«È stato proprio il mio studio a occuparsi della sua morte. Il mio capo, Josef Keller, medico legale capo dello stato, ha fatto l’esame autoptico.»
«Ha trovato qualcosa di insolito. Droghe? Alcol?» «Nulla di quel genere. Sa qualcosa di ciò che stava succedendo a Kathy prima dell’incidente?» Grimes scrollò la testa.
«Tutto ciò che so è che è stata investita da un’automobile.» «Si trattava di un camion. Era corsa fuori da un bar, direttamente in strada. Il povero autista non ha avuto nemmeno la possibilità di frenare.»
«Ma lei ha detto che non stava bevendo.» «Il livello alcolico nel suo sangue era zero. L’esame tossicologico, la parte almeno che ci hanno reso finora, totalmente negativa. Era impazzita, Bill. Completamente impazzita. Stava scivolando da mesi in una tremenda paranoia. Pensava che qualcuno volesse ucciderla. Io ho cercato di indurla a farsi vedere da qualcuno, ma più insistevo, più lei si allontanava da me.»
«Ha mai parlato con la sua famiglia?» «Li avevo chiamati, quattro settimane circa prima che Kathy venisse uccisa, ma mi sono parsi soltanto sconcertati e quasi arrabbiati con Kathy per essersi allontanata da loro. Non capivano cosa potessero fare per aiutarla, se io, un medico, non potevo fare niente.»
«I Wilson sono brava gente», commentò Grimes, «ma semplice, irrigidita nelle proprie abitudini. Kathy era la loro unica figlia. Hanno sempre pensato che non avrebbe dovuto andarsene.» «Lo so.»
«Allora cosa è stato? È semplicemente impazzita?» «Suppergiù. Come ho detto, alla fine era convinta che degli uomini le stessero dando la caccia per ucciderla. Credo che volesse scappare da loro quando è morta.» «È possibile che avesse ragione?» «Per quanto ne so, no.»
«E così l’autopsia effettuata dal suo capo non ha rivelato nient’altro?»
«Nulla che non sapessimo già. C’era comunque un’altra cosa molto strana in lei. Qualcosa che non ho ritenuto giusto dire ai suoi genitori. Per un bel po’ di mesi prima che morisse, e in coincidenza con l’evoluzione della sua pazzia, il suo viso era sempre più sfigurato da protuberanze, che noi chiamiamo neurofibromi.»
«Neu-ro-fi-bro-mi.» Grimes pronunciò il termine lentamente, come se volesse affidarlo al suo vocabolario. «Causa?»
«Sconosciuta, o forse genetica o una mutazione, quel genere di cose. Magari un virus. Ha mai visto il film The Elephant Man ?»
«Temo di no. Ma credo di sapere di cosa sta parlando.»
«Nella sua forma peggiore, quella sarebbe stata la sua condizione, e ci stava arrivando. Alla fine era veramente deforme. Non saprei dire che aspetto avrebbe assunto, se avesse continuato a vivere.»
Nikki lanciò un’occhiata al sole, quindi all’orologio.
«Ha veramente intenzione di partire oggi?» chiese Grimes.
«Sono di guardia domani sera, per cui devo essere di ritorno per quell’ora. Sono una delle più inaffidabili guidatrici notturne, per cui andrò fino a New York e completerò il percorso domani mattina. Mi piacerebbe, tuttavia, suonare ancora un po’, prima di partire. Ci sono un paio di pezzi di Kathy che vorrei provare a suonare con i ragazzi.»
«Vorrei proprio che rimanesse», insisté Grimes, con tono d’invito nella voce e nell’espressione.
«Grazie per il pensiero», rispose lei, senza sentirsi affatto minacciata dal tono del capo della polizia, «ma sono costretta a tornare a casa.» Si alzò. «Venga con me, suoneremo qualcosa per lei. Ha qualche motivo che ama particolarmente e che non ha sentito?»
«Non sono un grande esperto di bluegrass», ammise, «anche se la musica mi piace. Mi dica una cosa», soggiunse mentre la riaccompagnava verso la sala, «come mai ha deciso di non parlare ai Wilson dei neu-ro-fi-bro-mi di Kathy?»
«Non c’era alcun motivo per parlarne al telefono e oggi, quando li ho conosciuti di persona, non ero ancora certa di volerlo fare. Poi mi hanno detto… Kit mi ha chiesto se il volto di Kathy era stato rovinato dall’incidente. Era già difficile per quei poveretti comprendere che il suo stato mentale era squilibrato. Mi è parso crudele dire loro che anche il suo viso era deforme. Inoltre, non è stato ancora fatto l’esame al microscopio del cervello e dei neurofibromi. Dovesse rivelare cosa è successo, ne parlerò con loro. Se non fornisse alcuna spiegazione, deciderò se vale la pena farlo. Come sa, Kathy era figlia unica, per cui non c’è da temere che qualche gene cattivo si faccia strada nella sua famiglia.»
«Se fossi al posto suo, non ne parlerei con i Wilson», ammise Grimes. «Nulla da guadagnarci.»
«Nulla da guadagnarci», ripeté Nikki.
«Ebbene», disse Grimes appena raggiunta la sala, «mi spiace di averla incontrata in questa circostanza, ma sono felice di averla conosciuta.»
«Lo stesso vale per me.»
«Chi lo sa? Forse ci rivedremo.»
«Non si può mai dire. Dovesse capitarmi di ripassare da queste parti, verrò a trovarla alla stazione di polizia.»
«Lo faccia, e io verrò a trovarla all’ufficio del coroner, dovessi trovarmi a Boston.»
«Mi farebbe piacere.»
«E, Nikki, se quei vetrini di cui mi ha parlato dovessero rivelare qualcosa, per favore, me lo faccia sapere.»
Nikki prese il violino e lo strofinò delicatamente con un panno.
«Lo farò, Bill», disse, prendendo posto tra i musicisti che stavano facendo una pausa tra un pezzo e l’altro. «Dato che non ha espresso alcuna richiesta, sceglierò io. Abbiamo suonato alcuni brani di Alison Krauss. Era l’idolo di Kathy. E anche il mio.»
L’intelligente e solenne medico legale che non aveva avuto occasione di conoscere se ne era andato, ma pochi altri l’avevano fatto. C’erano persone raccolte attorno al tavolo del buffet e altre sparse sulla pista da ballo, sottobraccio, in attesa della melodia successiva. Kathy avrebbe approvato e con ogni probabilità avrebbe insistito per aggiungere un barilotto di Budweiser alla celebrazione della sua vita.
Nikki chiuse gli occhi e lasciò che ka musica le riempisse la mente e il corpo. Poche ore prima era una sconosciuta a Belinda. Ora, grazie a Kathy e al potere del bluegrass, si sentiva legata alla città e ai boschi e alle montagne e ai fiumi in un modo che sarebbe durato finché fosse vissuta.
Erano quasi le tre e mezzo del pomeriggio. Nikki diede una mano a trasferire le cose di Kathy nel furgone Dodge Ram dei Wilson. Quando tutto fu sistemato, infilò la mano nel bagagliaio della Saturn e tirò fuori l’astuccio che conteneva lo splendido mandolino di Kathy.
«Ecco», disse, porgendolo a Sam. «Il capo della polizia Grimes mi ha detto che è stato lei a insegnare a Kathy a suonare.»
«Solo per un paio di settimane», replicò il padre, estraendo lo strumento e cullandolo nelle sue enormi mani, un’espressione nostalgica sul viso. «Dopodiché ha iniziato lei a insegnare a me.»
Fece scorrere il pollice sulle corde che Nikki aveva accordato prima di caricare lo strumento nel bagagliaio. Prese poi uno dei plettri dall’astuccio e suonò un breve riff di notevole chiarezza e con qualche difficoltà tecnica.
«È fantastico», esclamò Nikki. «Adesso capisco perché Kathy era tanto brava. L’aveva nel sangue.»
«Voglio che lo tenga lei», disse Sam, mentre rimetteva lo strumento nell’astuccio e lo ridava a Nikki.
«Ma io…»
Da dietro le spalle di Sam, Kit la interruppe bruscamente scuotendo la testa.
«Sam soffre di artrite», spiegò la moglie. «Saremmo entrambi felici sapendo che lo strumento di Kathy è con lei.»
Non vi era nulla nelle espressioni dei genitori di Kathy che incoraggiasse la discussione.
«Potrei tornare per farmi dare da lei qualche lezione», disse.
«Ne saremmo felicissimi», riuscì a dire lui, gli occhi umidi.
Nikki pose lo strumento sul sedile del passeggero, abbracciò i Wilson, quindi percorse il viale della chiesa e imboccò la strada che portava a nord. Appena fuori Belinda, si fermò e fissò a lungo, attraverso il lunotto posteriore, la via principale. Era veramente una bella città, gente cortese, seria; una campagna stupenda; e un ritmo incantevole di vita. S’addolorò al pensiero che non avrebbe mai conosciuto quel posto con la sua amica.
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