Robert Heinlein - La Luna è una severa maestra
Здесь есть возможность читать онлайн «Robert Heinlein - La Luna è una severa maestra» весь текст электронной книги совершенно бесплатно (целиком полную версию без сокращений). В некоторых случаях можно слушать аудио, скачать через торрент в формате fb2 и присутствует краткое содержание. Город: Milano, Год выпуска: 1966, Издательство: Mondadori, Жанр: Фантастика и фэнтези, на итальянском языке. Описание произведения, (предисловие) а так же отзывы посетителей доступны на портале библиотеки ЛибКат.
- Название:La Luna è una severa maestra
- Автор:
- Издательство:Mondadori
- Жанр:
- Год:1966
- Город:Milano
- ISBN:нет данных
- Рейтинг книги:4 / 5. Голосов: 1
-
Избранное:Добавить в избранное
- Отзывы:
-
Ваша оценка:
- 80
- 1
- 2
- 3
- 4
- 5
La Luna è una severa maestra: краткое содержание, описание и аннотация
Предлагаем к чтению аннотацию, описание, краткое содержание или предисловие (зависит от того, что написал сам автор книги «La Luna è una severa maestra»). Если вы не нашли необходимую информацию о книге — напишите в комментариях, мы постараемся отыскать её.
La Luna è una severa maestra — читать онлайн бесплатно полную книгу (весь текст) целиком
Ниже представлен текст книги, разбитый по страницам. Система сохранения места последней прочитанной страницы, позволяет с удобством читать онлайн бесплатно книгу «La Luna è una severa maestra», без необходимости каждый раз заново искать на чём Вы остановились. Поставьте закладку, и сможете в любой момент перейти на страницу, на которой закончили чтение.
Интервал:
Закладка:
E ora i sopravvissuti chiedevano il nostro sangue per questa insensata carneficina. Proprio così. Nessuna indignazione invece per la loro invasione e per il bombardamento (nucleare!) di cui ci avevano fatto segno quattro giorni prima. Invece, come se l’erano presa calda per il nostro assassinio premeditato ! Il Great New York Times chiedeva che l’intero governo ribelle fosse portato sulla Terra e sottoposto pubblicamente alla pena capitale: questo è un caso evidente in cui, in nome del maggiore interesse dell’umanità, si deve derogare al principio umanitario che si oppone alla pena di morte.
Tycho Under rappresentava un problema pressante. Se le astronavi avessero bombardato le grotte (le notizie sulla Terra indicavano che proprio questo era l’obiettivo) Tycho Under non sarebbe stata in grado di sostenere l’attacco. La parte superiore era sottile. Una bomba acca sarebbe stata sufficiente per decomprimere tutti i livelli, e le porte stagne non erano state costruite in vista di un’incursione atomica.
Finn, in un discorso alla televisione, aveva dato ordine ai suoi uomini di far evacuare la grotta. Prof aveva esortato gli abitanti a collaborare. Tycho Under era una piccola grotta e non sarebbe stato un problema per Novylen e Luna City offrire un tetto e il sostentamento a tutti i suoi abitanti. Impiegando un numero adeguato di capsule si poteva completare l’evacuazione in venti ore, scaricando metà degli abitanti a Novylen e facendo proseguire l’altra metà fino a Luna City. Una grossa impresa, ma non impossibile.
Ma nessuno voleva abbandonare la grotta. Come se fossero affari che non li riguardavano!
A Tycho Under le capsule rimanevano allineate una dietro l’altra, immobili, vuote. — Mannie — continuava a segnalarmi Finn — non vogliono andarsene.
— Maledizione — rispondevo — devono andare via! Quando il primo missile partirà per Tycho Under sarà troppo tardi. Allora si calpesteranno uno contro l’altro e si affolleranno nelle capsule, che non saranno sufficienti a contenerli tutti. Finn, i tuoi ragazzi devono persuaderli.
Prof scosse la testa. — No, Manuel.
Mi arrabbiai. — Prof, tu stai portando troppo in là questa tua idea della non-coercizione. Lo sai che poi verrà il caos!
— Lo so. Ma dobbiamo continuare con la persuasione, non con la forza. Ora rivediamo i piani di difesa.
I piani non erano un gran che, ma erano quanto di meglio si potesse fare. Dovevamo avvertire tutti di tenersi pronti a un bombardamento, eventualmente accompagnato da sbarco e invasione, organizzare i reparti della milizia di Finn per assicurare continui turni di guardia a ogni grotta, in superficie, per non farci cogliere un’altra volta di sorpresa da un’invasione sulla faccia opposta della Luna. Dichiarammo lo stato di emergenza in tutte le grotte, ordinando di tenere la pressione al massimo e le tute a portata di mano. Tutti i corpi militari e paramilitari dovevano trovarsi in stato di allarme blu a partire dalle ore sedici di sabato, pronti a entrare in allarme rosso (tutti ai posti di combattimento) se venivano lanciati missili o se le navi manovravano per allunare.
Quanto ai bombardamenti contro la Terra, non apportammo nessuna modifica ai lanci durante la prima rotazione del pianeta. Dall’India ricevevamo reazioni angosciate, mentre la Grande Cina taceva. Tuttavia, proprio l’India non aveva motivi di lamentarsi. L’avevamo giudicata troppo popolosa per servirci dei tiri a reticolato che avevamo impiegato nel Nord America. A eccezione di alcuni obiettivi nel Deserto del Thare e su poche cime rocciose, i massi sarebbero caduti in mare, a distanza di sicurezza dai porti.
Avremmo però dovuto scegliere montagne più alte, oppure dare meno indicazioni. Le notizie parlavano di fanatici religiosi che scalavano le montagne-bersaglio, seguiti da turbe innumerevoli di fedeli, per allontanare la nostra rappresaglia con la sola forza spirituale.
Così, fummo di nuovo assassini.
Inoltre, i massi precipitati nell’Oceano Indiano uccisero milioni di pesci e parecchi pescatori, dato che pescatori e altri marinai non avevano prestato fede ai nostri avvertimenti. Il governo indiano si infuriò sia per i pesci sia per i pescatori, però non sembrava voler invocare anche nei nostri confronti il principio che tutte le forme di vita sono sacre: pretendeva le nostre teste.
L’Africa e l’Europa reagirono con più buon senso. In Africa la vita non è mai stata ritenuta molto sacra e quei pochi che si avventurarono nelle vicinanze dei bersagli non aprirono ferite nel cuore dei governanti. All’Europa era bastato un giorno per capire che avremmo colpito dove avevamo promesso e che le nostre bombe erano mortali. Uccidemmo qualcuno, è vero, soprattutto marinai cocciuti. Ma non sterminammo sciami di teste vuote come era successo nel Nord America e in India. In Brasile e nelle altre zone dell’America del Sud il numero delle vittime fu ancora inferiore.
Poi venne di nuovo il turno del Nord America: sabato 17 ottobre 2076 ore nove, cinquanta minuti, ventotto secondi.
Mike aveva stabilito l’inizio della seconda fase alle dieci esatte ora lunare. Questo significava che, tenuto conto della posizione in orbita della Luna e del movimento di rotazione della Terra, il Nord America sarebbe stato sotto il nostro tiro alle cinque del mattino sulla costa orientale e alle due sulla costa occidentale.
Le discussioni su questi lanci erano cominciate fin dall’alba di sabato. Prof non aveva convocato ufficialmente il Consiglio di Guerra, tuttavia tutti i membri erano presenti a eccezione di Clayton che si era recato a Kongville per assumere il comando della difesa. Prof, io, Finn, Wyoh, il Giudice Brody, Wolfgang, Stu e Terence Sheehan partecipavamo alla riunione: in totale otto opinioni diverse. Aveva ragione Prof: più di tre persone non riescono a decidere niente.
Dovrei forse dire che le opinioni diverse erano sei, dato che Wyoh tenne sempre chiusa la sua deliziosa bocca e Prof si limitava a dirigere il dibattito. In compenso gli altri facevano per diciotto. A Stu non interessava dove sarebbero caduti i colpi… purché la Borsa di New York si aprisse regolarmente il lunedì mattina. — Giovedì abbiamo venduto allo scoperto in diciannove diverse operazioni. Se non vogliamo che la nostra nazione vada in bancarotta prima di uscire dalla culla, bisogna assolutamente che siano eseguiti i miei ordini di acquisto per coprire i debiti. Diglielo tu, Wolf: faglielo capire.
Brody voleva impiegare la catapulta per colpire qualsiasi altra nave che avesse lasciato l’orbita di parcheggio della Terra. Sheehan pensava che sarebbe stato divertente ripetere il gioco del reticolato centrando una delle scariche in cima alla sede del governo nordamericano. — Conosco i cittadini degli Stati Uniti, ero uno di loro prima che mi deportassero sulla Luna. Sono terribilmente seccati di aver ceduto la direzione del loro Paese alle Nazioni Federate. Se mettiamo fuori combattimento quei burocrati, avremo tutti gli americani dalla nostra parte.
Wolfgang Korsakov, con sommo disgusto di Stu, pensava invece che le speculazioni fatte sulla Terra avrebbero avuto maggior successo se tutte le borse fossero rimaste chiuse sino alla fine della guerra.
Finn voleva rischiare il tutto per tutto: intimare alla Terra di ritirare le sue astronavi dal nostro cielo. Se non le avessero ritirate, colpire la Terra, ma sul serio. — Sheehan si sbaglia sul conto degli americani — disse — li conosco anch’io. Il Nord America è l’osso più duro in seno alle Nazioni Federate e noi dobbiamo spezzarlo. Già ci chiamano assassini, quindi, tanto vale colpirli, e colpirli forte. Bombardiamo le città americane, poi possiamo anche sospendere gli altri tiri.
Uscii silenziosamente per chiacchierare con Mike e prendere qualche appunto. Quando rientrai stavano ancora discutendo. Prof alzò gli occhi verso di me: — Maresciallo, non abbiamo ancora sentito la tua opinione.
Читать дальшеИнтервал:
Закладка:
Похожие книги на «La Luna è una severa maestra»
Представляем Вашему вниманию похожие книги на «La Luna è una severa maestra» списком для выбора. Мы отобрали схожую по названию и смыслу литературу в надежде предоставить читателям больше вариантов отыскать новые, интересные, ещё непрочитанные произведения.
Обсуждение, отзывы о книге «La Luna è una severa maestra» и просто собственные мнения читателей. Оставьте ваши комментарии, напишите, что Вы думаете о произведении, его смысле или главных героях. Укажите что конкретно понравилось, а что нет, и почему Вы так считаете.