Basalt trascorse quasi un anno a riprendersi dalle ferite inflittegli dagli scagnozzi di Chaos. Queste non erano nulla, però, in confronto alla perdita della sua magia, che giunse quando Takhisis si impadronì del mondo. Basalt si infuriò, poi si disperò, perché era inerme. Quando fu scoperta la «nuova magia» della stregoneria, Basalt non ebbe il coraggio di sperimentarla. Per lui la vera magia derivava dal potere delle lune, e Basalt malediceva la sfera pallida che brillava al loro posto ogni notte.
Perduti i suoi poteri, Basalt divenne un eremita e un vagabondo. Girovagò per Ansalon in uno stato di mezza follia, scrutando continuamente nel cielo notturno lo spazio vuoto fra le stelle dove doveva esserci la luna nera. La Guerra delle Anime lo lasciò illeso, penoso involucro del suo io precedente, indegno di paura e di rispetto. Poi avvenne un miracolo.
Una notte fatale, la falsa luna scomparve dal cielo. Le costellazioni e i pianeti degli antichi dèi furono ripristinati. Lunitari e Solinari brillavano di nuovo, mentre Nuitari appariva a coloro che sapevano guardare nella sua oscurità e capire. Basalt si sentì scorrere nelle vene la potenza da tempo inutilizzata. Le parole magiche, che lui giorno dopo giorno aveva mormorato invano, all’improvviso gli arsero vivide nella mente.
Basalt fu tra i primi delle ex Vesti Nere a rendersi conto del ritorno di Nuitari. Cadde in ginocchio e urlò le sue lodi al dio nero. Commosso dalla fedeltà del suo seguace, Nuitari apparve davanti a Basalt in sembianze di mortale per fargli un’offerta.
Veniva creato un nuovo bastione della magia, una roccaforte in cui la magia nera avrebbe regnato suprema. Basalt poteva abbandonare il mondo in superficie e servire il Dio della Luna Nera nella sua nuova dimora. Lusingato dalla fiducia del dio nero, Basalt lasciò la sua vita sulla terraferma per trasferirsi sotto le onde. La Torre del Mare di Sangue adesso è la sua dimora.
Descrizione. Basalt è albino, il che gli conferisce un aspetto davvero stupefacente per un nano. Ha la pelle e i capelli bianchissimi, e gli occhi rosa, con sfumature rosse. Ha la corporatura bassa e tarchiata di tutti i nani, anche se la sua pratica magica lo fa sembrare magro in confronto alla norma dei nani. Tende a restare a braccia incrociate, scacciando via la gente. Il suo sguardo intenso, con gli occhi infuocati, gli conferisce l’aria di guardare con occhio furioso e malevolo coloro che incontra.
Basalt Darkeye:nano scuro maschio (Theiwar), Ldr2/Mag5/Veste Nera 9; GS 16; umanoide medio (nano) DV 2d6+14d4+64; pf 114; Iniz +2; Vel 6 m; CA 17, a contatto 14, colto alla sprovvista 15; Att +13/+8 mischia (1d4+4/17-20, +3 pugnale appuntito ); AS attacco furtivo +1d6, incantesimi; QS ricerca arcana +4, segreti dell’ordine delle Vesti Nere, scurovisione 40 m, tratti razziali da nano scuro, evasione, magia delle lune (Nuitari), localizzare trappole; AL NM; TS Temp +5, Rifl +8, Vol +13; For 12, Des 14, Cos 19, Int 20, Sag 13, Car 7.
Abilità e talenti:Equilibrio +6, Raggirare +3, Scalare +4, Concentrazione +21, Artigianato (muratore) +6, Decifrare Scritture +18, Artista della Fuga +6, Nascondersi +9, Intimidire +14, Conoscenze (arcane) +22, Muoversi Silenziosamente +8, Cercare +11, Scassinare Serrature +5, Sapienza Magica +24, Osservare +7, Nuotare +4, Incantesimi Potenziati, Volontà di Ferro, Attitudine alla Magia, Robustezza, Scrivere Pergamene (B), Incantesimo Focalizzato (Negromanzia) (B), Testardaggine, Specializzazione in un’arma.
Incantesimi Preparati(4/6+1/5+1/5+1/5+1/4+1/3+1/2+1/2+1; CD base 15 + livello dell’incantesimo): 0 – daze, detect magic, ray of frost, read magic; 1º – burning hands, cause fear*, identify (x2), magic missile, ray of enfeeblement* (x2); 2º – darkness, false life*, ghoul touch*, locate object, scare*, spectral hand*; 3º – deep slumber, halt undead*, ray of exhaustion*, stonesight, vampiric touch* (x2); 4º – animate dead*, bestow curse*, crushing despair, ethereal flame*, phantasmal killer, wall of ice; 5º – dominate person, empowered lighting bolt, feeblemind, fog of fear*, symbol of pain*; 6º – circle of death*, eyebite*, greater dispel magic, symbol of fear*; 7º – finger of death*, forcecage, greater arcane sight.
[N.B. Gli incantesimi sono stati lasciati nella loro dizione originale, per facilitare le cose ai giocatori di D&D, cui questo inserto è rivolto.]
Scuole proibite:Abiurazione, Invocazione, Trasmutazione.
Segreti dell’Ordine:Magia dell’Oscurità, Magia della Paura, Magia della Fame, Magia del Dolore.
Libro degli Incantesimi:Essendo un mago dalle Vesti Nere molto esperto, e uno dei prescelti custodi della Torre del Mare di Sangue, Basalt ha accesso ad una vasta gamma di incantesimi.
Egli conosce tutti gli incantesimi arcani elencati nel Manuale del Giocatore di Dungeons & Dragons, e nel libro DRAGONLANCE – Ambientazione (ad eccezione di quegli incantesimi che portano il nome del loro creatore, come ad esempio il Portale di Fistandantlius o la Luce della Verità di Magius ).
Equipaggiamento: Bracciali dell’armatura +3, anello di protezione +2, +3 pugnale appuntito, occhi del destino, veste delle ossa, collana dell’adattamento, anello del nuoto, bacchetta delle frecce acide (22 cariche).
Un cuore selvaggio batte sotto le vesti nere del mago mezzelfo proveniente dall’Ergoth del Sud. Dominato dalle sue passioni, che possono passare in un batter d’occhio dalla freddezza glaciale alla furia incandescente, Caele è imprevedibile e pericolosissimo.
Antefatto.Caele non scoprì mai esattamente quale rapporto vi fu tra sua madre, che era una sciamana elfa dei Kagonesti, e il marinaio dell’Ergoth che fu suo padre. La madre chiarì al mezzelfo già in tenera età che qualunque discussione sul padre era proibita. Pur facendo parte apparentemente della tribù dei Kagonesti, i due non vennero mai veramente accettati e vivevano in un relativo isolamento. I primi anni di Caele furono trascorsi allo stato brado: a cacciare selvaggina, arrampicarsi sugli alberi, nuotare in torrenti limpidi.
Per motivi a lui ignoti (anche se forse legati all’ostracismo da parte della tribù dei Kagonesti), Caele veniva colto da quelli che lui chiamava «umori neri». Durante questi momenti percuoteva chiunque gli fosse accanto, provando un piacere perverso nell’infliggere dolore e sofferenza a vittime innocenti. Quando era giovane, si sentiva in colpa per i tormenti di piccoli animali o persone. Invecchiando, vide che queste forze distruttive gli conferivano potere sugli altri, e il suo senso di colpa si affievolì e alla fine scomparve del tutto.
Ancora giovane, Caele si innamorò di una giovane donna della sua tribù, una delle rare bellezze dai capelli d’argento del Kagonesti. Fra i due sbocciò un amore segreto e Caele si convinse che i suoi umori neri fossero ormai una cosa del passato. Progettava di fuggire con la sua amata e incominciare una nuova vita. Il mezzelfo comunicò i suoi progetti alla ragazza in uno dei loro luoghi d’incontro segreti presso la sommità di una cascata. La ragazza si rifiutò di andarsene con lui. Non voleva lasciare la sua gente, specialmente per fuggire con un mezzosangue.
Su Caele calarono le tenebre. Afferrò la sua amata e la trascinò sul ciglio del dirupo. Ignorò le grida di lei e non badò ai suoi pugni e graffi. La scaraventò oltre la cascata, osservando impassibile il suo corpo schiantarsi sulle rocce frastagliate alla base della cascata. Caele rimase per un po’ a guardarla, finché l’acqua portò via tutte le tracce del suo crimine.
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