“È solo che... Mi stai chiedendo una cosa pesante”, dico a disagio.
Da un lato mi sta davvero supplicando, ti prego, vienimi dentro . D’altro canto, non so proprio cosa pensare sull’idea di avere un bimbo . Anche se non fossi responsabile e non dovessi dedicargli soldi o tempo… Cosa dovrei pensare? Dovrei andarmene tranquillamente in giro sapendo che ho messo al mondo un figlio?
“So che ti sto chiedendo tanto. Un favore davvero, davvero grande. Capisco se vuoi pensarci.”
La guardo per un lungo momento. È così allettante in quel vestitino rosso, con le lunghe gambe incrociate. Voglio andare a letto con lei, sentire le sue labbra carnose avvolgersi attorno al mio cazzo, sentirla spasimare intorno a me. Voglio vederla arrossire come una rosa rossa durante il suo orgasmo, vedere la tempesta agitarsi in quei grandi occhi grigi.
Il mio lato selvaggio sussurra “ fallo e basta” . Ma quello ragionevole dice “per favore, pensaci” .
“Posso pensarci?” Dico alla fine.
Butta fuori un respiro, sollevata. "Certo! Pensaci, consulta un avvocato... Sentiti libero di fare tutto quello che vuoi.”
Cady si muove un po’, poi apre la borsa. Lascia una banconota da cento sul tavolo. Apparentemente vuole pagare i drink di stasera.
Non mi sono mai sentito una prostituta prima d’ora, ma la situazione comincia a suscitare in me quella sensazione. Sono ancora a corto di parole.
"Sono solo... Mi sento un po’...” Dico gesticolando.
“Non c’è bisogno di spiegare. Prenditi... Prenditi pure tutto il tempo di cui hai bisogno. Hai il mio numero,” dice.
Si avvicina, mettendomi una mano sul petto. Mi bacia sulla guancia. Gemo e premo le mie labbra contro le sue, incapace di controllarmi dopo aver fantasticato su di lei per tutta la giornata.
Il bacio è dolce e gentile, inizialmente le labbra si sfiorano appena. Non riesco a immaginare qualcosa di più morbido delle sue labbra. Vado più a fondo con il bacio, muovendo la lingua contro i suoi denti. Emette un gemito soffuso che per metà è un lamento e per metà lussuria animale.
Lo giuro, quel gemito me lo fa diventare di marmo in pochi secondi.
Si lascia andare a me e la mia lingua turbina all’interno della sua bocca. Gesù, ha un sapore più dolce delle cazzo di caramelle.
Sento la sua spinta contro il mio petto e, riluttante, mollo la presa. Rimaniamo così per un secondo, guardandoci negli occhi, cercando di decifrare a vicenda i nostri sguardi.
Poi si morde il labbro e si asciuga le labbra con le dita. “Temo di averti lasciato un po’ di rossetto addosso.”
“Orgoglioso di avercelo, lo prendo quasi come un trofeo”, scherzo.
Cady sorride e si allontana, poi si alza.
“Aspetterò la tua chiamata”, dice. "Buonanotte".
“Notte”, dico.
La guardo uscire dal bar, poi guardo fuori dalla finestra. È una bella figura sulla strada buia, un’elegante signora in rosso.
Mi siedo di nuovo con un sospiro. Che cazzo è appena successo?
Ho fatto molte proposte nella mia vita. Diavolo, mi è stato persino chiesto di fare sesso alcune volte.
Ma mai nei miei trentacinque anni di vita mi è stato chiesto di mettere incinta qualcuna . Questa, lo giuro, mi è assolutamente nuova.
Mi alzo e me ne vado pochi minuti dopo Cady, il mio cervello non smette di arrovellarsi.
Sì, penso a Cady. Ho una bella sensazione su di lei. Quella sua lussuria potrebbe essere la sua stessa ricompensa, onestamente.
Però cosa mi sta chiedendo? Di creare una vita? È una roba seria.
Dovrò riflettere parecchio su Cady e sulla sua proposta.
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