«Una storia?»
«Di un manoscritto… un manoscritto molto speciale che alcuni pretendono che sia stato scritto dallo stesso Lucifero. Fu rubato dalla Scholomance, la scuola del Demonio per le Arti Mantiche, da uno degli Sholomonari , gli alchimisti che studiavano lì. Così dice la leggenda. Il suo scopo è esplicitato nel titolo: A colui che vorrebbe diventare mangiatore di anime » .
Rabbrividii, improvvisamente sconvolto dalla terrorizzante immagine di un sogno: una grande Oscurità che mi ingoiava, mi divorava. Stringendomi gli avambracci, domandai:
«Ma non è una prerogativa del Diavolo consumare le anime?».
Alzò lo sguardo, sorridendo ancora debolmente, con gli occhi offuscati dall’oscurità di cui parlava.
«Lo è, se quello è il nome che desideri usare per l’entità; e per rispondere alla tua seguente domanda… sì, il manoscritto fornisce delle istruzioni riguardo a come altri potrebbero diventare come lui».
«Ma è una follia: perché vorrebbe dividere il suo potere?».
Nell’udire ciò, il suo debole sorriso divenne più largo.
«Chi lo può dire? Con il tempo tutte le cose diventeranno chiare». Si fermò. «Ad un certo punto, dopo il furto, il manoscritto fu acquistato dalla più malvagia e assetata di potere degli immortali: la contessa Elisabeth di Bathory. È passato attraverso molte mani, in parte perché lo stesso manoscritto non può essere protetto nemmeno dalla magia più potente…».
«Perché no?», lo interruppi.
Con pazienza, rispose: «Perché la verità non può essere nascosta, Abraham. Non riuscendo a capirlo, la contessa tentò di nasconderlo con un incantesimo che, a causa della sua nuova forza, pensò sarebbe stato sufficiente. E, poiché aveva distratto il precedente padrone, nessuno sapeva che esso era arrivato in suo possesso, e nessuno tentava di prenderlo da lei. Ma, quando andò al Castello Dracula, Vlad lo scoprì e glielo sottrasse molto rapidamente.
Riguardo al perché sia diventato sempre più potente, ora che esso è in suo possesso, devo spiegare lo stesso manoscritto. È un semplice indovinello, consistente di sei righe o indizi. La prima riga compare quando il manoscritto cade in possesso di qualcuno. Le altre righe appaiono solo quando il possessore ha compreso la prima ed ha seguito le sue istruzioni e, ad ogni fase, il potere e le abilità del possessore aumentano.
Io ho fatto qualche ricerca e ho scoperto la prima riga: Nel paese oltre la foresta, comincia la ricerca per essere Dio. Le righe sono sei; le chiavi sono due » .
«Chiavi?», chiesi.
«Questo è ancora un mistero; Elisabeth ha risolto solo la prima riga e, sebbene Vlad sia andato oltre, lui deve ancora scoprire la prima chiave. Nessun immortale c’è mai riuscito tranne, naturalmente, lo stesso Oscuro Signore».
Con la paura nel cuore, chiesi:
«Quante righe ha risolto Vlad? Sai che cosa sigmficano queste?».
Lo sapeva. Sembrò guardare oltre me, e l’ombra del sorriso scomparve del tutto, lasciandolo in atteggiamento solenne per la prima volta da quando ci eravamo incontrati.
«La seconda: Non indugiare. Attraversa le profonde acque verso la grande isola di nordovest. Immediatamente fece progetti per partire per l’Inghilterra, e fu quando la terza riga apparve: A est della metropoli si trova l’incrocio » .
«A est di Londra», mormorai, richiamando alla mente miriadi di luoghi. «Un incrocio… È il semplice incrocio di due strade, o qualcos’altro? E quanto lontano verso est? Appena fuori città, o a Purfleet, a Dartford, o a Grays… o ancora più a est, come a Southend-on Sea o a Sheerness?»
«Questo non lo posso dire», mormorò con lieve disappunto. «Ma posso dire che, dopo che Vlad acquistò delle proprietà che circondavano la città, apparve la quarta riga: Lì giace sepolto un tesoro, la prima chiave » .
Quattro righe risolte; un brivido passò attraverso di me mentre chiedevo:
«E l’ha scoperta? E la quinta riga e la sesta…».
Scosse la testa.
«Ma è soltanto una questione di tempo. Una volta che ottiene la prima chiave, deve solo trovare la seconda, e metterle entrambe in un modo tale da risolvere l’indovinello. E mentre Elisabeth è a conoscenza solo della prima chiave, sospetto che abbia trovato o che troverà un modo per scoprire tutto ciò che Vlad ha saputo. Poi anche lei si unirà alla ricerca della prima chiave; poiché lei è crudele e ambiziosa quanto lui… e forse anche di più. Alla prima opportunità, s’impadronirà del manoscritto».
«Perché non l’ha ancora fatto?», chiesi. «Se lo aveva e conosceva la prima riga, allora deve aver ottenuto alcuni dei suoi nuovi poteri…».
«No». Inclinò la testa da un lato e mi guardò con estrema comprensione e compassione, come se sentisse la mia dolorosa disperazione tanto fortemente quanto me. «Quando il manoscritto è perduto, il potere è perduto, solo per essere acquistato dal successivo possessore. Adesso lei non è abbastanza forte per sconfiggerlo direttamente, ma se, mediante l’abilità e l’astuzia, lo otterrà di nuovo, allora lei sarà la più potente e lui il più debole. Credimi: Elisabeth è vicina, in attesa della sua opportunità, e questo è qualcosa da temere molto, poiché lei è una tra i più forti e più malvagi degli Sholomonari » .
«E Zsuzsanna? Non sa del manoscritto?».
La sua espressione si fece stranamente velata.
«Lo sa. Adesso ne sa quasi quanto Vlad, e anche lei cerca la prima chiave».
«E se lei — o Vlad, o Elisabeth — risolve la sesta riga e l’enigma della prima o della seconda chiave…».
Non riuscii a convincermi a finire la frase, poiché il pensiero era troppo terribile per dargli voce.
Ma Arminius lo fece.
«…diventerà come l’Oscuro Signore: onnisciente e onnipresente, talmente potente da controllare ogni forma di male sulla terra. E se Vlad ci riesce, non avrà bisogno di alcun Patto per prolungale la sua immortalità, e perciò non avrà nessun bisogno della tua anima per comprarsi un’altra generazione di vita. Sarà come un dio, in grado di fare ciò che gli piace. Ma, finché non risolve il mistero, potrebbe perdere il manoscritto… proprio come Elisabeth lo perse a suo favore. Se ciò accadesse, lui dipenderebbe totalmente dal Patto e dalla continuazione della tua esistenza, sì da poterti corrompere prima della tua morte e così acquistare la vita per se stesso.
Ciò che ti ha fatto stasera, scegliendo di ucciderti, era il più arrogante degli errori. Sta già cominciando a pensare a se stesso come immortale, invincibile… e questo, penso, lo porterà alla rovina».
Infine restò in silenzio e mi guardò con calma mentre consideravo la sua storia. Le sue ultime parole mi diedero speranza, ma l’intera storia mi aveva riempito di cattivi presagi. Adesso il mio compito era più difficile di quanto avessi mai immaginato durante tutti quegli anni difficili passati a cacciare e a distruggere la malvagia progenie di Vlad sul continente europeo. Per ora dovevo non solo uccidere un potente Vampiro e la sua compagna, Zsuzsanna, ma dovevo impedire che diventassero degli Dei. E non solo loro, ma anche la temibile contessa di Bathory.
«Arminius», dissi, «mi hai riferito una storia inquietante; il mio dovere, sembra, è diventato più difficile di quanto io abbia mai immaginato. Resterai con me e mi aiuterai? E non solo me». A questo punto feci un gesto verso i tre uomini seduti immobili fuori della nostra sfera, «ma anche i miei amici, che hanno pure loro giurato di distruggere Vlad?».
Di nuovo apparve il sorriso dell’idiota sotto gli occhi del saggio.
«Ti prometto Abraham che, quando sarà nuovamente necessario, verrò, ma non prima. Ricorda: il tuo compito è quello di redimere la tua famiglia dalla sua maledizione, e parte di questo lavoro è il difficile viaggio in sé».
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