Robert Sawyer - L'equazione di Dio

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L'equazione di Dio: краткое содержание, описание и аннотация

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Come si sono estinti i dinosauri? Domanda vecchia, per il lettore di fantascienza. E che ha avuto mille risposte. Nel caso di questo brillante romanzo, tuttavia, l’interrogativo è molto più complesso e andrebbe riformulato così: provata scientificamente l’esistenza di Dio,
E soprattutto, perchè ha deciso di estinguere periodicamente le forme di vita superiori su tutti i mondi abitati? E’ l’assillo che tormenta Hollus, un ragno intelligente venuto dallo spazio che un bel giorno entra nel Royal Museum, a Toronto, e chiede di parlare con uno scienziato. Lo portano da Thomas Jericho, paleontologo, e l’aracnide rivela importanti informazioni sulle origini della vita. Non solo, ma propone alle menti migliori della Terra di unirsi in una ricerca che altri pianeti hanno già cominciato per loro conto, e che solo lo sforzo di tutte le intelligenze potrà coronare di successo. La domanda è infatti: che intenzioni ha il Creatore?

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Rimpiangevo che non ci fossero i soldi per rifare la Galleria Dinosauri: l’avevo ereditata nelle condizioni attuali. Ma il denaro scarseggiava a quel tempo; la drastica chiusura del planetario non era l’unico taglio.

Tuttavia continuavo a chiedermi quanti ragazzi ispirassimo, al giorno d’oggi. Chissà se…

Il mio Ricky no di certo, sarebbe stato chiedere troppo. E poi Ricky era ancora allo stadio in cui si vuole diventare vigili del fuoco o agenti di polizia e non mostrava particolare interesse nelle scienze.

Eppure, quando guardavo le decine di migliaia di bambini in età scolare che venivano in visita al museo ogni anno, mi domandavo chi di loro (ammesso che ce ne fosse qualcuno) sarebbe cresciuto per seguire le mie orme.

Hollus e io eravamo in un vicolo cieco nell’interpretazione del Game of Life, perciò mi scusai e andai in bagno. Come sempre aprii i rubinetti di tutti e tre i lavandini, per fare un po’ di rumore di fondo; i gabinetti pubblici del ROM avevano rubinetti controllati da occhi elettronici, ma nei servizi del personale non dovevamo sottostare a simile indegnità. L’acqua corrente annegò il rumore che provocai quando mi chinai sulla tazza a vomitare: rigettavo anche l’anima circa una volta alla settimana, grazie alla chemioterapia. Rimasi qualche istante lì in ginocchio a riprendere le forze; poi mi alzai, tirai l’acqua e andai ai lavandini a sciacquarmi le mani e a chiudere i rubinetti. Tenevo in ufficio una boccetta di collutorio e l’avevo portata con me; cercai con i gargarismi di togliermi di bocca l’orrendo sapore. Poi, finalmente, tornai al dipartimento di paleobiologia; sorrisi a Bruiser come se non fosse accaduto niente d’insolito e rientrai in ufficio.

Vidi con sorpresa che Hollus era occupato a leggere il giornale. Aveva preso dalla mia scrivania la copia del tabloid “Toronto Sun”, la teneva aperta fra le mani e leggeva movendo all’unisono i peduncoli oculari da sinistra a destra. Mi aspettavo che si accorgesse subito della mia presenza, ma forse il simulacro non era abbastanza sensibile. Mi schiarii la gola, gustando ancora un po’ di sapore amaro.

— Bentornato — disse Hollus, guardando ora me. Chiuse il giornale e mi mostrò la prima pagina. Un grosso titolo occupava quasi tutto lo spazio: ucciso medico abortista. — Ho visto nei vostri media molti riferimenti all’aborto — disse Hollus — ma confesso di non capire esattamente di cosa si tratta; il termine è sbandierato, ma mai definito, nemmeno nell’articolo che chiaramente si riferisce a questo titolo.

Andai a sedermi alla scrivania, inspirai a fondo, e raccolsi le idee, chiedendomi da dove iniziare. Quel mattino, venendo al lavoro, avevo letto l’articolo. — Ah, be’, a volte le donne restano gravide senza volerlo — dissi. — C’è un procedimento per eliminare il feto e porre fine alla gravidanza; si chiama aborto. È un procedimento piuttosto, ah, controverso; per questo spesso si svolge in cliniche particolari, anziché in un comune ospedale. I fondamentalisti religiosi disapprovano l’aborto, lo ritengono una forma di omicidio, e alcuni estremisti si sono messi a far saltare in aria le cliniche specializzate in aborti. L’altra settimana è stata fatta saltare una clinica a Buffalo, una città appena oltre la frontiera, nello stato di New York. E ieri ne è saltata in aria un’altra, a Etobicoke, un sobborgo di Toronto. Il medico proprietario della clinica si trovava nell’edificio ed è rimasto ucciso.

Hollus mi fissò a lungo come non mai. — Quei… come li hai chiamati? Fondamentalisti? Quei fondamentalisti ritengono sbagliato uccidere anche un bambino non ancora nato?

— Sì.

Era difficile distinguere un tono, nelle parole di Hollus, che saltavano da una bocca all’altra; ma il tono della risposta, almeno a me, parve d’incredulità. — E dimostrano la loro disapprovazione uccidendo degli adulti?

Annuii. — A quanto pare.

Hollus rimase in silenzio per qualche istante. — Fra la mia gente — disse poi — abbiamo un concetto chiamato… — e dalle bocche gemelle emise due note discordanti. — Si riferisce alle incongruenze, a eventi o parole che trasmettono l’opposto del loro significato.

— Abbiamo un concetto simile. Lo chiamiamo ironia.

Hollus rivolse di nuovo gli occhi al giornale. — Evidentemente non tutti gli esseri umani lo capiscono.

9

Non ho mai fumato. Allora perché ho il cancro ai polmoni?

In realtà, ho appreso, è abbastanza comune fra paleontologi, geologi e mineralogisti della mia generazione. Avevo ragione, in un certo modo, nell’attribuire la tosse all’ambiente di lavoro, pieno di polvere. Usiamo spesso utensili che sgretolano la roccia e producono un mucchio di polvere finissima che…

Il cancro polmonare impiega un mucchio di tempo a svilupparsi, ma ho lavorato in laboratori di paleontologia per trent’anni. Oggi porto quasi sempre la mascherina; il livello di consapevolezza si è innalzato e quasi tutti, se fanno quel tipo di lavoro, si proteggono le vie respiratorie. Tuttavia nel corso degli anni ho inalato più della mia parte di polvere di roccia, per non parlare delle fibre di asbesto e dei filamenti di fibra di vetro nel fare i calchi.

E ora pago.

Alcuni nostri amici hanno detto che dovremmo sporgere denuncia, forse querelare il museo o il governo dell’Ontario (il mio ultimo datore di lavoro). Senza dubbio il mio posto di lavoro poteva essere reso più sicuro; senza dubbio avrei dovuto ricevere istruzioni più precise per la sicurezza personale; senza dubbio…

Era una reazione naturale. Qualcuno doveva pagare per una simile ingiustizia. Tom Jericho: una brava persona, un buon marito, un buon padre, fa opere buone… forse meno di quante dovrebbe, ma qualcuna, ogni mese. Ed era sempre pronto a dare una mano ai vicini, quando traslocavano o ridipingevano la casa. E ora il buon vecchio Tom ha il cancro.

Sì, qualcuno doveva pagare, pensavano.

Ma l’ultima cosa che volevo fare era proprio perdere tempo in vertenze legali. Perciò, no, non avrei querelato nessuno.

Tuttavia avevo il cancro al polmone; dovevo vedermela con quello.

E non c’era ironia, lì.

Parte delle argomentazioni di Hollus sulla prova dell’esistenza di Dio non mi erano nuove. Quella roba sulle costanti fondamentali era a volte citata come principio cosmologico antropico: l’avevo sfiorato, nel mio corso sull’evoluzione. Hollus aveva senz’altro ragione nel sostenere che l’universo, almeno da un punto di vista superficiale, pareva progettato per la vita. Come aveva detto sir Fred Hoyle nel 1981, “Una interpretazione dei fatti, basata sul buonsenso, suggerisce che un superintelletto si è trastullato con la fisica, nonché con la chimica e con la biologia, e che in natura non esistono forze cieche di cui valga la pena parlare. I numeri che si ricavano dai fatti mi paiono tanto schiaccianti da rendere questa conclusione quasi indisputabile.” Però c’è da dire che sir Fred si faceva paladino di un mucchio di idee davanti alle quali il resto della comunità scientifica era recalcitrante.

Eppure, mentre continuavamo a discutere, Hollus sollevò l’argomento delle ciglia vibratili, cioè quelle estensioni filiformi delle cellule in grado di eseguire movimento ritmico: sono presenti in molti tipi di cellule umane e anche, diceva lui, di cellule forhilnor e wreed. Le persone convinte che non solo l’universo, ma anche la vita stessa, sono stati progettati con intelligenza, citano spesso le ciglia vibratili. I minuscoli motori che permettono il movimento di quelle fibre sono enormemente complessi e i sostenitori del progetto intelligente argomentano che una simile complessità non può essersi evoluta per gradi d’incremento. Come una trappola per topi, il cilium (termine latino di cui Hollus sbagliava regolarmente il plurale, dicendo ciliums anziché cilia) ha bisogno di tutte le sue parti per funzionare; se si elimina un qualsiasi elemento, diventa inutile robaccia… proprio come, senza la molla o la barretta di contrasto o la piattaforma o il martelletto o il gancio, la trappola per topi non serve a niente. Era davvero un rompicapo, spiegare come i cilia si siano evoluti mediante accumulo di cambiamenti graduali, ossia il sistema seguito dall’evoluzione.

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