Le iniziative dell’autunno 2019 sono state tre e hanno preso le mosse da una circostanza eccezionalmente favorevole: il Sinodo dei Vescovi per l’Amazzonia. Infatti, il primo Seminario si è inserito nel contesto del Sinodo per l’Amazzonia ed è stato sostenuto dalla Segreteria del Sinodo. Si è svolto nel pomeriggio di sabato 19 ottobre, aperto a tutti ma indirizzato soprattutto ai partecipanti al Sinodo. Il Seminario, intitolato: «Le sfide della regione panamazzonica: cooperazione necessaria tra gli Organismi internazionali e la Chiesa cattolica e leadership etica», mirava a fare incontrare alti funzionari della FAO e dell’IFAD con i membri del Sinodo, in modo da approfondire il ruolo delle Organizzazioni Internazionali nell’affrontare i problemi dell’Amazzonia, nella prospettiva di una leadership responsabile, etica. Gli interventi sono stati tenuti da: Card. P.R. Barreto Jimeno; Dr. R. Castro-Salazar (Assistente del Direttore Generale FAO); Dr. M. Prayer Galletti (IFAD); Prof. F. Torralba (Università di Barcellona), Mons. F. Chica Arellano (Rappresentante della Santa Sede presso le Organizzazioni delle Nazioni Unite a Roma). Alla sessione degli interventi è seguito un Concerto offerto ai sinodali e agli altri partecipanti da un’orchestra e un coro provenienti dalla Bolivia (Coros y Orquestra Palmarito & Urubichà), che ha arricchito la serata con il suo, apprezzatissimo, contributo artistico.
Il secondo Seminario ha avuto luogo il 13 novembre, presso la FAO, sul tema: «Costruire il presente e preparare il futuro con una leadership etica» (« Building the Present and Preparing for the Future with an Ethical Leadership »), con gli interventi di: Dr.ssa M.H. Semedo (Vicedirettore Generale FAO); Prof. S. Zamagni (Presidente della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali); Ecc. P. Sebastiani (Ambasciatore d’Italia presso la Santa Sede); Prof. V. Buonomo (Rettore della Università Lateranense).
Infine, il 16 dicembre, ha avuto luogo il terzo Seminario presso l’IFAD, sul tema: « Leadership etica e cooperazione internazionale», con gli interventi di: Dr. D. Brown (Vicepresidente IFAD); Prof. J. Esquinas Alcázar (Università di Cordoba); Dr. M. Torero (FAO); Prof. S. Kampowski (Istituto Teologico Giovanni Paolo II); Mons. F. Chica Arellano.
Un quarto Seminario, che era stato già organizzato per il 5 marzo 2020 sul tema: « Leadership etica e spiritualità», per approfondire il tema della Virtuous leadership nella prospettiva delle tradizioni spirituali domenicana, gesuitica e benedettina, purtroppo non ha potuto essere realizzato per la sopraggiunta pandemia del coronavirus.
Nel presente volume gli interventi tenuti nei Seminari non sono pubblicati secondo l’ordine cronologico in cui hanno avuto luogo, ma seguendo un criterio diverso. In principio sono raccolti i contributi più direttamente collegati alla visione e all’impegno della Chiesa cattolica, in seguito i contributi sui compiti e la visione di alcune importanti Organizzazioni internazionali, presentati dai loro stessi responsabili. Infine sono presenti gli approfondimenti degli esperti su alcune delle grandi questioni da affrontare, soprattutto nel campo dell’attività agroalimentare, della cooperazione e delle relazioni internazionali.
LA PROSPETTIVA E IL CONTRIBUTO DELLA CHIESA CATTOLICA
Il breve intervento del card. Pedro Barreto Jimeno in apertura del Seminario, con la partecipazione dei membri del Sinodo per l’Amazzonia, funge bene – in certo senso – da introduzione generale. Egli manifesta il cordiale desiderio di collaborazione fra Chiesa e Organizzazioni Internazionali di fronte a una sfida concreta e di gran peso come quella della salvezza e del benessere dell’Amazzonia. In essa, oltre alle questioni ambientali, viene messa in primo piano anche quella del rispetto dei popoli indigeni e della loro cultura e responsabilità.
Il contributo del prof. Stephan Kampowski approfondisce la questione dell’etica del bene comune alla luce dell’Enciclica sociale di Benedetto XVI Caritas in Veritate , mettendo in luce come, per Papa Ratzinger, le vere radici del problema del sottosviluppo non sono solo di natura economica o demografica, ma vanno cercate più profondamente nelle relazioni fra persone e popoli. Solidarietà e, ancor più, fratellanza sono le vere chiavi per uno sviluppo degno della persona umana.
Mons. Fernando Chica Arellano studia il tema della leadership etica nelle responsabilità e nelle attività delle Organizzazioni internazionali e delle Relazioni internazionali, in rapporto al magistero dei Papi, da Pio XII in poi, ma soprattutto in Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco. La considerazione di un ordine internazionale che si eleva verso la prospettiva di una «civiltà dell’amore» permette di cogliere la profondità e l’intensità con cui la Chiesa vuole offrire l’ispirazione necessaria per un impegno generoso e appassionato per la costruzione della famiglia universale dei popoli.
Infine, il prof. Francesc Torralba offre un’ampia, affascinante e dettagliata lezione sulla leadership etica alla luce del magistero e dell’esempio di Papa Francesco. Il fatto che Papa Bergoglio sia assurto indiscutibilmente al ruolo di leader internazionalmente riconosciuto e rispettato, interlocutore credibile per le grandi domande e preoccupazioni dell’umanità di oggi, merita una riflessione attenta da parte di coloro che – anche se a livello diverso e più modesto – condividono la responsabilità del servizio per la comunità umana.
COMPITI E IMPEGNI DEI GOVERNI E DELLE ORGANIZZAZIONI INTERNAZIONALI
Il Dr. René Castro prende le mosse dalle problematiche affrontate nelle riunioni della Conferenza delle Parti delle Nazioni Unite sul Cambio Climatico (la «COP») per rilevare l’urgenza degli appelli lanciati da Papa Francesco nella Laudato si’ e per spiegare l’importanza degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile adottati dalle Nazioni Unite nel 2015. Essi rappresentano, effettivamente, un quadro di riferimento ampio e integrato per l’azione multilaterale, i cui primi responsabili sono i governi. Le Organizzazioni internazionali hanno un compito di carattere esecutivo e lo sforzo per il raggiungimento degli Obiettivi nel 2030 costituisce per esse e per i loro operatori un impegno non solo di natura tecnica, ma anche altamente morale per la salvezza del Pianeta.
La Dr.ssa Maria Helena Semedo, sulla stessa linea, insiste sul fatto che l’Agenda per la realizzazione degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile non dev’essere un «mero processo tecnocratico di riforme» operative, ma dev’essere attraversata da una forte «radice etica», in cui i cambiamenti delle policies vengano accompagnati dai cambiamenti delle persone e «nessuno venga lasciato indietro». Ancora, gli Obiettivi devono essere considerati indivisibili, cosicché le dimensioni ambientali e sociali non possano essere trascurate o subordinate a quella economica. Particolarmente intenso è il richiamo a unire la necessaria «neutralità» delle Organizzazioni internazionali con «le più alte aspirazioni etiche». A tale riguardo continua ad essere di ispirazione la grande figura di Dag Hammarskjöld con il suo appello al «servizio» come centro dell’identità dell’ international public servant.
Anche il Dr. Donal Brown inquadra il suo intervento nelle prospettive degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile e descrive il servizio dell’IFAD, nella cooperazione internazionale, alla luce di questi. Le dimensioni etiche nel lavoro dell’IFAD sono molteplici. La principale di esse anima tutto l’impegno per lo sviluppo agricolo dei Paesi e delle popolazioni più povere secondo il nobile motto: «Non lasciare indietro nessuno – Leaving no one behind ». Ma ciò si articola in rapporti con i governi che si devono ispirare a principi di trasparenza e accountability e in modalità di lavoro sul campo che siano estremamente attente alla promozione di ogni singola comunità e persona, con le sue specifiche caratteristiche, tenendo conto soprattutto delle fragilità e vulnerabilità dei poveri.
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