Hal Clement - Coesistenza pacifica

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«Due ore fa stava dormendo,» replicò il padre della ragazza. «Ecco perché sono venuto a vedere quello che lei stava facendo. Però non c’è niente di male, se andiamo a vedere.» Aggiunse, dopo un momento di silenzio. «Sono contento di essere davanti allo schermo, quando lei si sveglia.» Raeker non fece commenti.

Non era accaduto niente di nuovo, stando alle parole dell’ufficiale di guardia, ma i due sedettero ugualmente davanti alle telecamere. Nessuno aveva molto da dire.

Raeker si era quasi appisolato, quando la voce di Easy uscì dagli altoparlanti.

«Papà! Ci sei?» Certamente Rich doveva essere assonnato quanto Raeker, ma il diplomatico rispose senza indugio.

«Sì, cara. Che c’è?»

«Ci stiamo muovendo. ‘Mina dorme ancora, e non volevo svegliarlo, ma ho pensato di dovertelo dire.»

«Di’ tutto quello che puoi al dottor Raeker; è qui con me, e conosce Tenebra meglio di chiunque altro.»

«Va bene. Lei ricorda la prima notte dopo l’atterraggio, quando io pensavo di trovarmi sulla terraferma e il lago si fece più profondo, vero?»

«Sì, Easy. Abbiamo concluso che la pioggia stava diluendo l’acido nel quale eravate caduti, spostando la sua densità verso il fondo, e dando l’impressione di una profondità che non c’era.»

«È così. Dopo qualche tempo gli oblò sono stati coperti, così non abbiamo potuto vedere neppure la pioggia, e ogni notte, verso l’alba, si copre anche l’oblò superiore; e così siamo completamente sott’acqua.»

«Non è certo una definizione scientifica, ma capisco quello che intendi dire. Direi che, in questo caso, tu non dovresti vedere niente; come fai a sapere che stanotte vi state muovendo?»

«Siamo in grado di vedere, con le luci accese; siamo in fondo al lago, o all’oceano, insomma, e le luci mostrano le rocce e delle cose strane che immagino siano piante. Passiamo loro accanto lentamente, e l’astronave dondola un poco, di quando in quando. Quando tocchiamo qualcosa, posso sentire il rumore.»

«Va bene. Secondo me, non c’è niente di cui preoccuparsi, anche se vorrei sapere perché questa notte è diversa dalle altre cinque. Quando verrà giorno l’acqua eccedente evaporerà e vi troverete a galleggiare come al solito, ammesso che siate ancora nel lago, o nel mare. Se, come mi pare probabile, siete trasportati dalla corrente di un fiume, potrete trovarvi sulla terraferma, quando il calore prosciugherà l’acqua. In questo caso, per lo meno avrete un paesaggio più interessante da osservare, domani mattina.»

«Qui abbiamo un solo problema,» soggiunse Raeker. «Ed è quello di localizzarvi. Se continuerete a spostarvi di notte in notte, sarà un po’ difficile condurre il nostro gruppo fino a voi, diciamolo pure. Dovrete fornirci anche i minimi particolari che riuscirete a distinguere dai vostri posti di osservazione, in modo che noi possiamo fornire a nostra volta queste informazioni a Nick e ai suoi amici. Hai fatto molto bene a chiamarci subito, nel momento in cui hai scoperto di essere in movimento.»

«Grazie, dottore. Terremo gli occhi aperti. Voglio conoscere il suo amico Nick.»

«Stiamo facendo del nostro meglio per esaudirti. Se, come speriamo, tu sei atterrata nel raggio di una dozzina di miglia dalla posizione della macchina, è possibile che tu venga trascinata verso quell’oceano che ha tanto sorpreso Nick due notti or sono; abbiamo buoni motivi per sospettare che questi oceani non siano molto grandi, su Tenebra, almeno secondo i concetti terrestri, e così non ci vorrà troppo tempo per raggiungervi.»

«Forse sarà meglio che io rimanga sveglia per un po’, così potrò dirle se succede qualcosa di speciale, poi potrò dire a ‘Mina di restare di guardia, quando dormirò io.»

«Mi sembra perfetto. Quassù terremo sempre qualcuno in ascolto.» Raeker tolse la comunicazione, e si rivolse a Rich. Il diplomatico lo stava fissando con aria intenta.

«Mi dica: quanto del suo discorso era per il morale di Easy, e quanto per il mio?» domandò infine.

«Ho cercato di mettere le cose nel miglior modo possibile,» ammise Raeker. «Soprattutto per i bambini. Comunque, non ho mentito. Sono ragionevolmente sicuro di riuscire a portare i miei uomini fino al batiscafo entro un periodo di tempo non troppo lungo; ammetto di essere meno sicuro di quello che potrà accadere in seguito. Non abbiamo la minima idea delle condizioni della parte esterna di quella macchina, ricordi; dovremo aspettare il rapporto di Nick, prima di stabilire quali saranno le istruzioni da dargli.»

Rich fissò con aria intenta il biologo per un istante, poi parve calmarsi.

«Mi pare ragionevole,» disse. Anche se avesse avuto intenzione di aggiungere qualcosa, si trovò nell’impossibilità di farlo.

«Questo non pare affatto ragionevole a me!» La voce stridula non aveva bisogno di essere riconosciuta. «Tutti gli esseri umani che si trovano qui stanno farfugliando un sacco di idiozie, e pensano di insegnare a una masnada di selvaggi il modo di riparare una macchina che appartiene a una civiltà più progredita della loro di almeno duemila anni, rischiando di conseguenza non solo una vita umana, ma anche una vita drommiana, in questo folle tentativo. È la pazzia più grande che abbia mai sentito. È difficile credere che delle persone che hanno superato i tre anni di età non capiscano che solo un altro batiscafo ha la possibilità, sia pur minima, di effettuare il salvataggio, ma non ho sentito una sola parala a questo proposito. Immagino che gli uomini antepongano le spese alle vite dei bambini che si trovano laggiù.»

«E io non ho sentito nessun messaggio contenente questa proposta partire per Dromm, guarda caso,» scattò Raeker. «E ho sentito dire che Dromm ha una capacità industriale uguale se non superiore a quella della Terra, e non è più lontano da Altair, anzi! Immagino che i drommiani non si scomodino a rimediare delle situazioni che, secondo loro, si sono verificate per colpa di qualcun altro, sia che c’entrino delle vite, sia che non c’entrino.»

Nessuno degli esseri umani presenti fu in grado di valutare la reazione di Aminadabarlee a queste parole; e Rich non diede tempo al drommiano di parlare.

«Dottor Raeker, lei non è in possesso di tutte le sue facoltà, in questo momento,» disse bruscamente. «Se il consigliere Aminadabarlee avrà la bontà di venire con me, discuterò con lui sugli eventuali concetti utili che possono essersi celati nelle sue parole, dottore, e naturalmente sulla proposta del consigliere stesso, che è senz’altro di grande valore. Se ha degli altri pensieri gentili da aggiungere, li rivolga a me. La prego, venga con me, signore.» I diplomatici uscirono, e l’ufficiale di turno guardò Raeker con aria carica di disagio.

«Non si parla così a un drommiano,» si azzardò finalmente a dire l’uomo.

«Lo so,» rispose Raeker, «Rich me lo stava dicendo poco fa. Non volevo farlo, e non è stato facile, ma mi pareva che Rich avesse bisogno di qualcosa che facesse distogliere la sua attenzione dalla bambina.»

«Lei sta correndo un grosso rischio. Quell’individuo potrebbe trascinare il suo popolo in uno stato così violentemente antiterrestre che ogni commerciante terrestre, all’esterno del sistema solare, sarebbe costretto a ritirarsi immediatamente dagli affari.»

«Pare che siano tutti d’accordo,» replicò il biologo, un po’ a disagio. «Non riuscivo veramente a credere che la situazione fosse così critica. Forse ho agito un po’ in fretta. Comunque, Rich avrà da fare per un bel pezzo, e così pure il drommiano; cerchiamo di concentrare la nostra attenzione sul modo di togliere dai guai quei bambini. Dopo di questo, mi terrò ben lontano dalle faccende diplomatiche interstellari.»

«Sinceramente, questo mi solleva proprio. Che ne dice di quel suggerimento… di costruire un nuovo batiscafo?»

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