Parpaiola Franco - IL CANTIERE

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Il Cantiere racconta le mie eperienze e peripezie durante il collaudo del Termovalorizzatore dell'Ital Green Energy di Monopoli in Provincia di Bari. Descrive ciò che fecero e che non si dovrebbe fare, se si vogliono evitare disastri ecologici.

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L’inchiesta della redazione sarà oggetto di discussione del prossimo question time

A seguito degli articoli pubblicati dal nostro sito e dell’intervista a Franco Parpaiola in merito al caso Ital Green, l’opposizione ha presentato un’interrogazione consiliare.

L’inchiesta della redazione sarà oggetto di discussione del prossimo question time

.A seguito degli articoli pubblicati dal nostro sito e dell’intervista a Franco Parpaiola in merito al caso Ital Green, l’opposizione ha presentato un’interrogazione consiliare. Pertanto l’inchiesta sarà oggetto di discussione nel prossimo question time che si dovrebbe tenere a Palazzo di Città lunedì prossimo. Si tratta di un problema molto sentito dai monopolitani, stante il grande numero di lettori e commentatori degli articoli. Ringraziamo la sensibilità di chi ha voluto trasferire il dibattito nella sede più consona, in consiglio comunale. Tuttavia la nostra inchiesta non si ferma qui; anzi, è solo alle battute iniziali.

Prima di proseguire con le pubblicazioni ci è gradito tranquillizzare i dipendenti della Ital Green Energy srl. Nessuno ha intenzione di mettere in discussione posti di lavoro e neppure chiedere la chiusura del complesso industriale. Quello che ci preme comprendere (e preme anche a molti monopolitani) è ad esempio che tipo di controlli vengono effettuati affinchè le lavorazioni industriali poste in essere dalla Ital Green siano condotte nel rispetto della salute dei cittadini, come vengono effettuati questi controlli, quale attendibilità hanno e soprattutto da chi vengono certificati. Ma questi sono solo alcuni degli interrogativi.

Da tempo ormai i cittadini lamentano un deterioramento della qualità dell’aria ed un incremento di disturbi fisici. Ci sono giunte tantissime segnalazioni. Sono tutte leggende cittadine? O c’è qualcosa di vero? Quale nesso con le lavorazioni della centrale a biomasse?

A questi interrogativi si aggiungono altri. Cosa viene realmente bruciato nella centrale a biomasse? Chi controlla? Abbiamo scoperto infatti che l’inceneritore di Monopoli dal 2004 è stato autorizzato a bruciare CDR (combustibile derivato da rifiuti). Quali possibilità ci sono che questo possa avvenire in futuro?

Ed ancora cosa dire in merito al paventato progetto di realizzare un oleodotto a Nord di Monopoli?

Sono questi temi che animano il dibattito di molte città italiane. Nel nostro paese la questione, dalla realizzazione dell’inceneritore sino alla sua entrata in funzione, è stata a lungo trascurata dall’opinione pubblica e soprattutto dalla politica locale. Qualcosa comincia a muoversi anche su questo fronte? Speriamo vivamente che il prossimo question time sia l’occasione per avviare un dibattito costruttivo, capace di fornire risposte a cittadini, e che tutti i politici assumano degli impegni seri e siano garanti della salute pubblica.

Nessuno di noi intende danneggiare una legittima attività industriale, tuttavia tutti gli imprenditori devono comprendere che la minaccia occupazionale non può diventare il pretesto per rivendicare controlli meno severi ed indurre la politica ad allentare l’attenzione, soprattutto quando in gioco vi è la nostra salute e quella dei nostri figli, lavoratori compresi.

.Alleghiamo alcuni provvedimenti amministrativi poco chiari

Con determinazione 133 del 30 luglio 2004 la Provincia di Bari autorizzava l’Ital Green Energy srl ad esperire l’attività di recupero energetico da CDR, rifiuti di fibra tessile, rifiuti di legno trattato, rifiuti di lavorazione di tabacco, scarti pulper e fanghi essiccati di depuazione di acque reflue. Tuttavia il Comitato Tecnico Scientifico della Provincia poneva dei vincoli a tale attività quali, l’impossibilità che il CDR superasse 1/3 dell’intera massa combustibile, non si superasse la quantità di 108.000 t/a di rifiuti stoccati e soprattutto un monitoraggio continuo obbligatorio dei prodotti combustibili all’ingresso e la certificazione analitica delle ceneri rinvenienti dalla combustione. Il tutto subordinato ad uno studio sull’impatto acustico dell’impianto

La determinazione veniva notificata tra gli altri anche al Comune di Monopoli.

Tuttavia dopo pochi mesi con determinazione 142 del 12 ottobre 2004 sempre la Provincia di Bari ammorbidiva le sue posizioni (viene quasi da chiedersi cosa possa essere successo quell’estate). La Ital Green Energy srl chiedeva, infatti, di rivedere le precedenti condizioni non effettuando le analisi degli IPA in continuo sui fumi emessi e facendo rilevare che l’impianto è in grado di poter funzionare con il solo combustibile CDR.

Il Comitato Tecnico Scientifico affermava che il limite del 33% precedentemente fissato era solo una raccomandazione mentre la Provincia di Bari deliberava che il dosaggio degli IPA andava effettuato come valore medio per un periodo di campionamento di otto ore e con frequenza semestrale.

Ma ritorniamo all’iter autorizzativo per la realizzazione dell’inceneritore di Monopoli. L’anomalia in questo caso è quella di autorizzazioni concesse per gradi e senza l’assoggettamento a V.I.A. (valutazione d’impatto ambientale) nonostante la posizione a ridosso del centro abitato.

Nella Determinazione del Dirigente Settore Ecologia della Regione Puglia 22 luglio 2005, n. 311 sulla richiesta di verifica di assoggettabilità a V.I.A. della costruzione ed esercizio di motogeneratori di energia elettrica a biomassa liquida (oli vegetali) della Ital Green Energy s.r.l. a Monopoli, il dirigente così si esprimeva:

“Non si rilevano particolari criticità eccezion fatta per la vicinanza del centro abitato in direzione Est. I venti dal quadrante Ovest sono piuttosto frequenti (come risulta dallo studio condotto), per cui questa circostanza potrebbe comportare problemi per l’esposizione della popolazione alle emissioni dell’impianto... E’ inoltre previsto un monitoraggio continuo delle emissioni. Occorrerà raccomandare la sistematizzazione dei dati (comunque prevista) che devono essere a disposizione delle autorità deputate al controllo (ARPA)...” E alla fine determinava “di ritenere il progetto concernente la costruzione ed esercizio di motogeneratori di energia elettrica a biomassa liquida (oli vegetali), nel Comune di Monopoli (Ba), proposto da Ital Green Energy S.r.l. - Via Baione, 200 - Monopoli - Ba -, escluso dall’applicazione delle procedure di V.I.A. ....”. (nonostante i paventati problemi per l’esposizione della popolazione alle emissioni).

Nella stessa determina è affermato che :

“ …con nota acquisita al prot. n. 6260 del 16.05.2005, il comune di Monopoli trasmetteva l’attestazione dell’avvenuta affissione all’albo pretorio dell’avviso pubblico nei tempi (dal 18.03 al 17.04.05) e con le modalità previsti dall’art. 16, comma 3, L.R. n. 11/2001. Con la stessa nota veniva comunicato che non erano pervenute osservazioni e nel contempo trasmetteva il parere favorevole del Servizio di Igiene Pubblica e del Servizio di prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro dell’A.S.L. BA/5 .

Dopo poco tempo nella DETERMINAZIONE DEL DIRIGENTE SETTORE INDUSTRIA 21 dicembre 2005, n. 595 di autorizzazione unica all’esercizio dell’aumento di potenza di ulteriore 2,1 MWe di tre motogeneratori già esistenti si afferma che è pervenuta “… la nota del Comune di Monopoli prot. n. 2371/8627/05 del 12.5.2005 che dichiara la non assoggettabilità a nessun vincolo paesaggistico-ambientale (ambito E del P.U.T.T.), nonché la pubblicazione all’Albo pretorio del progetto unitamente alla VIA per trenta giorni senza osservazione e/o opposizioni”.

Non ci risulta esserci mai stato un coinvolgimento della cittadinanza ma un comportamento reticente della politica

Il consigliere Spinosa accusa la stampa di alimentare paura nella gente

Di seguito l’intervento del consigliere Spinosa in merito alla questione Ital Green durante il question time di lunedì scorso:

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