Kate Wilhelm - La casa che uccide
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- Название:La casa che uccide
- Автор:
- Издательство:Mondadori
- Жанр:
- Год:2004
- Город:Milano
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Avevano tutti un’aria perplessa. Charlie si strinse nelle spalle. «Altrettanti interrogativi sono emersi riguardo all’omicidio di Milton. Perché è stata scelta quella sera per nascondere i computerini? Perché qualcuno ha sparso della terra e ne ha ammucchiato un po’ davanti alla porta di Bruce? Perché Jake portava le lenti a contatto se stava già dormendo? E se non era andato ancora a letto, perché indossava il pigiama? Perché qualcuno ha cancellato le impronte da tutti gli oggetti della camera di Milton? Perché quella sera Bruce ha menzionato la pistola?
«Per avere una risposta a queste domande dovremo fare un passo indietro e ritornare al gioco» disse Charlie quasi in tono di scuse. «Milton Sweetwater scende nel seminterrato per prendere una nuova arma. Sente parlare Jake e Rich e vede la porta dell’ufficio chiusa. Qualche minuto dopo ritorna verso l’ascensore, vede Rich da solo e salgono insieme. Si dà il caso che Rich sia la vittima designata di Jake, ma in nessuna delle due occasioni Jake tenta di ucciderlo, nemmeno quando, con l’arrivo di Milton nel seminterrato, avrebbe potuto contare su un testimone. Perché non lo fa? Jake ha spiegato che non conosceva ancora il nome della sua vittima, che continuava a scordarsi di verificarlo sul computer, ed è una spiegazione plausibile. Non dimentichiamo la curiosa sfuriata di Gary quando Maddie si è rifiutata di testimoniare la sua uccisione di Bruce. Una circostanza davvero strana. Che cosa poteva significare? Tutti voi insistevate nel dire che Gary amava giocare, che non avrebbe mai barato, eppure quell’atteggiamento era chiaramente scorretto. Tutto questo inoltre avveniva di fronte a Jake. Immaginate la scena: Gary e Jake entrano in una stanza dove si trovano Bruce e la madre, Gary usa un coltello di gomma per pugnalare Bruce ma nessuno può testimoniare perché Maddie non è una giocatrice e Jake si è dileguato. Per quale motivo Gary va su tutte le furie? Perché Maddie non vuole prendere parte al gioco, fatto che del resto Gary già conosceva, o perché Jake è uscito troppo presto dalla stanza? Cosa sarebbe accaduto se avesse registrato l’uccisione sul computer e Maddie avesse testimoniato?» Charlie guardò Alexander e aspettò una risposta.
Alexander si mise subito in agitazione e parve imbarazzato, poi scosse la testa. «La registrazione non sarebbe stata accettata dal momento che Maddie non rientrava nella rosa dei giocatori.»
«Sì, ma cosa sarebbe accaduto di preciso?» insistette Charlie.
«Il computer avrebbe detto qualcosa riguardo al fatto che ai non giocatori non era concesso assolutamente di partecipare al gioco, che Gary si stava comportando in maniera non conforme alle regole e non poteva più utilizzare il pugnale per tentare di uccidere nuovamente la sua vittima. A seconda di chi aveva commesso l’errore, il computer avrebbe anche potuto assegnare una penalità. Dal momento che si trattava di Gary, avrebbe semplicemente concesso a Bruce dodici, ventiquattr’ore di tregua, un lasso di tempo durante il quale Gary non avrebbe potuto assalirlo, e questo è tutto.»
Charlie annuì con serietà. «Fino a che punto poteva considerarsi inusuale il fatto che un computer rispondesse in questi termini?»
Ora Alexander sembrava infinitamente sollevato. Il suo volto s’illuminò, i suoi occhi brillarono. «Non può nemmeno immaginarlo! È quello che ho cercato di spiegarle. Si tratta di ragionamento! Di ragionamento umano, non di semplici calcoli matematici! Jake ne sarebbe rimasto enormemente impressionato!» Alexander tacque all’improvviso come in preda a una crisi di panico.
«Esattamente» disse Charlie. «Sono stato ad ascoltare quello che mi ha detto, Alexander, l’ho ascoltata davvero.» Si voltò verso Beth. «Quel giorno, dopo che Jake la uccise mentre si trovava nell’atrio, lei è andata nella serra, vero?» Beth annuì, lo sguardo fisso su di lui come se fosse stata ipnotizzata.
«Da quale porta è passata?»
Beth s’inumidì le labbra, deglutì e poi disse: «Ho fatto il giro della serra e sono entrata dalla porta in fondo.»
«Quindi Gary e Jake si trovavano dall’altra parte della serra, quella più vicina a casa, e quando lei è entrata sono scappati via. Mi domando come mai. Jake l’aveva uccisa, sapeva che non costituiva una minaccia per lui, e a sua volta Gary sapeva che aveva assistito al suo assassinio. Perché sono usciti subito? Cosa avevano in mano, Beth?»
«Non ho mai detto che…»
Charlie le sorrideva con benevolenza. «Certo Beth, lo so, non mai detto che avevano qualcosa in mano, ma chiuda gli occhi e cerchi di richiamare quell’immagine nella sua mente. Avevano in mano qualcosa, non è così? Solo uno dei due, o tutti e due, Beth?»
Beth sbatté le palpebre e chiuse gli occhi. Un istante dopo gridò: «Tutti e due. Credevo che fossero dei libri ma non lo erano, vero? I computerini! Doveva trattarsi dei computer!» Beth aprì gli occhi. «Pensavo che fosse stato un comportamento dettato dalla paranoia, dal fatto che avevamo tutti paura uno dell’altro, ma loro non avevano motivo di temermi, nessuno dei due. Era stato quello l’unico aspetto che mi aveva colpito, ciò che mi era sembrato più terribile. Non ho prestato la minima attenzione a cosa avevano in mano. Come faceva a saperlo?»
«Il motivo per cui hanno cercato di evitarla doveva dipendere da qualcosa che avevano con loro. Come ha detto lei, nessuno dei due aveva motivo di temerla, ma una dimostrazione segreta delle funzioni dei computer era tutt’altra faccenda. Quella era una questione seria e, a parte Jake, Gary non era ancora pronto a condividere la sua invenzione con nessun altro. Ho il sospetto che durante quel giorno o quella sera Gary avesse inserito un comando per impedire a Jake di prendere una nuova arma o di conoscere la sua nuova vittima, o forse entrambe le cose, e che Jake ne fosse al corrente e per questo motivo non avesse nemmeno provato a farlo, né avesse tentato di uccidere Rich quando gli si era presentata l’occasione. Nel gioco è stata lei l’ultima vittima di Jake. A detta di tutti Jake era un accanito giocatore, proprio come Gary, ed è per questo che i conti non tornavano.»
Beth annuì. «Erano in fondo alla serra, vicino alle valvole, ai manometri e a questo tipo di cose, e avevano in mano i computer.»
«In seguito, per aumentare un po’ la confusione, Jake si è servito nuovamente del computer per immettere del veleno nella serra. L’intenzione non era di far del male a qualcuno, infatti aveva scelto un orario notturno, ma solo attirare l’attenzione della polizia, condurla alle aree sperimentali, quelle in cui c’era un’atmosfera controllata e una persona avrebbe potuto morire soffocata. Stava tentando con tutte le sue forze di spingerli a cercare un assassino. Stava facendo tutto ciò che poteva per evitare che Smart House rimanesse coinvolta.»
«È giunto a questa conclusione solo perché Jake non ha cercato di aggredire Rich quando ne ha avuto l’occasione?» Harry sembrava arrabbiato e il tono della sua voce esprimeva incredulità. «Cristo santo, io non sono riuscito a registrare nemmeno una vittima per tutto il fine settimana!»
«Ma per tutto il pomeriggio e la serata nessuno ha segnalato la sua presenza vicino a Gary o Rich, come invece è accaduto a Jake. Dal tardo pomeriggio in poi, chiunque lo abbia incontrato lo ha visto sempre in compagnia dell’uno o dell’altro. Gary e Rich gli illustravano tutti i particolari della casa, insieme o separatamente, senza dubbio ognuno con la propria strategia. Rich voleva cominciare a mostrare la casa a dei potenziali acquirenti, mentre Gary desiderava continuare a fare ricerche sull’intelligenza artificiale. Subito dopo Gary era Jake il maggiore azionista, era lui l’uomo su cui far leva. Quando Rich è salito in ascensore con Milton, Jake è rimasto nell’ufficio e nessuno l’ha più rivisto fino a quando è uscito dalla sua camera ed è sceso insieme a Beth alle undici e dieci o poco dopo. Durante questo tempo ha trovato la chiave d’accesso al computer principale e ha cominciato a fare dei tentativi. È stata lei, Beth, a dirci che era in grado di ricordare le ultime dieci mosse di una partita a scacchi. Aveva una memoria eccezionale per i dettagli, e non dimentichiamo che durante il giorno aveva visto in funzione parecchi computer. Sappiamo che Gary teneva i computerini nel suo ufficio, e che Bruce lo ha sentito dimostrarne il funzionamento a qualcuno. Gary ha fatto uso dell’ascensore segreto, non ci sono dubbi su questo, ma deve aver utilizzato i controlli manuali. Perché no? In fondo l’accesso non era bloccato dal computer come invece accadeva per le camere. Perché mai avrebbe dovuto esserlo? A parte Gary, Rich e Jake, nessuno era al corrente dell’esistenza di quell’ascensore. I computerini quindi erano nell’ufficio di Gary, e Jake era in quell’ufficio.
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