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Micah aprì gli occhi come se avesse dormito per anni. Il suo primo istinto fu quello di non muoversi, sapendo che avrebbe provato dolore se lo avesse fatto, ma il ricordo della sera prima gli diede una scossa e, prima che potesse fermarsi, era seduto. Guardandosi intorno nella stanza, lo sguardo si fermò sulla propria immagine riflessa allo specchio. Le bende erano sparite...e anche il dolore.
Scivolando giù dal letto, Micah camminò verso lo specchio scrutando i propri occhi e si chiese se avesse le allucinazioni. Mentre abbassava la mano sul comò toccò una cornice, che dondolò e cadde. Con riflessi rapidi, la prese prima che potesse colpire il pavimento e se la portò agli occhi.
Guardò la ragazza dagli occhi azzurri. Non sorrideva, ma ciò non contaminava la sua bellezza. I suoi lunghi capelli biondi scendevano in onde astratte attorno alla sua espressione malinconica.
Poteva sentire gli altri nelle stanze vicine, ma câera solo una persona che desiderava vedere... Alicia. E lei era da Michael. Non capiva come facesse a saperlo, ma lo sapeva. Michael era il motivo per cui nessuno ricordava che lei era alla villa la scorsa notte.
Rimettendo la foto sul mobile, Micah si vestì in silenzio e aprì la finestra. Atterrando sul terreno duro, sentì i propri muscoli assorbire lâimpatto con facilità e si fermò, chiedendosi come fosse possibile che ora si sentisse meglio di quanto si fosse sentito prima di essere gettato nella piccola camera di tortura di Anthony. Sapendo che presto lo avrebbe scoperto, si diresse verso casa di Michael per assicurarsi che Alicia stesse bene.
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Michael aprì gli occhi, non vedendo nientâaltro che il cielo azzurro e sbatté le palpebre. Si era addormentato di nuovo sul tetto della chiesa. Mettendosi a sedere, guardò la strada appena in tempo per vedere Micah avvicinarsi alla porta dâingresso. Michael si bloccò. Il puma stava camminando con la grazia furtiva che la maggior parte dei mutanti poteva solo desiderare di possedere. Chiuse gli occhi e ringraziò qualunque dio lo ascoltasse, poi si accigliò quando udì una voce proprio dietro di sé.
âLo spettacolo è lì...perché noi siamo qui?â chiese Kane con un sorriso.
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Damon sâinfilò una camicia nera senza preoccuparsi di abbottonarla. Passandosi le dita tra i capelli, aprì la porta della sua camera da letto e si appoggiò al telaio per guardare il corridoio. Poteva sentire ogni rumore che lei stava facendo sotto gli spruzzi dâacqua, ma ciò non lo intrigava quanto i suoni che aveva emesso nel sonno poco prima. Si domandò se lei sapesse che i letti erano separati solo da un sottile strato di cemento.
Ringhiò per lâinterruzione dei propri pensieri quando sentì bussare allâingresso. Spingendosi via dalla porta, decise di sbarazzarsi dellâospite indesiderato il più velocemente possibile. Non sarebbe stata la prima volta che avrebbe spaventato qualcuno che non voleva tra i piedi.
Aprendo la porta, Damon alzò un sopracciglio verso lo sconosciuto. âSì?â
âTu non sei Michael.â Micah si accigliò riconoscendo lâuomo che era con sua sorella la scorsa notte. Pensava che Michael vivesse da solo. Vedendo lâuomo lì, vestito a metà e con la porta aperta appena, Micah volle assicurarsi che il tizio non aveva appena lasciato lo stesso letto in cui dormiva sua sorella.
âOk, neanche tu.â disse Damon con una voce impassibile.
Micah sentì la bestia dentro di sé che cercava di alzare la testa. âDovâè Alicia?â
Il modo in cui lâuomo pronunciò il nome di Alicia fece capire a Damon chi avesse sulla porta di casa. La notte scorsa il volto del puma era gonfio, escoriato ed insanguinato...niente di simile al rivale a cui stava per sbattere la porta in faccia.
Damon guardò Micah da capo a piedi con uno sguardo critico, concludendo che non aveva bisogno di questo mal di testa. âà indisposta. Ripassa domani.â Cercò di chiudere la porta, ma lâuomo più grande fu più veloce di quanto si aspettasse ed entrò nel momento in cui la porta si chiuse.
âSento il suo odore.â Micah grugnì, iniziando ad essere seccato. âAlicia!â gridò, questâuomo gli piaceva sempre di meno. Sapeva che aveva preso parte al salvataggio la scorsa notte, ma non sarebbe andato molto lontano se non gli avesse detto dovâera Alicia.
Micah si avviò per le scale, ma improvvisamente Damon fu in piedi su uno dei gradini più in alto, a fissarlo. I loro occhi si incrociarono e Micah provò un momento di paura sgradita...fin quando la ragazza avvolta in un asciugamano non scese di corsa giù per le scale verso di lui.
Alicia aveva sentito Micah gridare il suo nome ed essendo così eccitata non perse tempo a vestirsi, ma afferrò solo lâasciugamani più vicino e volò seguendo la sua voce. Appena girò lâangolo, i suoi occhi si illuminarono quando lo vide lì in piedi, sembrando comâera sempre... â¦perfetto.
âMicah.â sussurrò lei, sul punto di piangere. Allâinizio i suoi passi furono lenti, ma più si avvicinava, più rapidamente correva, fin quando non si lanciò impavida su di lui, facendo quasi cadere entrambi allâindietro sui gradini.
Damon si girò nel momento in cui vide gli occhi di Micah spalancarsi verso qualcosa dietro di lui. Era senza parole, nel vederla in piedi lì con lâasciugamani avvolto intornoâ¦i suoi capelli bagnati con scintille di acqua che gocciolavano sul pavimento di legno. Incrociò le braccia sul petto e si appoggiò al muro mentre con lo sguardo seguì lei, che lo superò per correre dallâuomo che amava.
Damon abbassò la testa, facendo cadere la frangia per nascondere gli occhi. Il suo sguardo si trasformò in un bagliore quando lei avvolse le braccia attorno a Micah, dando un nuovo significato allâespressione âsaltare addosso a un ragazzoâ. Gli dei dovevano aver avuto pietà di lui quando lei non avvolse le gambe intorno alla vita dellâuomo...anche se lâimmagine di quellâasciugamani che si sollevava sarebbe stata impagabile.
Micah avvolse le braccia intorno ad Alicia e la sollevò per un abbraccio da orso. Chiuse gli occhi e la tenne così per un attimo. La prima cosa che notò era che la sua pelle era più calda della propria. Premette il viso contro il suo collo, chiedendosi perché la sua temperatura fosse così alta.
Era solo unâaltra cosa da rimproverare a Quinn. Era stato via solo due settimane e lâavevano fatta ammalare. Micah si accigliò, non ricordando che Alicia si fosse mai ammalata.
âHai la febbre?â le chiese mentre la rimetteva in piedi. Lui sorrise, vedendo che era ancora più bassa di lui anche se era in piedi su un gradino più alto, ma poi gli occhi furono attirati dal marchio ancora in via di guarigione sul collo. Le scostò i capelli di lato per vedere meglio ma, prima di poter dire qualcosa, lei lo bloccò.
âTu sei pazzo.â Alicia si asciugò le lacrime che annebbiavano la sua vista. âIeri sera pensavo che stessi per morire...e adesso?â Si portò una mano sulla guancia con la mano, desiderando tanto dargli un bacio. âComâè possibile che tu stia così bene?â
La porta dâingresso si aprì e Micah guardò dietro di sé, vedendo Michael e un uomo dai capelli biondi che li fissavano.
Alicia si chiese se gli dei si stessero prendendo gioco di lei quando si ricordò proprio allora di essere più nuda che altro. I mutanti di solito non si preoccupavano di cose del genere come gli umani, ma poteva ancora sentire lâeffetto persistente del sogno che aveva fatto solo pochi minuti primi.
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