E in quanto a Whirlygig…
Adesso Peron si stava avvicinando a quel pianeta. Doveva atterrare là. Di tutti, pensò malinconico, questo dev’essere il più alieno e sconcertante.
Durante gli ultimi due mesi i vincitori del Planetfest avevano orbitato intorno a più d’una dozzina di mondi. I pianeti andavano dal deprimente all’innominabile. Barcham era una sfera di polvere turbinante, la superficie era perennemente invisibile dietro a uno schermo di particelle soffiate da vento che venivano tenute in sospensione da un’atmosfera sottile e velenosa. Gilby li aveva avvertiti che Barcham sarebbe stata una scelta terribile per un test. Ma l’aveva detto anche per la maggior parte degli altri pianeti.
La polvere e la sabbia trovavano il modo di penetrare dappertutto, compreso il quadro di comando di una nave. C’era una buona possibilità che un atterraggio su Barcham potesse essere fatale.
Gimperstand non era migliore. I contendenti avevano deciso all’unanimità di non andare neppure a darci un’occhiata dopo che uno dei membri dell’equipaggio aveva tirato fuori un campione in bottiglia della linfa prodotta dai succosi rampicanti di Puzzone. La bottiglia era stata aperta per meno di due minuti. Dopo un intero giorno l’aria di tutta la nave sapeva ancora di cadaveri in putrefazione. Le unità purificatrici dell’aria non erano riuscite neppure a scalfire quel fetore.
Visto da lontano Glug era sembrato ottimo. I telescopi e gli analizzatori della nave avevano mostrato un mondo verde e fertile, coperto per il novanta per cento da nuvole. Erano scesi laggiù in perlustrazione e avevano passato un paio d’ore a diguazzare appiccicati sulla sua superficie vischiosa. Una pioggia grigiastra scendeva interminabile da un cielo grigio-cenere, e le fronde inzuppate della vegetazione s’incurvavano, fiacche e tristi, fino a toccare il suolo colloso. Una volta che uno stivale fosse stato piantato saldo sul terreno, il pianeta si sarebbe comportato come riluttante a mollarlo. Vi aderiva amorevolmente. Camminare era una sofferta successione di passi risucchianti e glutinosi che costringevano a tirare il piede verso l’alto pollice dopo pollice, fino a quando lo stivale non si liberava con un gorgolio disgustoso. Come Wilmer aveva osservato, una volta che avevate tirato fuori lo stivale, avreste bramato non rimetterlo giù mai più, soltanto che nel frattempo l’ altro vostro stivale affondava sempre di più in profondità.
Glug era ripugnante, ma Peron pensava che malgrado tutto ce l’avrebbe fatta a entrare nell’elenco finale. Sy aveva perfino deciso di farne la sua prima scelta! Forse i suoi complicati processi mentali avevano scoperto qualcosa di Glug che poteva venir utilizzato a suo vantaggio. Lum l’aveva fatto notare molto tempo prima a Peron e a Kallen: Sy non aveva bisogno di un vantaggio sugli altri per vincere; tutto quello che gli serviva era una situazione che annullasse l’handicap del suo braccio rachitico. Trovata questa, avrebbe messo a terra tutti loro.
Alcuni degli altri avevano ugualmente dato il loro voto provvisorio a favore di Glug, poiché quando i concorrenti erano scesi laggiù avevano già visitato alcuni altri esemplari di prima scelta:
Boom-Boom : attività vulcanica e terremoti continui; un livello di rumore ambientale che spaccava i timpani; aria fetida e sulfurea e un terreno infido dove le croste di lava solidificata galleggiavano sopra il magma.
Firedance : soltanto forme di vita animale microscopiche, e in qualsiasi momento un sesto della vegetazione che copriva l’intero pianeta era ridotta a una massa fumante e carbonizzata; il resto della vegetazione era secco come le ossa, pronto a infiammarsi allo scoccare casuale di un lampo; nastri di fiamme danzavano e crepitavano sulla superficie seguendo dei sentieri contorti, cambiando direzione in maniera imprevedibile e muovendosi molto più in fretta di un essere umano in corsa.
Fuzzball : ogni creatura vivente, ogni pianta o animale che viveva sotto o sopra la superficie, o nei mari salati di Fuzzball, fungeva da ospite per una singola specie di vegetazione fungoide; l’adattamento evolutivo appariva completo, in modo che il fungo non faceva danni, ma i suoi viticci bianchi e sottili come capelli spuntavano da ogni singolo pollice di epidermide, e gli orecchi e le narici di ogni animale avevano la loro messe di fronde delicate che le creature si trascinavano dietro; la prospettiva era parsa eccessiva ai contendenti, anche se Gilby aveva loro assicurato che il fungo poteva venir completamente rimosso una volta che avessero lasciato il pianeta. Fuzzball aveva ottenuto zero voti.
Goneagain : era parso tollerabile; ma quel piccolo mondo era stato escluso dalla semplice geometria. La sua orbita era disordinatamente eccentrica, portandolo fino a dieci miliardi di chilometri da Cassay e Cassby. Non sarebbe tornato nel Sistema Interno prima di altri tremila anni.
E poi c’era Whirlygig. Peron sbirciò davanti a sé attraverso la visiera della tuta. Ancora tre ore, e poi sarebbe atterrato laggiù, senza una nave. Più tardi (se tutto fosse andato secondo i piani) sarebbe ripartito allo stesso modo. Nel frattempo non c’era niente che potesse fare fino a quando non fosse stato raggiunto il momento dell’impatto radente. Peron, non per la prima volta, s’interrogò sui calcoli che aveva fatto per stabilire la sua velocità. Li aveva controllati dieci volte, ma se fossero stati sbagliati di qualche metro al secondo…
Risolutamente, rivolse la propria mente ai loro viaggi precedenti, lottando per espellere Whirlygig dai suoi pensieri per le prossime tre ore.
C’era un mucchio di altre cose a cui pensare. Per tutti loro, durante le prime tre settimane di viaggio lontano da Pentecoste, la privacy era stata una cosa impossibile. Il vascello-navetta era di dimensioni imponenti, ma con trenta persone spremute dentro uno spazio concepito per tre uomini d’equipaggio e il carico, i concorrenti si erano trovati spalla a spalla. Non avevano avuto spazio a disposizione fino al trasbordo sulla grande nave inter-sistema, dopo una breve visita su Piccola Luna. E, finalmente, Peron era stato in grado di confrontare le sue osservazioni con quelle degli altri.
Con accurati controlli incrociati che li avevano impegnati per parecchi giorni, Lum e Kallen avevano passato al vaglio tutti i candidati. Wilmer era l’unico concorrente fasullo. Avevano anche confermato la prima impressione di Peron: nessuno si era mai trovato con Wilmer in nessuna prova, e lui si era mostrato fresco e riposato, in maniera molto sospetta, dopo ogni prova. Ma qual era la ragione della sua presenza fra loro? Nessuno ne aveva la minima idea. E per aumentare il mistero, Wilmer si era sicuramente trovato con loro durante tutte le attività svolte da quando erano decollati da Pentecoste, il che era stato talvolta pericoloso, oltre che spiacevole.
L’innocente richiesta di Wilmer a Gilby perché fosse loro concesso di visitare La Nave, insieme alla risposta di Gilby, erano state registrate sia da Peron che da Elissa. Qualcuno voleva che i vincitori sapessero che La Nave era off limits. Ma ancora una volta, che cosa significava? Come si collegava al fatto che alcuni visitatori dei precedenti Planetfest non avevano fatto ritorno su Pentecoste?
Peron aveva rimbalzato la domanda su Sy, non appena avevano avuto qualche minuto di privacy nella nave inter-sistema. Sy era rimasto immobile, lo sguardo gelido.
— Non so perché La Nave sia off limits — aveva risposto Sy alla fine. — Ma sono d’accordo con te sul fatto che Gilby è stato sollecitato a dircelo. Lascia che ti parli d’un mistero ancora più grande. Dopo le prove fuori del pianeta, dovrebbero fare la loro comparsa gli Immortali. Ci dicono che verranno dalle stelle, dopo un viaggio di pochi giorni soltanto. Ci credi?
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