Michele Amari - Storia dei musulmani di Sicilia, vol. II
Здесь есть возможность читать онлайн «Michele Amari - Storia dei musulmani di Sicilia, vol. II» — ознакомительный отрывок электронной книги совершенно бесплатно, а после прочтения отрывка купить полную версию. В некоторых случаях можно слушать аудио, скачать через торрент в формате fb2 и присутствует краткое содержание. ISBN: , Жанр: foreign_antique, foreign_prose, на итальянском языке. Описание произведения, (предисловие) а так же отзывы посетителей доступны на портале библиотеки ЛибКат.
- Название:Storia dei musulmani di Sicilia, vol. II
- Автор:
- Жанр:
- Год:неизвестен
- ISBN:http://www.gutenberg.org/ebooks/46888
- Рейтинг книги:3 / 5. Голосов: 1
-
Избранное:Добавить в избранное
- Отзывы:
-
Ваша оценка:
- 60
- 1
- 2
- 3
- 4
- 5
Storia dei musulmani di Sicilia, vol. II: краткое содержание, описание и аннотация
Предлагаем к чтению аннотацию, описание, краткое содержание или предисловие (зависит от того, что написал сам автор книги «Storia dei musulmani di Sicilia, vol. II»). Если вы не нашли необходимую информацию о книге — напишите в комментариях, мы постараемся отыскать её.
Storia dei musulmani di Sicilia, vol. II — читать онлайн ознакомительный отрывок
Ниже представлен текст книги, разбитый по страницам. Система сохранения места последней прочитанной страницы, позволяет с удобством читать онлайн бесплатно книгу «Storia dei musulmani di Sicilia, vol. II», без необходимости каждый раз заново искать на чём Вы остановились. Поставьте закладку, и сможете в любой момент перейти на страницу, на которой закончили чтение.
Интервал:
Закладка:
Scarsi quanto siano i ricordi che ci avanzan di cotesta parte di civile reggimento negli Stati musulmani del medio evo, pur non cade in dubbio la esistenza dei corpi municipali. Generalmente si appellavano gemâ' , che suona adunanza; come sappiamo del Kairewân sotto gli Aghlabiti; 25 25 Veggansi il Lib. I, cap. VI, p. 133, seg., e p. 148; e il Lib. II, cap. II, p. 259.
di tutte le città d'Affrica nei primordii della dinastia fatemita 26 26 Il Mehdi usava far leggere i suoi rescritti e avvisi di vittorie nella gemâ' di ciascuna città. Baiân , testo, tomo I, anni 296 a 300.
; del califato abbassida nel decimo secolo, 27 27 Veggasi Mawerdi, Ahkâm-Sultanîa , lib. XX, p. 411 a 414.
e fino ai nostri giorni delle cittadi e tribù dell'Affrica settentrionale. 28 28 Daumas, Le Sahara Algérien , p. 72, 290, 293; e il medesimo, Mœurs et Coutumes de l'Algérie , p. 10.
Questo ordine, non istituito da legge scritta, era appunto novella forma del gran consiglio di tribù e di circolo, di che parlammo nelle istituzioni aborigene degli Arabi: e in vero non si potrebbe comprendere che i nomadi, fatti cittadini, avessero disusato quell'ordinamento, quando il novello lor modo di vivere lo rendea sì necessario, se non per trattare le cose politiche, certo per provvedere, con mezzi e volontà comuni, ai bisogni particolari della città. La gemâ' nelle popolazioni arabiche par sia stata composta dei capi di famiglie nobili, dei dotti, facoltosi e capi delle corporazioni di arti, le quali assimilavansi a famiglie e costituivano società di assicurazione reciproca nei casi penali: perciò questo corpo municipale somigliava in parte alla curia romana. 29 29 Ricordinsi i wagih , sceikh e fakîh del Kairewân, di cui si fa parola nel Libro I, cap. IV, p. 148. Mawerdi, l. c., adopera il nome generico di dsui-l-mekena , ossia “notabili, o capaci;” i quali par non fossero i soli possessori e capitalisti, poichè si dice che possano contribuire alle opere pubbliche, sia con danaro, sia con lavoro. Ei nota essere così fatto obbligo non individuale ma dell'universale, ossia gemâ' dei cittadini notabili. Lo stesso autore adopera la voce dsui-l-mekena per denotare quella classe di persone alle quali furon date in enfiteusi dal califo Othmân le terre demaniali del Sewâd, lib. XVII, p. 335.
Non sappiamo se la sciûra , di che si fa menzione negli annali della Spagna musulmana, 30 30 Ibn-Khallikân, Wafiât-el-'Aiân , nella vita di Ibn-Zohr (Avenzoar) morto a Cordova il 1130, dice che l'avolo di costui avea tenuto alto grado nella sciûra. Veggasi la versione inglese di M. De Slane, tomo III, p. 139, ed a p. 140 la nota 12, ove questo erudito orientalista fa considerare che in Spagna e nell'Affrica settentrionale ogni città aveva il counsel or committee che aiutasse il governatore (e questa non parmi espressione esatta) nello esercizio del suo oficio, e si componea dei capi dei varii quartieri, del câdi, e delle antiche e influenti famiglie del luogo. Nel tomo II, p. 501 della stessa versione, si parla d'un Consiglio simile a Murcia. A Tripoli fin oltre la metà del XII secolo v'ebbe un “Consiglio dei Dieci” che cessò al conquisto degli Almohadi; come l'afferma Tigiani, Rehela, versione francese di M. Rousseau, p. 186, 187. ( Journal Asiatique , février-mars 1853, p. 135, 136.) Negli Stati ove è prevalso più il dispotismo, è rimase in vece della gemâ' un sol oficiale municipale, detto sceikh-el-beled , “l'anziano del paese,” mezzo tra eletto ed ereditario; come si ritrae per l'Affrica settentrionale da M. Worms, Recherches sur la propriètè territoriale dans les pays musulmans , p. 373, 427; e per l'Egitto, dal Lane, Modern Egyptians , tomo I, p. 171.
sia la gemâ' sotto altro nome, ovvero una deputazione della gemâ' , un comitato esecutivo, diremmo oggi, il quale nei tempi ordinarii amministrasse i negozii del municipio deliberati dalla gemâ' ; ma certo è che nei tempi torbidi reggeva le faccende politiche. Nei tempi ordinarii la gemâ' era richiesta, in difetto dell'erario, di provvedere, per contribuzioni volontarie di danaro o d'opera, alla costruzione o restaurazione degli acquedotti, delle mura, delle moschee cattedrali e al sovvenimento dei viandanti poveri. La richiedeva il mohtesib ; poteva obbligarla il solo principe, e nel sol caso che la città fosse piazza di confini, onde, cadute le mura o dispersa la popolazione, ne sarebbe tornato pericolo a tutto il reame. La obbligazione, sempre era collettiva, non individuale: dal che ognun vede essere stata la gemâ' corpo morale, e vero municipio. Alla ristorazione delle moschee minori provvedeano quei circoli o quartieri che le possedessero; e trascurandosi da loro cotesto dovere, il mohtesib era tenuto a farne memoria. 31 31 Mawerdi, op. cit., lib. XX, p. 411, a 414.
Ciò conferma il fatto che oltre il magistrato municipale della città ve n'era altri di quartiere o contrada; 32 32 Lane, Modern Egyptians , tomo I, p. 170.
istituzione necessaria nelle città musulmane, le quali, al par che le nostre del medio evo, eran divise in quartieri, abitati per lo più da nazioni o arti diverse.
Cotesti ordini dall'Affrica passarono senza dubbio nella colonia siciliana; onde v'ha memoria della gemâ' di Palermo, costituita come le altre a modo aristocratico; e pronta a trapassare alla usurpazione dell'autorità politica. 33 33 Ibn-el-Athîr, anno 336, MS. B, p. 261; MS. C, tomo IV, fog. 350 verso, dice dei Beni Tabari, ch'erano degli 'aiân , ossia caporioni della gemâ' in Palermo.
La riputazione dei giuristi che notai trattando dell'Affrica, va supposta necessariamente in Palermo, ove fiorirono nei principii del decimo secolo gli studii di dritto, secondo la scuola di Malek. 34 34 Riadh-en-Nofûs , MS., fog. 79 recto, nella vita di Lokmân-ibn-Iûsuf
Contuttociò non apparisce in Sicilia l'umor di parti di cittadini e nobiltà militare, ond'erasi agitata l'Affrica nei principii del nono secolo. La concordia durava per esser fresco il conquisto; e perchè nobili e cittadini di schiatte orientali stanziavano la più parte in Palermo, uniti da interessi comuni, dalla gelosia contro il governo d'Affrica, e dalla brama di sopraffare i Berberi lor compagni nell'isola.
Pria di passare all'azienda son da esaminare i due ordinamenti economici della colonia dai quali dipendea principalmente la entrata e la spesa pubblica; cioè, il primo, la costituzione della proprietà territoriale; il secondo, i ruoli militari. Molto si è disputato tra i dotti europei sul dritto di proprietà nei paesi musulmani; e manca nondimeno una verace e nitida esposizione di tal materia; ond'è forza ch'io mi provi ad abbozzarla. Premetto essere erronea la generalità, che si è troppo ripetuta e renderebbe superfluo ogni esame; cioè che tutti i terreni appartengano in proprietà a Dio, e per lui al pontefice principe. 35 35 Una quarantina d'anni fa, sostenne quest'assioma il barone De Hammer, oggi consigliere aulico dell'impero austriaco. M. De Sacy lo confutò, prima nel Journal des Savants del 1818, poi nella terza delle sue Memorie su la proprietà in Egitto, Mémoires de l'Académie des Inscriptions , tomo VII, p. 55, 56. Il Martorana, Notizie storiche dei Saraceni Siciliani , tomo II, p. 129 e 248, amò meglio seguire il consigliere aulico, che il dotto professor di Parigi. Il signor Benedetto Castiglia, in uno articolo di giornale che sopra ho avuto occasione di lodare, La Ruota , Palermo, 30 agosto 1842, si appigliò a questo paradosso, e scrivendo in fretta lo attribuì a M. De Sacy. A così fatta teoria rimangono ormai pochi partigiani. La rigetta espressamente M. Worms nella detta opera, Recherches sur la constitution de la propriètè territoriale dans les pays musulmans . Nè so come M. Du Caurroi riparli di Messer Domeneddio proprietario universale, Journal Asiatique , IVe série, tomo XII, p. 13 (1848), senza allegar nuove autorità.
Gli eruditi che trovarono tal paradosso, tolsero in iscambio di dichiarazione di dritto le frasi poetiche o teologiche, come voglia dirsi, frequentissime nel Corano: che Iddio è padrone del Cielo e della Terra, padrone dei Mondi, e via discorrendo. Al certo i Musulmani, ammesso un creatore, lo doveano tener signore di sue proprie fatture; ma pensavano ch'egli avesse lasciato il terreno, non altrimenti che l'acqua, l'aria, il fuoco, la luce, a utilità universale delle creature; non donatolo in particolare a Maometto, e molto manco ai pontefici che gli dovean succedere.
Интервал:
Закладка:
Похожие книги на «Storia dei musulmani di Sicilia, vol. II»
Представляем Вашему вниманию похожие книги на «Storia dei musulmani di Sicilia, vol. II» списком для выбора. Мы отобрали схожую по названию и смыслу литературу в надежде предоставить читателям больше вариантов отыскать новые, интересные, ещё непрочитанные произведения.
Обсуждение, отзывы о книге «Storia dei musulmani di Sicilia, vol. II» и просто собственные мнения читателей. Оставьте ваши комментарии, напишите, что Вы думаете о произведении, его смысле или главных героях. Укажите что конкретно понравилось, а что нет, и почему Вы так считаете.