— Non mi stanno punendo, se è di questo che vi preoccupate.
Noi non °codifichiamo° comprendiamo PUNIRE. Tu stai bene. Le tue funzioni organiche sono in ordine. Le tue EMOZIONI non sono estreme.
— Perché dovrei essere sconvolto? Io sono finito. Tutto è perduto fuorché il (ahem!) codificare altre nozioni.
Noi VORREMMO che tu fossi più conscio della psicologia del tuo cervello. Noi potremmo dirti molto di più sul tuo stato. Stando così le cose abbiamo estrema difficoltà nel trovare PAROLE per descrivere la dislocazione delle nostre squadre. Ma torniamo al primo interrogativo. Perché vuoi escogitare altre forme di comunicazione?
— Io non sto bloccando i miei pensieri, no? (Lo sto facendo?) Dovreste essere capaci di estrapolare da soli quello che intendo fare. (Come potrei celarvi i miei pensieri?)
Tu hai capito la nostra capacità inadeguata. Tu sei molto nuovo per noi. Noi ti consideriamo con…
— Sì?
Quelli che sono stati assegnati a replicare questo stato su°°°°°° Questo none chiaro.
— Direi anch’io.
Noi ti consideriamo come se tu fossi capace di un certo biasimo °dissociazione° per le prestazioni minime in progetti assegnati.
— Voi mi considerate cosa?
Noi ti consideriamo come °supremo comando di gruppo°.
— Cosa sarebbe? E questo porta in superficie un intero scaglione di domande che mi piacerebbe farvi.
Noi siamo stati autorizzati a rispondere a queste domande.
(Gesù! Conoscevamo il contenuto delle domande ancor prima che gli si formassero nella mente).
— Mi piacerebbe parlare a un individuo.
INDIVIDUO?
— Non proprio la squadra o il gruppo di ricerca. Uno di voi, il quale agisce da solo.
Noi abbiamo studiato la tua concezione di INDIVIDUO. Non corrispondiamo a questa parola.
— Non ci sono individui?
Non precisamente. Le informazioni sono condivise fra gruppi di°°°°°°
— Non è chiaro.
Forse questo è ciò che tu intendi per INDIVIDUO. Non è lo stesso che una mentalità singola. Tu sai che le cellule si raggruppano per formare strutture di base. Ogni gruppo è il minimo INDIVIDUO. I gruppi raramente si separano a lungo entro le singole cellule. Le informazioni passano fra i gruppi che condividono compiti assegnati, inclusi la memoria e l’istruzione. La mentalità è perciò suddivisa fra gruppi che compiono una funzione. Memorie importanti possono essere °diffuse° a tutti i gruppi. Ciò che tu consideri come INDIVIDUO può definirsi attraverso la °totalità °.
— Ma voi non fate tutti parte di una sola mentalità, di un gruppo mentale, di una consapevolezza collettiva.
No, per quanto possiamo capire analizzando questi concetti.
— Voi potete litigare l’un l’altro.
Possono esserci diversità di approccio, sì.
— Allora cos’è un gruppo di comando?
Un gruppo chiave dislocato su un percorso di collegamento, nei vasi sanguigni o linfatici, per controllare le prestazioni dei gruppi in spostamento, delle cellule di servizio, delle cellule °costruite °. Tu sei come il più grosso dei gruppi di comando delle cellule, tuttavia tu sei CHIUSO e non hai ancora deciso di esercitare il tuo potere di °espansione°. Perché non eserciti il controllo?
A occhi chiusi lui ponderò a lungo — un secondo o forse più — su quella domanda, e replicò:
— Vi state ormai abituando al mistero.
Le tue ricerche con le nostre comunicazioni sono da interpretare come un atto di sfida?
— No.
C’è una frattura nel collegamento qui.
— Adesso sono stanco. Per favore, lasciatemi solo per un poco.
Capito.
Si sfregò gli occhi e raccolse una mezza mela. D’improvviso si sentiva esausto.
— Michael?
Paulsen-Fuchs era in piedi nella camera d’osservazione. — Salve, Paul — disse Bernard. — Ho appena avuto la più strana delle conversazioni.
— Sì?
— Credo che mi stiano trattando come una specie di deità minore.
— Oh, povero caro! — sospirò Paulsen-Fuchs.
— E probabilmente non mi restano che un paio di settimane.
— Quando sei arrivato qui dicesti… proprio quel giorno, parlasti di una settimana al massimo.
— Adesso posso sentire il cambiamento. È lento, ma inevitabile nel suo avanzare.
Attraverso i tre strati di cristallo si fissarono l’un l’altro. Paulsen-Fuchs fece alcuni tentativi di parlare, ma non riuscì a proferire verbo. Allargò le mani con aria scoraggiata.
— Proprio così — sospirò Bernard.
Nord America. Trasmissione via Satellite dallo RB-IH per ricognizioni da grande altezza. Voce di Lloyd Upton, corrispondente della EBN.
Sì, a posto… alquanto raffazzonate queste linee separate… Qui siamo tutti un po’ nervosi, non fate caso se mi sentite battere i denti. Registrate adesso? E il collegamento diretto… sì, Arnold? Uno, due, tre, qui Lloyd Upstonato, che è come mi sento… D’accordo, Colin, quella bottiglia lì. Questo vestito arancione non manderà fuori fase il video? Be’, manda fuori fase me. Andiamo a cominciare.
Salve a tutti, qui è Lloyd Upton, della branca inglese della European Broadcasting Network. Vi sto parlando da un’altezza di ventimila metri sopra il territorio degli Stati Uniti d’America, e più precisamente dallo scompartimento poppiero di un bombardiere americano B-I modificato in esploratore da alta quota, un RB-IH. Con me ci sono i corrispondenti inviati dalle principali reti continentali, compresi quelli delle due organizzazioni nuove e separate degli statunitensi in Europa, e i colleghi della BBC. Siamo i primi giornalisti civili autorizzati a volare sopra gli Stati Uniti dall’inizio di quella che è la più orribile catastrofe nella storia dell’umanità. Con noi ci sono due scienziati non militari che intervisteremo nel percorso di ritorno del nostro volo, il quale procede a una velocità doppia di quella del suono, vale a dire Match 2.
In appena otto settimane, due soli mesi, l’intero continente nordamericano ha dovuto soccombere a una trasformazione praticamente indescrivibile. Tutti i familiari punti di riferimento — intere città — si sono trasformati in un panorma che è un incubo biologico, o sono stati assorbiti dentro di esso. Il nostro velivolo ha seguito un percorso a zig-zag da New York ad Atlantic City, poi su Washington, quindi attraverso la Virginia, il Kentucky e l’Ohio, e presto ci abbasseremo a mille metri di quota per sorvolare Chicago, l’Illinois e i Grandi Laghi. A questo punto torneremo indietro lungo la costa orientale fino in Florida e oltre il Golfo del Messico per rifornirci da una cisterna volante decollata dalla Base Navale di Guantanamo a Cuba, che è miracolosamente scampata ai peggiori effetti del morbo.
Possiamo immaginare il dolore degli americani rimasti in Inghilterra, in Europa e in Asia, o in altre parti del globo. Temo molto che non potremo portare loro nessun sollievo con questo storico volo. Ciò che abbiamo visto può solo rattristare ogni membro della razza umana. Tuttavia non abbiamo osservato soltanto desolazione, bensì anche un selvaggio e — se mi si scusa questo giudizio estetico un po’ bizzarro — meraviglioso panorama formato da un’inusitata forma di vita le cui origini sono avvolte nel mistero, benché non sia escluso che vari Governi ne sappiano qualcosa. Le voci secondo cui il morbo sia dilagato da un laboratorio di San Diego, in California, non sono state negate né confermate dalle autorità politiche, e la EBN non ha avuto il permesso d’intervistare uno degli uomini chiave di questo… uh, dramma, il famoso neurochirurgo Michael Bernard, attualmente sotto sorveglianza in una camera sterile presso Wiesbaden, nella Germania Ovest.
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