L'Era di Yezdegerd del 16 Giugno 632, cade nel quinto giorno dopo la morte di Maometto, avvenuta il 7 Giugno A. D. 632; e il suo esaltamento al trono non può porsi più in là della fine dell'anno primo. Non potevano adunque i suoi predecessori aver avuto incontri di resistere all'armi del Califfo Omar; e queste date incontestabili rovesciano la cronologia sconsiderata d'Abulfaragio. V. Ockley, Hist. of the Saracens , vol. I, pag. 130.
Cadesia, dice il Geografo di Nubia (p. 121), è posta in margine solitudinis , sessantuna leghe distante da Bagdad, e due stazioni da Cufa. Otter ( V. t. I, pag. 163) numera quindici leghe, e osserva che vi si trovano datteri e acqua.
Atrox, contumax, plus semel renovatum ; son queste le espressioni ben appropriate del traduttore d'Abulfeda (Reiske, p. 69).
D'Herbelot, Bibl. orient. p. 297-348.
Potrà cogliere il Lettore notizie soddisfacenti intorno a Bassora nella Geogr. di Nubia , p. 121; in d'Herbelot ( Bibl. orient. p. 192); in d'Anville (l' Eufrate e il Tigri , p. 130, 133-145); in Raynal ( Hist. philosoph. des Deux-Indes , t. II, pag. 92-100); ne' viaggi di Pietro della Valle (t. IV, p. 370-391); in Tavernier (t. I, p. 240-247); in Thevenot (t. II, p. 545-584), in Otter (t. II, p. 45-78); in Niebuhr (t. II; p. 172-199).
Mente vix potest numerove comprehendi quanta spolia… nostris casserint (Abulfeda, p. 69). Presumo peraltro che il conto stravagante d'Elmacin sia un errore della traduzione, e non del testo. Ho veduto che i traduttori d'opere antiche, di libri greci, per esempio, sono cattivi computisti.
L'albero della canfora cresce nella Cina e nel Giappone, ma si danno parecchi quintali di questa canfora, di qualità inferiore, per una libbra di gomma di Borneo, e di Sumatra, assai più preziosa (Raynal, Hist. philosoph. , t. I, pag. 362-365; Dictionnaire d'Hist. naturelle , par Bomare; Millar, Gardener's Dictionary ). Forse da Borneo e da Sumatra portarono di poi gli Arabi la loro canfora ( Géograph. nubien. , p. 34, 35, d'Herbelot, p. 232).
V. Gagnier, Vie de Mahomet , t. I, p. 376, 377. Posso bensì credere il fatto ma non la profezia.
La torre di Belo a Babilonia, ed il vestibolo di Cosroe a Ctesifone son le rovine più considerevoli della Assiria. Furono visitate da Pietro della Valle, viaggiatore curioso e vanaglorioso. (t. I, p. 713-718; 731-735).
Si consulti l'articolo Coufah della Biblioteca di d'Herbelot (p. 277, 278), e il secondo volume dell'istoria d'Ockley, particolarmente le pagine 40 e 153.
V. l'articolo Nehavend di d'Herbelot (pag. 667-668), ed i Voyages en Turquie et en Perse , di Otter, tom. I, pag. 191.
Con questa ignoranza e questo tuono d'ammirazione descriveva l'oratore Ateniese i conquisti fatti verso il settentrione da Alessandro, il quale per altro non oltrepassò mai le rive del mar Caspio Αλεξανδροσε εξω της αρκτου και της οικουμενης, ολιγου δειν, πασης μεθησηκει Alessandro trapassò l'Orsa, e quasi scorse tutta la Terra (Eschine, contro Tesifonte t. III, pag. 534, ediz. greca degli orat. , Reiske). Questa causa memorabile fu perorata in Atene ( Olimp. CXII, 3) l'anno 330 avanti G. C., in autunno (Taylor, Prefaz. , p. 370, etc.), un anno in circa dopo la battaglia di Arbella. Alessandro allora inseguiva Dario, e marciava verso l'Ircania e la Battriana.
Abbiam questo fatto curioso nelle Dinastie di Abulfaragio, p. 116. È inutile provare l'identità di Estachar e di Persepoli (d'Herbelot, p. 327), e lo sarebbe di più copiare i disegni e le descrizioni che ne son date dal Chardin e da Corneille-le-Bruyn.
Dopo il racconto della conquista di Persia, aggiugne Teofane: αυτω δε τω χρονω εκελευσεν Ουμαρος αναγραφηνωι πασαν την υπ’ αυτον οικουμενην, εγενοτο δε η αναγραφη και ανθρωπων και κτηνων και φυτων e nel tempo stesso ordinò Omar l'enumerazione di quanto era nel paese a lui soggetto, e questa descrizione comprese gli uomini, le bestie, e le piante ( Cronograph. , p. 283).
Nella quasi totale mancanza di monumenti per questa parte di Storia, duolmi che il d'Herbelot non abbia trovato ed adoperato la traduzione in lingua persiana dell'Opera di Tabari, corredata, per quanto egli dice, di parecchi estratti degli annali scritti dai Ghebri o Magi ( Bibl. orient. , p. 1014).
Quanto sappiamo di più autentico de' fiumi di Sihon (Jaxarte) e del Gihon (Oxo), si trova nell'opera del Sceriffo Al-Edrisi ( Geogr. nubien. , p. 138), in Abulfeda ( Descript. Korasan in Hudson, t. III, p. 23), nello scritto di Abulghazi-Khan, che regnava sulle rive di que' due fiumi ( Hist. généalog. des Tatars , p. 32, 57, 766), e nel geografo turco, manoscritto che sta nella Biblioteca del re di Francia ( Examen critique des historiens d'Alexandre , p. 194-360).
Abulfeda (pag. 76, 77) descrive il territorio della Fargana.
Eo redegit angustiarum eumdem regem exulem, ut Turcici regis et Sogdiani, et Sinensis auxilia missis litteris imploraret (Abulfeda, Annal. , p. 74). Il Freret ( Mémoires de l'Acad. des inscript. , t. XVI, p. 245-255) e il de Guignes ( Hist. des Huns , t. I, p. 54-59) hanno sparsa molta luce sull'istoria di Persia, e quella della Cina. Il Signor de Guignes presenta molte particolarità geografiche sulle frontiere de' due paesi (t. I, p. 1-43).
Hist. Sinica , p. 41-46, nella terza parte delle Relazioni curiose del Thevenot.
Mi sono ingegnato di porre d'accordo i racconti di Elmacin ( Hist. Saracen. , pag. 37), d'Abulfaragio ( Dynast. , p. 116), d'Abulfeda ( Annal. , pag. 74-79) e del d'Herbelot (p. 485). La fine di Yezdegerd non solo fu lagrimevole ma oscura.
Yezdegerd lasciò due figlie: l'una sposò Hassan figlio di Alì, l'altra Mohammed figlio di Abubeker; ebbe Hassan una posterità numerosa. La figlia di Firuz si maritò al Califfo Valid: Yezid loro figlio vantava un'origine, o vera o favolosa, dai Cosroe della Persia, dai Cesari di Roma, e dai Chagan dei Turchi o degli Avari (d'Herbelot, Bibl. orient. , p. 96-487).