• Пожаловаться

Ben Bova: La vendetta di Orion

Здесь есть возможность читать онлайн «Ben Bova: La vendetta di Orion» весь текст электронной книги совершенно бесплатно (целиком полную версию). В некоторых случаях присутствует краткое содержание. Город: Milano, год выпуска: 1989, категория: Фантастика и фэнтези / на итальянском языке. Описание произведения, (предисловие) а так же отзывы посетителей доступны на портале. Библиотека «Либ Кат» — LibCat.ru создана для любителей полистать хорошую книжку и предлагает широкий выбор жанров:

любовные романы фантастика и фэнтези приключения детективы и триллеры эротика документальные научные юмористические анекдоты о бизнесе проза детские сказки о религиии новинки православные старинные про компьютеры программирование на английском домоводство поэзия

Выбрав категорию по душе Вы сможете найти действительно стоящие книги и насладиться погружением в мир воображения, прочувствовать переживания героев или узнать для себя что-то новое, совершить внутреннее открытие. Подробная информация для ознакомления по текущему запросу представлена ниже:

Ben Bova La vendetta di Orion

La vendetta di Orion: краткое содержание, описание и аннотация

Предлагаем к чтению аннотацию, описание, краткое содержание или предисловие (зависит от того, что написал сам автор книги «La vendetta di Orion»). Если вы не нашли необходимую информацию о книге — напишите в комментариях, мы постараемся отыскать её.

Ormai non ci sono dubbi: sotto le spoglie umane di John O’Ryan si nasconde una figura mitica, il leggendario cacciatore Orion. A crearlo è stato l’essere di un lontanissimo futuro che ha scelto di farsi chiamare Ormazd, e che con il suo aiuto intende condurre nel tempo e nello spazio una guerra spietata contro il più acerrimo nemico dell’umanità, Ahriman. Il primo scontro (in Orion, Urania 1038) sembra essersi concluso vittoriosamente, ma in realtà l’intervento di Orion ha causato una frattura nel continuum spazio-temporale, concedendo ad Ahriman e ai suoi neandertaliani un cosmo tutto per loro. Ormazd non ha affatto gradito la cosa e ha deciso di punire Orion strappandogli ciò che ha di più caro, per costringere il cacciatore a riprendere la sua battuta. Questa volta lo scenario-sarà il passato e la posta in gioco il salvataggio di Troia… perché Ormazd è deciso a cambiare addirittura la trama del tempo pur di distruggere definitivamente il suo nemico.

Ben Bova: другие книги автора


Кто написал La vendetta di Orion? Узнайте фамилию, как зовут автора книги и список всех его произведений по сериям.

La vendetta di Orion — читать онлайн бесплатно полную книгу (весь текст) целиком

Ниже представлен текст книги, разбитый по страницам. Система сохранения места последней прочитанной страницы, позволяет с удобством читать онлайн бесплатно книгу «La vendetta di Orion», без необходимости каждый раз заново искать на чём Вы остановились. Поставьте закладку, и сможете в любой момент перейти на страницу, на которой закончили чтение.

Тёмная тема

Шрифт:

Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

I soldati che si allontanavano a piedi dal teatro del combattimento venivano colpiti sulla schiena dalle frecce o abbattuti dai guerrieri sui carri che brandivano le spade come falci.

Stava diventando difficile vedere, perché la polvere era sempre più fitta. Ma intesi uno squillo di tromba e il boato di molti uomini che gridavano insieme. Poi il tuono degli zoccoli dei cavalli fece tremare il terreno.

Tra la polvere avanzavano tre dozzine di carri, diretti esattamente verso il luogo dove eravamo noi, in cima ai cumuli di terra delle fortificazioni.

— Il principe Ettore! — disse Polete, con un tono di riverente timore. — Guarda come si apre la strada fra gli Achei!

Ettore doveva aver riorganizzato le sue forze o averle tenute lontane dalla confusione iniziale. Comunque fosse, adesso le stava dirigendo come truppe d’assalto fra le truppe nemiche, massacrando a destra e a sinistra. La sua lancia lunga e massiccia era macchiata di sangue sino a metà dei suoi quattro metri di lunghezza. La portava con la disinvoltura con cui avrebbe tenuto una bacchetta, trafiggendo sia nobili in armatura sia fanti dal farsetto di pelle, procedendo senza rallentare verso le fortificazioni che proteggevano la spiaggia, l’accampamento, le navi.

Per alcuni minuti gli Achei risposero all’attacco, ma quando il carro di Ettore riuscì a oltrepassare la fila disordinata dei loro carri e si diresse verso la porta del bastione, la resistenza achea andò in frantumi. Nobili e plebei, carri e fanteria, tutti corsero, gridando, a cercare salvezza nelle fortificazioni di terra.

Ettore e i suoi sfogarono la loro furia sanguinosa sui nemici terrorizzati. Con lance, spade e frecce uccisero, uccisero e uccisero. Gli Achei correvano verso di noi zoppicando, inciampando, sanguinando. Le grida e i lamenti riempivano l’aria.

Un carro acheo si precipitò verso l’entrata sobbalzando e sferragliando, passando al di là e persino sopra i fanti in fuga. Riconobbi la corazza del guerriero dalle larghe spalle: Agamennone, il Sommo Re.

Non sembrava così splendido, in quel momento. Il suo elmo piumato era coperto di polvere. Una freccia gli sporgeva dalla spalla destra e il sangue gli striava il braccio.

— Siamo rovinati! — gridava con una voce acuta come quella di una ragazza. — Rovinati!

4

Gli Achei correvano a cercare salvezza nelle fortificazioni, con i carri troiani che incalzavano da vicino e seguiti dalla fanteria che brandiva spade e asce. Qua e là un soldato a piedi si fermava per un attimo per lanciare un sasso contro i nemici in ritirata o per inginocchiarsi e scoccare una freccia.

Una mi rasentò sibilando. Mi voltai e vidi che Polete ed io eravamo soli sulla cima del bastione. Gli altri thetes, persino il capomastro, erano scesi nell’accampamento.

Una rumorosa contesa si stava svolgendo vicino alla porta. Era un affare di legno sgangherato, fatto di assi prelevate da alcune delle navi. Non era una vera porta, con i cardini, ma semplicemente una barricata di legno che andava sollevata e incuneata nell’apertura della fortificazione.

Alcuni uomini stavano freneticamente cercando di metterla a posto, mentre altri tentavano di trattenerli finché il resto dei compagni in fuga non fosse riuscito a entrare. Vidi che Ettore e i suoi carri avrebbero raggiunto l’ingresso in un minuto e anche meno. Una volta superata la porta, lo sapevo, i Troiani avrebbero massacrato tutti nell’accampamento.

— Resta qui — dissi a Polete, e senza controllare se mi avesse obbedito, mi riparai tra i paletti piantati in cima al bastione, dirigendomi verso l’uscita.

Con la coda dell’occhio vidi una lancia leggera volare sibilando verso di me. I miei sensi sembravano acuiti, più all’erta. Il mondo intorno a me si muoveva lentamente mentre il mio corpo passava improvvisamente all’ipervelocità. Il giavellotto arrivò fluttuando pigramente nell’aria, flettendosi leggermente mentre avanzava. Io feci un salto indietro e quello si conficcò nel terreno ai miei piedi, tremolando. Lo tirai con forza e corsi verso la porta.

Il carro di Ettore stava già salendo la rampa che attraversava la trincea di fronte al bastione. Non c’era tempo per nien’altro, così saltai giù, proprio di fronte ai cavalli di Ettore che arrivavano alla carica. Urlai e sollevai entrambe le braccia, e i cavalli spaventati indietreggiarono nitrendo.

Per un istante il mondo si fermò, immobile come una pittura su un vaso. Alle mie spalle gli Achei stavano tentando di sollevare la barricata che avrebbe tenuto i Troiani fuori dal campo. Davanti a me, la pariglia di Ettore si impennò con gli zoccoli non ferrati delle zampe anteriori che si agitavano a pochi centimetri dalla mia faccia. Io stavo leggermente chinato, tenendo il leggero giavellotto con entrambe le mani, all’altezza del torace, pronto a muovermi in qualunque direzione.

I cavalli si allontanarono da me, con gli occhi sbarrati e bianchi di paura, facendo quasi scivolare il carro di lato giù dalla rampa di terra battuta. Vidi che Ettore era ancora in piedi, con una mano sulla sponda del carro e l’altra sollevata sopra la testa, brandiva una lancia mostruosamente lunga e grondante di sangue.

Mirò al mio petto.

Guardai Ettore, Principe di Troia, negli occhi. Erano occhi castani, calmi e profondi. Nessuna rabbia, nessuna sete di battaglia. Era un soldato freddo e calcolatore, un pensatore tra l’orda di bruti madidi di adrenalina. Notai che al braccio sinistro portava un piccolo scudo rotondo fissato con cinghie, invece del pesante modello a figura intera che usava la maggior parte degli altri nobili. Sopra, c’era dipinto un airone in volo, quasi in uno stile che sarebbe stato definito giapponese nei millenni a venire.

Fece l’atto di scagliare la lancia. Io feci un passo di lato, lasciai cadere il giavellotto che avevo in mano e afferrai l’asta di frassino che Ettore ancora impugnava, sollevando l’uomo al di sopra della sponda del carro. Poi gli strappai la lancia e la calai sulla testa dell’auriga, mandandolo a sbattere contro il lato opposto del carro.

I cavalli si fecero prendere dal panico e inciamparono l’uno nell’altro sulla rampa stretta. Uno cominciò a scivolare lungo il bordo scosceso della trincea. Nitrendo di paura, tutti indietreggiarono e si voltarono, calpestando il povero auriga mentre si lanciavano giù dalla rampa verso la lontana città, trascinandosi dietro il carro vuoto.

Ettore si mise in piedi a fatica e si diresse verso di me sfoderando la spada. Io parai con la lancia, tenendola come un’asta da combattimento, e lo colpii alle caviglie facendolo cadere di nuovo.

In quel momento altri Troiani stavano salendo la rampa a piedi, dal momento che i loro carri erano ormai inutili e visto che i cavalli terrorizzati di Ettore avevano fatto disperdere gli altri.

Diedi uno sguardo dietro di me. La barricata era sollevata, adesso, e gli arcieri achei stavano tirando attraverso le fessure tra le assi. Altri erano in cima al bastione e scagliavano sassi e lance. Ettore sollevò lo scudo per proteggersi e indietreggiò. Alcune frecce troiane arrivarono nella mia direzione, ma io le schivai facilmente.

I troiani si ritirarono, ma solo al di là della distanza di un tiro d’arco. Ettore disse loro di fermarsi lì.

E proprio come la mattina, la battaglia era finita. Gli Achei erano chiusi nel loro accampamento, dietro le fortificazioni e la trincea, con il mare alle spalle. I Troiani occupavano la pianura disseminata di cadaveri.

Mi arrampicai su per la barricata e passai una gamba dall’altra parte. Esitando un momento, diedi un’occhiata indietro al campo di battaglia. Quanti di quei giovani nobili arrivati con la nostra imbarcazione giacevano adesso laggiù, spogliati della loro splendida corazza, delle loro spade tempestate di gemme, delle loro giovani vite? Vidi degli uccelli volare in tondo, in alto, nel terso cielo azzurro. Non gabbiani: avvoltoi.

Читать дальше
Тёмная тема

Шрифт:

Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

Похожие книги на «La vendetta di Orion»

Представляем Вашему вниманию похожие книги на «La vendetta di Orion» списком для выбора. Мы отобрали схожую по названию и смыслу литературу в надежде предоставить читателям больше вариантов отыскать новые, интересные, ещё не прочитанные произведения.


Отзывы о книге «La vendetta di Orion»

Обсуждение, отзывы о книге «La vendetta di Orion» и просто собственные мнения читателей. Оставьте ваши комментарии, напишите, что Вы думаете о произведении, его смысле или главных героях. Укажите что конкретно понравилось, а что нет, и почему Вы так считаете.