E dobbiamo a tale proposito rendere giustizia a mistress Wilson, che era un'eccellente donna, ed amava grandemente Enrico siccome quella che lo aveva veduto nascere. Tutte le cose da lei dette sin qui erano intese soltanto ad ostentare un tal qual tuono di superiorità, ma ella avea preparato entro un canestro tutto quanto occorreva alla cena del suo giovine padrone.
»Andate, figlio mio, gli diss'ella riguardandolo con occhio di compiacenza. Portatevi con voi le vostre vettovaglie. Le troverete buone, almeno quanto i cibi che v'avran potuto apprestare nell'osteria di Niel. La moglie di Niel sì era una brava donna; però quanto al saper fare cucina, non poteva ancora competere con una governante d'una casa signorile. Sua figlia poi povera creatura! è tutta un'altra cosa. Non pensa che all'acconciatura. Domenica scorsa l'ho veduta alla chiesa con una cuffia tutta a nastri. Tanta pompa non finirà bene. Ma andate, figlio mio, non posso più tenere gli occhi aperti. Non fate le cose in troppa fretta, e abbiate riguardo nello spegnere la candela. Voi troverete un boccale d' ala , e una picciola ampolla di ratafiat fior d'aranci. Non ne do a tutti, e lo tengo in serbo pe' mali di stomaco cui vado soggetta; ma vi gioverà meglio che l'acquavite. È una bevanda pregiudizievole alla gioventù. Buona notte, sig. Enrico! Badate bene alla candela.»
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Il sig. Walter Scott nel pubblicare così il romanzo storico I Puritani di Scozia, come l'altro Il Nano Misterioso, ha assunto il nome di Jedejah Cleishbotham , maestro di scuola e sagristano della parrocchia di Gander-Cleugh, ed ha intitolati entrambi i romanzi: Racconti del mio Ostiere.
Si vedrà in appresso come vi fosse qualche distinzione fra i Puritani ed i Presbiteriani, comunque figli tutti di una medesima setta.