La seconda riunione che Nau ebbe quel giorno si svolse più tardi, a bordo della Mano Invisibile. Qui si poteva finalmente parlare, lontano dagli orecchi di quegli ingenui. Brughel indicò la finestra dove stava ricevendo dati. — Questo è il rapporto di Kal Omo, signore. L’analisi dei miei annusatori conferma che lei ha ingannato quasi tutti.
— Quasi?
— Be’, lei conosce Vinh. Ma quel fesso si limita a sospettare per partito preso. Non ha capito niente di quel che c’era dietro il suo discorso. Piuttosto è Jau Xin che mi preoccupa, anche se lui risulta soltanto… uh, dubbioso.
Nau gettò uno sguardo interrogativo ad Anne Reynolt. La risposta di lei fu immediata. — Xin è insostituibile, caponave. È l’unico in grado di far lavorare a dovere i nostri piloti. Avremmo perso anche quella scialuppa, se non fosse stato per lui. Le due testerapide ai comandi non sapevano cosa fare quando si sono accorte degli strani movimenti antigrav del satellite. Le regole che loro conoscevano erano cambiate, e stavano per avere una crisi.
— D’accordo, allora lui ha dei dubbi. — Non c’era niente da fare per cambiare la cosa. Xin era stato vicino al centro decisionale troppe volte. Probabilmente sapeva cosa c’era stato in realtà dietro il “massacro di Diem”. — Non possiamo metterlo in ibernazione, non possiamo ingannarlo, e a questo punto del gioco abbiamo un dannato bisogno di lui. Comunque… Rita Liao è una leva sufficiente. Ritser. si accerti che Xin sappia che dalla qualità dei suoi servizi dipende il benessere della Liao.
Brughel annuì con un sorrisetto compiaciuto, e prese nota.
Nau esaminò il rapporto di Omo. — Sì, le loro reazioni sono state quelle che volevo. Ma dire alla gente quello che vuole sentirsi dire è fin troppo facile. Nessuno ha capito quali conseguenze ci saranno anticipando l’intervento di cinque anni. Non c’è modo di impadronirsi di una rete di computer ancora quasi inesistente, e a noi serve una società industriale intatta sul pianeta… però non c’è bisogno che tutto il pianeta vi partecipi, in questo momento… — Nau passò al rapporto delle testerapide della Reynolt, — sette nazioni dei Ragni hanno armi nucleari. Quattro dispongono di un grosso arsenale, tre hanno vettori capaci di trasportarle.
La Reynolt domandò: — È conveniente provocare una guerra?
— Una limitata, sì. Una che lasci intatto il sistema finanziario e industriale del pianeta, affinché noi ne prendiamo il controllo. — Secondo le più accreditate teorie dell’intervento dopo il disastro.
— E i Kindred?
— Ci fa comodo che sopravvivano, naturalmente. Ma molto indeboliti, in modo da poterli tenere sotto controllo. In seguito gli daremo i mezzi per rendersi di nuovo pericolosi, se ci farà comodo.
La Reynolt stava annuendo. — Sì, è una situazione che possiamo programmare. La Terra Meridionale ha missili a lunga gittata, ma è rimasta indietro rispetto a nazioni più progredite. Oltre il novanta per cento della sua popolazione dovrà ibernarsi nelle profondità, durante la Tenebra, Hanno una paura dannata di quello che gli altri riusciranno a fargli approfittando di questo. E l’Onorevole Pedure ha già piani precisi per approfittarne al massimo. Possiamo star certi che avrà successo… — La donna proseguì, dettagliando quali piani dei Kindred potevano essere incrementati e quali bloccati, quali città potevano andare distrutte senza conseguenze, e quali località dell’Alleanza avevano risorse da salvare perché non ce n’erano di analoghe in altre nazioni. Una grossa fetta della razza dei Ragni sarebbe stata cancellata dalla faccia del pianeta, anche dalle radiazioni, ma il problema più interessante era quello di limitare i danni all’ecologia. Calma e spassionata come sempre, riusciva a dare un brivido perfino a chi quelle prospettive se le gustava, come Ritser Brughel.
Anne Reynolt era molto giovane quando gli Emergenti avevano dato inizio alla campagna di conquista di Frenk. Se la storia fosse stata scritta dai perdenti, il suo nome sarebbe entrato nella leggenda. Dopo che le forze armate di Frenk s’erano arrese per evitare danni alla popolazione civile, la Reynolt e la sua banda di scalcinati avevano continuato a combattere per molti anni e — grazie al fatto che lei ne aveva preso il comando quasi subito — non erano stati una seccatura dappoco. Nau aveva visto i rapporti dei militari; l’organizzazione di partigiani e guerriglieri messa in piedi da lei aveva triplicato il costo dell’invasione. Pur fra continue sconfitte e durissime perdite di vite umane, la bionda aveva incessantemente allargato il suo raggio d’azione, incrementando le sue capacità offensive, e in un certo periodo era stata addirittura vicina a causare il tracollo della forza di spedizione degli Emergenti. Dopo la sua sconfitta finale e la cattura, la cosa migliore sarebbe stato eliminarla. Ma Alan Nau aveva le sue mire politiche. Ai molti episodi di genocidio s’era ben provveduto: altri ribelli, una volta opportunamente focalizzati, avevano dato testimonianza degli orrendi massacri compiuti dalla Macellaia di Frenk. Perché dunque non lasciarla in vita e utilizzarne le doti, più uniche che rare? Di solito focalizzare chi aveva una forte propensione verso la gente era impossibile. La stessa natura del Focus tendeva a isolare l’individuo, a tarpare la sua propensione a socializzare. E tuttavia la Reynolt era giovane, brillante, animata da una fanatica volontà di resistenza molto simile alla dedizione totale delle testerapide. Cosa si poteva ottenere da lei, focalizzata nel giusto modo?
La capacità previsionale di Zio Alan aveva fruttato bene. La Reynolt aveva studiato soltanto letteratura all’università, ma in seguito era diventata un’esperta in guerriglia, sovversione, tecnica di comando. Alan Nau l’aveva tenuta nascosta per qualche anno, usandone le doti per rafforzare il suo regime in patria. Poi, quando non aveva più saputo cosa farsene, gli era parso una buona idea regalarla al nipote, che stava cominciando a organizzare la spedizione alla stella OnOff.
Anche se Nau non l’avrebbe mai ammesso con nessuno, né soprattutto con Ritser Brughel, l’unico altro Dirigente oltre a lui, negli occhi azzurri della Reynolt c’era qualcosa che lo metteva a disagio. Questo era strano, perché per molti anni la bionda aveva lavorato indefessamente alla distruzione di ideali e di cose che un tempo erano la sua ragione di vita. Se avesse voluto vendicarsi o fargli del male avrebbe potuto riuscirci. Ma quella era la bellezza del Focus, quella era la ragione per cui gli Emergenti avrebbero prevalso: con il Focus si ottenevano le capacità di un soggetto senza la sua umanità. E con un’attenta opera di modifica e sintonia, la lealtà delle testerapide restava rigidamente sottomessa ai compiti che il padrone ordinava di eseguire.
— D’accordo, metta il suo gruppo al lavoro su questa guerra, Anne. Ha un anno di tempo. Probabilmente negli ultimi Ksec avremo bisogno di una delle nostre astronavi in orbita bassa attorno al pianeta.
— Sapete una cosa? — disse Brughel, — Credo che giù sul pianeta le cose si stiano evolvendo bene per noi. Quei Kindred hanno un paio di Ragni nelle alte sfere che non devono rendere conto a nessuno di ciò che fanno, e i loro ordini noi li possiamo falsificare. Con quei dannati Ragni dell’Alleanza, invece…
— Vero. L’Alleanza, essendo un’alleanza, ha troppi centri di potere che si controllano a vicenda. C’è ancora più confusione che in una democrazia. — Nau scosse il capo. — Non abbiamo scelta. Dobbiamo prendere quelli che sappiamo di poter controllare. Senza questa roccia antigrav le cose sarebbero andate lisce per altri cinque anni. E per quell’epoca l’Alleanza avrebbe avuto una rete in cui saremmo riusciti a infiltrarci, prendendo il potere senza sparare un colpo… quasi la stessa cosa che io dissi in pubblico.
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