Lo sai, insomma, con gli uomini.»
«Cosa? Buon Dio, no! Voglio dire…» Guardo il ricevitore che stringo in mano. «No.»
«Era solo una domanda.»
«Perché? E tu?» gli chiedo e subito mi pento, perché il mio tono sembra quasi di disapprovazione, se non addirittura omofobico.
«Naa», fa Andy. «Naa, io… lo sai… quella roba non m’interessa più.» Se ne esce con una risatina e ancora una volta mi sembra di sentirla echeggiare nell’albergo avvolto dall’oscurità. «È soltanto che, lo sai, le vecchie abitudini sono dure a morire.»
«Però muoiono, no?» gli dico.
«Credo di sì. Di solito, sì.»
«Merda», esclamo e mi chino in avanti per far partire Despot sullo schermo. Sento il bisogno di fare qualcosa; normalmente, a questo punto, starei cercando le sigarette. «Stavo pensando di fare un salto su a trovarti. Non è che ce l’hai con me, vero, Gould?»
«Sono diventato un orso, amico», dice, ridendo di nuovo. «No, vieni, vieni pure. Prima chiamami, però. Sarò felicissimo di vederti. Non vedo l’ora. È passato tanto tempo dall’ultima volta.»
«Bene. Allora verrò presto.» Muovo il mouse per controllare la situazione geopolitica della partita. «Hai poi fatto qualcosa con quella fottutissima villona?»
«Eh? Ah, la mia tana, quassù.»
«Già, la tua tana.»
«No, niente. Non è cambiato niente.»
«Hai riparato qualcuna di quelle perdite?»
«No… Oh!»
«Che c’è?»
«Ti ho detto una bugia.»
«Le hai riparate.»
«No, mi ero dimenticato: qualcosa è cambiato.»
«Cioè?»
«Be’, un paio di soffitti sono crollati.»
«Oh, oh.»
«Be’, sai, quassù è molto umido.»
«Non si è fatto male nessuno, però?»
«Male? E chi doveva farsi male? Qui ci sono solo io.»
«Già. Quindi, se decido di venire e fermarmi da te c’è un sacco di posto, ma farò meglio a portarmi un ombrello oppure un sacco a pelo impermeabile, o magari una tenda. Giusto?»
«Ma no, dai, ci sono anche camere asciutte.»
«Va bene. Non so ancora quando verrò, ma sicuramente prima della fine dell’anno.»
«Perché non vieni su, diciamo… la settimana prossima o quella dopo?»
«Hmm», rifletto. Bisogna vedere che cosa succederà con le varie storie che sto seguendo, ma, teoricamente, potrei. Ho bisogno di prendermi una vacanza. Ho bisogno di cambiar aria. «Okay. Perché no? Probabilmente potrò fermarmi soltanto un paio di giorni, ma sì. Prenotami una stanza.»
«Bene. Quando pensi di arrivare?»
«Hmm, direi giovedì o venerdì. Te lo confermo.»
«D’accordo.»
Parliamo ancora un po’, rievocando i vecchi tempi; poi lo saluto.
Metto giù il telefono e resto lì seduto davanti a Despot che va avanti da solo, ma non sto prestando molta attenzione al gioco. Sto pensando invece al mio vecchio amico, al figlio del ghiaccio, al nostro bambino prodigio, prima classico protagonista degli sfrenati anni ’80, e poi vittima.
Sono sempre stato geloso di lui, ho sempre desiderato avere quello che aveva lui, anche quando sapevo bene di non volerlo davvero.
Andy sembrava sempre in anticipo su di me. Due anni prima che io andassi a Stirling, lui aveva già incominciato a St. Andrew’s un corso sponsorizzato dall’esercito, e quando scoppiò la guerra delle Falkland lui era già tenente dei fucilieri. Si fece una marcia forzata da San Carlos a Tumbledown, rimase ferito in un attacco abborracciato a una postazione argentina e si meritò una medaglia al valore, rispedita però indietro in seguito alla notizia che l’ufficiale a capo dell’attacco era stato promosso, invece di essere condotto davanti alla corte marziale. L’anno seguente, Andy lasciò l’esercito e cominciò a lavorare in una grossa agenzia pubblicitaria di Londra; fece carriera (fu lui a inventare lo slogan dell’IBM: «Siete maniaci della perfezione? Noi, sì» e quello della Guinness: «Ci facciamo una birra?») poi, improvvisamente, si licenziò per aprire il Gadget Shop a Covent Garden. Né Andy, né il suo socio — che aveva lavorato pure lui in un’agenzia di pubblicità — avevano la minima esperienza di vendita al dettaglio, ma possedevano un sacco di idee e molta fortuna; inoltre si servirono dei loro contatti nel mondo dei media (me, per esempio) per lanciare un’enorme campagna pubblicitaria sotto forma di articoli su se stessi e sulla loro iniziativa. Il negozio e il suo catalogo di vendita per corrispondenza si rivelarono un immediato successo. In meno di cinque anni, Andy e il suo socio aprirono altre venti filiali, fecero una modesta fortuna e poi vendettero tutto, per una somma enorme, a una grossa catena di vendita al dettaglio, un paio di mesi prima del crollo della Borsa dell’87.
Andy si prese una vacanza di sei mesi, fece il giro del mondo — sempre in prima classe — scorrazzò per gli Stati Uniti in sella a una Harley Davidson, e andò in crociera nei Caraibi a bordo di uno yacht. Stava facendo un viaggio attraverso il Sahara, quando sua sorella Clare morì. Dopo il funerale, rimase a bighellonare per qualche mese nella tenuta dei suoi, a Strathspeld, poi passò un po’ di tempo a Londra, non facendo nulla, a parte frequentare i vecchi amici e i nightclub. Dopo di che, sembrò spegnersi. Divenne più tranquillo, quindi addirittura misogino; acquistò un grosso albergo fatiscente nelle Highlands occidentali e lì si ritirò a vivere da solo, apparentemente ridotto in miseria, ma senza fare assolutamente nulla, a parte bere smodatamente, finendo quindi con l’ubriacarsi in pratica tutte le sere e diventando anche un po’ hippy, sul genere: «Cioè… Che sballo… Mi sento flippato…» Ogni tanto va a pescare con la sua barchetta, passeggia per le colline o se ne sta a letto a dormire mentre l’albergo — situato in un tranquillo, oscuro villaggio un tempo assai animato, ora invece tagliato fuori da tutto a causa di una nuova strada e della soppressione del ferry — cade silenziosamente a pezzi intorno a lui.
«Cameron! ‘Kirkton of Bourtie’.»
«Che cos’è, Frank?»
«È un piccolo villaggio vicino a Inverurie.»
«Dove?»
«Lascia perdere. Indovina cosa…»
«Mi arrendo.»
«’Kippur o Bourbon’! Ah, ah, ah!»
«Piantala, non ce la faccio più dal ridere.»
Mi sono preso il fine settimana di ferie e l’ho passato a disintossicarmi, senza toccare neppure un granello di polvere bianca, e senza bere niente di più pericoloso per l’organismo del tè forte. Questo regime ferreo ha avuto anche il vantaggio di aiutarmi a tenere sotto controllo la mia voglia di fumare. Ho giocato molto a Despot , facendo avanzare velocemente il mio livello storico fino a qualcosa che assomiglia ai prodromi di una rivoluzione industriale, ma poi i miei nobili si sono ribellati, i barbari provenienti da sud hanno sferrato un attacco insieme a quelli dell’ovest, e c’è stato un fortissimo terremoto che ha portato anche a un’epidemia. Una volta risolti tutti questi problemi, mi sono ritrovato in una situazione paragonabile a quella di Roma dopo lo scisma con l’impero d’Oriente, e con il pericolo che i barbari del sud non fossero più così tanto barbari, o che addirittura si rivelassero più civilizzati della mia gente. Questo poteva risolversi in una completa disfatta strategica. Il mio Impero si è leccato le ferite e io mi sono divertito un mondo a ordinare l’esecuzione rituale di parecchi generali. Nel frattempo, la mia tosse è molto peggiorata e credo proprio che mi verrà il raffreddore; quel maledetto del signor Archer non ha più chiamato, ma, se non altro, mi è arrivata una lettera dalla società della mia carta di credito con una bella notizia, caso più unico che raro: mi hanno innalzato il limite d’utilizzo e quindi ho un po’ più di scoperto con cui poter giostrare.
Читать дальшеИнтервал:
Закладка:
Похожие книги на «Complicità»
Представляем Вашему вниманию похожие книги на «Complicità» списком для выбора. Мы отобрали схожую по названию и смыслу литературу в надежде предоставить читателям больше вариантов отыскать новые, интересные, ещё непрочитанные произведения.
Обсуждение, отзывы о книге «Complicità» и просто собственные мнения читателей. Оставьте ваши комментарии, напишите, что Вы думаете о произведении, его смысле или главных героях. Укажите что конкретно понравилось, а что нет, и почему Вы так считаете.