Giuseppe Giacosa
Storia vecchia: Commedia in due atti
Alfonso duca del Cervo.
Manfredo marchese di Terroni.
Berta marchesa di Terroni.
Un Servo.
Salotto nel castello di Terroni
Alfonso, il Servo, poi Manfredo
ALFONSO ( al Servo )
Direte che scendano le mie robe.
SERVO
Il signor duca parte oggi?
ALFONSO
Parto oggi.
MANFREDO ( entrando )
Senza remissione?
ALFONSO
Ho promesso. ( Il servo esce ).
MANFREDO
Non insisto perchè tu rimanga. Suppongo che potendo lo faresti.
ALFONSO
Hai un'aria strana oggi. Che cos'hai?
MANFREDO
Quale aria?
ALFONSO
Non saprei… Ti scappa il trionfo per tutti i pori, gli occhi ti sfavillano di contentezza. Sembri un raggio di sole.
MANFREDO
Mi congratulo colla mia aria.
ALFONSO
Ed io con te… Ti si direbbe un collegiale alla prima avventura. Racconta.
MANFREDO
Già tu sei il mio confidente antico, e mi potrai anche giovare coi tuoi consigli. Figurati che alla mia età, con moglie… e…
ALFONSO
Ci siamo. Non sei un collegiale alla prima avventura, sei un dissoluto all'ultima. Avanti.
MANFREDO
Ho ricevuto questa lettera.
ALFONSO
Sa di dama un miglio lontano. ( Legge ) «Caro marchese. Il perdono è così dolce e santa cosa, che proprio non ci resisto. Supplicate e credo vi sarà concesso. Guglielmo.» ( Guarda Manfredo ) Guglielmo?
MANFREDO
È il suo nome.
ALFONSO
Di battaglia. Traduzione alla lettera: «Caro marchese. Mi annoio orribilmente. Sofia.»
MANFREDO
Come ne sai il nome?
ALFONSO
Con me firmava Battista. Ci vai?
MANFREDO
Eh! sfido…
ALFONSO
E tua moglie?
MANFREDO
Come si fa a dire di no… ad una lettera cosiffatta?
ALFONSO
Non si dice. E tua moglie?
MANFREDO
Fammi il moralista, bravo!
ALFONSO
Ti ricordi quando m'hai parlato la prima volta del tuo matrimonio che io ti dicevo che non c'eri nato, che quello del marito è un sacerdozio e che ci vuole una vocazione, e che tu non l'avevi; te ne ricordi?
MANFREDO
Sì… e con ciò? Vorrei vederti nei miei panni. Certe cose un gentiluomo, un uomo di mondo, non le può fare. Mi scrive un biglietto…
ALFONSO
Dirai che non l'hai ricevuto…
MANFREDO
Lo ha portato… un palafreniere…
ALFONSO
E poi senti, non ti scrive che è così dolce e santo il perdono? Raddoppia la dose. Che t'abbia a perdonare di più, cresci lo zucchero.
MANFREDO
Una donna… che ho amata.
ALFONSO
E non le basta?
MANFREDO
Che mi diede non dubbie prove…
ALFONSO
Sì… anche a me.
MANFREDO
Oh! non me ne importa… non mi fai geloso. Ci vado appunto perchè non ci vedo pericolo.
ALFONSO
No… ci vai perchè ti solletica quel bigliettino, col suo concettino ben tornito… e poi un ritorno… si risuscitano le sensazioni morte. Un anno di abbandono assoluto… gli è come una imbiancatura alla casa, te la rifà nuova agli occhi.
MANFREDO
Insomma, il perchè non monta. Ci vado… È questione di cavalleria.
ALFONSO
Oh! quand'è così… io camminavo a piedi.
MANFREDO
Ora senti. Come devo fare per ottenere un congedo da mia moglie?
ALFONSO
Aggiustati… io non c'entro.
MANFREDO
Uh… la morale… come vi fate vecchi… voi altri… che rigidume! Neppure se ti proponessi una birbonata.
ALFONSO
No, ma vedi… ci sono delle cose che capisco e di quelle che non capisco. Capisco che la signora… Guglielmo, t'abbia scritto, le capisco questa gran smania di perdonare, lei, a cui bisognerà perdonar tanto, capirei che io, ricevuta una lettera consimile, volassi ai suoi piedi; non capisco che tu, con una moglie bella, giovane, che ti adora, che vale tutte le… Guglielmo di questo mondo, ti ci lasci tirare.
MANFREDO
Mi ci lasci tirare!
SERVO
La posta ( Entra con una lettera su di un vassoio ).
MANFREDO ( prende la lettera, il servo esce )
Permetti? ( Dopo letta la lettera ) Uh!
ALFONSO
Che cos'è? Un'altra avventura?
MANFREDO
No… tranquillizzati. Mi scrive il Terni a nome del ministro, per offerirmi la legazione di Baviera.
ALFONSO
Accetti?
MANFREDO
Oh! Non mi metto al servizio di un governo di cui disapprovo la condotta e combatto i principii.
ALFONSO
Questa è cavalleria e ci sto anch'io. Dio sa se ti vorrei in politica così liberale come sei in amore, ma non deve esser l'offa di un impiego a convertirti.
MANFREDO
Mi sollecita perchè vada a Roma a conferire col ministro. È inutile.
ALFONSO
Oh! già. Dacchè non accetti. A buon conto quella lettera non poteva arrivar più a proposito.
MANFREDO
Cioè?
ALFONSO
Ho detto fin troppo per la morale…
MANFREDO
Ah!.. È vero. Grazie del consiglio.
ALFONSO
Mi è sfuggito.
MANFREDO
Lo colgo al volo e te ne scarico… Mia moglie.
Berta e detti
ALFONSO
Buon giorno, marchesa.
BERTA
Buon giorno, duca. Siete sempre irremovibile?
ALFONSO
Pur troppo. Vado anzi a disporre per la partenza.
BERTA
Si direbbe che vi faccio scappare.
ALFONSO
Oh! si direbbe male ( esce ).
Berta e Manfredo
BERTA
Quanti ne abbiamo oggi?
MANFREDO
Ventidue… perchè?
BERTA
Perchè questi ultimi giorni di campagna mi corrono a carriera. Vorrei che durassero un mese almeno.
MANFREDO
Non sarebbero più gli ultimi.
BERTA
Oh! è vostra la scoperta? Mi perdonerete la mia schiettezza, ma, sono contenta che il duca se ne vada.
MANFREDO
Perchè?
BERTA
È uno di quei perchè che non si dicono e che dovreste indovinare… E poi… è un originale.
MANFREDO
Alfonso?
BERTA
Ma sì, figuratevi che non mi ha fatto neppure un principio di corte. Niente, proprio niente.
MANFREDO
Glie lo dirò…
BERTA
Non sono poi tanto vecchia ed orribile da toglierne affatto l'idea, vi pare? Che cosa avete? siete preoccupato.
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