Margaret Weis - Ambra e ferro
Здесь есть возможность читать онлайн «Margaret Weis - Ambra e ferro» весь текст электронной книги совершенно бесплатно (целиком полную версию без сокращений). В некоторых случаях можно слушать аудио, скачать через торрент в формате fb2 и присутствует краткое содержание. Жанр: Фэнтези, на итальянском языке. Описание произведения, (предисловие) а так же отзывы посетителей доступны на портале библиотеки ЛибКат.
- Название:Ambra e ferro
- Автор:
- Жанр:
- Год:неизвестен
- ISBN:нет данных
- Рейтинг книги:3 / 5. Голосов: 1
-
Избранное:Добавить в избранное
- Отзывы:
-
Ваша оценка:
- 60
- 1
- 2
- 3
- 4
- 5
Ambra e ferro: краткое содержание, описание и аннотация
Предлагаем к чтению аннотацию, описание, краткое содержание или предисловие (зависит от того, что написал сам автор книги «Ambra e ferro»). Если вы не нашли необходимую информацию о книге — напишите в комментариях, мы постараемся отыскать её.
Ambra e ferro — читать онлайн бесплатно полную книгу (весь текст) целиком
Ниже представлен текст книги, разбитый по страницам. Система сохранения места последней прочитанной страницы, позволяет с удобством читать онлайн бесплатно книгу «Ambra e ferro», без необходимости каждый раз заново искать на чём Вы остановились. Поставьте закладку, и сможете в любой момент перейти на страницу, на которой закончили чтение.
Интервал:
Закладка:
Al centro del globo, circondato da queste guardie micidiali, vi era il Solio Febalas.
Mina rimase a fissare, sbalordita. La Sala non era affatto ciò che lei si aspettava.
La struttura assomigliava al castello di sabbia di un bambino. Era di disegno semplice, con quattro mura, una torre su ciascun angolo e merlature sul parapetto. Non vi erano finestre. Mina vedeva, da questa angolazione, quella che pareva una porta, ma non riusciva a distinguerne i dettagli. La cosa davvero stupefacente era che la Sala del Sacrilegio, in cui si presumeva fosse contenuto un numero enorme di oggetti sacri, era alta appena un metro e venti centimetri circa e larga altrettanto.
«Deve essere un’illusione, uno scherzo dell’acqua», si disse Mina.
Passò la mano sulla superficie della parete di cristallo, con le rune incise, che le bloccava il passaggio.
«La domanda è: come faccio a raggiungerla? Mi trovo al di fuori di una parete di cristallo impenetrabile che racchiude acqua in cui nuotano centinaia di creature micidiali. Non ho idea di come entrare nel globo, e se ci riesco non posso respirare acqua, e anche se potessi dovrei combattere contro gli squali e queste creature marine e...»
Trattenne il fiato. Una grande barriera corallina che formava una collinetta all’interno del globo di cristallo ebbe un sobbalzo, facendo spostare migliaia di pesci, che si allontanarono in un panico di squame balenanti. Da sotto la barriera corallina emerse una testa, che ora si rivelò essere un guscio enorme, come quello di una testuggine.
Occhi gialli luccicanti la fissarono. Mina aveva trovato il guardiano: un drago marino.
Più esattamente, il drago marino aveva trovato Mina.
Il guardiano della Sala del Sacrilegio era una femmina di drago marino chiamata Midori. Solitaria, irascibile e irritabile, Midori era il più vecchio drago di Krynn, il che la rendeva la più vecchia creatura vivente del mondo.
Contava i suoi anni non in decenni bensì in secoli. Non sapeva esattamente quanto fosse vecchia. Aveva perso il conto attorno alla soglia dei dieci secoli. Il passare del tempo aveva per lei scarso significato. Midori contrassegnava la propria vita in base agli eventi importanti e per di più soltanto quegli eventi che l’avevano influenzata direttamente.
Uno di questi era il Cataclisma, poiché era stato decisamente una seccatura. La montagna infuocata che aveva colpito il mondo, causando migliaia di morti e distruggendo una città, aveva anche fatto crollare una parete della sua grotta marina, destandola rudemente da un pisolino di cinquant’anni. Le rocce erano ruzzolate giù, mezzo seppellendo lei e seppellendo interamente il tesoro da lei accumulato. Midori era riuscita a estrarre dalle macerie gran parte del tesoro, ma alcuni oggetti preziosi erano andati perduti in maniera irrecuperabile. Furiosa, Midori aveva abbandonato la sua tana in rovina e aveva nuotato nel mare aperto per scoprire che cosa fosse tutto quel chiasso.
Solitaria incallita, drago che non faceva segreto di disdegnare e disprezzare ogni altro essere del pianeta, Midori fu costretta ad andare a cercare altri del suo genere e addirittura intrattenere conversazioni con loro. La cosa non migliorò il suo umore.
Udì il racconto del Cataclisma da un giovane ed emozionato drago marino, il quale le narrò la storia dei Re-Sacerdoti umani e delle loro trasgressioni e della susseguente punizione da parte degli dèi. Midori ascoltò con ira crescente. Gli esseri umani erano come i pesci. Un momento qui, un momento là, e sempre molto più numerosi nel luogo da cui provenivano gli altri. Midori non vedeva motivo per cui gli dèi dovessero distruggere una tana così perfetta per una questione tanto insignificante. Fremente, Midori trasportò in un’altra tana ciò che restava del suo tesoro e tornò a dormire.
Dormì per tutta la Guerra delle Lance. l’Estate di Fiamma, la Guerra del Chaos, il furto del mondo e l’arrivo dei draghi dominatori, i quali non sospettarono mai della sua esistenza. Midori avrebbe continuato a dormire profondamente, se non fosse stato per un urlo orripilante che la ridestò di colpo e le fece aprire gli occhi per la prima volta da diversi secoli.
L’urlo era il grido di morte di Takhisis.
Midori non aveva mai avuto una grande opinione della Regina delle Tenebre. Alcuni draghi marini avevano preso parte alle guerre di Takhisis. Midori non era stata fra questi. La sua vita era preziosa per lei, e Midori non vedeva alcuna necessità di rischiarla per la causa di qualcun altro. Che Takhisis dominasse il mondo o no, per Midori faceva lo stesso. Ma ora, come il bambino che è scappato di casa da tempo ma è contento di sapere che la mamma è ancora lì in caso di bisogno, Midori si sentiva in lutto e perfino un po’ timorosa.
Se un destino tanto terribile poteva colpire un dio, nessuno (nemmeno un drago) era al sicuro.
Per la seconda volta nella sua vita, Midori uscì dalla sua tana e andò alla scoperta della verità. Nuotò lentamente e pesantemente nell’acqua, gravata non tanto dagli anni quanto dal peso del guscio enorme che aveva sul dorso. Mentre i draghi di terra hanno sul dorso protuberanze spinose e ali che consentono loro di volare, i draghi marini hanno un guscio enorme, come quello di una testuggine, e pinne al posto delle zampe munite di artigli. Il guscio aveva funzioni di difesa. Midori poteva ritrarvi dentro la testa e le zampe per sicurezza, ed era così che dormiva. Nel corso dei secoli, mentre lei dormiva, il guscio si era ricoperto di coralli e conchiglie, per cui nuotare con tale guscio era equivalente a raccogliere e spostare una barriera corallina.
Pensando che quest’ultima calamità avesse qualcosa a che vedere con Istar e quell’altro Cataclisma, Midori ritornò nel Mare di Sangue e lì si imbatté in Nuitari, impegnato a riedificare le rovine di una vecchia torre in sfacelo. Il dio rimase sbigottito e non fu particolarmente contento di vedere un drago marino, poiché non aveva idea che ce ne fosse uno nelle vicinanze e temeva che provocasse seccature.
Nuitari fu però rispettoso nei confronti di Midori e le raccontò tutta la storia: tutto riguardo agli Irda, al Chaos, al furto del mondo, ai draghi forestieri, ai totem coi teschi, a un kender che viaggiava nel tempo, a una ragazza di nome Mina, alla Guerra delle Anime, alla morte di un dio e all’esilio volontario di un altro.
A mano a mano che ascoltava, Midori sentì crescere i propri timori. Un mondo in cui perfino gli dèi potevano morire era evidentemente un luogo molto più pericoloso di quanto lei si fosse resa conto. Stava pensando a questo e si domandava in che modo potesse mai farsi una bella epoca di sonno quando inaspettatamente Nuitari le fece una proposta. A lui serviva un guardiano per certe reliquie che aveva raccolto sul fondo del mare. Quell’incarico era suo, se Midori lo voleva.
A Midori non piaceva Nuitari. Lo considerava un bambino piagnucoloso e ingrato, non degno della madre che lo aveva messo al mondo. Non gradiva particolarmente lavorare per lui, ma non le piaceva nemmeno il pensiero di ritornare nella sua tana solitaria. Doveva tenere d’occhio alcune cose. Inoltre, se si fosse annoiata o se lui l’avesse infastidita troppo, poteva sempre andarsene. Midori accettò di trasferirsi nella Torre appena restaurata di Nuitari, per custodire lì il deposito di inestimabili oggetti religiosi.
Nuitari le assicurò che, essendo la Torre ubicata molto in profondità nel Mare di Sangue, vi erano scarse probabilità che dei mortali la infastidissero. L’unico che venisse era Caele, un mezzelfo bastardo che era costretto a farle visita di quando in quando per pregarla di donargli un paio di gocce del suo sangue.
Midori avrebbe rifiutato, ma Caele si umiliava tanto bene e la adulava così profusamente, ed era evidentemente tanto spaventato da lei, che Midori scoprì di gradire effettivamente le sue visite. Emergeva dalla sua tana e giocava con lui per un po’, quel tanto che bastava perché lui si svilisse completamente, e allora Midori ringhiando acconsentiva alla sua richiesta, facendo scattare le mascelle verso di lui mentre il mezzelfo raccoglieva il sangue, giusto per il piacere di vederlo balzare qua e là in preda al panico.
Читать дальшеИнтервал:
Закладка:
Похожие книги на «Ambra e ferro»
Представляем Вашему вниманию похожие книги на «Ambra e ferro» списком для выбора. Мы отобрали схожую по названию и смыслу литературу в надежде предоставить читателям больше вариантов отыскать новые, интересные, ещё непрочитанные произведения.
Обсуждение, отзывы о книге «Ambra e ferro» и просто собственные мнения читателей. Оставьте ваши комментарии, напишите, что Вы думаете о произведении, его смысле или главных героях. Укажите что конкретно понравилось, а что нет, и почему Вы так считаете.