Giorgio Faletti - Io sono Dio

Здесь есть возможность читать онлайн «Giorgio Faletti - Io sono Dio» весь текст электронной книги совершенно бесплатно (целиком полную версию без сокращений). В некоторых случаях можно слушать аудио, скачать через торрент в формате fb2 и присутствует краткое содержание. Город: Milano, Год выпуска: 2009, ISBN: 2009, Издательство: Baldini&Castoldi Dalai editore S.p.A., Жанр: Триллер, на итальянском языке. Описание произведения, (предисловие) а так же отзывы посетителей доступны на портале библиотеки ЛибКат.

Io sono Dio: краткое содержание, описание и аннотация

Предлагаем к чтению аннотацию, описание, краткое содержание или предисловие (зависит от того, что написал сам автор книги «Io sono Dio»). Если вы не нашли необходимую информацию о книге — напишите в комментариях, мы постараемся отыскать её.

Non c’è morbosità apparente dietro le azioni del serial killer che tiene in scacco la città di New York. Non sceglie le vittime seguendo complicati percorsi mentali. Non le guarda negli occhi a una a una mentre muoiono, anche perché non avrebbe abbastanza occhi per farlo. Una giovane detective che nasconde i propri drammi personali dietro a una solida immagine e un fotoreporter con un passato discutibile da farsi perdonare sono l’unica speranza di poter fermare uno psicopatico che nemmeno rivendica le proprie azioni. Un uomo che sta compiendo una vendetta terribile per un dolore che affonda le radici in una delle più grandi tragedie americane. Un uomo che dice di essere dio.

Io sono Dio — читать онлайн бесплатно полную книгу (весь текст) целиком

Ниже представлен текст книги, разбитый по страницам. Система сохранения места последней прочитанной страницы, позволяет с удобством читать онлайн бесплатно книгу «Io sono Dio», без необходимости каждый раз заново искать на чём Вы остановились. Поставьте закладку, и сможете в любой момент перейти на страницу, на которой закончили чтение.

Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

Vivien aveva chinato gli occhi sul foglio che teneva fra le mani. C’era scritto

Wendell Johnson – Hornell NY 7 giugno 1948.

140 Broadway Brooklyn

con la calligrafia inclinata e rapida del capitano.

A Vivien era sembrato incredibile che un’ombra alla quale avevano dato la caccia senza risultato fosse diventata d’improvviso un essere umano con un nome e un indirizzo e una data di nascita. Ma era altrettanto incredibile il numero delle vittime legate a quel nome e quante altre avrebbero potuto aggiungersi e allargare quel numero.

Mentre lei leggeva, Bellew era già entrato in azione. La sua mente, come quella di tutti, era alimentata a fretta e angoscia, in quel momento.

Stava già parlando con il centralino.

«Passami la Polizia di Hornell, nello Stato di New York.»

Mentre attendeva di essere messo in contatto, aveva posto la chiamata in vivavoce, in modo che tutti potessero ascoltare.

Una voce professionale era uscita dal piccolo diffusore dell’apparecchio.

«Comando di Polizia di Hornell. In cosa posso esserle utile?»

«Sono il capitano Alan Bellew del 13° Distretto di Manhattan. Con chi parlo?»

«Sono l’agente Drew, signore.»

«Devo parlare con il suo capo. Il più in fretta possibile.»

«Un attimo, signore.»

La comunicazione era stata messa in attesa, supportata da un jingle da centralino. Poco dopo una voce profonda e dal suono molto più maturo di quella precedente era venuta a prenderne il posto.

«Capitano Caldwell.»

«Sono il capitano Alan Bellew della Polizia di New York.»

Dall’altra parte c’era stato un breve silenzio. Nominare la Grande Mela in quei giorni richiamava subito alla mente immagini di edifici in fiamme e di cadaveri ricoperti da teli.

«Buonasera, capitano. Cosa posso fare per lei?»

«Ho bisogno di informazioni su un certo Wendell Johnson. I miei dati mi dicono che è nato a Hornell il 7 giugno del 1948. Ha qualcosa su di lui nei suoi file?»

«Un secondo.»

Solo il rumore di dita che procedevano veloci su una tastiera. Poco dopo la voce del capitano Caldwell era tornata.

«Ecco qua. Wendell Bruce Johnson. L’unico precedente che mi risulta a suo carico è un arresto per guida in stato di ebbrezza avvenuto nel maggio del 1968. Non ho altro su di lui.»

«Solo questo?»

«Mi dia un altro secondo, per favore.»

Di nuovo il rumore delle dita sui tasti e poi ancora la voce.

Vivien immaginò un uomo corpulento alle prese con una tecnologia troppo difficile per lui e con il solo obiettivo di fare quante più multe possibile per giustificare il suo stipendio con il Consiglio Comunale.

«Insieme a lui è stato trattenuto per resistenza anche un certo Lester Johnson.»

«Il padre o il fratello?»

«Dalla data di nascita direi più il fratello. Fra i due c’è un anno di differenza.»

«Sa se questo Lester vive ancora a Hornell?»

«Purtroppo io non sono di qui e mi sono appena insediato. Non conosco ancora molta gente. Se mi dà un altro paio di secondi controllo subito.»

«Mi sarebbe molto utile.»

Vivien aveva letto sul volto di Bellew la tentazione di spiegare che secondo dopo secondo si componevano i giorni e i mesi. E loro facevano fatica a trovare delle ore, in quel frangente. Nonostante tutto aveva risposto in modo calmo e cortese.

«Non ho un Wendell Johnson nell’elenco telefonico. Ma ho un Lester Johnson, all’88 di Fulton Street.»

«Molto bene. Le mando un paio di persone con un elicottero. Mi predisponga un posto dove possano atterrare.»

«C’è l’Hornell Municipal Airport.»

«Perfetto. Arriveranno il più in fretta possibile. Poi mi servirà il suo appoggio.»

«Tutto quello che vuole.»

«Se lei personalmente potesse andare ad accoglierli sarebbe una grande cosa. Inoltre è vitale che questa conversazione resti riservata. Molto riservata, mi sono spiegato?»

«Perfettamente.»

«A presto, allora.»

Il capitano aveva chiuso la comunicazione e aveva guardato Vivien e Russell.

«Come avete sentito, dovete fare un viaggio. Io nel frattempo mando una squadra a fare un sopralluogo a Brooklyn, all’indirizzo di questo Johnson. È un pro forma, perché non credo ci troveremo nulla, ma in un caso come questo non possiamo trascurare nessun dettaglio.»

In un quarto d’ora, Bellew aveva richiesto e ottenuto il supporto di un elicottero attrezzato per il volo notturno. Vivien e Russell erano stati trasportati a tutta velocità da una macchina in un campo da calcio sulla 15sima Strada, sulle sponde dell’East River. L’elicottero era arrivato poco dopo, uno sgraziato insetto troppo cresciuto che si muoveva agile nel cielo. Il tempo di salire e già la terra non gli apparteneva più e la città era diventata una sequenza di case e guglie giù in basso finché non era sparita alle loro spalle. Il tuffo nel buio era avvenuto al rallentatore, con solo una lama di luce sempre più sottile all’orizzonte a ricordare che esisteva il sole.

Il pilota posò l’elicottero al suolo senza scosse, di fianco a un edificio stretto e lungo illuminato da una fila di lampioni. Su uno spiazzo alla loro sinistra erano parcheggiati diversi piccoli aerei da turismo. Cessna, Piper, Socata e altri modelli che Vivien non conosceva. Quando aprì il portello, una macchina con le insegne della Polizia che aspettava accanto al fabbricato venne verso di loro.

Quando il mezzo si fermò, ne scese un uomo in divisa. Era alto, sulla quarantina, con baffi e capelli sale e pepe. Si avvicinò con un’andatura flemmatica e dinoccolata da giocatore di basket. Mentre gli stringeva la mano e lo guardava negli occhi, Vivien rivide dentro di sé il giudizio espresso con troppa facilità quando aveva sentito la sua voce al telefono.

Ispirava fiducia e dava l’idea di non occupare abusivamente il ruolo che ricopriva.

«Capitano Caldwell.»

La sua stretta di mano era decisa e precisa.

«Detective Vivien Light. Questo è Russell Wade.»

I due uomini si salutarono con un cenno della testa. In qualche modo, l’urgenza che li spingeva aveva contagiato anche il capo della Polizia di Hornell.

Indicò subito la macchina.

«Vogliamo andare?»

Salirono in macchina e il mezzo si mosse mentre ancora si stavano allacciando le cinture. Uscirono dall’aeroporto e poco dopo si lasciarono alle spalle le luci della pista, mentre imboccavano verso sud la Route 36.

«Fulton Street non è lontana. Sta nella parte nord di Hornell. Qualche minuto e ci siamo.»

Non c’era molto traffico a quell’ora ma il capitano Caldwell accese lo stesso il lampeggiante. Vivien ci tenne a precisare una cosa.

«La pregherei di spegnere, quando siamo nei paraggi. Preferirei arrivare senza essere annunciata.»

«D’accordo.»

Se anche stava morendo di curiosità, il loro autista non lo diede a vedere. Procedette in silenzio, il viso illuminato dal riverbero fioco del cruscotto. Vivien sentiva la presenza di Russell sul sedile di dietro, silenzioso e all’apparenza assente. Tuttavia, da quello che ricordava di aver letto sul suo computer, dietro quell’aria svagata aveva la capacità di cogliere aspetti e riferire stati d’animo in modo molto coinvolgente. Dopo aver partecipato a qualcosa, riusciva a trasmettere a chi leggeva la sensazione di essere stati con lui. Era un modo completamente diverso di trattare un argomento, diverso da qualunque approccio avesse trovato prima in un articolo su un quotidiano.

Читать дальше
Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

Похожие книги на «Io sono Dio»

Представляем Вашему вниманию похожие книги на «Io sono Dio» списком для выбора. Мы отобрали схожую по названию и смыслу литературу в надежде предоставить читателям больше вариантов отыскать новые, интересные, ещё непрочитанные произведения.


Отзывы о книге «Io sono Dio»

Обсуждение, отзывы о книге «Io sono Dio» и просто собственные мнения читателей. Оставьте ваши комментарии, напишите, что Вы думаете о произведении, его смысле или главных героях. Укажите что конкретно понравилось, а что нет, и почему Вы так считаете.

x