Giuliano Bernini - Scritti scelti

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Il volume presenta una selezione di alcuni degli scritti più significativi di Giuliano Bernini. I temi trattati – che spaziano dalla fonetica e fonologia della L2, alla negazione, al plurilinguismo in contesto accademico – permettono di ricostruire e apprezzare la ricchezza e la complessità del profilo e del pensiero scientifico dell'autore.

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Giuliano Bernini

Scritti scelti

a cura di Pierluigi Cuzzolin, Roberta Grassi, Lorenzo Spreafico e Ada Valentini

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© 2021 • Narr Francke Attempto Verlag GmbH + Co. KG

Dischingerweg 5 • D-72070 Tübingen

Das Werk einschließlich aller seiner Teile ist urheberrechtlich geschützt. Jede Verwertung außerhalb der engen Grenzen des Urheberrechtsgesetztes ist ohne Zustimmung des Verlages unzulässig und strafbar. Das gilt insbesondere für Vervielfältigungen, Übersetzungen, Mikroverfilmungen und die Einspeicherung und Verarbeitung in elektronischen Systemen.

Internet: www.narr.deeMail: info@narr.de

ISBN 978-3-8233-8524-0 (Print)

ISBN 978-3-8233-0333-6 (ePub)

Volume pubblicato con il contributo dell’Università degli studi di Bergamo.

Presentazione

Non è mia intenzione parlare di Giuliano Bernini come studioso, anche perché, ne sono consapevole, non avrei le competenze per farlo. Ovviamente, so benissimo che Giuliano è Presidente della Società di Linguistica Italiana, Direttore della prestigiosa rivista Linguistica e filologia , rappresentante per l’Italia del Comité International Permanent des Linguistes (CIPL) e membro del collegio docenti del Dottorato di ricerca in Scienze linguistiche, istituito grazie alla collaborazione tra l’Università di Bergamo e quella di Pavia. Tutti elementi che indicano l’altissima considerazione di cui egli gode negli studi linguistici e quanto apprezzati siano i risultati delle sue ricerche tra gli specialisti del settore a livello internazionale. Voglio invece parlare del ruolo di Giuliano all’interno dell’Università di Bergamo e provare a svelare qualche tratto della sua personalità, essendo lui piuttosto schivo e poco propenso a mettersi in mostra.

Per apprezzare lo straordinario contributo che Giulano ha dato all’Università di Bergamo nel corso della sua lunga e operosa carriera bisogna anzitutto considerare che il suo impegno non si è mai limitato alla ricerca e all’insegnamento tradizionalmente intesi, due compiti peraltro che ha sempre onorato con abnegazione e profonda passione. Giuliano è sempre stato un uomo di “prospettiva”, con lo sguardo cioè rivolto in avanti.

Uomo di cultura e di vasti interessi, ha una mente poliedrica che, lungi dal rimanere sul piano dell’astrattezza, è quanto mai pratica, concreta. Qualità che si sono rivelate preziose nei numerosi incarichi di responsabilità che ha ricoperto nel nostro Ateneo. Come preside della Facoltà di lingue e letterature straniere (per ben due mandati), come Direttore del Centro di Competenza Lingue, come Prorettore delegato alle relazioni internazionali, come Presidente del Presidio della qualità e come membro del Senato accademico, egli ha contribuito in maniera decisiva al processo di crescita e di sviluppo della nostra Università. Nel mettersi al servizio degli organi che presiedeva, è sempre stato una guida sicura e competente, che ha esercitato il suo ruolo con discrezione, ma con indubbia autorevolezza.

Uomo di prospettiva, dallo sguardo lungo, dicevo, Giuliano ha una singolare capacità nell’intercettare e prevedere gli scenari futuri, consentendo al nostro Ateneo di lavorare e agire in anticipo. A dispetto o, forse meglio, in virtù della sua proverbiale riservatezza, del piglio serioso con cui si presenta, insieme al rigore e alla disciplina che connotano il suo operato, Giuliano ha sempre dimostrato di saper osare, consentendo così all’Università di Bergamo di porsi all’avanguardia nel campo della ricerca e della didattica. È stato infatti tra i primi a consigliare di investire nella tecnologia informatica per offrire ai nostri studenti gli strumenti adeguati per affrontare il tema della traduzione digitale e le rivoluzionarie trasformazioni che essa ha introdotto nei linguaggi contemporanei.

Intellettuale raffinato, aperto al confronto e al dialogo dialettico, Giuliano Bernini ha interpretato e interpreta la cultura e la conoscenza in modo creativo, applicandole con metodologia critica alla realtà. Credo che questa abilità gli derivi dal suo essere uno studioso delle parole, dalla consapevolezza cioè che egli ha della funzione liberatoria che le parole hanno quando bisogna “attraversare la prova della realtà”. Proprio quella “prova della realtà” di cui parlava Elsa Morante in un saggio del 1957 dedicato al poeta Umberto Saba in occasione della ristampa del Canzoniere , sottolineando appunto che è la “limpidezza della parola” a liberarci e a liberare “il mondo dei suoi mostri irreali”. Si tratta, come con grande acume scriveva la Morante, di una “coraggiosa traversata”, alla quale Giuliano Bernini non si è mai sottratto, perché anche lui sa che “il dramma della realtà non ha termini, ed è sempre un altro”.

Remo Morzenti Pellegrini

Magnifico Rettore dell’Università degli studi di Bergamo

Il percorso scientifico di Giuliano Bernini

Un’antica amicizia mi lega a Giuliano Bernini, da quando ci conoscemmo in un tristissimo e un po’ ammuffito appartamento ministeriale in Viale Cristoforo Colombo a Roma per sostenere nel lontano 1986-1987 l’esame orale di un concorso per professore associato. Da allora la nostra frequentazione è stata sempre fitta, cordialissima, molto affettuosa.

Sono doppiamente felice della testimonianza che il suo Ateneo ha inteso giustamente dedicargli. Prima di tutto felice perché la sua attività instancabile per quella che è da sempre stata la sua Università (a Bergamo ha avuto i primi incarichi ed è stato ricercatore per poi trasferirvisi definitivamente e conseguirvi l’ordinariato dopo una parentesi decennale a Pavia) merita riconoscimenti altissimi. Le parole introduttive del Magnifico Rettore Morzenti Pellegrini hanno colto perfettamente il senso della sua partecipazione alla vita istituzionale dell’Ateneo con i tanti incarichi ricoperti, l’impegno profuso come Delegato del Rettore per l’internazionalizzazione (da cui scaturirono alcune interessanti riflessioni raccolte in Bernini 2012c e Bernini 2014), Presidente del Presidio di Qualità, Direttore del Centro di Competenza Lingue, Direttore della SISS per le sedi di Brescia e di Bergamo e, soprattutto, come Preside della Facoltà di Lingue e letterature straniere per ben otto anni.

In secondo luogo confesso di essere particolarmente onorato e contento che mi sia stato chiesto di annotare qualcosa del suo profilo sia accademico – per come l’ho potuto apprezzare in ormai quasi quarant’anni di frequentazione –, sia scientifico. Giuliano è per tanti versi una personalità non comune. Non solo perché è fra i pochissimi docenti capace di coniugare cómpiti istituzionali e attività scientifiche di livello eccellente, riconosciute sia internazionalmente (non casualmente Giuliano è, fra le tante cose, membro delle prestigiose “Societas Linguistica Europaea” e della “Association for Linguistic Typology”) sia nazionalmente: voglio rammentare la sua direzione della Rivista “Linguistica e filologia” e la sua presenza nel Comitato scientifico della più antica Rivista italiana di linguistica, l’“Archivio glottologico italiano”, due attività che lo impegnano moltissimo.

La cifra morale – se posso dire – costituisce di sicuro il tratto più evidente della personalità di Giuliano Bernini. Una moralità che si manifesta attraverso la sua serietà nella vita istituzionale, la sua lealtà nei rapporti interpersonali, il suo rigore nelle ricerche scientifiche. La comunità dei linguisti gli deve molto, intanto perché Giuliano, dopo alcune esperienze nei Direttivi della Società Italiana di Glottologia e nella Società di Linguistica Italiana, ha guidato in qualità di Presidente l’Associazione Italiana di Linguistica Applicata (dal 2010 al 2016) e sta guidando la Società di Linguistica Italiana (dal 2020). Ma Giuliano si è rivelato soprattutto un Collega preziosissimo in una serie di delicati cómpiti che gli sono stati affidati a livello nazionale come Membro del GEV 10 per la VQR 2011-2014 (è stato coordinatore del subGEV-4 per l’Italianistica e la Linguistica) fra il 2015 e il 2017 e in qualità di componente del Comitato di selezione del PRIN 2017 per il sotto-settore ERC SH 5, dal 2018 al 2019.

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