Dean Koontz - Lampi

Здесь есть возможность читать онлайн «Dean Koontz - Lampi» весь текст электронной книги совершенно бесплатно (целиком полную версию без сокращений). В некоторых случаях можно слушать аудио, скачать через торрент в формате fb2 и присутствует краткое содержание. Город: Milano, Год выпуска: 1990, ISBN: 1990, Издательство: Sperling & Kupfer, Жанр: Триллер, на итальянском языке. Описание произведения, (предисловие) а так же отзывы посетителей доступны на портале библиотеки ЛибКат.

Lampi: краткое содержание, описание и аннотация

Предлагаем к чтению аннотацию, описание, краткое содержание или предисловие (зависит от того, что написал сам автор книги «Lampi»). Если вы не нашли необходимую информацию о книге — напишите в комментариях, мы постараемся отыскать её.

In una tempestosa notte di gennaio Laura Shane viene miracolosamente alla luce grazie all’intervento di uno sconosciuto che annuncia il proprio arrivo con un lampo. Il destino però ha in serbo per lei ben più terrificanti pericoli che supererà con l’aiuto del misterioso personaggio. Ma chi è l’enigmatico protettore? Nel giorno del suo tredicesimo compleanno per Laura è pronta un’agghiacciante rivelazione…

Lampi — читать онлайн бесплатно полную книгу (весь текст) целиком

Ниже представлен текст книги, разбитый по страницам. Система сохранения места последней прочитанной страницы, позволяет с удобством читать онлайн бесплатно книгу «Lampi», без необходимости каждый раз заново искать на чём Вы остановились. Поставьте закладку, и сможете в любой момент перейти на страницу, на которой закончили чтение.

Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

«Stasera? Vengo a prenderla alle sei?»

«Okay.»

Dopo aver riappeso, Laura rimase per un momento a fissare il telefono. Alla fine disse ad alta voce: «Shane sei impazzita?… Però ha detto che i miei scritti sono ‘così belli e così reali’».

Andò in camera e guardò la collezione di rospi allineati sul suo comodino. «Certo che ha un comportamento veramente strano. La prima volta non riesce a dire una parola, e la volta dopo non smette un attimo di parlare. Potrebbe essere uno psicopatico, Shane.» Poi si disse: «Sì, potrebbe. Però è anche un grande critico letterario».

Visto che il programma era di andare a cena e poi al cinema, Laura indossò una gonna grigia, una camicetta bianca e un giubbotto marrone. Daniel, invece, aveva indossato un completo blu scuro, una camicia bianca con polsini doppi, una cravatta di seta blu con tanto di fermacravatta, un fazzoletto di seta nel taschino e un paio di scarpe nere lucidissime, come se dovesse andare a una prima all’opera. La scortò sotto il suo ombrello dall’appartamento all’auto, tenendola delicatamente sottobraccio. Aveva un’aria estremamente protettiva, come se temesse che Laura si potesse dissolvere se fosse stata toccata da una goccia di pioggia oppure si frantumasse in mille pezzi se fosse scivolata e caduta. A causa della diversità del loro abbigliamento e della vistosa differenza delle loro corporature — Laura era più bassa di almeno trenta centimetri e pesava la metà — ebbe la sensazione di andare a un appuntamento con suo padre o con un fratello maggiore. Non era una donna piccola, ma accanto a Daniel si sentì decisamente minuta.

Sull’auto Daniel rimase silenzioso e lei ritenne che ciò fosse dovuto al fatto che doveva guidare con estrema attenzione a causa del brutto tempo. Andarono in un delizioso ristorantino italiano a Costa Mesa, dove Laura era già stata un paio di volte in passato, apprezzandone la cucina. Si sedettero a un tavolo, ma prima che la cameriera potesse chiedere se desideravano un aperitivo, Daniel annunciò: «Qui non va bene, andiamo in un altro locale».

Sorpresa Laura chiese: «Perché? Qui va bene. La cucina è ottima».

«No, veramente, non va bene. Non c’è atmosfera, non c’è stile, non voglio che pensi, ehm». Ecco che di nuovo si esprimeva con difficoltà, come in occasione del loro primo incontro. Arrossendo proseguì: «Be’, ehm, comunque, qui non va bene, non è adatto per il nostro primo appuntamento, voglio che questa serata sia speciale». E si alzò. «Penso di conoscere il posto giusto.» Poi, rivolgendosi alla cameriera che li guardava con aria perplessa, disse: «Mi scusi, spero che non le abbiamo recato troppo disturbo». Ed era già alle spalle di Laura per aiutarla ad alzarsi. «Conosco il posto giusto. Vedrai, ti piacerà. Io non ci sono mai stato ma ho sentito che il cibo è ottimo, eccellente.» Laura si accorse che avevano attirato l’attenzione di altri clienti, perciò smise di protestare. «È vicino, tra l’altro, proprio a qualche isolato da qui.»

Ritornarono alla macchina, percorsero un paio di isolati e parcheggiarono di fronte a un ristorante dall’aspetto tutt’altro che pretenzioso, in un centro commerciale.

Ormai Laura lo conosceva abbastanza bene da sapere che doveva aspettare che lui le aprisse la portiera. Ma quando lo fece, Laura si accorse che era finito in una pozzanghera alta almeno venti centimetri. «Oh, le scarpe!» esclamò Laura.

«Si asciugheranno. Tu tieni l’ombrello e io ti porterò al di là della pozzanghera.»

Imbarazzata, Laura si lasciò sollevare e trasportare come se pesasse meno di un cuscino di piume. La depose sul marciapiede e senza l’ombrello ritornò sguazzando all’auto per chiudere la portiera.

Nel ristorante francese l’atmosfera era meno intima che in quello italiano. Furono fatti accomodare a un tavolo troppo vicino alla cucina, e mentre attraversavano la sala si udì soltanto il cic ciac e lo scricchiolio delle scarpe bagnate di Daniel.

«Ti prenderai una polmonite», disse Laura in tono preoccupato quando si furono seduti ed ebbero ordinato due aperitivi.

«Non io. Sono refrattario, non mi ammalo mai. Una volta in Vietnam, durante un’azione, rimasi isolato dalla mia unità e trascorsi una settimana da solo nella giungla e non smise un attimo di piovere. Quando finalmente trovai la via del ritorno, ero raggrinzito , ma non ho mai neppure preso un raffreddore.»

Mentre sorseggiavano l’aperitivo e studiavano il menu, Laura lo vide rilassato come mai prima di quel momento e in effetti si dimostrò un conversatore piacevole e persino divertente. Quando furono serviti gli antipasti, salmone in salsa di aneto per lei e scaloppine per lui, fu immediatamente chiaro che il cibo non era all’altezza dei prezzi, decisamente il doppio di quelli del ristorante italiano che avevano appena lasciato. Portata dopo portata, Daniel parve sempre più imbarazzato e anche la sua conversazione si fece meno brillante. Laura affermò che tutto era delizioso, ma non servì a nulla.

Il servizio inoltre era lentissimo. Quando finalmente fecero ritorno alla macchina, erano già in ritardo di mezz’ora per il film.

«Non importa», disse Laura. «Possiamo andare lo stesso e l’inizio lo vediamo dopo.»

«No, no», replicò Daniel. «È un modo indecente di vedere un film. Lo rovineremmo. E io che volevo che questa serata fosse perfetta!»

«Rilassati», esclamò Laura. «Mi sto divertendo.»

La guardò incredulo, si sorrisero, ma il suo era un sorriso triste.

«Se non vuoi andare al cinema», disse Laura, «non importa. Qualsiasi cosa tu voglia fare, ci sto.»

Lui scosse la testa, mise in moto la macchina e uscirono dal parcheggio. Solo dopo qualche chilometro Laura si rese conto che la stava accompagnando a casa.

Mentre la scortava fino alla porta di casa, continuò a scusarsi per la serata e lei a sua volta continuò ad assicurargli che non era rimasta affatto delusa. Giunti davanti all’appartamento, nell’istante in cui Laura infilò la chiave nella serratura Daniel si voltò e corse giù per le scale, senza chiederle il bacio della buonanotte e senza lasciarle la possibilità di invitarlo in casa.

Dall’alto lo guardò mentre scendeva, e a metà scala una folata di vento gli rovesciò l’ombrello. Mentre cercava di raddrizzarlo rischiò di perdere l’equilibrio almeno un paio di volte. Quando raggiunse il vialetto riuscì finalmente a raddrizzare l’ombrello, ma il vento dispettoso pensò bene di capovolgerglielo un’altra volta. Al culmine della frustrazione lo gettò in un cespuglio vicino, poi alzò lo sguardo verso Laura. Ormai era fradicio da capo a piedi e alla pallida luce di un lampione, Laura vide che il vestito gli si era praticamente appiccicato addosso. Era un uomo enorme, forte come un toro, ma era stato messo in difficoltà da piccole cose come una pozzanghera, una folata di vento e in tutto ciò c’era qualcosa di ridicolo. Laura sapeva che non avrebbe dovuto ridere, che non avrebbe dovuto osare , ma alla fine non seppe trattenersi e scoppiò in una risata.

«Sei dannatamente bella, Laura Shane!» le gridò Daniel. «Che Dio mi assista, sei semplicemente troppo bella!» Poi si allontanò velocemente.

Sentendosi in colpa per essersi messa a ridere, ma incapace di trattenersi, entrò in casa, si cambiò e indossò un pigiama. Erano solo le otto e quaranta.

O Daniel era matto da legare e senza speranza, oppure si trattava dell’uomo più dolce che avesse conosciuto da quando suo padre era morto.

Alle nove e mezzo il telefono squillò. Era Daniel. «Uscirai ancora con me?»

«Pensavo che non avresti più chiamato.»

«Allora lo farai?»

«Certo.»

«Una cenetta e un film?» propose Daniel.

«Mi sembra un’ottima idea.»

«Sì, ma non torneremo in quell’orribile ristorante francese. Mi dispiace che sia accaduto, davvero.»

Читать дальше
Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

Похожие книги на «Lampi»

Представляем Вашему вниманию похожие книги на «Lampi» списком для выбора. Мы отобрали схожую по названию и смыслу литературу в надежде предоставить читателям больше вариантов отыскать новые, интересные, ещё непрочитанные произведения.


Отзывы о книге «Lampi»

Обсуждение, отзывы о книге «Lampi» и просто собственные мнения читателей. Оставьте ваши комментарии, напишите, что Вы думаете о произведении, его смысле или главных героях. Укажите что конкретно понравилось, а что нет, и почему Вы так считаете.

x