Il corpo di Huneker è stato rinvenuto da Donald Cheung, 39 anni, un radioastronomo giunto all’osservatorio per dare il cambio al collega.
“È una grande tragedia” ha dichiarato a Ottawa il portavoce del CNR Allison Northcott. “In Josh avevamo uno dei nostri più promettenti giovani ricercatori. Molto noto era anche il suo appassionato impegno a favore di Greenpeace e altre associazioni umanitarie. Purtroppo, a giudicare dal suo biglietto di addio, egli doveva patire problemi personali a causa di un legame sentimentale con un altro uomo. La sua scomparsa rappresenta una grave perdita per tutti noi.”
Sino a quel momento, Kyle aveva ignorato i particolari della morte di Josh. Una storia davvero triste. Quand’ebbe finito, fece ruotare la sedia e trovò la donna che lo fissava.
— Questa vicenda le ricorda qualcuno? — gli domandò.
— Certo. Alan Turing. — Il padre del moderno calcolo automatico era in effetti morto suicida nel 1954, allo stesso modo e per lo stesso motivo.
Lei annuì, scura in volto. — Precisamente. Turing era l’idolo di Huneker. Ma quel che il portavoce non rivelò, fu che Josh aveva lasciato “due” biglietti, non uno solo. Il primo aveva a che fare effettivamente coi suoi problemi personali, ma il secondo…
— Sì?
— Il secondo riguardava quello che Josh aveva scoperto.
— In che senso?
— Con il radiotelescopio. — La Chikamatsu chiuse gli occhi, evidentemente combattuta, cercando di superare un’ultima indecisione. Poi li riaprì e disse, con un filo di voce: — I Centauri non sono stati i primi alieni con cui siamo entrati in contatto. Esisteva una precedente comunicazione.
Kyle corrugò incredulo la fronte. — Ma via, non dica sciocchezze!
— È la pura verità. Nel novantaquattro l’osservatorio degli Algonchini captò un segnale. Ovviamente non giungeva da Alpha Centauri, dato che quella stella non è visibile dal Canada. Huneker ricevette un messaggio proveniente da qualche altra fonte, a quanto pare non ebbe difficoltà a decifrarlo, e rimase sbalordito per il suo contenuto. Decise dunque di bruciare tutti i nastri magnetici originali, crittografo l’unica registrazione superstite e poi si uccise. Sino a oggi, nessuno è riuscito a rimettere in chiaro il messaggio. L’osservatorio fu chiuso immediatamente dopo il fatto con la scusa di tagli al bilancio. In realtà c’era l’intenzione di esaminarlo da cima a fondo nel tentativo di stabilire la provenienza del messaggio. Huneker aveva in programma l’osservazione di oltre quaranta stelle diverse, durante la sua settimana di permanenza lassù. L’installazione venne passata al setaccio, ma non si trovò nulla.
Assorbito il primo impatto, Kyle volle saperne di più. — E Huneker utilizzò… che cosa? La cifratura RSA?
— Esatto.
Kyle si accigliò, RSA è la sigla che definisce un sistema di crittografia dati a due chiavi: la chiave pubblica consiste in un numero molto grande e quella privata in due numeri primi che sono fattori della chiave pubblica.
La Chikamatsu allargò le braccia in gesto di rassegnazione. — Senza la chiave privata, evidentemente, il messaggio non può essere decodificato.
— E la chiave pubblica di Huneker è composta da cinquecentododici cifre?
— Sì.
L’espressione di Kyle divenne, se possibile, ancora più cupa. — Quindi con degli elaboratori convenzionali servirebbero trilioni di anni per trovarne i fattori a forza di tentativi.
— Proprio così. I calcoli cominciarono pochi giorni dopo la morte di Huneker; diversi computer ci stanno lavorando ininterrottamente sin da allora. Senza esito, fino a oggi. Ma si tratta, come ha osservato lei, di elaboratori convenzionali. Un elaboratore quantico, invece…
— Per un elaboratore quantico sarebbe questione di secondi.
— Precisamente.
Kyle annuì. — Posso comprendere perché un seguace di Turing abbia trovato soddisfazione nel lasciare come testamento un messaggio in codice… — Durante la Seconda guerra mondiale, Turing aveva svolto un ruolo determinante nel decifrare i codici prodotti dai nazisti tramite il sistema Enigma. — …Ma perché mai dovrei acconsentire a lavorare per voi?
— Abbiamo una copia del disco di Huneker… e, mi creda, non ci è stato affatto facile procurarcela. Io e i miei soci riteniamo che le informazioni cifrate in essa presenti possano essere di notevole valore commerciale, e che se riusciamo a decrittarle per primi faremo tutti quanti un mucchio di soldi.
— Tutti quanti chi?
— Quando ho parlato con loro per telefono, i miei soci mi hanno autorizzata a proporle una partecipazione del due per cento a tutti gli utili.
— E se non ve ne fossero?
— Mi scusi, avrei dovuto essere più esplicita. In luogo della partecipazione ai ricavi sono pronta a offrirle quattro milioni di dollari in anticipo. E ogni diritto sulla tecnologia del calcolo quantico rimarrebbe a lei. A noi interessa solo decifrare il messaggio.
— Cosa vi fa pensare che contenga informazioni d’importanza commerciale?
— Il secondo biglietto scritto a mano da Huneker diceva semplicemente “Messaggio radio alieno rivela nuova tecnologia”. Il disco con la trasmissione crittata… un vecchio floppy da tre pollici e mezzo, forse li ricorderà… fu rinvenuto proprio sopra quel biglietto. Evidentemente, Huneker aveva compreso il messaggio e constatato che esso conteneva la descrizione di qualche tecnologia innovativa.
Kyle accolse quelle parole con espressione dubbiosa. — Ho passato metà della mia vita a cercar d’interpretare cosa diavolo vogliono dire gli studenti quando scrivono qualcosa. Forse Huneker intendeva solo affermare che sarebbe servita una nuova tecnologia, come il calcolo quantico, per decifrare il suo codice.
— Niente affatto — replicò la Chikamatsu con estrema serietà. — Siamo certi che deve descrivere qualche grande innovazione, e la vogliamo per noi.
Kyle decise che non era proprio il caso di mettersi a discutere con lei su questo punto. La donna aveva evidentemente investito in quell’impresa troppo tempo e troppo denaro, per prendere in considerazione l’ipotesi di aver gettato tutto al vento. — A me come siete arrivati?
— Da anni teniamo sotto osservazione le ricerche sul calcolo quantico. Sappiamo esattamente cosa stanno facendo tutti quelli che se ne occupano, e quanto siano vicini a un risultato. Lei, professor Graves, e Saperstein del Technion, siete entrambi a un passo dal risolvere le ultime difficoltà tecniche.
Kyle sospirò. Da sempre odiava Saperstein in modo totale e incondizionato. Chissà se la Chikamatsu ne era a conoscenza? Probabilmente sì, il che voleva dire che forse gli aveva solo gettato un’esca. Comunque, quattro milioni di dollari…
— Vorrei un po’ di tempo per rifletterci — propose.
— D’accordo. Mi rimetterò io in contatto — accettò la donna alzandosi. Tese una mano per farsi restituire il memowafer.
Kyle parve riluttante a cederlo.
— Contiene solo la chiave pubblica — chiarì la Chikamatsu. — Senza il messaggio alieno non serve a nulla.
Kyle esitò ancora un istante, poi disserrò il pugno e le porse il supporto, col rivestimento in plastica lucido adesso del suo sudore.
Lei lo asciugò con un fazzoletto, quindi lo ripose in borsa. — Grazie — gli disse. — Ah, vorrei metterla in guardia. Ho motivo di sospettare che non siamo i soli a interessarci alle sue ricerche.
Kyle allargò le braccia e cercò una risposta spiritosa. — Allora forse dovrei semplicemente approfittare dell’offerta migliore.
La Chikamatsu era già sulla porta. — Non credo che le piacerebbe il loro genere di offerta.
Ciò detto se ne andò.
Squillò il telefono nell’ufficio di Heather. Lei diede un’occhiata all’identitel: era una chiamata interna all’Università. Meno male. Cominciava a essere stufa dell’invadenza dei media. Comunque sembrava che anche loro si fossero stancati di lei. La cessazione dei messaggi alieni era ormai notizia vecchia e i giornalisti avevano preso a rarefarsi. — Pronto?
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