«Tu fai parte del consiglio per la sicurezza nazionale, vero?» gli chiese Kevin mentre si infilavano nei sacchi a pelo accompagnati dal frinire dei grilli e beatamente lontani dalla sinistra miriade di microspie che infestavano le zone urbane. «Pensavo che vi addestrassero a fare cose spaventose con il sugo dei sigari.»
«Il presidente non ordina l’assassinio dei suoi avversari politici interni. Se venisse smascherato, sarebbe processato. E questo sarebbe assolutamente controproducente.»
«Ma tu non sei uno dei suoi agenti?»
Fu molto saggio da parte di Kevin avere puntualizzato una cosa del genere. Oscar riconobbe di essersi lasciato trascinare nei proliferanti meandri dei suoi processi cognitivi. Il giorno seguente si fermarono in un fetido ristorante alla periferia della cittadina di Mamou e chiamarono il consiglio per la sicurezza nazionale da un telefono satellitare pubblico.
Passò un po’ di tempo prima che il superiore di Oscar rispondesse a una chiamata su una linea assolutamente non sicura che proveniva dal cuore del paese dei cajun. Quando rispose, era livido di rabbia. Oscar annunciò che era stato avvelenato, che non era più compos mentis, che aveva sofferto un tremendo crollo mentale, che non poteva più essere considerato responsabile delle proprie azioni, che non era più in grado di ricoprire un incarico nell’amministrazione e che perciò si dimetteva dal suo incarico, con effetto immediato. Il suo superiore gli ordinò di volare subito a Washington per sottoporsi a un esame medico completo. Oscar replicò che questo non faceva parte dei suoi programmi, adesso che era diventato un privato cittadino. Il suo superiore lo informò che sarebbe stato arrestato. Oscar gli fece notare che, in quel momento, si trovava nel cuore dello Stato della Louisiana, i cui abitanti nutrivano scarsa simpatia per gli agenti federali. Aveva parlato molto; la lingua iniziò a dolergli.
Kevin stava avendo un colpo di genio dopo l’altro e suggerì che poteva essere una buona idea tagliare qualsiasi legame anche con il senatore Bambakias. Andarono a mangiare un brunch di fagioli rossi e riso e quando tornarono trovarono il telefono pubblico circondato da Regolatori in veloci camioncini pick-up. Tentarono di guadagnare qualche soldo con la chitarra e la fisarmonica, ma vennero mandati a quel paese.
Viaggiarono in autostop da Mamou a Eunice e fecero un’altra chiamata da un telefono pubblico, questa volta all’ufficio del senatore a Washington. Il senatore non era più a Washington. Bambakias era impegnato in una missione nell’Olanda conquistata di recente. In effetti, l’intera commissione del Senato per le relazioni estere aveva piantato le tende a L’Aia, in un edifico sgombrato dal governo olandese. Oscar si scusò, fu sul punto di riattaccare, quando il senatore fu in linea. Stava parlando dall’altra parte dell’Atlantico, era stato svegliato da un sonno profondo, ma era ansioso di parlare con Oscar.
«Oscar, sono così felice che tu abbia chiamato. Non riattaccare! Abbiamo saputo tutto su quello che è successo. Lorena e io siamo stati davvero male. Inchioderemo Huey alle sue responsabilità. So che significa smascherare anche me sulla faccenda di Moira, ma sono disposto ad affrontare tutte le conseguenze. Huey non può continuare a distruggere le persone in questo modo, è atroce. Non possiamo vivere in un paese come questo. Dobbiamo prendere posizione!»
«Questo è molto bello da parte sua, senatore. Coraggiosa ammissione di principio è stata tutta colpa mia.»
«Oscar, ascoltami con attenzione. Gli haitiani sono sopravvissuti a questa faccenda, e lo farai anche tu. I neurologi di tutto il mondo stanno lavorando sul problema. Sono furiosi per quello che è stato fatto alla dottoressa Penninger, è un affronto personale per loro e la loro professione. Vogliamo che tu venga a L’Aia e che tenti di sottoporti a qualche cura qui. In Olanda ci sono degli ospedali eccellenti. In effetti, tutte le infrastrutture sono meravigliose. Non hanno mai sentito parlare di blocchi stradali. Questi edifici del governo sono di alta classe. La commissione per le relazioni internazionali sta svolgendo più lavoro qui a L’Aia di quanto abbia fatto in un anno a Washington. Tu hai delle risorse, Oscar. C’è ancora speranza. I tuoi amici vogliono aiutarti.»
«Senatore, anche se riusciste ad aiutare Greta, io sono un caso speciale. Ho un corredo genetico unico, con me normali trattamenti neurali colombiani inutili.»
«Non è vero! Hai dimenticato che in Europa ci sono tre donne danesi che praticamente sono tue sorelle. Hanno sentito parlare dei tuoi problemi e vogliono aiutarti. Le ho appena incontrate e ho parlato con loro di persona. Adesso penso di capirti meglio di quanto abbia mai fatto prima. Diglielo anche tu, Lorena.»
La moglie del senatore venne al telefono. «Oscar, sta’ a sentire Alcott. Ti sta dicendo delle cose perfettamente ragionevoli. Anch’io ho incontrato quelle donne. È ovvio che tu sei il migliore del gruppo di cloni, ma loro vogliono aiutarti lo stesso. Sono sincere e anche noi lo siamo. Tu sei molto importante per noi. Sei rimasto accanto ad Alcott e a me nei nostri momenti peggiori, e adesso tocca a te, ecco tutto. Ti prego, lascia che ti aiutiamo.»
«Lorena, io non sono pazzo. Sono almeno due anni che Huey si trova in questo stato e neppure lui è pazzo. Si tratta soltanto di un tipo di cognizione completamente diverso. A volte ho delle difficoltà a fare chiarezza su determinate questioni, ecco tutto.»
Improvvisamente la voce di Lorena si allontanò. «Convincilo tu, Alcott! Adesso sta parlando in vero inglese!»
Bambakias riprese la cornetta, usando la sua voce baritonale dal tono caldo e deciso. «Oscar, tu sei un professionista, un vero protagonista. I protagonisti non si arrabbiano. Si limitano a vendicarsi. Non hai bisogno di vagabondare in Louisiana in compagnia di un pirata informatico anglo con la fedina penale sporca. Questa non è una mossa da protagonista. Inchioderemo Huey per quello che ti ha fatto; ci vorrà un po’ di tempo, ma ce la faremo. Huey ha commesso un errore fatale: ha avvelenato un membro del consiglio per la sicurezza nazionale del presidente. Non mi importa se Huey ha un cranio imbottito di motori turbo o di postbruciatori. Insultare Two Feathers avvelenando con il gas un membro del suo staff è stata una mossa stupida. Il presidente è un uomo molto duro e, cosa molto più importante, si è dimostrato un politico molto migliore di un ex governatore di un piccolo Stato del Sud.»
«Senatore, la sto ascoltando e penso che lei abbia ragione!»
Bambakias espirò lentamente. «Grazie a Dio.»
«Prima non avevo pensato molto all’Olanda. Voglio dire, l’Olanda ha parecchio potenziale. Voglio dire, praticamente adesso l’Olanda è nostra, vero?»
«Sì, hai ragione. Vedi, l’Olanda è la nuova Louisiana. La Louisiana è roba vecchia! Tu e io avevamo ragione nell’occuparci della Louisiana, lì c’erano davvero dei grossi problemi, ma adesso, in quanto stato ribelle, la Louisiana è trascurabile. Sono gli olandesi il vero futuro. Sono una nazione seria, organizzata e con uno spiccato senso degli affari, gente che sta prendendo misure ragionevoli e coerenti per il clima e l’ambiente. Che tu ci creda o no, sono molto più avanti degli Stati Uniti in un mucchio di campi — specialmente in quello bancario. La Louisiana è troppo pittoresca. I suoi abitanti non sono persone serie, ma psicotici visionari che si ingozzano di gamberi. Adesso abbiamo bisogno di un’organizzazione politica seria, di un ritorno alla normalità. Huey è un uomo finito, è andato. È un pazzoide logorroico che semina innovazioni tecnologiche qua e là — come se diffondere un mucchio di idee balzane potesse rendere più felice l’umanità. Si tratta di pura demagogia, è una follia. Abbiamo bisogno di buon senso, di stabilità politica e di politiche ragionevoli e applicabili. Ecco a cosa serve il governo.»
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