— Com’è possibile? — ribatté lei scettica. — Io non riesco a percepirlo.
Eppure Jared era sicuro che ci fosse! Poteva sentire lo sciacquio prodotto dalle sue pinne mentre stabilizzava la sua posizione. — È lì, ne sono certo.
— Ma un pesce non è più caldo o più freddo dell’acqua che lo circonda. Inoltre, io non sono mai riuscita a percepire né le rocce né qualsiasl altra cosa si trovi in acqua… nemmeno quando ve l’ho appena gettata.
Per coprire quell’errore grossolano era necessaria un po’ di spavalderia. — Io invece riesco a percepire i pesci. Forse io percepisco in maniera differente dalla tua.
Della era udibilmente turbata. — Non ci avevo pensato. Oh, Jared, pensa se io non fossi veramente una Veggente!
— Stai tranquilla. Lo sei senz’altro. — Poi tacque, preoccupato. Come poteva aspettarsi di riuscire ad ingannare un Veggente?
Il temibile battito di immense ali coriacee lo sorprese, e Jared si meravigliò che quel suono così distinto e netto potesse sfuggire all’attenzione della ragazza. Le creature mostruose avevano raggiunto una piazzuola nella galleria e, approfittando dello spazio più ampio a disposizione delle loro ali, si erano lanciate in avanti con maggiore foga.
Jared si fermò, e tese acutamente gli orecchi verso i suoni provenienti dalle loro spalle. Si poteva udire con chiarezza che il loro numero si era perlomeno raddoppiato.
— Che succede, Jared? — domandò Della, interrompendo il suo attento silenzio.
Uno dei mostri riempì l’aria con il suo urlo stridente.
— Pipistrelli! — strillò la giovane.
— Soltanto uno. — Non c’era motivo di allarmarla, quando, con un pizzico di fortuna, avrebbero potuto far perdere le loro tracce alle terribili bestie. — Va’ avanti tu. Io mi terrò alla retroguardia… pronto a proteggerti, in caso che arrivi ad attaccarci.
Si congratulò con se stesso per esser riuscito a trarre un temporaneo vantaggio dalla situazione. Con lei che faceva strada, non avrebbe più dovuto dimostrarle di volta in volta che stava percependo. Ciononostante, i suoni vocali erano sempre più indispensabili per ottenere impressioni oscure, ragion per cui si dette da fare per tener viva la conversazione.
— Ora che mi guidi tenendomi per mano — disse in tono spensierato, — mi ricordi la Gentile Sopravvissuta dei miei sogni.
— Chi è mai?
Seguendo Della lungo un cornicione di pietra che costeggiava il ruscello, Jared le raccontò della donna che, nei suoi sogni di fanciullo, veniva solitamente ad accompagnarlo a visitare il bambino che viveva con lei.
— Il Piccolo Che Ascolta? — Della ne ripeté il nome dopo che lui l’ebbe menzionato. — È così che si chiamava il ragazzo?
— Nei miei sogni si chiamava così. Non riusciva a sentire null’altro che i piccoli rumori inaudibili prodotti dai grilli.
— Ma se erano inaudibili, come facevi a sapere che i grilli li producevano davvero? — Lo condusse attorno a un piccolo abisso.
— Per quel che mi ricordo, la Sopravvissuta mi diceva che rumori simili esistevano sul serio ma soltanto il Piccolo era capace di sentirli. Anche lei li sentiva quando si introduceva nella sua mente.
— Poteva fare una cosa simile?
— Senza fatica. — Il suo risolino fece capire alla ragazza che stava soltanto prendendo in giro l’assurdità della sua immaginazione. — Ed era così che riusciva a parlare anche con me. Ricordo che diceva spesso di essere in grado di ascoltare quasi tutte le menti umane dovunque si trovassero… tranne quelle dei Veggenti.
Della si bloccò vicino a una colonna di roccia. — Ma tu sei un Veggente. E lei raggiungeva anche la tua mente. Come lo spieghi?
Ecco! Aveva commesso di nuovo un errore. E in un momento in cui stava semplicemente facendo un po’ di conversazione per poter sentire meglio la strada. Ma si riprese subito. — Oh, io ero l’ unico Veggente di cui poteva captare i pensieri. Non prendere troppo sul serio tutte queste fantasticherie. I sogni non seguono degli schemi logici.
Della fece strada nel corridoio che si allargava. — I tuoi li seguivano, almeno in parte.
— Cosa intendi dire?
— Supponi che io ti dicessi che conoscevo un bambino che non si girava mai in direzione della voce, ma che ogni volta che la madre lo pescava ad ascoltare la parete, trovava sempre un grillo attaccato là vicino.
Quel fatto toccò una corda vagamente familiare della sua memoria. — Esisteva sul serio un bambino simile?
— Al Livello Superiore… prima che io nascessi.
— Che cosa ne è stato di lui?
— Decisero che era un Diverso. Lo abbandonarono nelle gallerie, quando non aveva ancora quattro gestazioni.
Ricordava, adesso, che anche i suoi genitori solevano raccontargli la stessa storia del bambino Diverso del Livello Superiore.
— A cosa stai pensando, Jared?
Lui rimase a lungo in silenzio. Poi scoppiò a ridere. — Sono riuscito infine a intuire per quale motivo sognavo il Piccolo che Ascolta. Non capisci? Mi avevano effettivamente parlato di una persona come quella. Ma il ricordo rimaneva nascosto sotto la superficie.
— E la tua… Gentile Sopravvissuta?
Un altro velo si aprì sui suoni di memorie dimenticate. — Adesso ricordo di avere sentito anche la storia di una Diversa che era stata bandita dal Livello Inferiore alcune gestazioni prima che nascessi io… una ragazza che sembrava conoscere sempre quello che gli altri stavano pensando!
— Ecco fatto. — Della continuò a guidarlo intorno a una curva del tunnel. — Adesso abbiamo spiegato logicamente tutte le stranezze dei tuoi sogni.
Quasi tutte. Rimaneva soltanto da determinare l’origine psicologica dell’Uomo Eterno delle sue fantasie.
Rivolse in avanti la sua attenzione, e ascoltò una cavità grande e distante che avviluppava il rombo di una cateratta. Si avvicinavano al termine della galleria e, più oltre — ne era certo — si trovava un grande Mondo… quello dei Veggenti? Ne dubitava, giacché da molto tempo ormai aveva perso l’odore caratteristico dei Veggenti.
— È orribile — intervenne Della, pensosa, — il modo in cui la gente bandisce i Diversi.
— Il primo Veggente era un Diverso. — Passò di nuovo al comando, e ricominciò a battere i due scandagli. — Ma quando lo bandirono era già abbastanza grande da rapire una compagna per il Connubio.
Uscirono fuori dalla galleria ormai terminata, e Jared ascoltò il fiume che proseguiva il suo corso al livello del terreno, dirigendosi verso la parete opposta. Mandò un grido, e gli echi gli ritornarono giù da altezze spaventose e attraverso distanze invalicabili. Le parole si riflettevano su isole grottesche di pietre ammucchiate, formando una dissonanza stridente.
— Jared, è meraviglioso! — esclamò la ragazza, girando la testa in tutte le direzioni. — Non ho mai percepito nulla di così bello prima d’ora!
— Non possiamo perdere tempo per raggiungere l’altra estremità — ribatté lui, calmo. — Ci dovrebbe essere un altro passaggio, dove il corso d’acqua penetra nella parete opposta.
— Il pipistrello…? — domandò ancora Della, notando il tono preoccupato della sua voce.
Senza rispondere, la guidò rapidamente lungo la banchina levigata che le acque avevano scavato nella roccia durante le epoche passate, quando il fiume era più pieno. Molti respiri dopo, riuscirono infine a penetrare nell’imboccatura della galleria che si apriva nella parete opposta, proprio nell’attimo in cui i mostri inseguitori emergevano dal tunnel alle loro spalle e si lanciavano in avanti, riempiendo il mondo delle loro grida stridenti e feroci.
— Dobbiamo nasconderci! — urlò Jared. — Ci raggiungeranno in un battito!
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