«Probus et vere Probus situs est: victor omnium gentium barbararum: Victor etiam Tyrannorum».
Tutto questo per altro può conciliarsi. Egli era nato a Narbona nell'Illirico, confusa da Eutropio colla più famosa città di quel nome nelle Gallie. Suo Padre potea essere un Affricano, e sua madre una Dama Romana. Caro fu educato egli stesso nella Capitale. Vedi Scaligero, animadv. ad Euseb. Chron. p. 241.
Probo aveva richiesto al Senato una statua equestre, ed un palazzo di marmo a pubbliche spese, come ricompense dovute al merito singolare di Caro. Vopisco nella Stor. Aug. p. 249.
Vopisco nella Stor. Aug. p. 242,249. Giuliano esclude l'Imperator Caro, ed ambi i figliuoli di lui dal convito dei Cesari.
Giovanni Malela, tom. I. p. 401. Ma l'autorità di quel Greco ignorante è molto leggiera. Egli ridicolosamente fa venire da Caro la città di Carre , la Provincia di Caria, l'ultima delle quali è menzionata da Omero.
Stor. Aug. p. 249. Caro si congratulò coi Senatori perchè uno del loro Ordine era stato fatto Imperatore.
Stor. Aug. p. 242.
Vedi la prima egloga di Calfurnio. Fontenelle ne preferisce il disegno a quello del Pollione di Virgilio. Vedi tom. III. pag. 148.
Stor. Aug. p. 353. Eutropio, IX. 18. Pagi annal.
Agatia l. IV. p. 135. Si trova una delle sue sentenze nella Bibliot. Orient. del Sig. d'Herbelot. «La definizione dell'umanità contiene tutte le virtù».
Sinesio attribuisce questo fatto a Carino, ed è molto più naturale di riferirlo a Caro, che a Probo, come vorrebbero il Petavio ed il Tillemont.
Vopisco nella Stor. Aug. p. 250. Eutropio IX. 18. I due Vittori.
Alla vittoria Persiana di Caro io riferisco il dialogo del Filopatride , ch'è stato per tanto tempo un soggetto di disputa tra i letterati. Ma sarebbe necessaria una dissertazione per ischiarire e giustificare la mia opinione.
Stor. Aug. p. 250. Ma Eutropio, Festo, Rufo, i duo Vittori, Girolamo, Sidonio Apollinare, Sincello e Zonara, tutti attribuiscono ad un fulmine la morte di Caro.
Vedi Nemesian. Cynegeticon. V. I. ec.
Vedi Festo ed i suoi comentatori sulla parola Scribonianum . I Luoghi percossi dal fulmine venivan circondati con un muro; le cose eran bruciate con misteriose cerimonie.
Vopisco nella Stor. Aug. p. 250. Aurelio Vittore sembra che presti fede alla predizione, ed approvi la ritirata.
Nemesian. Cynegiticon , V. 69. Egli era contemporaneo, ma poeta.
Cancellarius. Questa parola, così umile nella sua origine, è per una singolar fortuna divenuta il titolo della prima gran carica di Stato nelle monarchie dell'Europa. Vedi Casaubono e Salmasio, ad Histor. August. p. 253.
Vopisco nella Stor. Aug. p. 253, 254. Eutropio, IX. 19. Vittore Juniore. Il regno di Diocleziano, per vero dire, fu così lungo e prospero, che dovè esser molto favorevole alla reputazione di Carino.
Vopisco nella Stor. Aug. p. 254. Egli lo nomina Caro, ma il senso è naturale abbastanza, e le parole furono spesso confuse.
Vedi Calfurnio egloga VII. 43. È da osservarsi che gli spettacoli di Probo erano tuttavia recenti, e che il poeta vien secondato dallo Storico.
Il filosofo Montaigne (Saggi. L. III. 6.) fa un molto giusto e vivace quadro della magnificenza romana in questi spettacoli.
Vopisco nella Stor. Aug. p. 240.
Vengono nominati Onagri : ma il numero n'è troppo piccolo per semplici asini selvaggi. Cuper (de Elephant. exercitat. II. 7) ha provocato con le autorità di Oppiano, di Dione e di un Anonimo Greco, che si erano in Roma viste le zebre. Vi furono portate da qualche isola dell'Oceano, forse dal Madagascar.
Carino presentò un ippopotamo (Vedi Calf. Eglog. VII. 66.) Negli ultimi spettacoli io non ritrovo coccodrilli, dei quali una volta Augusto ne fece vedere trentasei. Dione Cassio, l. LV. p. 781.
Capitolin. nella Stor. Aug. p. 164, 165. Noi non conosciamo gli animali, ch'egli nomina archeleontes : alcuni leggono argoleontes , altri agrioleontes ; ambedue queste correzioni sono molto puerili.
Plinio Stor. Nat. VIII. 6. Dagli annali di Pisone.
Vedi Maffei Verona illustr. P. IV. l. I. c. 2.
Maffei l. II. c. 7. L'altezza fu molto più esagerata dagli antichi. S'innalzava quasi al Cielo, secondo Calfurnio (Eglog. VII. 23), ed oltrepassava il termine della vista umana secondo Ammiano Marcellino (XVI. 10.) Contuttociò quanto era piccola cosa riguardo alla gran Piramide dell'Egitto, che ha cinquecento piedi di perpendicolo!
Secondo diverse copie di Vitruvio, si legge 77000, o 87000 spettatori; ma il Maffei (l. II. c. 12) su i sedili scoperti non trova luogo che per 34000. Il rimanente entrava nelle superiori gallerie coperte.
Vedi Maffei l. II. c. 5-11. Egli tratta questo difficilissimo soggetto con tutta la possibil chiarezza, e come architetto non meno che come antiquario.
Calfurnio Egloga VII. 64, 73. Curiosi sono questi versi; e tutta l'Egloga è stata di un uso infinito al Maffei. Calfurnio non men che Marziale, (vedi il suo I. libro) era poeta, ma quando essi ritrassero l'anfiteatro, scrissero ambidue secondo i propri lor sentimenti, e quei dei Romani.
Vedi Plin. Stor. nat. XXXIII. 16. XXXVII. 11.
Balteus en gemmis, en inclita porticus auro
Certatim radiant ec.
Calfurn. VII.
Et Martis vultus et Apollinis esse putavi , dice Calfurnio; ma Giovanni Malela, che avea forse veduto qualche ritratto di Carino, lo rappresenta come grosso, piccolo e bianco, tomo I. p. 403.
Riguardo al tempo in cui questi giuochi romani furono celebrati, Scaligero, Salmasio e Cuper si sono dati gran pena per oscurare un soggetto chiarissimo.
Nemesiano, nei Cinegetici, sembra che anticipi colla sua immaginazione quel fausto giorno.
Vinse tutte le corone a Nemesiano, col quale contendeva nella poesia didattica. Il Senato eresse una statua al figliuolo di Caro, con una iscrizione molto ambigua. «Al più potente degli Oratori». Vedi Vopisco nella Stor. Aug. p. 251.
Cagione almeno più naturale di quella che assegna Vopisco (Stor. Aug. p. 251.) cioè il continuo piangere per la morte di suo padre.
Nella guerra Persiana, Apro fu sospettato di aver disegno di tradir Caro. Stor. Aug. p. 250.
Noi dobbiamo alla Cronica Alessandrina (p. 274) la notizia del tempo e del luogo, dove Diocleziano fu eletto Imperatore.
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