»La mia forza deriva da lui che ne è la sorgente, disse quest'uomo, cui il fervor di setta cresceva coraggio. Tu stai per servire d'esempio ai celiatori di cattiva scuola.»
In un istante ciascun de' due ebbe levati gli abiti; e si fece attorno ad essi il restante della brigata. Il vantaggio sulle prime parea del sergente, ma scorgevasi ad un tempo che questi avea spiegata tutta intera la sua gagliardia, mentre l'antagonista si mostrava economo della propria. Finalmente lo straniero, giunto a stringere fortemente Bothwell, lo alzò da terra, buttandolo indi con sì mal colpo sul pavimento, che vi rimase sbalordito per qualche minuto.
»Voi avete ucciso il mio sergente, sclamò Inglis, sfoderando la sciabola, e me ne darete soddisfazione.»
»Adagio! entrò di mezzo Morton, tutto è proceduto giusta le regole, e il vostro camerata ha trovato quel che cercava.»
»Gli è vero, disse Bothwell, alzandosi allora da terra. Inglis, rimettete nel fodero il vostro arnese. Non mi sarei mai creduto che un sergente del reggimento delle guardie fosse gettato sul pavimento d'una miserabile bettola da un cialtrone di Puritano!» indi stringendo con forza la mano allo straniero: »amico, gli disse, ci troveremo qualch'altra volta, e giuocheremo giuoco più serio.»
»E quando questa qualche volta verrà (rispose lo straniero stringendogli parimente e colla stessa forza la mano) vi prometto che se giungo a rinversarvi, non vi alzerete da terra sì facilmente.»
»A maraviglia! rispose Bothwell. Se tu sei un Puritano, non manchi almeno nè di forza nè di coraggio! Ti auguro ogni sorte di felicità; ma se mi credi, spacciati da questo luogo prima che il nostro ufiziale venga qui in ronda, perchè egli ha fatto arrestare più d'un furfante che avea cera meno sospetta della tua.»
Convien credere che tale avvertimento non sembrasse da disprezzarsi allo straniero poichè pagò il suo conto; e correndo alla scuderia, sellò egli stesso il proprio cavallo, e immantinente vi montò sopra. Nell'uscire si scontrò in Morton, che si congedava dai compagni in atto egli pur di partire.
»Mi trasferisco alla volta di Milnwood gli diss'egli; volete permettere ch'io profitti della vostra compagnia lungo il cammino?»
»Volentieri!» rispose Morton, benchè trovasse nella fisonomia dell'offertosegli compagno di viaggio qualche cosa che infinitamente spiacevagli.
Intanto che essi proseguivano per la loro strada, si udì dalla parte della piccola città d'onde uscivano strepitar di tamburi e squillar di trombe, che chiamava a raccolta la compagnia del reggimento delle guardie postavi in guernigione, la quale ben presto si trovò schierata sulla piazza del mercato. Il tenente Graham entrò nell'osteria di Niel accompagnato dal sindaco della città. »Ebbene! Bothwell, esclamò, non avete udito la chiamata? Perchè siete ancor qui?»
»Egli stava per tornare a quartiere, o mio tenente, disse Holliday; ma ha fatto or ora una mala caduta.»
»In una lite senz'altro! soggiunse Graham. Bothwell, se trascurate così il dovere, il vostro sangue reale non vi esenterà dai gastighi.»
»E come ho io trascurato i doveri?»
»Voi dovevate trovarvi in quartiere al primo suon di tamburo. La carrozza dell'arcivescovo di Sant'Andrea è stata fermata questa mattina da una masnada di ribelli Puritani, che lo hanno assassinato presso la città della sua diocesi. Vi è una taglia di cento zecchini a favore di chiunque arresterà uno degli uccisori di questo prelato.
»Corpo del demonio! sclamò Bothwell. Il brindisi!.. quell'aria misteriosa!.. Intendo ora quel che voleva dire! Ah! perchè non l'abbiamo arrestato subito? A cavallo, Holliday, a cavallo! – Mio tenente, un di questi assassini non sarebbe già un uomo nerboruto all'aspetto, che ha un naso a becco di falcone?..»
»Un momento! disse Graham. Ho qui i connotati di tutti costoro. Leggiamo. Haxton di Rathillet, grande, magro, capelli neri …»
»No; non è il mio uomo» interruppe Bothwell.
» Iohn Balfour di Burley, mezzana statura, naso aquilino, sguardo feroce, capelli rossi …»
»È desso, è desso!» sclamò Bothwell. Intanto Graham continuava la sua lettura montato sopra un cavallo nero di grande criniera …»
»Non occorr'altro! Non è un quarto d'ora che costui era qui.»
Alcune nuove informazioni terminarono alfin di convincerli, che quel sì misterioso straniero era di fatto Balfour da Burley, capo della banda di assassini, che mossi da furore presbiteriano, uccisero l'infelice primate di Scozia. Avendolo incontrato a caso, il fanatismo li persuase essere questa una vittima che la Provvidenza abbandonava nelle loro mani, onde a sangue freddo lo trucidarono.
»A cavallo, amici miei! lesti a cavallo! sclamò Graham. Inseguiamo l'assassino. La testa di costui vale quant'oro ella pesa.»
»Va', gli stendardi tuoi raggiugni, vola
»Ove t'invita onor. Favellò il cielo,
»E sola hai scelta fra vittoria e morte.»
James Duff.
Morton e il suo compagno aveano già corso qualche tratto di strada senza dirsi l'uno all'altro nessuna cosa. Non so che di ributtante nella fisonomia dello straniero stoglieva il giovine Morton dall'indirigergli la parola, nè l'altro per vero dire mostrava grande propensione a legare conversazione con lui. Finalmente dopo mezz'ora di cammino questi ruppe d'improvviso il silenzio. »Com'è mai che il figlio del colonnello Morton si è trovato a questa rassegna?»
»Adempisco i miei doveri come lo deve un suddito fedele» la quale risposta fu pronunziata col tuono di chi non si cura di continuare un colloquio.
»È egli forse vostro dovere, giovane incauto, è egli dovere d'un cristiano il portar l'armi a favore di coloro, che perseguiscono i veri credenti, che versarono il sangue de' santi? Quegli che tutto può è finalmente arrivato, e ben ei saprà sceverare il grano buono dal loglio.»
»Comprendo dai vostri discorsi, essere voi nel novero di coloro che pensano fare opera meritoria nel ribellarsi contra il governo. Dovreste però essere più riserbato nei detti, nè parlare in simil guisa alla presenza d'uno che non conoscete. Anzi ragion di prudenza comanderebbe a me pure di non ascoltarvi.»
»Gli è forza che tu m'ascolti! Il tuo signore ha le sue mire sopra di te, e quando ti chiamerà, converrà bene che tu lo segua. Se ti fosse toccato in sorte l'udire qualche buon predicatore, saresti a quest'ora tal qual devi essere un giorno.»
»Noi siamo Presbiteriani al pari di voi.»
Di fatto il castello di Milnwood andava fornito d'un ministro Presbiteriano, di quelli però, come parecchi ve n'avea, che si erano sottomessi al governo, e ne ottennero in compenso la permissione di compire gli ufizi del proprio ministero. Da tale patto di religiosa tolleranza era nato uno scisma di setta, perchè i Puritani, se lo erano a tutto rigore di termine, censuravano severamente quei lor fratelli Presbiteriani, che non eran d'avviso di mettersi in lotta aperta contra le vigenti leggi.
»Sutterfugio! miserabile sutterfugio! sclamò lo straniero. Non v'ha mezzo termine fra la salute e la dannazione, fra i principj mondani e i precetti dell'Evangelio.»
»Mio zio crede che noi godiamo d'una ragionevole libertà di coscienza, e a me sembra…»
»Vostro zio sagrificherebbe tutte le greggie della cristianità per salvare un agnello sol del suo ovile. Avrebbe, cred'io, adorato il vitello d'oro. Oh! il padre vostro era ben tutt'altra cosa!»
»Mio padre certamente era un uomo rispettabile e pieno d'onore, ma dovreste rammentarvi ch'ei combattè in difesa della famiglia reale, per la quale m'avete veduto portar l'armi questa mattina.»
»Pur troppo lo so! Le più belle fiaccole d'Israello si spengono qualche volta. Ma s'egli avesse veduto i tempi a' quali viviamo, avrebbe maledetta l'ora in cui trasse la spada per una tal causa. Però ne parleremo altra volta, perchè, o giovane, ancor tel ripeto, sonerà la tua ora e ti verranno a mente le mie predizioni – Addio. La mia strada è di qui.»
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