Le parole pronunciate qualche minuto prima dall’ambasciatore avevano un’eco terrificante: Cento campane… in tutto il mondo.
«È venuto un tecnico specializzato a installarla», proseguì Hourigan, assumendo un tono leggermente annoiato, mentre l’incontro si avvicinava alla conclusione. «Credo che sia qui, da qualche parte.»
La porta della sala si aprì sonoramente alle loro spalle.
Tutti e tre si voltarono.
«Ah, eccolo», disse Hourigan. La sua voce si spense quando notò il mitragliatore in mano al nuovo arrivato. L’uomo aveva i capelli color biondo platino. Sebbene fosse all’altro capo della sala, Kat notò il tatuaggio scuro sulla mano che teneva l’arma.
Cercò in fretta la fondina agganciata alla caviglia.
Senza proferir parola, l’assassino aprì il fuoco, irrorando la sala di proiettili. Schegge di vetro e di legno esplosero ovunque.
Alle spalle di Kat, sotto i proiettili che rimbalzavano, la campana dorata non smetteva di suonare.
Sudafrica,
ore 12.44
Le porte dell’ascensore si aprirono al settimo livello sotterraneo. Gray uscì, fucile alla mano, e scrutò il corridoio grigio in entrambe le direzioni. A differenza del palazzo, che aveva finiture artigianali in legno pregiato, il piano sotterraneo era illuminato da lampade al neon e caratterizzato da una sterilità inflessibile: pavimenti di linoleum bianco, pareti grigie e soffitti bassi. Su un lato del corridoio si susseguivano porte lisce d’acciaio, con serrature elettroniche scintillanti. Le altre porte sembravano più ordinarie.
Gray appoggiò il palmo della mano su una di quelle.
Il pannello vibrava. Sentì un ronzio ritmico.
Una centrale elettrica? Doveva essere enorme.
Marcia lo affiancò. «Penso che siamo scesi troppo in basso. Sembra più un’area di magazzini e impianti.»
Gray era d’accordo, ma…
Passò sull’altro lato, avvicinandosi a una delle porte d’acciaio. «Ma cosa immagazzinano?»
L’insegna sulla porta diceva: EMBRYONAAL.
«Laboratorio embrionale», tradusse Marcia.
Gray prese ancora una volta la tessera di Ischke e la infilò nel lettore magnetico. Si accese una luce verde e la serratura si sbloccò. Gray si era messo in spalla il fucile e aveva in mano la pistola.
Le lampade al neon al soffitto si accesero, sfarfallando brevemente.
La stanza era in realtà un lungo corridoio, che si estendeva almeno quaranta metri. Gray notò che l’aria era fredda, più frizzante, filtrata. Su un lato c’era una fila ininterrotta di congelatori d’acciaio inossidabile, alti dal pavimento al soffitto. I compressori ronzavano. Sull’altro lato c’erano carrelli d’acciaio, serbatoi d’azoto liquido e un grande tavolo con un microscopio, collegato a un banco per la microdissezione.
Sembrava una specie di laboratorio per ibernare cadaveri.
A una postazione di lavoro centrale c’era un computer con lo screensaver che girava sul monitor a cristalli liquidi: un simbolo argentato ruotava su uno sfondo nero.Gray l’aveva già visto sul pavimento del castello di Wewelsburg.
«Il Sole Nero… Il simbolo dell’Ordine Nero di Himmler, un gruppo di occultisti e scienziati della società di Thule, ossessionati dal mito del superuomo. Probabilmente anche Baldric ne è stato membro.» Gray intuiva che il cerchio si stava chiudendo. Dal bisnonno di Ryan a lì. Indicò il computer. «Cerchi una directory principale e veda cosa riesce a scoprire.»
Mentre Marcia si dirigeva alla postazione di lavoro, Gray raggiunse uno dei freezer e lo aprì. Ne uscì una ventata d’aria gelida. All’interno c’erano cassetti, contrassegnati e numerati. Dietro di lui, Marcia batteva sui tasti del computer. Gray aprì un cassetto. C’era una serie di piccole provette di vetro piene di un liquido giallo, ben ordinate in appositi raccoglitori.
«Embrioni congelati», spiegò Marcia.
Lui chiuse il cassetto e diede un’occhiata alla fila di enormi freezer. Se Marcia aveva ragione, ci dovevano essere migliaia di embrioni immagazzinati lì dentro.
«Il computer contiene un database con genomi e genealogie», proseguì la donna. «Sia umani sia animali, in particolare mammiferi. Guardi qui.»
Lo schermo era pieno di strane notazioni.
NUCLEOTIDE VERANDERING (DNA)
[Crocuta crocuta]
6 Nov 14.56.25 GMT
Schema V.1.16
VERANDERING CODE RANGSCHIKKEN
Loci A.0. Transversie
A.0.2. Dipyrimidine to Dithymidine ATGGTTACGCGCTCATG
(c[CT]>TT) GAATTCTCGCTCATGGA
ATTCTCGCTCGTCAACT
Loci A.3. Gedeeltelijk
A.3.3.4. Dinucleotide (transcriptie) CTAGAAATTACGCTCTTA
CGCTTCTCGCTTGTTAC
GCGCTCA
Loci B.5.
B.5.1.3. Cryptische plaatsactivering GTTACGCGCTCGCGCTCA
TGGAATTCTCGC TCATG
Loci B.7.
B.7.5.1. Pentanucleotide (g[TACAGATTC] ATGGTTACGCGCTCCGC
verminderde stabiliteit) TGGAATTCTCGCTC ATG
GAATTCTCGCTC
«Sembra una lista di mutazioni», spiegò Marcia. «Definite a livello di polinucleotidi.»
Gray indicò il nome in cima alla lista. « Crocuta crocuta , la iena maculata. Ho visto il risultato finale di quella ricerca. Baldric Waalenberg ha accennato a come stava perfezionando la specie, incorporando anche cellule staminali umane nel cervello degli animali.»
Marcia s’illuminò e, premendo un tasto, ritornò alla directory principale. «Ciò spiega il nome dell’intero database: Hersenschim. Significa ‘chimera’, un termine che si riferisce a un organismo con materiali genetici provenienti da più di una specie, che vengono innestati, come nelle piante, oppure inseriti in un embrione, tramite cellule estranee.» Continuò a digitare sulla tastiera con una mano, concentrata. «Ma a quale scopo?»
Gray diede un’occhiata all’estensione del laboratorio embrionale. Era forse diverso dalla manipolazione delle orchidee e dei bonsai che Baldric praticava nella serra? Era soltanto un altro modo di controllare la natura, di manipolarla e progettarla secondo la sua idea di perfezione.
«Strano…» mormorò Marcia.
Gray si voltò di nuovo verso di lei. «Che cosa?»
«Secondo la genealogia a riferimenti incrociati, tutti questi embrioni sono geneticamente legati ai Waalenberg.»
Non era una sorpresa. Gray aveva notato le somiglianze nella discendenza dei Waalenberg. Il patriarca cercava di perfezionare il lignaggio familiare da generazioni. Ma evidentemente non era quello l’aspetto più strano.
Marcia proseguì: «Ognuno degli embrioni dei Waalenberg, a sua volta, fa riferimento a linee di cellule staminali che poi sono collegate al Crocuta crocuta ».
«Le iene?»
Marcia annuì.
«Sta dicendo che ha impiantato le cellule staminali dei suoi figli in quei mostri?» Non riuscì a nascondere lo shock. Sembrava che le atrocità e la presunzione di quell’uomo non avessero limite.
«Non finisce qui», disse Marcia.
Gray ebbe un colpo allo stomaco, sapendo che cosa stava per dire.
Marcia indicò una complicata tabella sullo schermo. «Secondo questo schema, le cellule staminali delle iene sono collegate alla generazione successiva di embrioni umani.»
«Oh, Dio…» Gray ripensò a Ischke che allungava la mano e fermava la iena inferocita. Non era soltanto il rapporto di una padrona col suo cane. Erano membri della stessa famiglia. Baldric aveva impiantato le cellule delle iene mutanti nei suoi figli, creando incroci, come con le orchidee.
«Ma c’è di peggio…» Marcia ricominciò, pallida e profondamente scossa. «I Waalenberg hanno…»
«Dobbiamo muoverci», la interruppe Gray. Aveva sentito abbastanza e dovevano proseguire le ricerche.
Читать дальше