Dean Koontz - Lampi

Здесь есть возможность читать онлайн «Dean Koontz - Lampi» весь текст электронной книги совершенно бесплатно (целиком полную версию без сокращений). В некоторых случаях можно слушать аудио, скачать через торрент в формате fb2 и присутствует краткое содержание. Город: Milano, Год выпуска: 1990, ISBN: 1990, Издательство: Sperling & Kupfer, Жанр: Триллер, на итальянском языке. Описание произведения, (предисловие) а так же отзывы посетителей доступны на портале библиотеки ЛибКат.

Lampi: краткое содержание, описание и аннотация

Предлагаем к чтению аннотацию, описание, краткое содержание или предисловие (зависит от того, что написал сам автор книги «Lampi»). Если вы не нашли необходимую информацию о книге — напишите в комментариях, мы постараемся отыскать её.

In una tempestosa notte di gennaio Laura Shane viene miracolosamente alla luce grazie all’intervento di uno sconosciuto che annuncia il proprio arrivo con un lampo. Il destino però ha in serbo per lei ben più terrificanti pericoli che supererà con l’aiuto del misterioso personaggio. Ma chi è l’enigmatico protettore? Nel giorno del suo tredicesimo compleanno per Laura è pronta un’agghiacciante rivelazione…

Lampi — читать онлайн бесплатно полную книгу (весь текст) целиком

Ниже представлен текст книги, разбитый по страницам. Система сохранения места последней прочитанной страницы, позволяет с удобством читать онлайн бесплатно книгу «Lampi», без необходимости каждый раз заново искать на чём Вы остановились. Поставьте закладку, и сможете в любой момент перейти на страницу, на которой закончили чтение.

Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

Quando lo mise a letto e gli ebbe dato il bacio della buonanotte, Laura si accorse che sul viso di Chris era scomparsa l’espressione pensierosa che per tutto il giorno non l’aveva abbandonato. Si addormentò con un sorriso sulle labbra, un mezzo sorriso. Lei si sedette in una poltrona accanto al letto e attese finché non fu completamente addormentato, anche se non aveva più paura e la sua presenza non era necessaria. Rimase semplicemente perché aveva bisogno di guardarlo per un po’.

Ritornò nel suo studio alle nove e un quarto, ma prima di sedersi di nuovo al computer, si fermò davanti a una finestra e rimase a guardare il prato innevato, la striscia nera del sentiero ghiaioso che conduceva alla lontana statale, poi rivolse lo sguardo al cupo cielo senza stelle. Qualcosa in quel temporale l’aveva profondamente turbata. Non tanto perché era stato così insolito, né per la sua carica potenzialmente distruttiva, ma perché la sua potenza senza precedenti e quasi soprannaturale le era in un certo senso… familiare. Le sembrava di ricordare di aver assistito a una simile manifestazione in un’altra occasione, ma non riusciva a ricordare quando. Era una sensazione strana, simile a un dejà vu.

Andò nella camera da letto principale e controllò il pannello del sistema di sicurezza per assicurarsi che l’allarme fosse inserito. Da sotto il letto tirò fuori l’Uzi e lo portò nel suo studio. Lo mise per terra accanto alla poltrona.

Stava per sedersi quando un lampo squarciò di nuovo la notte, seguito immediatamente dal boato di un tuono. Un altro lampo, poi un altro e un altro ancora si rifletterono nei vetri come una serie di facce spettrali che sbirciavano, fatte di luce ectoplasmica. Mentre il cielo era percorso da fremiti scintillanti, Laura si precipitò nella stanza di Chris per calmarlo. Con sorpresa si accorse che il bambino non si era svegliato, forse perché il frastuono sembrava parte di un sogno che stava facendo sui cuccioli dalmata in una tempestosa notte di avventura.

Di nuovo, non una goccia di pioggia. I lampi e i tuoni svanirono rapidamente, ma non la sua angoscia.

Stefan vide strane sagome nere agitarsi nell’oscurità, esseri che scivolavano fra gli alberi e lo spiavano con i loro occhi più neri dei loro corpi, e anche se lo spaventavano, sapeva che non erano reali, solo dei fantasmi creati dalla sua mente sempre più disorientata. Continuava ad avanzare faticosamente nonostante il freddo, le punture degli aghi dei pini, le spine taglienti dei rovi, il terreno ghiacciato che sotto i suoi piedi scricchiolava come il piatto di un fonografo. Il dolore che avvertiva al petto, alla spalla e al braccio era così intenso che gli sembrava di avere dei ratti dentro il corpo che gli stavano divorando le carni, anche se non riusciva a immaginare come avessero fatto a entrare.

Dopo aver vagato, per circa un’ora — ma a lui parvero ore, forse giorni — arrivò al limitare della foresta e lontano, in fondo al prato ammantato di neve, vide la casa. S’intravedevano delle luci filtrare dalle persiane chiuse delle finestre.

Si fermò, incredulo, dapprima convinto che la casa non fosse più reale delle figure sinistre che l’avevano accompagnato attraverso il bosco. Poi s’incamminò verso quel miraggio. Forse non era un’allucinazione, dopotutto.

Aveva fatto solo qualche passo, quando una serie di lampi squarciò la notte.

L’ombra di Stefan sussultava e si contorceva sulla neve, anche se momentaneamente era paralizzato dalla paura. A volte aveva due ombre perché i lampi lo illuminavano simultaneamente da due direzioni diverse. Cacciatori ben addestrati lo avevano già seguito lungo la Via del Lampo, decisi a fermarlo prima che avesse una possibilità di avvisare Laura.

Si voltò a guardare il bosco da cui era appena uscito. Sotto il cielo, i sempreverdi sembravano scagliarsi contro di lui, poi ritrarsi, poi lanciarglisi di nuovo contro. Non vide nessun cacciatore. Mentre i lampi andavano attenuandosi, riprese ad avanzare verso la casa. Cadde due volte, si rialzò faticosamente, continuò ad avanzare, anche se temeva che se fosse nuovamente caduto non sarebbe più stato in grado di rialzarsi o di gridare abbastanza forte da essere udito.

Lo sguardo fisso sullo schermo del computer, cercando di concentrarsi su Sir Tommy Rospo e pensando invece al temporale, Laura si ricordò improvvisamente di quando aveva visto per la prima volta quel cielo tempestoso così soprannaturale: il giorno in cui suo padre per la prima volta le aveva raccontato di Sir Tommy, il giorno che il tossicomane era entrato nella drogheria, il giorno in cui aveva visto il suo Custode per la prima volta, l’estate in cui aveva otto anni.

Si raddrizzò istantaneamente sulla poltrona.

Il suo cuore cominciò a battere all’impazzata.

Un temporale di una tale potenza significava guai di una natura particolare, guai per lei. Non riuscì a ricordare se ci fosse stato un temporale il giorno in cui Danny era morto o quando il suo Custode era apparso al cimitero, durante il servizio funebre di suo padre. Ma con un’assoluta certezza che non poteva spiegarsi, sapeva che il fenomeno a cui aveva assistito quella notte era carico di un significato tremendo per lei; era un segno premonitore e di certo non uno di quelli buoni.

Afferrò l’Uzi e fece il giro di tutte le stanze, controllando tutte le finestre, guardando nella stanza dove dormiva Chris, assicurandosi che ogni cosa fosse come doveva essere. Poi corse al piano di sotto a ispezionare le altre stanze.

Mentre entrava in cucina, qualcosa cadde con un tonfo contro la porta sul retro. Con un sussulto di sorpresa e di paura, si voltò in quella direzione impugnando l’Uzi e poco ci mancò che aprisse il fuoco.

Ma non era il rumore di qualcuno che sta per fare irruzione. Era un rumore che non aveva nulla di minaccioso, appena più forte di un semplice colpo dato alla porta, ripetuto due volte. Credette persino di sentire una voce, che debolmente chiamava il suo nome.

Silenzio.

Andò vicino alla porta e rimase in ascolto per mezzo minuto.

Nulla.

La porta era blindata, con un’anima in acciaio rivestita da due spessissimi pannelli in legno di quercia. Non era perciò possibile che qualcuno armato dall’altra parte potesse colpirla. Tuttavia esitò ad avvicinarsi di più e a sbirciare attraverso lo spioncino perché temeva di vedere l’occhio di qualcuno che dall’altra parte la stava spiando. Quando alla fine trovò il coraggio per farlo, lo spioncino le consentì di avere una visione piuttosto ampia del patio e vide un uomo disteso sul cemento, le braccia spalancate, come se fosse caduto all’indietro dopo aver bussato alla porta.

Una trappola, pensò. Una trappola.

Accese la luce esterna e si mosse lentamente verso la finestra oscurata dalla veneziana. Sollevò con la massima cautela una delle stecche. L’uomo disteso nel patio era il suo Custode. Le scarpe e i pantaloni erano incrostati di neve. Indossava un camice bianco, macchiato di sangue sul davanti.

Per quanto riuscì a vedere, non c’era nessuno nel patio o nel prato retrostante, ma doveva comunque considerare la possibilità che qualcuno avesse scaricato il corpo in quel punto per attirarla fuori di casa. Aprire la porta di notte, in quelle circostanze, era da incoscienti.

Nonostante ciò non poteva lasciarlo lì fuori. Non il suo Custode. Non in quelle condizioni, ferito e in fin di vita.

Disattivò l’allarme, premendo un pulsante che si trovava vicino alla porta, aprì la porta girando i chiavistelli e con riluttanza uscì nella gelida notte imbracciando l’Uzi. Nessuno le sparò. Sul prato debolmente illuminato dal riverbero della neve, fino in fondo alla foresta, nulla si muoveva.

Si avvicinò al suo Custode, si inginocchiò di fianco a lui e gli sentì il polso. Era vivo. Gli sollevò una palpebra. Era svenuto. La ferita al torace era brutta, anche se non sembrava sanguinare per il momento.

Читать дальше
Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

Похожие книги на «Lampi»

Представляем Вашему вниманию похожие книги на «Lampi» списком для выбора. Мы отобрали схожую по названию и смыслу литературу в надежде предоставить читателям больше вариантов отыскать новые, интересные, ещё непрочитанные произведения.


Отзывы о книге «Lampi»

Обсуждение, отзывы о книге «Lampi» и просто собственные мнения читателей. Оставьте ваши комментарии, напишите, что Вы думаете о произведении, его смысле или главных героях. Укажите что конкретно понравилось, а что нет, и почему Вы так считаете.

x