Vittorio Bersezio - La plebe, parte I
Здесь есть возможность читать онлайн «Vittorio Bersezio - La plebe, parte I» — ознакомительный отрывок электронной книги совершенно бесплатно, а после прочтения отрывка купить полную версию. В некоторых случаях можно слушать аудио, скачать через торрент в формате fb2 и присутствует краткое содержание. Жанр: foreign_antique, foreign_prose, на итальянском языке. Описание произведения, (предисловие) а так же отзывы посетителей доступны на портале библиотеки ЛибКат.
- Название:La plebe, parte I
- Автор:
- Жанр:
- Год:неизвестен
- ISBN:нет данных
- Рейтинг книги:4 / 5. Голосов: 1
-
Избранное:Добавить в избранное
- Отзывы:
-
Ваша оценка:
- 80
- 1
- 2
- 3
- 4
- 5
La plebe, parte I: краткое содержание, описание и аннотация
Предлагаем к чтению аннотацию, описание, краткое содержание или предисловие (зависит от того, что написал сам автор книги «La plebe, parte I»). Если вы не нашли необходимую информацию о книге — напишите в комментариях, мы постараемся отыскать её.
La plebe, parte I — читать онлайн ознакомительный отрывок
Ниже представлен текст книги, разбитый по страницам. Система сохранения места последней прочитанной страницы, позволяет с удобством читать онлайн бесплатно книгу «La plebe, parte I», без необходимости каждый раз заново искать на чём Вы остановились. Поставьте закладку, и сможете в любой момент перейти на страницу, на которой закончили чтение.
Интервал:
Закладка:
– Tu non hai visto Mario Tiburzio? Domandò egli a mezza voce.
Il nome pronunziato da Selva, parve un talismano che rompesse un incanto. Maurilio si scosse, gli altri due giovani si levarono e vennero ancor essi vicino al fuoco.
– No: rispose Maurilio, togliendosi alla sua meditazione e volgendosi ai compagni. Credevo anzi di trovarlo già con voi.
– È veramente in ritardo: disse Romualdo: e ciò non è punto nelle sue abitudini, quindi non è molto rassicurante. Tanto più che per questa sera ci aveva annunziato delle comunicazioni e delle novelle importantissime.
– L'altro dì infatti: aggiunse con mal celata trepidazione Vanardi, che era il più timoroso fra i quattro: egli ci disse che parevagli d'essere sorvegliato. Purchè non gli sia capitato malanno? Potrebbero averlo scoperto, preso, e allora…
– Via, via: interruppe Selva: non isgomentiamoci così facilmente. Nella strada in cui siamo entrati conviene avere fermezza, risoluzione e coraggio, e da una parte esser pronti al peggior male, dall'altra confidare nel bene.
– Tu hai ragione: rispose Vanardi; ma però non sei padre. Io sento sempre negli orecchi i pianti de' miei due bimbi che mi cantano l'antifona, che se il governo mi manda a villeggiare a Fenestrelle, essi non avranno di meglio che crepare di fame.
– Fenestrelle! Esclamò Giovanni ridendo, ma forse non con tutta sincerità. Tu ci credi? Quella è la befana con cui il nostro paternissimo regime fa paura a quel fanciullone del popolo. Va là che non avremo la fortuna d'esser fatti martiri a sì buon mercato. La nostra polizia non capisce nulla: l'insolente assolutismo che ci opprime, è, senza saperlo, il colosso dai piedi di creta. Crede esser forte e posa sopra una base che un buffo di vento può sovvertire. Quando venga il giorno che stiamo preparando, l'uragano popolare levatosi al santo grido di libertà, spazzerà via la tirannia nostrana e le baionette straniere che la sorreggono e le danno da sole la forza.
Maurilio volse la sua faccia intelligente, in cui era una lieve espressione d'ironia, verso Giovanni Selva, e gli disse:
– Queste sono belle frasi, da poeta, qual tu sei, ma non tolgono che Antonio abbia ragione. Le frasi rettoriche hanno inebriata molte volte la gioventù ed anche le masse popolari; ma non hanno mai salvato una rivoluzione. Non chiudiamo gli occhi ai pericoli dissimulandoci le difficoltà, secondo me, quasi insormontabili dell'impresa. I governi che ci opprimono sono più forti di quanto il nostro desiderio vorrebbe persuaderci e le nostre declamazioni tentano provare. Sono forti in primo luogo, perchè sono; ed ogni ordinamento che esiste, si afforza per le migliaia di interessi cui soddisfa, che sono come altrettante radici che getta ad abbarbicarsi nella massa sociale. Sono forti perchè effettuano un'idea che sta profonda e potente – sia merito o demerito – nel volgo: l'idea monarchica. Sono forti, perchè, come dicesti tu Giovanni, stanno a rincalzo dietro di loro le baionette straniere, che non sono mica da aversi in non cale. Contro tutte queste forze noi non ne abbiamo altra che quella d'un'idea, la quale certo è potentissima, ma sull'anima soltanto di coloro che possono comprenderla. Ora il popolo italiano è egli maturo per ciò? E badate che a portar giudizio su codesta quistione non dovete soltanto gettare il vostro sguardo su voi e sui pari vostri, ma li dovete abbassare nei ranghi inferiori, dove una massa di gente ancora affatto cieca di mente costituisce la maggioranza, lavora e non pensa. Questa maggioranza sia inerte, peggio ci sia avversa, e noi patrioti a fronte dei governi saremo mille volte più deboli. Queste cose ve le dissi fino da principio e le ripetei a Vanardi, perchè badasse ai casi suoi. Io, tu Romualdo e tu Giovanni siamo soli, e non portiamo con noi la sorte di altre esistenze; libero a noi, anzi doveroso l'avventurarsi in questi tentativi che hanno pure un merito ed un benefizio: quello di mantener viva l'idea e di legare traverso le età per una tradizione di sacrifizi la catena dei cultori d'un santo principio che un dì, certo, avrà pur da trionfare; e poi è opportuno, è buono che in una società si trovino alcuni generosi che si consacrino alla follia dell'eroismo. Ciò serve di sale a difendere alcun poco il corpo d'una nazione caduta dalla corruzione che l'invade. Amo ed ammiro Mario Tiburzio, perchè è il tipo di codesti generosi; e lo seguo senza riluttanza ancorchè non fiducioso dei suoi mezzi. Il patibolo con lui, mi parrebbe davvero l'aureola del martirio. Ma Antonio non può regalarsi questa gloria, senza offendere altri suoi doveri. La famiglia per lui deve stare innanzi alla patria; e non deve posporre il bene certo di quella ad un bene incertissimo di questa. Tu, Antonio, non hai miglior partito da prendere che abbandonarci in questa via scabrosa, che probabilmente trae soltanto al precipizio, e ritrarti sotto la tenda della tua felicità domestica.
Конец ознакомительного фрагмента.
Текст предоставлен ООО «ЛитРес».
Прочитайте эту книгу целиком, купив полную легальную версию на ЛитРес.
Безопасно оплатить книгу можно банковской картой Visa, MasterCard, Maestro, со счета мобильного телефона, с платежного терминала, в салоне МТС или Связной, через PayPal, WebMoney, Яндекс.Деньги, QIWI Кошелек, бонусными картами или другим удобным Вам способом.
1
Introdurre la figura di re Carlo Alberto nelle scene del mio racconto, è ella una imperdonabile temerità? Spero di no. Nello svolgersi di questa storia, insieme colle varie classi sociali, ho pensato introdurre anche la monarchia in presenza del problema della plebe. E il monarcato non poteva meglio rappresentarsi che nella nobile, maestosa figura di Carlo Alberto. L'arguto lettore, a quest'ora, si sarà accorto che nei personaggi introdotti a sostenere una parte in questo dramma, si incarnano varii tipi, e in quello di Maurilio stanno raccolte ed espresse in gran parte le qualità, i bisogni, i sentimenti della plebe che conoscesse i suoi mali, e travedesse i rimedi di essi, ed avesse acquistato il sapere di formolarli ed esprimerli. Se questa plebe si troverà in contatto colla monarchia, non è ella la cosa la più naturale del mondo; e quando nessuna delle parti ne resti calunniata o le sue condizioni falsamente espresse, qual legge di convenienza o di verità potrà dirsi offesa?
Интервал:
Закладка:
Похожие книги на «La plebe, parte I»
Представляем Вашему вниманию похожие книги на «La plebe, parte I» списком для выбора. Мы отобрали схожую по названию и смыслу литературу в надежде предоставить читателям больше вариантов отыскать новые, интересные, ещё непрочитанные произведения.
Обсуждение, отзывы о книге «La plebe, parte I» и просто собственные мнения читателей. Оставьте ваши комментарии, напишите, что Вы думаете о произведении, его смысле или главных героях. Укажите что конкретно понравилось, а что нет, и почему Вы так считаете.