Mo Hayder - Birdman

Здесь есть возможность читать онлайн «Mo Hayder - Birdman» весь текст электронной книги совершенно бесплатно (целиком полную версию без сокращений). В некоторых случаях можно слушать аудио, скачать через торрент в формате fb2 и присутствует краткое содержание. Жанр: Триллер, на итальянском языке. Описание произведения, (предисловие) а так же отзывы посетителей доступны на портале библиотеки ЛибКат.

Birdman: краткое содержание, описание и аннотация

Предлагаем к чтению аннотацию, описание, краткое содержание или предисловие (зависит от того, что написал сам автор книги «Birdman»). Если вы не нашли необходимую информацию о книге — напишите в комментариях, мы постараемся отыскать её.

In un'area industriale semiabbandonata della periferia londinese vengono scoperti i cadaveri di cinque donne mutilate e seviziate. Scattano immediatamente le indagini che vengono affidate al giovane ispettore Jack Caffery. Egli comprende all'istante che i delitti sono opera di un maniaco: le vittime sono state infatti sottoposte a procedure chirurgiche amatoriali per la riduzione del seno e sono state pettinate e truccate in modo da ricordare delle bambole. La morte tuttavia non è stata causata dalle orrende ferite, bensì da un'iniezione letale; inoltre il killer ha inserito nel petto delle vittime e cucito accanto al cuore un uccellino vivo, simbolo e firma del suo macabro operato.

Birdman — читать онлайн бесплатно полную книгу (весь текст) целиком

Ниже представлен текст книги, разбитый по страницам. Система сохранения места последней прочитанной страницы, позволяет с удобством читать онлайн бесплатно книгу «Birdman», без необходимости каждый раз заново искать на чём Вы остановились. Поставьте закладку, и сможете в любой момент перейти на страницу, на которой закончили чтение.

Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

Dalla sua bolla ermetica, Toby fissava tutto con sguardo assente. Non aveva notato la Sierra grigia posizionata cinque macchine indietro, né i due uomini immobili dietro i loro occhiali da sole. Era molto magro, doveva aver perso almeno una dozzina di chili da Natale, ma sudava come se fosse obeso, nonostante l'aria condizionata, e una macchia gialla di sudore si era formata sul davanti della camicia.

Il semaforo scattò, ma la macchina di fronte non si mosse. Harteveld la notò a malapena. Le sue lunghe mani appoggiate al volante sembravano volersi artigliare su se stesse.

Forse il mio corpo sta cedendo, pensò. Quasi lo sperava.

Il solito brusio di persone che attraversavano la strada, vestiti neri, donne coi tacchi alti e calze color carne, la giacca bianca di un medico che usciva dal Guy's in gran fretta. Sulla sinistra di Harteveld la torre dell'ospedale, costellata di antenne satellitari, sembrava orientata su di lui, per spiarlo. Rabbrividì. Avrebbe dovuto parcheggiare: fermarsi, scendere e percorrere i pochi metri che lo separavano dalla clinica York. Ma gli sarebbe sembrato più facile portarsi sulle spalle la Terra attraverso la galassia.

Il suo piano era impreciso e disperato. Dopo aver desiderato per giorni che il cuore gli scoppiasse, liberandolo così dall'onere di dover prendere quella decisione, ormai sapeva che aveva bisogno di chiedere aiuto a uno psichiatra. Farlo in quella clinica, lì dove il seme era stato gettato, gli parve simbolico e giusto. Catartico, sempre che per lui esistesse una catarsi.

Tuttavia, mentre immaginava la scena, mentre immaginava di togliersi quel fardello dalle spalle e di lanciarlo a terra in una stanza austera, le lacrime gli salirono agli occhi. Neppure un professionista avrebbe potuto perdonarlo per ciò che aveva fatto. Persino un professionista sarebbe indietreggiato di fronte all'odore della merda. Era in trappola. Non aveva vie di fuga.

Se ne stava seduto lì, le mani strette sul volante. Il semaforo scattò una volta. Due. Il traffico non si mosse. Harteveld si spostò di lato e, dal riflesso del sole su un distintivo metallico, si rese conto che si trovava a due macchine di distanza da un blocco di polizia. Silenziosamente, sommessamente, cominciò a piangere.

Diamond raggiunse North fuori dell'edificio. «Cosa cazzo ci fai qui?»

«Dovevo dire la verità.»

«E sarebbe?»

«Che non ho visto nessuno.»

«Merda.»

«Mi dispiace, amico.»

«Mi dispiace un cazzo. L'avevo presa per buona, quella pista, e mi ci sono gettato sopra. Ho costruito tutto sulla base di quello che mi avevi detto tu.»

North si fermò. Il sole luccicava sull'oro della sua catena. «Adesso sai che stavo mentendo», disse, fissando Diamond.

«Stronzate.»

«Naturalmente l'hai sempre saputo. Quando ti ho detto che un negro gironzolava nella zona degli omicidi, eri felice come una pasqua.»

Diamond s'infilò le mani in tasca e scosse la testa. «Non è quello che ricordo io, amico. No, non è proprio quello che ricordo.»

L'agente Smallbright, della stazione di polizia in Vine Street, si sentiva di buonumore. Era un uomo attraente e in più era innamorato. In quella bella, limpida giornata, il sergente aveva concesso loro d'indossare le camicie con le maniche corte sotto le divise fluorescenti degli addetti al traffico. E tutti e dieci i poliziotti si trovavano in quel momento sul London Bridge, con le camicie bianche che sventolavano nella brezza tiepida. Com'era bello essere vivi, pensò Smallbright, mentre si abbassava per guardare attraverso il finestrino della Cobra verde.

«Buongiorno, signore.» Il colorito terreo del conducente non impedì al poliziotto di continuare a sorridere. Bussò gentilmente sul finestrino. «Potrebbe…» Il finestrino si abbassò e la ventata di aria fredda, viziata, e la faccia giallastra lo fecero esitare. Si morse un labbro. «Mi scusi se la fermo, signore, ma stiamo effettuando un controllo. Semplice routine: diamo solo un'occhiata in giro, d'accordo?»

Interpretando il silenzio come un assenso, Smallbright si portò sul retro della Cobra, mentre uno strano senso di malessere gli serrava lo stomaco. Era strano, però sembrava proprio che quell'uomo al volante stesse piangendo.

Maddox appoggiò la fronte al vetro della finestra e sospirò. «Mi sto chiedendo che cos'ho fatto per meritarmi questo. Finirò per rimetterci le palle io, non Diamond.»

«Crede che si sia inventato gli interrogatori sul posto?»

«Tu che ne pensi?»

«Penso che dovremmo controllare. Se Gemini è rimasto a marcire in quella cella per tutto questo tempo a causa di una deposizione falsa…»

«Non dirlo, Jack. Non dirlo…»

Harteveld stava seduto, immobile come un sasso, mentre il poliziotto controllava il retro della Cobra, passava le dita lungo il paraurti, intorno ai fanali. Non sudava più. La luce del sole si rifletteva sull'acqua e sulle vetrate degli edifici. A nord del fiume scorse alcune nuvole che salivano verso il cielo sopra la cupola di Saint Paul, come se uno spirito stesse lasciando un corpo. Vapore che si sarebbe riformato in un altro strato dell'atmosfera, mescolandosi con altro vapore, cristallizzandosi, liquefacendosi per ricadere poi sulla Terra. Più puro. Incontaminato come il diamante.

«Chi è il 160?» gridò Jack agli addetti al ricevimento dati e ai detective presenti nella stanza. Era in maniche di camicia, una mano posata sulla scrivania, gli occhi fissi sul monitor. Un cursore lampeggiante in cima allo schermo evidenziò il messaggio: RECORD BLOCCATO PORTA 160. Qualcun altro nella stanza aveva aperto il file, negandogli l'accesso.

«Ho detto: chi è il 160?»

Sopra pile di moduli blu e di dossier color pelle, una dozzina di sguardi imperturbabili si rivolsero verso di lui. Nell'angolo, vicino alla stanza dei reperti, solo una persona non aveva sollevato lo sguardo.

La testa di Diamond, china sul monitor, sembrava brillare. Sopra il monitor, su una striscia di Dynotape blu, c'era il numero 160.

Caffery e Maddox attraversarono la stanza.

«Che cazzo stai facendo?»

Diamond li guardò con occhi miti. «Sto semplicemente inserendo alcune cose.»

«Quello è compito di Marilyn.»

«Oops», esclamò lui, allontanando la tastiera. «Mi dispiace, spero di non aver incasinato niente.»

«Non ho voglia di passare la giornata… a parlare di menzogne e mistificazioni…» mormorò Maddox.

«Certamente, signore.»

Ma più tardi, quando la Kryotos controllò HOLMES, scoprì che i numeri civici delle case esaminate erano stati cancellati o non erano mai stati inseriti.

«Detective Diamond?» Maddox lo trovò coi piedi sulla scrivania nella stanza dei reperti.

«Signore?»

«Devo parlarti.»

Jack rimase in corridoio, guardando Maddox mentre apriva la porta dell'ufficio della squadra F, posava la mano sulla schiena di Diamond, lo spingeva gentilmente all'interno e si chiudeva la porta alle spalle con un leggero scatto.

Quando l'agente Smallbright ritornò, fu sbalordito dal cambiamento. Pareva che una mano invisibile fosse calata sul volto dell'uomo al volante, spianandogli tutte le rughe con la stessa facilità con cui si spiana una striscia di sabbia. Adesso quel viso esprimeva un'unica emozione: pace. Gli occhi fissavano un punto lontano, dall'altra parte del fiume.

«Lo sapeva che ha uno stop rotto, signore?»

«Davvero?» Harteveld aprì la portiera e uscì, estendendo il suo lungo, pallido corpo al sole. Rimase in silenzio, gli occhi chiusi, il viso rivolto al cielo, come se non avesse mai sentito il sole sulla pelle. Il vestito gli andava largo e le mani che penzolavano dalle maniche parevano due battagli di vecchie campane.

«Signore?»

«Sì.»

«È soltanto uno stop rotto. Niente di grave. Ha uno stop rotto.»

Читать дальше
Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

Похожие книги на «Birdman»

Представляем Вашему вниманию похожие книги на «Birdman» списком для выбора. Мы отобрали схожую по названию и смыслу литературу в надежде предоставить читателям больше вариантов отыскать новые, интересные, ещё непрочитанные произведения.


Отзывы о книге «Birdman»

Обсуждение, отзывы о книге «Birdman» и просто собственные мнения читателей. Оставьте ваши комментарии, напишите, что Вы думаете о произведении, его смысле или главных героях. Укажите что конкретно понравилось, а что нет, и почему Вы так считаете.

x