Detto ciò, Jal afferrò Rheba con la mano libera, la fece inclinare di lato e poi la sorresse deponendola senza scosse sul pavimento. A quella vista i clepts ringhiarono, ma non mutarono posizione. Neppure M/Dere aprì la bocca: la pistola dell’individuo era costantemente puntata sulla ragazza inerte, e disarmarlo prima che potesse usarla era impossibile.
«È viva e perfettamente sana», disse Dapsl, tornando alla porta. «La droga è innocua … e anche lei è innocua, adesso. Signore Jal non è certo così sciocco da rovinare una schiava costosa».
M/Dere non fece commenti, né si volse a guardare i clepts, che la fissavano come in avida attesa di un suo cenno.
La voce di Signore Jal conteneva un filo di disprezzo: «So bene che voi J/taals vi attenete a regole precise, e conto su questo. Io detesto uccidere o rovinare schiavi che mi sono costati denaro sonante». Si volse alla donna che era entrata con lui. «Hai visto abbanstaza di lei, i’sNara?»
«Si, Signore».
Il tono della pallida femmina era stato informe e vuoto come la sua faccia. Si accostò a Rheba e le girò intorno, studiandone i lineamenti, i capelli, e le sottili linee dorate che s’intrecciavano sul suo corpo. Le aprì il vestito sulla schiena e glielo sollevò per esaminarle le gambe, dove già si scorgevano nuove Linee di Potenza un po’ dappertutto.
«Ha l’abitudine di lavorare nuda?» chiese.
«Qualche volta», disse Dapsl. «Ma è difficile da duplicare. I disegni sulla sua pelle sono molto complicati … e pulsano oscenamente».
«Un vestito, allora», suggerì Signore Jal. «Sì», annuì i’sNara, assente.
Kirtn poteva vedere sia Rheba che le manovre dell’altra donna, ma fin’allora non era riuscito a piegare un dito neppure con uno sforzo di cocente intensità. I suoi frustranti tentativi s’erano risolti in un nulla di fatto. Di tanto in tanto Jal gli gettava un’occhiata, per controllare se fosse sotto il pieno effetto della droga. Ad un tratto la donna chiamata i’sNara parve scossa da una vibrazione, l’aria intorno a lei divenne stranamente nebulosa e il suo corpo si fece indistinto nei particolari. Poi quell’effetto sconcertante svanì, ed ella tornò ad essere nitida e concreta d’aspetto.
Ma davanti agli occhi sbalorditi di Kirtn, stava adesso un esatto duplicato di Rheba.
Signore Jal esamino l’incredibile creatura con grande attenzione, poi commentò: «Le ciglia più lunghe, e le sopracciglia più arcuate. E i capelli… puoi farli ondeggiare come lei?»
Kirtn fu preso da una sensazione molto vicina alla nausea vedendo le ciglia di lei crescere, le sopracciglia farsi arcuate ed i capelli muoversi nell’aria. Il suo istinto di Akhenet era sconvolto, quasi che in quel perfetto duplicato di Rheba vi fosse qualcosa di osceno che lo disgustava.
«Uhm! … Bene». Signore Jal approvò con un cenno. «Ma stai più dritta con le spalle. La nostra cagnetta è un tipo orgoglioso. Sì, così. Adesso prova a camminare». Dopo qualche passo però la fermò. «No, maledizione! Più elasticità, più energia fisica: la ragazza è molto leggera nel muoversi, non così moscia. Vorrei averti portata qui quando provava l’Azione. Ma … dopo quel che mi ha riferito il mio caposchiavo, ho preferito non far sospettare nulla a questi furbacchioni».
«Sei stato abile a immobilizzarli tutti, senza farci assalire dai clepts, Signore», lo unse doverosamente Dapsl.
L’altro grugnì, troppo smaliziato per apprezzare quelle leccate. Indicò M/Dere. «Dille di far camminare avanti e indietro lungo quella parete uno dei clept, e sempre a rispettosa distanza da noi».
L’ometto berciò l’ordine inciampando nelle parole J/taal, e M/Dere parlò a uno degli animali. Il clept percorse un lato del locale su e giù, docilmente, seguito dagli sguardi attenti di Jal e di i’sNara.
«Così può bastare», stabilì l’uomo. Attese che il clept si fosse steso a terra, s’accostò a M/Dere e le toccò la nuca, paralizzandole di nuovo la lingua. Poi tornò da i’sNara. «Rheba cammina più o meno come quel clept, elegante ma con sicurezza. Ha equilibrio, se mi capisci». Ebbe un sorrisetto storto. «Adesso che ci penso, devo dire che la nostra sgualdrinella è un gran pezzo di femmina. Proprio di quelle che con un’occhiata mettono nei guai un uomo, eh?»
I’sNara collaudò un’andatura modificata, e Kirtn non poté dominare il suo disagio nel vedere i flessuosi movimenti di Rheba imitati da quella schiava senz’anima.
«Ora va meglio». Signore Jal si portò di fronte al Bre’n. «Apri bene le orecchie, Peloso: se ci tieni alla vita della tua amichetta cerca di essere furbo d’ora in poi. In quanto ai tuoi stupidi piani di fuga, sarebbero solo serviti a farti crepare più in fretta. Credevi che il mio caposchiavo fosse cieco?»
Kirtn sentì una morsa gelida allo stomaco, ma la sua faccia paralizzata non rivelò lo scoramento provocato da quelle parole. Tutto ciò che poteva fare era di stare immobile, mentre le sue speranze di libertà svanivano dolorosamente.
Alle sue spalle, Dapsl fornì una traduzione agli J/taals di quello che Jal stava dicendo con voce secca e perentoria:
«Gli schiavi che studiano piani di fuga si rivelano non-Addomesticati e vengono di solito giustiziati immediatamente. Ma buon per voi che io ho dei grossi interessi in gioco: l’Imperiale Loo-chim mi ricompenserà per questa Azione molto lautamente … e abbastanza perché io non mi debba più sentir chiamare un Senza-Chim, un mezzo uomo, da Signora Kurs. Fino a quel momento, io non ho intenzione di permettere che il vostro sciocco sogno di ribellione si metta fra me e il guadagno che mi spetta!»
L’espressione dell’uomo era di gelida rabbia, mentre li fissava l’uno dopo l’altro. Dopo una pausa, continuò: «Come avrete ormai capito, i’sNara è un’illusionista Yhelle del Decimo Grado. Appartiene a me. E adesso lei è Rheba fino all’ultimo capello. Sarà Rheba anche nell’Ultima Notte dell’Anno. Sì … una Danzatrice del Fuoco, con la differenza che le fiamme e gli effetti di luce creati intorno agli altri attori saranno illusori anch’essi. E se non riuscirà ad imitare bene quegli scherzetti, poco importa … Soltanto voi li conoscete. Nessuno nell’anfiteatro potrà distinguere l’illusione dalla realtà».
L’uomo tornò a puntare la pistola sulla ragazza. «E toglietevi dalla testa di potervi ribellare allo scoccare della mezzanotte. Se ci proverete, Rheba morirà. Se non reciterete l’Azione nel modo più perfetto, Rheba morirà. Se succederà qualsiasi cosa che dispiaccia a me o al Loo-chim, sulla scena o durante la successiva Ora del Non-Tempo, Rheba morirà. Mi hai capito bene, Peloso?»
Jal alzò una mano davanti al volto di Kirtn, schioccando le dita alla maniera dei Loo, e per la prima volta egli poté notare che portava un guanto trasparente, fornito di aghi all’estremità di ogni dito. L’individuo gli toccò la nuca e lui poté sentire i muscoli del collo e della gola rilassarsi, sebbene non tanto da parlare con naturalezza.
«Rispondimi, Peloso!»
«Sì, ho capito», disse Kirtn.
«E capisci anche che l’Azione verrà annullata, se farete parole con qualcuno della nostra piccola sostituzione? Io sarei rovinato, ma voi … messi a morte all’istante! Chiaro il concetto?» Gli occhi di Jal erano di ghiaccio.
«Sì», rispose lui, con voce tale che l’altro fece involontariamente un passo indietro.
«Allora ricorda quel che ho detto», lo avvertì Jal. «Altrimenti prima di morire vedrai la tua stessa pelliccia strappata via a strisce da un coltello rovente». Gli volse le spalle, quindi premette un. pulsante su una piccola trasmittente che portava alla cintura. Schioccò le dita verso i’sNara. «Torna te stessa, sbrigati. Non voglio che le mie guardie del corpo ti vedano».
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