La signorina Bishop alzò una mano.
— Nick desidera dire che, sebbene pure questo sia abbastanza orribile, è molto più interessante di tutto quello che avete letto finora. È diverso.
— Quello — sussurrò modestamente Zane a Gaspard — l’ho scritto io. Oh, sì. L’ho scritto io. I miei lettori amano le scene in cui un robot gira una manovella, quasi quanto gli umani amano le scene in cui un uomo sculaccia una donna, specialmente quando sono di scena tutte e due le robicchie, quella d’oro e quella d’argento. Nessun altro dei miei libri si è venduto bene quanto Il dottor Tungsteno gira una manovella , che è il terzo della serie. Il passo che hai appena udito viene dal quinto, Il dottor Tungsteno e il Trapano di Diamante , che è il malvagio padrone di Vilya nonché avversario del protagonista in quel volume. Ecco là!
Gaspard girò la testa abbastanza in fretta per vedere qualcosa di roseo che sfrecciava dalla toeletta delle signore e spariva quasi immediatamente nel corridoio trasversale.
— Corri all’ingresso principale! — ordinò pronto Zane. — Ferma la signorina Blushes se cerca di uscire. Può darsi che sia ipnotizzata. Se devi metterla fuori combattimento, dalle un colpo in testa. Io andrò all’uscita posteriore… era diretta là. Rrrrrr!
Pattinò via lungo il corridoio, svoltò al primo incrocio e scomparve.
Gaspard scrollò le spalle e trotterellò giù per la scala mobile. Il fattorino dalla faccia di topo e il robot-portiere alto due metri e mezzo erano spariti, proprio come aveva detto Zane. Gaspard si piazzò nel punto in cui si trovavano prima i due, accese una sigaretta, e si accinse a ricostruire nella sua mente i passi più brillanti della produzione mulinesca altamente letteraria che prima gli erano sfuggiti. Ne ricordava migliaia, alla lettera, dopo una vita trascorsa a leggere. Senza dubbio, con un piccolo sforzo compiuto con calma avrebbe potuto ricordare le parole esatte di una dozzina di quei brani.
Dopo un’altra mezz’ora noiosa e letterariamente inutile, Zane Gort lo chiamò con un fischio dai piedi della scala mobile bloccata. Zane teneva saldamente per il polso la signorina Blushes. La rosea robicchia sembrava molto dignitosa, mentre Zane era chiaramente in preda a sentimenti contrastanti.
— Ho trovato Mears nel corridoietto vicino al Magazzino Tre — disse il robot azzurro acciaio quando Gaspard si avvicinò. — Sosteneva di essere un elettricista assunto dall’Azienda Elettrica per rintracciare un cavo di alimentazione che si era perduto! Gli ho detto subito che credevo di averlo già incontrato prima e lui ha avuto il coraggio di rispondere che non lo sapeva, perché per lui tutti i robot erano uguali. Mi sono preso il piacere di fargli fare fagotto. Poi, dopo una lunga ricerca, ho scoperto la signorina Blushes che si nascondeva…
— Non mi stavo nascondendo — protestò lei. — Stavo pensando. Lasciatemi andare, bruncia macchina!
— È per il vostro bene, signorina B. Dunque, allora l’ho scoperta mentre stava pensando, in un condotto di ventilazione. Dice che ha avuto un attacco di amnesia, che non ricorda nulla dal momento in cui ha lasciato la Nursery fino al momento in cui l’ho trovata. Non l’ho vista, però, con l’agente del governo.
— Ma tu credi che lei… gli abbia fatto un rapporto? — proruppe Gaspard. — Credi che lui la conoscesse?
— Vi prego, signor Nuit! — obiettò la signorina Blushes. — Non “conoscesse”, ma “le fosse stato presentato”!
— Perché non vi va bene “conoscesse”? — sbottò Gaspard. — Anche ieri ha protestato.
— Non avete mai letto la vostra Bibbia — rispose in tono bruciante la rosea robicchia della censura. — Adamo conobbe Eva, e quello fu l’inizio di tutte quelle riproduzioni in serie. Un giorno o l’altro espurgherò la Bibbia… è il mio sogno. Ma fino ad allora vi prego di non citarla in deliberati tentativi di mettermi in imbarazzo. E adesso, Zane Gort, robosto animale, lasciatemi andare!
Sottrasse il polso alla presa di lui e cominciò a salire la scala mobile, a testa alta. Zane la seguì, spiritato.
— Credo che tu stia diventando troppo sospettoso, — Zane — disse Gaspard, con forzata allegria, avanzando alla retroguardia. — Per quale ragione gli agenti del governo dovrebbero interessarsi all’Editrice Razzi?
— La stessa ragione che ha qualsiasi cosa cosciente nel Sistema, di carne, metallo, o verdura venusiana — rispose cupo il robot. — L’Editrice Razzi ha qualcosa di potenzialmente prezioso, o almeno misterioso, che nessun altro possiede. E questo è sufficiente. Per l’uomo dell’Età dello Spazio, qualunque mistero è una calamità. — E scosse il capo. — Immagino che dovrei prendere migliori precauzioni — mormorò.
Mentre si avvicinava alla porta dell’ufficio dei due soci, la signorina Bishop la spalancò lasciando uscire nel corridoio un torrente di chiacchierio.
— Salve Gaspard — esclamò allegramente la ragazza. — Salve, Zane. Come va, signorina Blushes? Voi due, ragazzi, siete arrivati proprio in tempo per aiutarmi a riportare i marmocchi alla Nursery.
— Cos’è successo? — chiese Gaspard. — Sembrano tutti così contenti!
— Certo che lo sono! I marmocchi hanno accettato di prendere in considerazione la proposta della Razzi. Abbiamo chiamato la Nursery e anche gli altri cervelli si sono dichiarati d’accordo. Scriveranno un romanzo completo per ciascuno, a titolo di prova, stretto anonimato, direzione editoriale solo se desiderata, tempo dieci giorni.
“Il vostro primo incarico, Gaspard, dice il signor Flaxman, sarà prendere in affitto ventitré fonoscriventi. La Razzi fornirà le altre sette”.
Durante i primi giorni del Derby Scrittorio delle Argentee Teste d’Uovo, Gaspard de la Nuit si accorse di stare diventando rapidamente il facchino, l’aiutante, il fattorino di tutti… e l’amico di nessuno.
Perfino Zane Gort, un tipo che di solito parlava chiaro e su cui si poteva fare affidamento, prese l’abitudine di essere misteriosamente assente molto spesso quando c’era in programma qualche lavoro pesante, mentre si scopriva che Joe la Guardia era affetto da una malattia di cuore che gli impediva di portare qualsiasi oggetto che fosse più pesante della sua pistola-puzzola o di una pattumiera semipiena.
Quando babbo Zangwell smise di bere perché non riusciva più a tenere in corpo ciò che beveva, Gaspard ebbe qualche speranza di essersi finalmente procurato un assistente di terza categoria, ma si scoprì che, senza liquore, il vecchio custode diventava soltanto un rottame in preda alle convulsioni, due volte più noioso e inutile di quanto fosse stato quando beveva.
Flaxman e Cullingham respinsero la proposta avanzata da Gaspard di assumere qualche aiutante in più, robot o umano, sostenendo che questo avrebbe potuto causare qualche falla nel manto di segretezza che avvolgeva il Progetto Teste d’Uovo, un manto che secondo Gaspard aveva già più buchi che tessuto fin dall’inizio. Inoltre gli fecero capire che stava esagerando la quantità di lavoro che il Derby comportava.
Ma dal suo punto di vista, c’era fin troppa roba da portare e centinaia di lavori da fare. Soltanto procurare le ventitré fonoscriventi si rivelò una fatica degna di Ercole, che richiese ricerche per tutta New Angeles, poiché tutte le scorte esistenti erano state noleggiate o affittate dagli speranzosi autori iscritti al sindacato, al momento del Massacro dei mulini. Gaspard riuscì a subaffittarne qualcuna dagli artisti delusi e comprò le altre a prezzi che fecero squittire Flaxman.
Poi fu necessario stabilire un collegamento speciale fra le fonoscriventi e le prese-bocche delle uova, escludendo la fase del suono udibile. Fu un lavoro abbastanza semplice, che richiese poco più di mezz’ora, quando Zane Gort ebbe mostrato passo passo a Gaspard, come si adattava una fonoscrìvente a Mezza Pinta. Così istruito, Gaspard adattò le altre ventinove, ottenendo molte nuove visioni delle gioie della vita di un meccanico e finendo per chiedersi se tali gioie esistessero veramente. Avrebbe piantato tutto su due piedi, ma era troppo divertente essere inseguito e sospinto dalla Bishop e dalle altre bambinaie che trasmettevano le imperiose richieste delle teste d’uovo, le quali esigevano di essere fornite immediatamente di fonoscriventi ed erano ferocemente gelose di quelle che ottenevano per prime le loro macchine. Zane comparve per osservare, con una ammirazione che amareggiò Gaspard, che mentre i robot eccellevano nelle soluzioni rapide dei guai e nel lavoro originale, occorreva un essere umano che lavorasse sodo per portare a termine un lavoro monotono.
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