Филип Дик - Ma gli androidi sognano pecore elettriche?
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- Название:Ma gli androidi sognano pecore elettriche?
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«Si rivolga al signor Ackers», gli disse la centralinista. «E lui il capo del personale». Gli indico una mastodontica scrivania di finto rovere occupata da un individuo occhialuto, magro ed effeminato, sommerso da montagne di documenti.
Rick esibi il suo tesserino di poliziotto. «Dove si trova in questo momento il vostro dipendente Polokov? Al lavoro o a casa?»
Dopo aver consultato malvolentieri i registri, il signor Ackers disse: «Polokov dovrebbe essere al lavoro: ha il compito di compattare le aereomobili in disuso nel nostro impianto di Daly City e poi gettarle nella baia. Pero...» Il capo del personale consulto un altro documento, poi si mise al video-fono e fece una chiamata interna. «Insomma, non c'e», disse, chiudendo la chiamata. Riattaccando, disse a Rick, «Polokov oggi non si e visto al lavoro. Nessuna spiegazione. Cosa ha combinato, agente?»
«Se dovesse farsi vivo», disse Rick, «non gli dica che sono venuto qui a far domande su di lui. Ha capito?»
«Certo, ho capito», rispose Ackers imbronciato, come se il suo alto livello di conoscenza in questioni di polizia fosse stato messo in dubbio.
Con l'aereomobile truccata del dipartimento Rick quindi volo fino al condominio dove abitava Polokov, al Tenderloin. Quello non lo prendiamo piu, si disse. Quef due - Bryant e Holden - hanno aspettato troppo. Invece di spedirmi a Seattle, Bryant doveva sguinzagliarmi dietro a Polokov — meglio ancora se l'avesse fatto ieri sera, appena Dave Holden e stato beccato.
Che schifo diposto squallido, osservo nell'attraversare la terrazza per arrivare all'ascensore. Gabbie di animali abbandonate, incrostate da mesi e mesi di polvere. E, in una gabbia, un animale finto che aveva smesso di funzionare, un pollo. In ascensore scese fino al piano di Polokov; trovo il corridoio al buio, come fosse una caverna sotterranea. Con la torcia a raggio ermetico in dotazione alla polizia illumino il corridoio e lancio un'altra occhiata alla velina. Il test di Voigt-Kampff era gia stato somministrato a Polokov: quella parte poteva saltarla, e passare direttamente a distruggere l'androide.
Meglio prenderlo da qui fuori, decise. Poso a terra la borsa delle armi, e l'apri. Ne trasse un trasmettitore nondirezionale di onde Penfield; scelse il tasto "catalessi". Lui era protetto dall'emanazione per mezzo di una emissione di controonde dirette esclusivamente a lui dall'involucro in metallo del trasmettitore.
A questo punto dovrebbero essere tutti secchi come baccala, si disse, e spense il trasmettitore. Tutti quant, umani e androidi indifferentemente, che si trovano nei dintorni. Nessun rischio per me; devo solo entrare li dentro e sparargli con il laser. Sempre che sia ancora nell'appartamento, ovviamente, il che e improbable.
Utilizzando una chiave infinita, in grado di analizzare e aprire ogni forma nota di serratura, entro nell'appartamento di Polokov, laser alla mano.
Niente Polokov. Solo mobilia mezza sfatta, un luogo in balia della palta e del degrado. Non c'erano oggetti personali: lo accolsero solo dei resti abbandonati che Polokov aveva ereditato nell'occupare l'appartamento e che nell'abbandonarlo lasciava al prossimo inquilino - se mai ce ne sarebbe stato un altro.
Lo sapevo, si disse. Bene, ecco andatf in fumo iprimi mille dollari di taglia; probabilmente ormai e fuggito fino al Circolo Polare Antartico. Fuori dalla mia giurisdizione: un altro cacciatore di taglie di un altro dipartimento di polizia ritirera Polokov e incassera la ricompensa. Avanti, allora, pensiamo ai droidi che non sono ancora statf messi sull'awiso come Polokov. Passiamo a Luba Luft.
Torno sulla terrazza, sali sull'aereomobile e fece rapporto per telefono a Harry Bryant. «Nessuna fortuna con Polokov. Probabilmente ha tagliato la corda subito dopo aver beccato Dave». Consulto l'orologio. «Vuoi che vada alla base a prendere Kadalyi? Risparmierei tempo: ho voglia di cominciare con Luba Luft». Aveva gia il foglio informativo che la riguardava aperto davanti a se e aveva iniziato a studiarlo approfonditamente.
«Ottima idea», disse Bryant, «se non fosse che Kadalyi e gia arrivato; la navicella dell'Aeroflot - come al solito, dice lui - e arrivata in anticipo. Aspetta un momento». Confabulo con un interlocutore invisibile. «E in volo per venire dove sei tu adesso», disse Bryant, ritornato sullo schermo. «Intanto aggiornami sulla signorina Luft».
«Una cantante lirica. Secondo quanto si dice viene dalla Germania. Attualmente con la Compagnia del Teatro d'Opera di San Francisco». Rick fece un cenno d'intesa, concentrato sul foglio informativo. «Deve avere una bella voce per crearsi dei contatti tanto in fretta. Va bene, Kadalyi l'aspetto qui». Spiego a Bryant dove si trovava e chiuse.
Mi faro passare per un melomane, decise mentre proseguiva la lettura. Mipiacerebbe vederla interpretare Donna Anna nel Don Giovanni. Nella mia collezione personale ho alcuni nastrf dele grandi dei tempi andatf come Eiisabeth Schwartzkopf e Lotte Lehmann e Lisa Della Casa; questo ci fornira qualche argomento di conversazione mentre preparo l'apparecchiatura per il Voigt-Kampff.
Il telefono dell'aereomobile squillo. Rick stacco il ricevitore.
La centralinista della polizia disse: «Signor Deckard, una chiamata per lei da Seattle; l'ispettore Bryant ha detto di passargliela. Dall'Associazione Rosen».
«Va bene», disse Rick, e si mise in attesa. Che vogliono, adesso?si chiese. Per quanto aveva potuto vedere, per lui il nome Rosen era sinonimo di cattive notizie. E senza dubbio avrebbe continuato ad esserlo, qualsiasi fossero le loro intenzioni.
Il viso di Rachael Rosen apparve sul minuscolo schermo. «Salve, agente Deckard». Aveva un tono che pareva conciliante; cio risveglio la sua attenzione. «E occupato in questo momento o posso parlarle?»
«Prego», le disse.
«Qui all'Associazione abbiamo discusso la sua situazione in rapporto ai modelli Nexus-6 sfuggiti al controllo, e siccome li conosciamo bene, crediamo che lei abbia piu probabilita di cavarsela se uno di noi collabora con lei». «In che senso?»
«Be', uno di noi potrebbe accompagnarla. Quando va in giro a cercarli». «Perche? Che aiuto mi dareste?»
Rachael disse, «I Nexus-6 si mettono all'erta quando sono avvicinati da un umano. Ma se fosse un altro Nexus-6 a operare il contatto...» «Lei si sta riferendo a se stessa». «Si». Annui, il volto serio. «C'e gia troppa gente che mi aiuta». «Ma secondo me lei ha davvero bisogno del mio aiuto».
«Ne dubito. Pero, magari, ci penso un po' su e la richiamo». Tra un bef po', in un futuro indeterminato, aggiunse tra se e se. Anzi, piuprobabilmente, mai. Ci manca solo questa: Rachael Rosen che mi salta fuorf dalla polvere a ogni passo.
«Lo dice tanto per dire», disse Rachael. «Non ha alcuna intenzione di richiamarmi. Lei non si rende conto di quanto duttile possa essere un Nexus-6 di quelli sfuggiti illegalmente, di come sia impossibile il suo compito. Ci sembra di doverle qualcosa dopo... - be' - dopo quello che le abbiamo fatto».
«Lo prendero in considerazione». Fece per riattaccare.
«Senza di me», disse Rachael, «uno di loro prendera lei prima che lei prenda lui».
«Arrivederci», disse lui, e riattacco. Che razza di mondo e questo, si chiese, se un androide telefona a un cacciatore di taglie e si offre di aiutarlo? Richiamo il centralino della polizia. «Non passatemi piu nessuna telefonata da Seattle», ordino.
«Certo, signor Deckard. Il signor Kadalyi l'ha gia raggiunta?»
«Lo sto ancora aspettando. E farebbe meglio a sbrigarsi perche non ho intenzione di restare qui a lungo». Di nuovo, riattacco.
Mentre riprendeva a leggere il foglio informativo su Luba Luft, un aereo-taxi atterro sulla terrazza a pochi metri da lui. Dal taxi scese un uomo apparentemente intorno ai cinquantacinque anni, dal volto rubizzo, l'aspetto serafico, con indosso un impressionante cappotto pesante in chiaro stile russo. Sorridente, l'uomo si avvicino alla macchina di Rick porgendogli la mano.
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