Riker prese i cartoni e la seguì in una piccola biblioteca. Li posò sulla scrivania e lei cominciò a scaricare l'attrezzatura del computer e la webcam, i fili e altri aggeggi cui Riker non avrebbe saputo dare un nome. Solo l'attrezzatura per l'intercettazione telefonica era riconoscibile, e lui ne distolse gli occhi, sapendo che per quella non esistevano autorizzazioni.
Non era stato Markowitz a insegnarle a maneggiare quegli aggeggi con i quali, fino al giorno della morte, il vecchio aveva conservato un pessimo rapporto.
Mallory uscì dall'ascensore al livello dell'attico. Aveva fatto pochi passi quando le teste cominciarono a girarsi. Indossava il completo nero che aveva messo il giorno del funerale di suo padre. La gonna lasciava intravedere le gambe, che scopriva di rado, mostrando polpacci atletici e belle caviglie sottili sui tacchi alti. Una dozzina di paia di occhi, maschili e femminili, la seguirono mentre attraversava il gruppo di una quarantina di inquilini.
Ogni tanto si fermava ad ammirare qualcuno dei pezzi art déco persi in un mare di arredi appariscenti e volgari. Alzò il viso verso il lucernario che occupava tutto l'ampio soffitto. Una luna cerea splendeva in cielo in compagnia di due stelle. Una nuvola opaca attraversò velocemente il vetro, raggiungendo la luna e uccidendone la luce.
«La morte le dona, mia cara» disse soavemente una voce raffinata. Mallory si voltò a guardare una donna con i capelli neri e un volto che mostrava una sessantina d'anni, non tanto per le rughe, quanto per i troppi lifting. «Immagino che stia per dirmi quanto sono ben conservata per essere un cadavere.»
La donna più vecchia sorrise, una sottile riga di rossetto color cremisi. Le porse la mano.
«Sono Betty Hyde.» La voce mutò rivelando origini popolari che Mallory situò nella Hell's Kitchen, quando ancora in città comandavano i gangster, e la donna salì di un punto nella stima di Mallory.
«Mallory.»
«Kathleen Mallory, vero? Lasciato il Dipartimento di Polizia di New York, si è data alla società di consulenza Mallory & Butler. Abiterà nell'appartamento dei Rosen per i prossimi dieci giorni, mentre il suo palazzo viene rimodernato. Sono vecchi amici di famiglia, e lei ha la loro delega per votare a favore della piscina nel seminterrato. Ho spie dappertutto, mia cara.»
Mallory contò due spie. Il custode sapeva che aveva la delega dei Rosen e, come previsto, Arthur il portiere le aveva riferito il resto della storia.
«E lei vende pettegolezzi» ribatté Mallory. «Vende la sua rubrica a cinquanta quotidiani in tutto il paese. Ha un segmento di cinque minuti su Channel Two News. Vive qui da quindici anni. Ama giocare a biliardo e cambiare accompagnatore con la frequenza con cui io cambio i jeans. Dovrebbe pagare meglio le sue spie, signorina Hyde. Non sono affatto leali.»
Il volto della donna si allargò in un sorriso luminoso.
«Mi chiami Betty. Lo fanno tutti. Mi piace il suo stile, mia cara. Posso chiamarla Kathy?»
«No.»
«Bene, signorina Mallory…»
«Solo Mallory. Amanda Bosch mi ha dato il suo nome come referenza.»
Porse alla donna un biglietto da visita, e Betty Hyde lesse le parole ad alta voce. «Indagini discrete? Le adoro.»
«I nostri clienti sono dipartimenti governativi e università, ci occupiamo di progetti di ricerca e stime. Ha qualcosa di buono da dire sulla Bosch? Se decidessimo di servirci di lei, dovrebbe lavorare su materiale molto delicato.»
«Mi fido di lei per le informazioni su gente altolocata, ma non mi fido di nessuno per la roba veramente buona. Quel tipo di ricerca lo faccio per conto mio.»
«Avevo l'impressione che vi frequentaste di tanto in tanto.»
«È così anche se negli ultimi mesi preferisce starsene tranquilla. Di solito mi facevo accompagnare alle feste. Quando vado a caccia di uomini giovani, ho bisogno di una buona esca. Amanda attrae gli uomini quasi quanto lei.»
«E in cambio lei presentava alla Bosch le persone giuste?»
«Sì.»
«C'è n'è qualcuna qui stasera? Qualcun altro che potrebbe garantire per lei?»
La bocca di Betty Hyde si piegò da un lato come per dire "Va bene, fingiamo di credere a questa favola". Mallory valutò attentamente quell'atteggiamento, e parò il colpo con un sorriso che diceva "Sì, fingiamo, almeno per il momento".
«Ho portato Amanda a parecchi ritrovi in questa stessa stanza. Immagino che abbia incontrato qualcuno degli inquilini. Non so quali possano averla incaricata di svolgere qualche lavoro di ricerca. Vuole che la presenti agli altri? Magari più tardi potrebbe accompagnarmi a una festa.»
Mallory stava guardando al di sopra della testa della donna, gli occhi fissi sull'uomo in piedi vicino al lungo tavolo del buffet.
«Credo di riconoscere il giudice Heart.» Mallory fece un cenno della testa verso un uomo alto, con i capelli ingrigiti sulle tempie, che indossava un completo nero di buon taglio. Torreggiava sulla donna sottile al suo fianco, che aveva capelli biondo-cenere raccolti in un austero chignon sulla nuca.
«Sì, è lui. E quella è sua moglie, Pansy. Nota i fili invisibili con cui la controlla? La poveretta non può allontanarsi più di un metro dal marito.»
Mallory ebbe l'impressione che effettivamente l'uomo manovrasse la donna come una marionetta. A ogni parola del giudice la donna sollevava il viso verso di lui con un sorriso troppo rapido, troppo ampio.
Betty Hyde disse a voce più bassa: «Quando le andrà più vicino, mi dica se sotto tutto quel trucco non c'è un livido».
«Sta scherzando. Pensavo che fosse…»
«In corsa per un posto alla Corte Suprema, anche grazie alle sue battaglie in qualità di campione dei diritti delle donne? Già. Divertente, vero? Se potessi dimostrare che è lui a picchiare la moglie, non ci penserei due volte a distruggerlo. Vivono nell'appartamento sopra il suo. Se dovesse sentire qualcosa, sappia che vale oro, mia cara Mallory. Un grido, il rumore del corpo di una donna indifesa che sbatte contro il muro… Una prova qualsiasi dei miei sospetti mi interessa enormemente.»
La Hyde fissò la donna più giovane, e il suo sorriso divenne una linea sottile mentre spostava il peso da un piede all'altro in attesa che Mallory dicesse qualcosa. Per una pettegola di professione, il suo silenzio protratto era come la luce del sole per un vampiro.
«Ho già appurato che non stanno affatto mettendo a nuovo il suo palazzo» disse la Hyde. «E Amanda Bosch non cerca alcun nuovo cliente. Semmai il contrario: vuole prendersela comoda. Mi sembra di capire che la sua sia una gravidanza difficile.»
La Hyde sorrise di nuovo.
E continuò a sorridere.
Mallory la fissava, il volto privo d'espressione.
Betty Hyde cessò di sorridere, e le donne si squadrarono a vicenda, prendendo mentalmente misure e appunti. La Hyde si arrese per prima.
«Lasciamo perdere tutte queste frottole sui progetti di ricerca. Lei è un investigatore privato, giusto? Lo sbocco professionale più logico per un ex poliziotto. Dico bene?»
Mallory si strinse nelle spalle, e la Hyde mostrò tutti i denti.
«Adesso che è passata al settore privato, lasci che le dia qualche dritta.» Passò il braccio sotto quello di Mallory e la guidò verso un angolo tranquillo, affollato solo di felci in vaso.
«Mallory, lei non ha perso i modi da poliziotto. Non parla – lei interroga. Se non vuole sembrare uno sbirro deve sorridere molto, avere l'aria di divertirsi, non di stare lavorando. A questa gente piace parlare di sé. Dunque, lei sta lavorando a un caso, questo ormai è chiaro. Amanda le ha passato qualche informazione? So bene che, se anche così fosse, lei non me lo direbbe. So bene quanto sia importante proteggere le proprie fonti.»
«Credo che noi due dovremmo collaborare, signorina Hyde.»
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