Belén Escudero - Non Andare Mai Dal Dentista Di Lunedì

Здесь есть возможность читать онлайн «Belén Escudero - Non Andare Mai Dal Dentista Di Lunedì» — ознакомительный отрывок электронной книги совершенно бесплатно, а после прочтения отрывка купить полную версию. В некоторых случаях можно слушать аудио, скачать через торрент в формате fb2 и присутствует краткое содержание. ISBN: , Жанр: foreign_contemporary, foreign_detective, на итальянском языке. Описание произведения, (предисловие) а так же отзывы посетителей доступны на портале библиотеки ЛибКат.

Non Andare Mai Dal Dentista Di Lunedì: краткое содержание, описание и аннотация

Предлагаем к чтению аннотацию, описание, краткое содержание или предисловие (зависит от того, что написал сам автор книги «Non Andare Mai Dal Dentista Di Lunedì»). Если вы не нашли необходимую информацию о книге — напишите в комментариях, мы постараемся отыскать её.

A sei anni, l'unica preoccupazione di Alexis è inventare nuovi giochi e divertirsi con il suo cane Sultán nella città di Mobile. Tutto il suo mondo crolla quando cade nelle mani di due personaggi enigmatici. La sua scomparsa scatena una storia appassionante in cui gli avvenimenti si susseguono a un ritmo vertiginoso. Peter e l'Esattore si lanciano in una ricerca folle, mentre la giornata avanza inesorabilmente. Riusciranno a trovare quello che cercano prima che si faccia buio? Questo romanzo è il seguito di Solo Peter, il primo romanzo che ho scritto frase per frase insieme a mia sorella Belén. In esso viene presentato Alexis, il figlio di Peter e Vivian. A sei anni, l'unica preoccupazione di Alexis è inventare nuovi giochi e divertirsi con il suo cane Sultán nella città di Mobile. Tutto il suo mondo crolla quando cade nelle mani di due personaggi enigmatici. La sua scomparsa scatena una storia appassionante in cui gli avvenimenti si susseguono a un ritmo vertiginoso. Peter e l'Esattore si lanciano in una ricerca folle, mentre la giornata avanza inesorabilmente. Riusciranno a trovare quello che cercano prima che si faccia buio?

Non Andare Mai Dal Dentista Di Lunedì — читать онлайн ознакомительный отрывок

Ниже представлен текст книги, разбитый по страницам. Система сохранения места последней прочитанной страницы, позволяет с удобством читать онлайн бесплатно книгу «Non Andare Mai Dal Dentista Di Lunedì», без необходимости каждый раз заново искать на чём Вы остановились. Поставьте закладку, и сможете в любой момент перейти на страницу, на которой закончили чтение.

Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

– Ciao, Vivian, cosa vuoi?

– Peter, hai lasciato qui la tessera sanitaria di Alexis.

– Eh? Cosa? – rispose Peter, che non si aspettava quella risposta.

– La receptionist non te l'ha chiesta?

– No. Siamo passati direttamente nello studio.

– Allora te la chiederà quando uscirete. E Alexis?

– Sta bene. Sai, credo che manderò l'Esattore a prenderla. Ci ha accompagnato fin qui – le comunicò di fronte allo sguardo di rimprovero di quest'ultimo.

– Buona idea. Frans gli aprirà la porta.

– Vuoi dirmi qualcos'altro? No? – E riattaccò senza dare tempo a Vivian di reagire.

– Ho guadagnato un po' di tempo. Mentre tu vai a prendere la tessera, io e Sultán cerchiamo Alexis.

– Sai già dove cercarlo? Hai qualche piano?

– No, però magari qualcuno l'ha visto. Ho una foto sul cellulare – disse facendogliela vedere.

– Solo una? Bel padre! Anch'io ho delle foto di Alexis sul cellulare essendo suo zio.

– I miei genitori hanno avuto solo un figlio, cioè me. Dopo tanti anni credevo che ti fosse chiaro.

– È vero? Ne sei sicuro? Tua madre mi ha sempre trattato molto bene.

– Mia madre tratta tutti bene. È stata una madre in affidamento, lo sapevi?

– Credi che sia un momento opportuno per affrontare questo argomento? Non hai in ballo qualcosa di più importante?

– È vero! Corri, vai a casa. Io e Sultán ti aspettiamo qui.

L'Esattore rifletté un millesimo di secondo: era meglio fidarsi di Peter e seguirlo nel gioco, per così dire.

Parcheggiò la macchina in doppia fila e disse a Peter:

– Scendete. Io torno subito.

Peter saltò giù dalla macchina, seguito da un Sultán ricalcitrante. La macchina si perse dietro l'angolo.

– E adesso cosa facciamo, Sultán?

– Bau – rispose quest'ultimo. Aveva perso la traccia quattro strade prima.

– Bau? Non capisco questo bau. Io non parlo il cagnesco. Cosa vuoi dire, Sultán?

– Bau – abbaiò di nuovo e si sdraiò sulla strada allungandosi più che poté.

– Sultán! Non è né l'ora, né il luogo adatto per un sonnellino.

Sultán chiuse gli occhi. Non pensava di muoversi finché l'Esattore non fosse tornato, non aveva intenzione di andare in giro senza una meta precisa.

– Alzati, Sultán! So che gli anni pesano, ma Alexis ha bisogno di noi – disse Peter.

– Bau! – rispose Sultán con più energia, sedendosi di nuovo dopo aver sentito il nome di Alexis.

IV – Sette biglie

Alexis si guardò intorno, soprattutto meravigliato. Non riconosceva il luogo dove si trovava, né si ricordava com'era arrivato fin lì. L'ultima cosa di cui si ricordava era il fatto di essere nello studio con suo padre ed essere uscito dopo il dottore. Il corridoio era costellato di biglie e lui si era chinato per prenderle e tenersele nella tasca dei pantaloni. Ne era sicuro perché un attimo prima aveva messo le mani nelle tasche e ora vedeva davanti ai suoi occhi una di quelle biglie colorate.

Sentì un rumore fuori dalla stanza. A sei anni non riconosceva molti rumori, per questo per un attimo non fu capace di identificarlo.

Si alzò e corse verso la porta, quindi girò il pomello per aprirla. La porta rimase chiusa.

– Papà, aprimi! Papà! Non posso uscire! Papà!!! – gridò così forte che sembrava di poterlo sentire a distanza di un chilometro.

Né suo padre, né nessun altro rispose alla disperata richiesta di Alexis.

Si guardò intorno istintivamente cercando una finestra. A un metro e mezzo da terra vide una finestrella sporca. Si avvicinò a essa e si allungò più che poté, ma non raggiunse neanche l'infisso inferiore. Alexis non era un bambino alto e ora ricordava sua madre che gli diceva:

– Alexis, mangia tutta la verdura. Devi crescere e diventare un uomo alto e bello.

Corse verso l'unica sedia che c'era nella stanza e la trascinò fino alla finestra. Si girò un attimo in direzione della porta e aspettò per vedere se sentiva qualche rumore da fuori.

Niente. Salì sulla sedia, si mise in ginocchio e guardò dalla finestra sporca. Passò la punta delle dita sul vetro, cercando di pulirlo per poter vedere meglio fuori. Non riuscì a fare granché, sicuramente erano secoli che non la pulivano. Sputò sul vetro, allungò la manica della felpa fino a nascondere la mano, nascondendo così del tutto il suo costume da supereroe e in seguito strofinò il vetro, facendo diventare la manica da grigia chiara a grigia scura.

Provò ad aprirla, ma fu inutile. Osservò i cardini, pieni di ruggine. Alexis li guardò senza sapere cosa fossero, ma capì che erano la causa per cui non poteva aprire la finestra.

Saltò giù dalla sedia e rimase a pensare qualche secondo. Cosa avrebbe dovuto fare ora?

La porta si aprì e davanti agli occhi di Alexis apparve Topolino con in mano una foto di un bambino dall'età di Alexis, ma con una tonalità di capelli un po' meno rossiccia, che stava osservando comparandola con il bambino che aveva davanti.

– Topolino! Topolino! – esclamò, mentre saltava da una parte all'altra.

Topolino osservò che la sedia era sotto la finestra. Si avvicinò ad Alexis e gli offrì una caramella al sapore di arancia.

Alexis non fece caso alla caramella. Cercava di mettersi dietro Topolino, ma quest'ultimo glielo impediva.

– Topolino, che ci facciamo qui? – chiese.

Quest'ultimo mise l'indice in mezzo alle labbra per indicare di fare silenzio. Alexis lo imitò e aspettò l'azione successiva del suo amico Topolino. Quest'ultimo gli tese la mano.

– Grazie, Topolino, ma non mi piacciono le caramelle all'arancia. Non mi piace per niente l'arancia.

Topolino mise via la caramella e ne tirò fuori un'altra al limone. Alexis lo guardò con occhi bramosi, ma una voce femminile risuonò nella sua testa, la voce di sua madre.

– Non prendere niente offertoti da uno sconosciuto. O meglio, prendi solo ciò che ti do io.

– No, grazie – disse Alexis ricordandosi anche che sua madre gli diceva che innanzitutto doveva essere molto educato.

Allora Topolino prese Alexis per mano e lo tirò verso di sé.

– Cosa vuoi? Mi porterai da mio padre?

Topolino annuì con la testa e gli indicò la porta che era rimasta aperta.

– Sei poco loquace. Non sarai mica Cucciolo travestito da Topolino?!

Quest'ultimo fece un gesto come per dire "Forse" e poi lo tirò verso la porta.

– Non so se dovrei venire con te. Non ti conosco. Tu mi conosci? Conosci i miei genitori?

Topolino sospirò. Non era un uomo molto fantasioso e non gli veniva in mente un buon motivo per fare uscire il bambino da quel buco. Lasciò andare la mano del bambino e uscì lasciando Alexis solo e rinchiuso un'altra volta. Alexis corse verso la porta e la picchiò varie volte, mentre gridava:

– Ascolti, signor Topolino, se n'è andato senza salutare!

Nessuno rispose ad Alexis e il bambino sentì il desiderio di piangere per la prima volta quella mattina. Ma a cosa serviva piangere se non lo vedeva nessuno? Lui non piangeva mai se era da solo. Ora doveva raggiungere un pubblico, aveva solo bisogno di un'idea. Si guardò intorno cercando un'ispirazione. L'ispirazione che cercava arrivò in fretta, forse influenzato dai suoi geni paterni. L'idea non era una delle più intelligenti. Prese una delle biglie che aveva addosso e la lanciò contro la finestrella, causando un leggero suono tintinnante quando essa rimbalzò sul vetro e fece dei piccoli salti sul pavimento. Però quel suono non fu abbastanza intenso per essere sentito dall'esterno. Prese la biglia e ci riprovò, stavolta usando tutta la sua forza. L'effetto fu proporzionale alla forza esercitata e la piccola biglia rimbalzò di nuovo, seppur stavolta andando in pezzi una volta caduta sul pavimento, di sicuro come conseguenza di una microscopica breccia che attraversava parte della biglia. Alexis rimase paralizzato e un attimo imbarazzato di fronte al fatto che aveva rotto qualcosa che in realtà non gli apparteneva. Questa sensazione scomparve velocemente quando mise la mano nella tasca dei pantaloni e osservò il resto delle biglie nella sua mano.

Читать дальше
Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

Похожие книги на «Non Andare Mai Dal Dentista Di Lunedì»

Представляем Вашему вниманию похожие книги на «Non Andare Mai Dal Dentista Di Lunedì» списком для выбора. Мы отобрали схожую по названию и смыслу литературу в надежде предоставить читателям больше вариантов отыскать новые, интересные, ещё непрочитанные произведения.


Отзывы о книге «Non Andare Mai Dal Dentista Di Lunedì»

Обсуждение, отзывы о книге «Non Andare Mai Dal Dentista Di Lunedì» и просто собственные мнения читателей. Оставьте ваши комментарии, напишите, что Вы думаете о произведении, его смысле или главных героях. Укажите что конкретно понравилось, а что нет, и почему Вы так считаете.

x