Bob Shaw - Uomo al piano zero

Здесь есть возможность читать онлайн «Bob Shaw - Uomo al piano zero» весь текст электронной книги совершенно бесплатно (целиком полную версию без сокращений). В некоторых случаях можно слушать аудио, скачать через торрент в формате fb2 и присутствует краткое содержание. Город: Milano, Год выпуска: 1972, Издательство: Mondadori, Жанр: Фантастика и фэнтези, на итальянском языке. Описание произведения, (предисловие) а так же отзывы посетителей доступны на портале библиотеки ЛибКат.

Uomo al piano zero: краткое содержание, описание и аннотация

Предлагаем к чтению аннотацию, описание, краткое содержание или предисловие (зависит от того, что написал сам автор книги «Uomo al piano zero»). Если вы не нашли необходимую информацию о книге — напишите в комментариях, мы постараемся отыскать её.

Immaginate di aver costruito un apparecchio (sul tipo di una radio-trasmittente) capace di emettere impulsi capaci a loro volta di innescare la ben nota reazione a catena in tutte le ogive nucleari attualmente esistenti in tutte le basi atomiche del mondo. Per costruire un apparecchio del genere dovreste indubbiamente aver risolto dei problemi scientifici d’una certa difficoltà... Ma se ci pensate un momento vi renderete conto che quelle difficoltà erano niente di fronte al problema che vi aspetta adesso (e che aspetta il protagonista di questo romanzo): quando e in che modo vi proponete di utilizzarlo, il vostro benefico apparecchio?

Uomo al piano zero — читать онлайн бесплатно полную книгу (весь текст) целиком

Ниже представлен текст книги, разбитый по страницам. Система сохранения места последней прочитанной страницы, позволяет с удобством читать онлайн бесплатно книгу «Uomo al piano zero», без необходимости каждый раз заново искать на чём Вы остановились. Поставьте закладку, и сможете в любой момент перейти на страницу, на которой закончили чтение.

Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

Crombie-Carson si alzò, si tolse l’impermeabile e lo posò su una sedia. «Cosa sapete della scomparsa della signorina Knight?»

«Solo quello che mi avete detto voi. Immaginate dove possa trovarsi?»

«Avete qualche idea del perché tre uomini armati siano entrati nel suo appartamento e l’abbiano portata via?»

«No.»

«Avete idea di chi sia stato?»

«No. E voi l’avete?»

«Signor Hutchman» disse l’ispettore, spazientendosi. «È meglio se il colloquio tra noi si svolge nel modo tradizionale. È sempre più costruttivo se io faccio le domande!»

«Va bene. Però lasciate che mi preoccupi per la sorte di un’amica. Mi avete detto che…»

«Un’amica? Non sarebbe meglio dire conoscente?»

Hutchman chiuse gli occhi. «Avete un linguaggio molto preciso, ispettore.»

In quel momento la porta si aprì ed entrò un sergente, con una cartella di pelle. La posò sul tavolo, davanti a Crombie-Carson, e uscì senza parlare. L’ispettore l’aprì e tirò fuori otto fotografie. Non erano le tipiche fotografie segnaletiche, ma erano istantanee ingrandite di molti uomini. Alcune foto erano ritratti, qualcun’altra era stata ricavata da istantanee con diversi personaggi. Crombie-Carson le stese davanti a Hutchman.

«Esaminate attentamente queste facce, e ditemi se le avete mai viste.»

«Non ricordo di averle mai viste» gli rispose lui dopo aver guardato le foto. Ne alzò una e cercò di voltarla, ma la mano di Crombie-Carson lo bloccò.

«Queste le tengo io.» L’ispettore raccolse i rettangoli e li rimise nella cartella.

«Se avete finito con me» disse Hutchman «avrei voglia di una birra.»

Crombie-Carson rise, incredulo, e guardò lo stenografo, alzando le sopracciglia. «Non sperateci neppure.»

«Ma cosa volete ancora da me?»

«Ve lo dico subito. Abbiamo appena concluso una parte del nostro colloquio. In questa prima parte io tratto i miei interlocutori cortesemente, con il rispetto a cui ha diritto il cittadino che paga le tasse, fino al momento in cui mi accorgo che non intende collaborare. Adesso questa parte è finita e voi mi avete fatto capire che, di vostra spontanea volontà, non intendete aiutarci. D’ora in poi, signor Hutchman, avrò la mano un po’ più pesante. Anzi, molto pesante.»

Lucas lo guardò a bocca aperta. «Ma non potete! Non avete niente contro di me!»

Crombie-Carson si sporse sopra il tavolo. «Fatemi un po’ di credito, amico mio. Sono un professionista. Ogni giorno ne affronto degli altri, e in genere ho la meglio io. Credevate sul serio che avrei lasciato che un dilettante come voi mi intralciasse la strada?»

«Dilettante di cosa?» domandò Hutchman, cercando di nascondere il panico.

«Non so esattamente in cosa siate immischiato o, per lo meno, non ancora, però sono certo che avete combinato qualcosa. Siete anche un emerito bugiardo, ma non me ne importa niente perché questo fatto mi facilita il compito. Ma quello che realmente mi disturba è che siete una specie di menagramo ambulante.»

Sono l’uomo al piano zero , ripeteva una voce nella testa di Hutchman. «A cosa alludete?»

«Oggi, da quando siete uscito quatto quatto dalla vostra graziosa villetta, una donna è stata rapita e due uomini sono morti.»

«Due uomini! Ma…»

«Mi ero dimenticato di dirvelo?» Crombie-Carson aveva un tono studiatamente apologetico. «Uno dei tre uomini che ha rapito la signorina Knight ha sparato, uccidendo un passante che si era intromesso.»

La seconda parte del colloquio fu durissima, come l’ispettore aveva predetto. Una serie di domande che sembravano non finire più. Spesso riguardanti particolari trascurabili, a volte gridate a volte sussurrate, spirali di parole che si avvolgevano intorno al cervello di Hutchman. Insinuazioni che, se non erano individuate e controbattute immediatamente, rischiavano di trascinarlo a dire la falsità o la verità che non andava detta. Ellissi radenti , pensò a un certo punto Hutchman e, nella sua stanchezza, pensò di aver trovato una definizione assolutamente eccezionale. Alla fine della prova aveva la mente così annebbiata che si trovò a letto in una stanza per ospiti , pulita ma senza finestre della sede di polizia, prima di accorgersi che non lo avevano lasciato andare a casa. Fissò la porta con rabbia, dicendosi che, se fosse stata chiusa, l’avrebbe presa a calci. Ma erano praticamente quarantotto ore che non dormiva, e il suo cervello era stato torchiato selvaggiamente da Crombie-Carson, per cui pensò bene di rimandare il tutto al mattino.

Si addormentò immediatamente.

Lo svegliò il rumore della porta che veniva aperta. Convinto di aver dormito solo pochi minuti, Hutchman diede un’occhiata all’orologio e scoprì che erano le sei e dieci. Sedette e si accorse che aveva indosso un pigiama grigio: guardò la porta che si apriva, per lasciar passare un agente che reggeva un vassoio con un tovagliolo. La stanza si riempì del profumo di pancetta e di tè carico.

«Buongiorno, signore» disse il poliziotto. «Vi ho portato la colazione. Spero che vi piaccia il tè molto forte.»

«Va bene così.» A dire il vero, Hutchman lo preferiva leggero, ma in quel momento era tutto preso da un pensiero molto più importante. Era lunedì, e bisognava imbucare le altre buste. L’impazienza lo fece parlare con voce strozzata. «Immagino di potermene andare quando voglio.»

L’agente levò il tovagliolo, piegandolo meticolosamente. «Dovrete parlarne con l’ispettore Crombie-Carson, signore.»

«Allora non sono libero di andarmene?»

«È una faccenda che riguarda l’ispettore.»

«Non raccontatemi storie. Voi, di servizio in sede, saprete bene chi può andarsene e chi no.»

«Dirò all’ispettore che desiderate parlargli.» L’agente posò il vassoio sulle ginocchia di Hutchman e si diresse alla porta. «Non fate raffreddare la colazione.»

«Un momento! C’è l’ispettore, stamattina?»

«No, signore. Ieri ha avuto una giornata pesante, ed è andato a casa a dormire. Probabilmente ci sarà nel pomeriggio.»

La porta si chiuse sulle ultime parole dell’agente, prima che Hutchman riuscisse a liberarsi del vassoio: in quel momento capì che gli era stato messo sulle ginocchia per immobilizzarlo. L’appoggiò sul tavolino da notte e andò alla porta. Era chiusa. Fece il giro della stanza finché arrivò di nuovo al letto. Il prosciutto era mal cotto, e nelle uova strapazzate avevano messo troppo burro: una poltiglia unta e gialla. Hutchman prese la tazza del tè e provò a berne una sorsata. Era troppo dolce e troppo forte, però abbastanza caldo. Bevve piano, assaporando le scosse leggere che gli correvano nei nervi a ogni sorso. Il tè non aveva certo un valore nutritivo, però, se non altro, lo aiutava a pensare.

Nel pomeriggio, con tutta probabilità, sarebbe arrivato in tempo a spedire gli ultimi plichi. Ma che garanzia aveva di essere libero? L’agente aveva detto che, probabilmente, Crombie-Carson sarebbe venuto nel pomeriggio, però, anche ammettendo che lo facesse, non era detto che avvertissero Hutchman. E così, un passo alla volta, c’era il rischio che l’ispettore mettesse finalmente le carte in tavola e dicesse che intendeva trattenerlo per qualche giorno, se non di più. Hutchman tentò di farsi venire in mente i diritti legali del cittadino. Sapeva che i poteri della polizia, compreso quello di trattenere gli indiziati senza spiegazioni, da tre anni a questa parte erano stati estesi, come misura restrittiva della società, per combattere la violenza dilagante. Nella sicurezza della sua vita di prima Hutchman aveva approvato che la polizia avesse maggiore autorità, le rare volte che aveva pensato a quel problema. Adesso non lo sopportava.

Il lato peggiore della faccenda era che lui sapeva benissimo perché avrebbero potuto trattenerlo, mentre non aveva la più vaga idea del perché la polizia lo faceva. Welland era morto, Audrey era stata rapita dal suo appartamento e un terzo, innocente, era stato ammazzato per strada. Tutto questo, come aveva giustamente intuito Crombie-Carson, era un risultato diretto delle azioni di Hutchman. E cosa stava succedendo ad Audrey, in quel preciso momento? Se i Sovietici, o chiunque fosse, l’avevano sequestrata, lei avrebbe rivelato tutto quello che sapeva. Al che si sarebbero messi in contatto con Whitehall, e un gruppo di uomini senza volto sarebbe venuto a Crymchurch, a cercarlo.

Читать дальше
Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

Похожие книги на «Uomo al piano zero»

Представляем Вашему вниманию похожие книги на «Uomo al piano zero» списком для выбора. Мы отобрали схожую по названию и смыслу литературу в надежде предоставить читателям больше вариантов отыскать новые, интересные, ещё непрочитанные произведения.


Отзывы о книге «Uomo al piano zero»

Обсуждение, отзывы о книге «Uomo al piano zero» и просто собственные мнения читателей. Оставьте ваши комментарии, напишите, что Вы думаете о произведении, его смысле или главных героях. Укажите что конкретно понравилось, а что нет, и почему Вы так считаете.

x