Kate Wilhelm - La casa che uccide
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- Название:La casa che uccide
- Автор:
- Издательство:Mondadori
- Жанр:
- Год:2004
- Город:Milano
- ISBN:нет данных
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«Le regole per Jake erano cambiate. Ora poteva sbloccare la chiusura della teca e prendere una nuova arma. In quel momento non stava pensando né a commettere un omicidio né a nient’altro che non fosse il gioco.»
Charlie si rivolse a Laura: «Dopo che Rich ebbe testimoniato per Milton, andaste tutti nella biblioteca a registrare l’uccisione, giusto? E Rich sembrava avere fretta?»
«Sì.»
«Rich sapeva che Jake era nell’ufficio, così tornò indietro e Gary arrivò con la macchina per popcorn, il granturco e l’olio, e nei pochi minuti che seguirono Jake riuscì a far entrare Rich e Gary nel piccolo ascensore e a chiuderli dentro con l’unità di controllo. Non doveva ancora aver preso un’arma, perché altrimenti avrebbe potuto uccidere Rich nell’istante in cui Gary era entrato nella stanza. Non approfittò della situazione. Li mise entrambi in stand-by e andò a procurarsi un’arma. Probabilmente fece tutto con calma, senza fretta, dal momento che sapeva dove si trovavano la sua vittima e il testimone. Bloccò l’ascensore al livello del seminterrato in modo che nessuno potesse sentirli se davano in escandescenze e cominciavano a picchiare pugni sulle pareti. È questo il lasso di tempo cruciale. In quel periodo sappiamo esattamente dove si trovavano tutti tranne Jake. Vi avevo detto che la gente arriva a notare la presenza di altre persone molto più di quanto riesca a rendersene conto, e in effetti è sempre così. In questo caso però non era possibile perché Jake era sparito per mezz’ora o più. Presa la pistola ad acqua, Jake salì sul tetto passando per le scale. Lo possiamo dedurre perché in quei minuti l’ascensore era occupato da Maddie che stava tornando giù nella sala tv. Ci vuole un po’ di tempo per salire tre piani, e Jake non aveva particolarmente fretta. Cinque o sei minuti dopo aver chiuso il piccolo ascensore e averlo bloccato nel seminterrato, lo ha chiamato sul tetto, e aprendolo ha trovato i due uomini agonizzanti.»
Maddie perse il controllo e cominciò a singhiozzare. Nascose il volto tra le mani dondolandosi avanti e indietro.
Harry si alzò di scatto. «È pura fantasia. Non ha uno straccio di prova. Sono tutte cazzate! Perché non farlo nell’ufficio di Gary, o nella camera, o in qualunque altra stanza?»
«Se qualcuno lo avesse visto entrare nell’ufficio o nella stanza di Gary, il gioco sarebbe finito. Non dimenticate che l’apertura delle porte di tutte le stanze era controllata dal computer. Teoricamente Jake non era abilitato all’accesso di quelle due stanze. Inoltre c’era un continuo via vai di gente dappertutto, tutti potenziali testimoni. Per arrivare al piccolo ascensore al piano terra avrebbe dovuto attraversare l’atrio col giardino, passare dietro alla piscina e percorrere il corridoio, ma anche qui il rischio di incontrare qualcuno era troppo alto. Suppongo che Jake amasse i giochi quanto Gary, e che per questo volesse evitare di far scoprire agli altri l’esistenza dell’ascensore segreto. E poi poteva correre il rischio che qualcuno lo seguisse e mandasse all’aria il suo piano per colpire Rich con la pistola ad acqua, non appena si fossero aperte le porte. Per il gioco gli serviva solo un testimone a portata di mano. Aveva superato in astuzia Gary, aveva risolto l’enigma del computer, preso un’arma, chiuso nell’ascensore vittima e testimone. Doveva essere piuttosto fiero di sé, ma quando ha aperto la porta del piccolo ascensore ha trovato due uomini agonizzanti.» Charlie si fermò e si strofinò distrattamente gli occhi. Il tono della sua voce era stanco quando riprese a parlare.
«Avete sentito cosa ha detto Jake riguardo a quello che è successo dopo. Ha cercato di rianimare Rich ma non c’è riuscito, così ha tolto loro la vita facendo in modo che la polizia cercasse un assassino e non attribuisse alla casa e al computer alcuna responsabilità per quelle due morti.» Charlie fece una pausa, poi continuò con un tono incalzante. «Laura e Milton arrivarono sul tetto prima che Jake avesse terminato ciò che stava facendo. Inavvertitamente doveva aver lasciato cadere a terra la pistola ad acqua che Milton raccolse. Quando in seguito Milton raccontò di aver trovato la pistola sul tetto, divenne istantaneamente la nuova vittima designata di Jake, ma non per gioco.»
Charlie s’interruppe e guardò Maddie. La donna lo fissava, era seduta rigidamente, la schiena dritta e contratta.
«Gary e Rich erano morti e Jake doveva muoversi in fretta. Accese la macchina per popcorn in modo che intorno alle undici e un quarto tutti credessero Gary ancora vivo, ritornò di corsa all’ascensore segreto, prese le copie cianografiche dall’ufficio di Gary e le mise nell’ascensore insieme a due computerini. Uscì dal piccolo appartamento di Gary al primo piano, corse verso la porta della sua stanza, e quando vide Beth uscire dalla camera finse di essere appena uscito anche lui. Scese le scale, si separarono. Jake ebbe il tempo di aprire una delle porte scorrevoli e togliere il coperchio della macchina per popcorn per farne uscire l’odore. Imitò la risata di Gary e andò nella biblioteca dove rimase finché fu rinvenuto il primo cadavere.»
«Non avrebbe potuto provare niente di tutto questo» disse Harry. «Se quello stupido non avesse perso la testa a quest’ora avrebbe risolto tutti i suoi guai. Quel maledetto idiota!»
Charlie si strinse nelle spalle. «Ha tentato d’incastrare Bruce. Inoltre sospetto meditasse per Laura una morte prematura, nel caso avesse cominciato a mettere assieme i pezzi e a capire come si erano svolti i fatti. Laura aveva visto Milton prendere la pistola sul tetto. Se quello stupido non avesse perso la testa sarebbe finito per restare l’unico proprietario della Bellringer Company.»
Beth arrossì e abbassò la testa.
«A ogni modo, non è necessario provare niente di tutto ciò. È accusato della morte di Milton e questo è più che sufficiente.»
Harry inspirò profondamente. «Quel maledetto idiota! Almeno finisca di dirci come ha fatto a indovinarlo.»
Charlie parve risentito. «L’ho dedotto» disse. «Jake ha ucciso Milton sul balcone, lo ha avvolto in un lenzuolo, lo ha spinto su un carrello fino alla scogliera dove gli ha sparato e lo ha buttato giù dal precipizio. Ma tutto questo ha innescato una serie di domande. Perché ha scelto quella sera per nascondere il computerino? Se non ci fosse stata un’altra morte, e di conseguenza altre indagini e ricerche, non sarebbe stato necessario farlo. Se non fosse stato per questo avrebbe potuto tenerlo per sempre, ma all’improvviso quel piccolo computer era diventato un ostacolo. Avrebbe potuto nasconderlo nell’ascensore segreto, ma gli serviva qualcuno da incastrare. Così ha infilato il computer portatile dentro al vaso, e sparso intorno della terra lasciandone anche un po’ davanti alla porta di Bruce. Sarebbe stato lui il capro espiatorio. Per allora Milton doveva già essere morto. Jake sapeva che Bruce si alzava a tutte le ore e non era difficile immaginare che prima dell’alba sarebbe sceso in giardino e si sarebbe sporcato le scarpe di terra. Per esserne certo si era appostato, e quando aveva visto Bruce scendere le scale lo aveva seguito e aveva scoperto che anche io e Constance eravamo nel giardino. Questo non poteva che giovare al suo piano. Bruce però disse qualcosa a proposito di una pistola, e Jake ebbe una reazione decisamente strana, rise, ma in modo troppo sguaiato per il suo temperamento. Con grande abilità riuscì a riprendersi all’istante, ma quel comportamento mi diede comunque da pensare. Mi domandai come mai portasse le lenti a contatto se stava dormendo. Nessuno si mette le lenti a contatto solo per andare a prendere qualcosa da bere, è molto più semplice usare gli occhiali. Perché avrebbe dovuto mentire se invece non stava ancora dormendo? E se non era ancora andato a letto, perché indossava il pigiama? Ho pensato che forse aveva sporcato i vestiti che indossava quella sera. Chiunque avesse lottato con Milton sul balcone e lo avesse buttato giù dalla scogliera avrebbe avuto i vestiti sporchi o rovinati. Cambiarsi nel cuore della notte sarebbe stato come ammettere la propria colpevolezza, e per questo Jake aveva indossato pigiama e vestaglia, ma si era dimenticato le lenti a contatto. Sono quasi sicuro che i calzoni grigi sportivi che indossava ieri sono scomparsi. Bruce aveva tirato fuori la storia della pistola non perché ne possedesse una, ma perché aveva udito lo sparo senza rendersi conto distintamente di cosa si trattasse, però una parte del suo cervello lo aveva capito. Quando Bruce e Jake scesero nel giardino e ci videro, Milton era già morto.
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