Dean Koontz - Lampi

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Lampi: краткое содержание, описание и аннотация

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In una tempestosa notte di gennaio Laura Shane viene miracolosamente alla luce grazie all’intervento di uno sconosciuto che annuncia il proprio arrivo con un lampo. Il destino però ha in serbo per lei ben più terrificanti pericoli che supererà con l’aiuto del misterioso personaggio. Ma chi è l’enigmatico protettore? Nel giorno del suo tredicesimo compleanno per Laura è pronta un’agghiacciante rivelazione…

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Con l’affievolirsi dei lampi, il dolore si era fatto più acuto. Sembrò quasi che la saetta che aveva squarciato la volta celeste fosse penetrata nel suo petto, nella sua spalla e nel suo braccio sinistro.

Si mise in ginocchio, poi si alzò in piedi tremante, turbato dal pensiero che aveva poche possibilità di uscire vivo dal bosco. Il cielo nuvoloso era nero come la pece, impenetrabile. Sebbene non ci fosse vento, l’aria invernale era gelida e lui indossava soltanto un leggero camice sopra una camicia e un paio di pantaloni.

Inoltre, forse era distante chilometri da una strada o da un qualsiasi punto di riferimento attraverso il quale potesse riconoscere la sua posizione. Quanto al tunnel, la sua precisione era notevole per quanto riguardava la distanza temporale ma non altrettanto per quanto riguardava il punto di arrivo.

Solitamente il viaggiatore atterrava entro un raggio di novanta metri rispetto alla destinazione scelta, ma in altre occasioni poteva arrivare anche a quindici, venti chilometri di distanza, com’era successo il 10 gennaio 1988, quando era andato per salvare Laura, Danny e Chris dal mortale autocarro dei Robertson.

Nei viaggi precedenti aveva sempre portato con sé una cartina della zona in cui si trovava il suo obiettivo e una bussola, in modo da potersi orientare nel caso si fosse ritrovato in un posto completamente isolato, proprio com’era accaduto adesso. Ma questa volta, avendo lasciato il cappotto nel laboratorio, non aveva né bussola né cartina geografica e il cielo nuvoloso non gli permetteva di trovare la strada per uscire dalla foresta con l’aiuto delle stelle.

Immerso nella neve quasi fino al ginocchio, con indosso un paio di scarpe normali, capì che avrebbe dovuto muoversi immediatamente, altrimenti non sarebbe più riuscito a staccarsi dal terreno a causa del gelo. Si guardò attorno, sperando in un’ispirazione, ma alla fine scelse una direzione a caso e si diresse a sinistra, cercando le orme di un cervo o un altro sentiero naturale che lo aiutassero a trovare un passaggio attraverso la foresta.

Tutta la parte sinistra, dal collo fino alla cintola, pulsava per il dolore. Si augurò che la pallottola non avesse colpito un’arteria e che la perdita di sangue fosse abbastanza lenta da consentirgli di raggiungere Laura e di vedere il suo volto, il volto che amava, un’ultima volta prima di morire.

Il primo anniversario della morte di Danny cadde di martedì e nonostante Chris non avesse fatto menzione del significato di quella data, ne era cosciente. Il bambino fu insolitamente tranquillo. Trascorse gran parte di quella triste giornata giocando silenziosamente ai Dominatori dell’Universo, un genere di gioco che solitamente era accompagnato da vocalizzi che imitavano gli spari delle armi laser, le spade che cozzavano e i motori delle navi spaziali. Più tardi si distese sul letto a leggere dei fumetti. Resistette agli sforzi di Laura di farlo uscire da quell’isolamento che si era autoimposto, e probabilmente fu la cosa migliore. Qualsiasi tentativo di dimostrarsi allegra non avrebbe fatto che deprimerlo ulteriormente, consapevole com’era che anche lei stava lottando con tutte le sue forze per non pensare.

Thelma, che aveva chiamato qualche giorno prima per annunciare che si era decisa a sposare Jason Gaines, telefonò ancora quella sera alle sette e un quarto, giusto per chiacchierare un po’. Laura prese la chiamata nel suo studio, dov’era sempre impegnata in una strenua lotta con il libro che l’aveva occupata nell’ultimo anno.

«Ehi, Shane, sai che cosa mi è successo? Ho conosciuto Paul McCartney! Era a Los Angeles per un contratto di registrazione ed eravamo allo stesso party venerdì sera. Quando l’ho visto si stava infilando una tartina in bocca. Mi ha salutato. Aveva le labbra sporche di briciole ed era semplicemente uno schianto. Mi ha detto che aveva visto i miei film e che pensava che fossero veramente belli. Poi abbiamo parlato, ma ci credi? Dobbiamo aver parlato almeno una ventina di minuti, poi è successa la cosa più strana.»

«Hai scoperto che mentre gli stavi parlando l’hai spogliato.»

«Be’, è sempre molto bello, sai, con quel viso da angioletto per cui abbiamo perso la testa più di vent’anni fa, ma ora è segnato dall’esperienza, molto sofisticato e con un velo estremamente affascinante di tristezza negli occhi. Era pazzescamente divertente e fascinoso. Al principio forse ho desiderato spogliarlo, sì, e vivere una volta per tutte quella fantasia. Ma poi, più parlava e meno mi appariva come un dio, mi sembrava sempre più una persona e nel giro di qualche minuto , Shane, il mito è svanito. Non è niente di più che un semplice uomo attraente, di mezza età. Che cosa ne pensi?»

«Scusa, ma che cosa dovrei pensare?»

«Non so», disse Thelma. «Sono un po’ confusa. Ma un mito vivente non dovrebbe continuare a incutere soggezione anche dopo che ci hai parlato per venti minuti? Voglio dire, finora ho incontrato un sacco di divi e tutti hanno perso i loro aspetto divino, ma questo era McCartney. »

«Be’, se proprio vuoi sapere la mia opinione, il fatto che abbia perso così improvvisamente il suo alone divino non è certo un fatto negativo per lui, ma mi sembra invece molto positivo per quanto ti riguarda. Hai raggiunto una nuova maturità, Ackerson.»

«Questo vuol dire che devo smettere di vedere i vecchi film degli Stooges, ogni sabato mattina?»

«Quelli ti sono permessi, ma le lotte per il cibo sono qualcosa che appartengono definitivamente al passato per te.»

Quando Thelma riappese, alle otto meno dieci, Laura si sentiva leggermente meglio, perciò dal libro passò alla fiaba di Sir Tommy Rospo. Aveva scritto solo due frasi quando l’oscurità al di là dei vetri fu squarciata da un improvviso lampo, tanto luminoso da far nascere pensieri sinistri di un olocausto nucleare. Il tuono che seguì scosse la casa fino alle fondamenta, come se la palla d’acciaio di un demolitore fosse stata lanciata contro uno dei muri. Si alzò in piedi di scatto. Una seconda saetta illuminò le finestre come se fossero gli schermi di un televisore e il tuono che seguì fu ancora più forte del precedente.

«Mamma!»

Laura si voltò e vide Chris sulla porta. «Va tutto bene», disse. Chris corse da lei. Laura si sedette sulla poltrona e lo prese sulle ginocchia. «Va tutto bene. Non avere paura.»

«Ma non sta piovendo», esclamò Chris. «Perché ci sono questi tuoni così forti se non piove neppure?»

Fuori, la serie di lampi e di tuoni continuò per circa un minuto, poi si affievolì. La potenza era stata tale che Laura immaginò che al mattino avrebbero trovato il cielo a pezzi, enormi frammenti come quelli di un gigantesco guscio.

Non erano trascorsi cinque minuti da quando aveva lasciato la radura in cui era arrivato, che Stefan fu costretto a fermarsi e ad appoggiarsi contro l’enorme tronco di un pino. Il dolore per la ferita lo faceva sudare, anche se allo stesso tempo tremava per il freddo intenso, troppo debole per rimanere in piedi, ma terrorizzato all’idea di sedersi e di cadere in un sonno senza fine. Con i rami del pino ripiegati su di lui, ebbe la sensazione di essersi rifugiato sotto il manto nero della Morte, da cui poteva non riemergere.

Prima di mettere a letto Chris, Laura preparò due coppe di gelato al gusto di nocciola e cocco. Mangiarono il gelato in cucina e il bambino parve più sollevato e sereno. Forse lo strano fenomeno atmosferico lo aveva distolto dal pensiero della morte. Continuò infatti a parlare di fulmini e saette, di quello che aveva spezzato la corda dell’aquilone ed era finito nel laboratorio del dottor Frankenstein, nel vecchio film di James Whale che aveva visto per la prima volta una settimana prima, del fulmine che aveva spaventato Paperino in un cartone animato di Walt Disney e della notte tempestosa nella Carica dei 101 , durante la quale Crudelia Demon aveva minacciato la vita dei cuccioli.

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