Robert Jordan - La corona di spade

Здесь есть возможность читать онлайн «Robert Jordan - La corona di spade» весь текст электронной книги совершенно бесплатно (целиком полную версию без сокращений). В некоторых случаях можно слушать аудио, скачать через торрент в формате fb2 и присутствует краткое содержание. Жанр: Фэнтези, на итальянском языке. Описание произведения, (предисловие) а так же отзывы посетителей доступны на портале библиотеки ЛибКат.

La corona di spade: краткое содержание, описание и аннотация

Предлагаем к чтению аннотацию, описание, краткое содержание или предисловие (зависит от того, что написал сам автор книги «La corona di spade»). Если вы не нашли необходимую информацию о книге — напишите в комментариях, мы постараемся отыскать её.

La corona di spade — читать онлайн бесплатно полную книгу (весь текст) целиком

Ниже представлен текст книги, разбитый по страницам. Система сохранения места последней прочитанной страницы, позволяет с удобством читать онлайн бесплатно книгу «La corona di spade», без необходимости каждый раз заново искать на чём Вы остановились. Поставьте закладку, и сможете в любой момент перейти на страницу, на которой закончили чтение.

Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

Rand fece un altro passo barcollante e il pavimento cedette. Aprì disperatamente le braccia e, con uno scatto, la mano destra afferrò uno spuntone di pietra. Adesso Rand era sospeso su un baratro tenebroso. Lo spazio che aveva sotto di sé avrebbe potuto essere di poche spanne, e condurre in una cantina, o di chilometri, per quanto ne sapeva. Avrebbe potuto legare dei filamenti d’Aria al bordo irregolare della voragine sopra la sua testa per aiutarsi a uscirne, ma... In qualche modo Sammael era riuscito a percepire la quantità appena accennata di saidin che aveva usato per creare la spada di fuoco. Era passato del tempo prima che i fulmini avessero iniziato a cadere, ma non avrebbe saputo dire quanto aveva impiegato a uccidere i Trolloc. Un minuto? Pochi secondi?

Con uno sforzo sollevò la mano sinistra, cercando di afferrare il margine di pietra dell’apertura. Il dolore, ormai non più attutito dal vuoto, gli perforava il fianco come una lama affilata. Davanti agli occhi vedeva danzare dei puntini neri. A peggiorare la situazione, chiuse la destra su un pezzo di roccia sfaldata e sentì che stava perdendo la presa. Avrebbe dovuto...

Una mano lo afferrò per un polso. «Sei uno sciocco» disse la voce profonda di un uomo. «Considerati fortunato se non mi interessa vederti morire oggi.» La mano cominciò a issarlo. «Hai intenzione di collaborare almeno un po’?» domandò la voce. «Non ho intenzione di portarti in spalla o di uccidere Sammael per te.»

Dopo essersi ripreso dalla sorpresa, Rand tese un braccio e afferrò il bordo della voragine, tirandosi su in preda a un dolore lancinante al fianco. Benché in agonia, riuscì di nuovo a recuperare il vuoto e afferrare saidin. Non incanalò, ma voleva essere pronto.

Uscì con la testa e le spalle dall’apertura e finalmente poté vedere l’altro uomo, un tipo grosso leggermente più grande di lui, con i capelli scuri come la notte e un mantello nero come la giubba degli Asha’man. Rand non l’aveva mai visto prima. Almeno non era uno dei Reietti; li conosceva tutti, o così pensava. «Chi sei?» chiese Rand.

Mentre ancora lo sollevava, l’altro scoppiò a ridere fragorosamente. «Diciamo che sono solo uno di passaggio. Hai davvero voglia di chiacchierare in questo momento?»

Rand risparmiò il fiato e si dimenò per sollevarsi, portando anche il petto al di sopra del buco, poi la vita. Si accorse d’un tratto che il pavimento che aveva intorno emanava uno strano bagliore, simile a quello della luna piena. Sì voltò per guardarsi dietro le spalle e vide Mashadar. Non un solo filamento, ma un’onda argentata che sì inarcava da uno dei balconi sopra le loro teste. Discendeva.

Sollevò la mano libera senza nemmeno pensare e il fuoco malefico esplose verso l’alto, una barra di fuoco bianco e liquido che tagliò in due quell’onda diretta verso di loro. Rand era appena consapevole di un’altra barra di fuoco solido e pallido che scaturiva dalla mano dell’altro uomo, quella libera, e andò a colpire nel punto opposto alla sua. Le due barre si toccarono.

La testa di Rand rimbombò come un gong e lui fu preda delle convulsioni: saidin e il vuoto si frantumarono. Adesso vedeva tutto doppio, i balconi e i grossi pezzi di pietra cosparsi in terra. Gli sembrava di avere davanti due uomini sovrapposti, ognuno con la testa fra le mani. Rand batté le palpebre alla ricerca di Mashadar. L’onda di nebbia luminosa era scomparsa, sui balconi sovrastanti era rimasto un bagliore, ma stava diminuendo, ritirandosi, mentre la visione di Rand cominciava a schiarirsi. A quanto sembrava, anche l’irrazionale Mashadar temeva il fuoco malefico.

Rand si alzò barcollando e offrì una mano all’altro uomo. «Credo sia meglio se ci muoviamo velocemente. Cos’è successo?»

L’altro si alzò facendo una smorfia nel vedere la mano tesa di Rand. Era alto quanto lui, cosa rara, se non fra gli Aiel. «Non lo so» rispose furioso. «Corri, se vuoi rimanere in vita.» L’uomo seguì immediatamente il proprio consiglio, scattando verso una serie di archi. Non scelse la direzione della parete più vicina: Mashadar era uscito proprio da quella.

Annaspando alla ricerca del vuoto, Rand zoppicò dietro quell’uomo più veloce che poté, ma prima che fossero usciti da quella sala, i fulmini ripresero a cadere, un uragano di frecce d’argento. I due si lanciarono attraverso gli archi, inseguiti dal boato delle mura e del pavimento che crollavano alle loro spalle, da nuvole di polvere e da una pioggia di sassi. Con le spalle inarcate e il volto nascosto dietro le braccia, Rand superò tossendo una grande sala dove delle volte tremanti sostenevano il soffitto e dei pezzi di pietra si staccavano dal soffitto.

Si ritrovò in strada prima ancora di rendersene conto, incespicando per tre passi prima di fermarsi. Il dolore nel fianco era talmente forte che avrebbe voluto sdraiarsi e piegarsi in due, ma pensava che poi non sarebbe più stato capace di rialzarsi. Il piede ferito lo tormentava; adesso gli sembrava che fosse trascorso un anno da quando quel filamento rosso lo aveva colpito al tallone. Il suo salvatore era dritto davanti a lui, e lo guardava. Coperto di polvere dalla testa ai piedi, sembrava comunque un re.

«Chi sei?» chiese di nuovo Rand. «Uno degli uomini di Taim? O hai forse imparato da solo? Sai che puoi andare a Caemlyn, alla Torre Nera? Non devi vivere nella paura delle Aes Sedai.» Per qualche motivo, pronunciare quella frase lo turbò, ma non ne comprese il morivo.

«Non ho mai avuto paura delle Aes Sedai» rispose brusco l’uomo, quindi sospirò. «Credo che adesso dovresti andare via, ma se intendi rimanere per uccidere Sammael, farai meglio a cercare di pensare come lui. Hai dimostrato di poterlo fare. Gli è sempre piaciuto annientare un uomo prossimo al proprio trionfo, se ne aveva l’occasione. Non potendo, si accontentava di distruggere un luogo di cui la sua vittima avesse preso possesso.»

«La Porta delle Vie» rispose lentamente Rand. Se si poteva dire che lui aveva posseduto qualcosa a Shadar Logoth, doveva essere la Porta delle Vie. «Sta aspettando vicino alla Porta delle Vie. E ha attivato delle trappole.» Anche degli allarmi, a quanto pareva, come quelli a Illian, per intercettare un uomo che incanalasse. Sammael aveva programmato anche questa parte.

L’uomo rise ironicamente. «Dunque sei in grado di trovare il sistema, se qualcuno ti prende per mano. Cerca di non inciampare. Molti piani dovranno essere programmati di nuovo, se tu ti lasci uccidere proprio adesso.» Lo sconosciuto si voltò per osservare la strada in direzione di un vicolo proprio davanti a loro.

«Aspetta» gridò Rand. Ma quello proseguì a camminare senza voltarsi indietro. «Chi sei? Quali piani?» L’uomo svanì nel vicolo.

Rand lo seguì con passo malfermo, ma quando raggiunse l’imbocco del vicolo stretto, si accorse che era vuoto. Delle mura integre si snodavano per almeno cento passi fino a raggiungere un’altra strada, dove un bagliore argenteo preannunciava un’altra parte di Mashadar, ma lui era scomparso, il che era impossibile. Quel tipo doveva aver avuto il tempo di aprire un passaggio, se ne era capace, ma i residui avrebbero dovuto essere ancora visibili e, inoltre, Rand avrebbe captato quella quantità di saidin intessuta così vicino a lui.

Rand si accorse di colpo di non aver percepito saidin quando l’uomo aveva scagliato il fuoco malefico. Il solo pensare alle due barre che si erano toccate, gli aveva fatto di nuovo sdoppiare la visione. Ricordò ancora il volto di quell’uomo, ma solo per un istante, distinto mentre tutto il resto era sfocato. Scosse la testa fino a quando non fu di nuovo in grado di vedere bene. «Chi sei, per la Luce?» sussurrò e, dopo un momento, aggiunse: «Che cosa sei, per la Luce?»

Chiunque o qualsiasi cosa fosse, era in ogni caso andato via. Sammael invece si trovava ancora a Shadar Logoth. Con un grande sforzo, Rand riassunse ancora una volta il vuoto. La contaminazione di saidin adesso vibrava, ronzando fino in fondo a lui; anche il vuoto vibrava, ma la debolezza dei muscoli e il dolore delle ferite si attenuarono. Avrebbe ucciso uno dei Reietti prima che la notte fosse finita.

Читать дальше
Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

Похожие книги на «La corona di spade»

Представляем Вашему вниманию похожие книги на «La corona di spade» списком для выбора. Мы отобрали схожую по названию и смыслу литературу в надежде предоставить читателям больше вариантов отыскать новые, интересные, ещё непрочитанные произведения.


Отзывы о книге «La corona di spade»

Обсуждение, отзывы о книге «La corona di spade» и просто собственные мнения читателей. Оставьте ваши комментарии, напишите, что Вы думаете о произведении, его смысле или главных героях. Укажите что конкретно понравилось, а что нет, и почему Вы так считаете.

x