Ben Bova - Ritorno dall'esilio

Здесь есть возможность читать онлайн «Ben Bova - Ritorno dall'esilio» весь текст электронной книги совершенно бесплатно (целиком полную версию без сокращений). В некоторых случаях можно слушать аудио, скачать через торрент в формате fb2 и присутствует краткое содержание. Город: Milano, Год выпуска: 1981, Издательство: Mondadori, Жанр: Космическая фантастика, на итальянском языке. Описание произведения, (предисловие) а так же отзывы посетителей доступны на портале библиотеки ЛибКат.

Ritorno dall'esilio: краткое содержание, описание и аннотация

Предлагаем к чтению аннотацию, описание, краткое содержание или предисловие (зависит от того, что написал сам автор книги «Ritorno dall'esilio»). Если вы не нашли необходимую информацию о книге — напишите в комментариях, мы постараемся отыскать её.

La possibilità di creare in via sperimentale, ma in grande serie, razze di superuomini e sottouomini, ci porrebbe già oggi problemi gravissimi. Ma su una Terra sovrappopolata, dove l’equilibrio sociale, economico, psicologico è appeso a un filo, gli scienziati responsabili di un così esplosivo progetto debbono essere fermati a qualsiasi costo. Come? Quando la persuasione non basta, e lo sterminio è impraticabile, si ricorre al vecchio sistema dell’esilio. Solo che qui si tratta di un esilio extraterrestre, di una Siberia cosmica. E una colonia penale formata dai migliori cervelli del mondo deve combattere duramente non solo per sopravvivere nello spazio, ma anche per trovare un sistema di convivenza accettabile, uno scopo, una meta.

Ritorno dall'esilio — читать онлайн бесплатно полную книгу (весь текст) целиком

Ниже представлен текст книги, разбитый по страницам. Система сохранения места последней прочитанной страницы, позволяет с удобством читать онлайн бесплатно книгу «Ritorno dall'esilio», без необходимости каждый раз заново искать на чём Вы остановились. Поставьте закладку, и сможете в любой момент перейти на страницу, на которой закончили чтение.

Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

— Non ti capisco — disse Linc.

Jerlet indicò tutte le strutture del laboratorio con un largo gesto. — Io ero il direttore del progetto. Sono stato io a crearvi. Sì, voi siete stati creati tutti da me.

X

Prima che Linc facesse in tempo a porgli altre domande, Jerlet lo spinse fuori dal laboratorio, nel corridoio.

— Non hai ancora visto la parte migliore — disse.

Intontito e confuso, Linc seguì in silenzio il vecchio attraverso un portello in uno stanzino di metallo freddo e sinistro come il compartimento della morte. Anche se è pazzo, non ci farebbe entrare tutti e due nel compartimento della morte si disse Linc. Ma subito aggiunse: «Ne sei sicuro?».

La massa enorme di Jerlet riempiva tutto lo stambugio. Linc riusciva a malapena a respirare.

— Qui si sta scomodi in due — mormorò il vecchio mentre premeva una complicata serie di pulsanti. — Anzi, a pensarci bene, ci sto parecchio scomodo anche da solo.

Il soffitto si spalancò e Linc capì che era un portello. Jerlet gli sorrise, poi si diede una spinta contro le pareti del bugigattolo e salì fluttuando attraverso l’apertura. Linc tirò un sospirone, felice di non sentirsi più schiacciato.

— Vieni su a vedere il panorama! — gli gridò Jerlet, e la sua voce suonava lontana, atona.

Linc flette le ginocchia e si diede una spinta. Salì come una freccia attraverso il portello e oltrepassò il corpo obeso di Jerlet che galleggiava a mezz’aria… e improvvisamente urlò di terrore. Si trovava nel buio esterno! Circondato dalle stelle e dalla tenebra, dove non c’era aria, né calore, né…

Una mano gli afferrò la caviglia. — Ehi, vacci piano! — gli gridò Jerlet, e Linc si accorse che c’era aria e faceva caldo.

Jerlet ridacchiava mentre fluttuavano lentamente nel buio pieno di stelle. Però non era proprio buio. Le stelle brillavano, circondandoli da ogni parte.

— Dove siamo? — chiese Linc, e anche la sua voce suonò strana, remota, atona.

— Era un osservatorio — rispose Jerlet.

Gli occhi di Linc si adattarono alla semioscurità. Si trovavano in un ampio locale rotondo quasi tutto di vetro. In effetti si trattava di plastica, ma Linc non lo sapeva ancora. Lo splendore delle stelle che punteggiavano il nero dello spazio li circondava da ogni parte. Stelle bianche, azzurre, rosse, gialle… un’infinità di stelle e anche roteanti ammassi luminosi, spirali che brillavano rosse e azzurre.

Linc guardava a bocca aperta mentre galleggiavano in quell’ambiente a gravità zero, nell’enorme cupola dell’osservatorio che si apriva sull’immensità dell’universo.

Quando guardò in basso (o per lo meno dove si trovavano in quel momento i suoi piedi) vide, vicinissima, la stella gialla. Linc chiuse gli occhi, ma la sua immagine continuò a splendere sotto le palpebre.

— Ci arriveremo presto, figliolo — disse vicino a lui la voce di Jerlet.

Linc riaprì gli occhi, e vide accanto a sé la faccia di Jerlet, incorniciata dall’alone dell’immagine retinica della stella gialla. — Viene a ingoiarci — sussurrò Linc. — Ci brucerà vivi.

La risata rimbombante del vecchio lo colse di sorpresa, riecheggiando nell’ampia cupola.

— Sbagli in pieno, figliolo — disse poi. — La stella gialla non viene verso di noi. Siamo noi che andiamo verso di lei. E non ci ucciderà, ma ci darà vita. Speranza… Se riusciremo a raggiungerla prima che questa tinozza vada definitivamente a pezzi.

Linc stava per dire non capisco, ma l’aveva detto tante volte che si vergognava di ripeterlo ancora.

— Vieni qua che ti faccio vedere una cosa — disse Jerlet afferrandolo per un polso.

Galleggiarono nel vuoto nuotando verso una macchia d’ombra più profonda della semioscurità circostante. Avvicinandosi, Linc vide una specie di grata sottile, e Jerlet tese la mano con gesto esperto.

— Attento — disse a Linc. — Rallenta o ti farai male quando toccherai il ponte. La mancanza di peso non significa che tu non abbia inerzia.

Non è capace di dire tre parole sensate in fila, pensò Linc. Usa parole che non ho mai sentito prima.

Il ponte era di metallo freddo, e Linc notò diverse scrivanie con strumenti strani. Il più grande pendeva su di loro: era un cilindro composto di sezioni metalliche che Jerlet toccò dicendo: — È un telescopio. Facevamo una fatica del diavolo a tenerlo allineato. Il vecchio programma del computer non ce la faceva più a stare alla pari coi nuovi dati, e io non so come aggiornarlo. Anche i giroscopi devono essere sfasati.

Linc si limitò a scuotere la testa.

Jerlet inserì a fatica la sua mole enorme su un sedile davanti a una scrivania. — Da’ un’occhiata a questo schermo — disse premendo qualche pulsante.

Linc notò che tutto il ripiano era coperto da file e file di bottoni.

Lo schermo si illuminò e apparve un’enorme palla gialla infuocata che vibrava tutta emettendo lingue di fuoco.

— È il sole giallo verso cui siamo diretti — disse Jerlet. — Ho cercato per anni di trovare il nome che le avevano dato le vecchie generazioni, ma sui nastri non ci sono elenchi di stelle. O per lo meno non li ho trovati. Comunque io l’ho chiamata Baryta, per il suo calore e a ricordo dei miei antichi studi di chimica. Ecco, la nostra stella si chiama Baryta.

Una voce cominciò a bisbigliare nel cervello di Linc. È proprio pazzo, non ci sono dubbi.

Linc guardò in faccia il vecchio. La luce obliqua della stella gialla disegnava lunghe ombre sulle sue guance cascanti e sul grosso naso aquilino. Le rughe intorno agli occhi e alla bocca erano diventati profondi solchi scuri. La luce del piccolo schermo dove ardeva la stella incandescente non bastava a fugare le ombre.

— Ora, mio piccolo e spaventato amico, guarda un po’ qua — disse Jerlet sorridendo.

Toccò un’altra serie di pulsanti e lo schermo si spense per un attimo, e poi si riaccese mostrando l’immagine di un disco azzurro verdastro, punteggiato da chiazze bianche. Pareva sospeso nel nero dello spazio esterno perché era completamente isolato.

— Il nuovo mondo. — Adesso la voce di Jerlet, appena percettibile, era un mormorio carico di speranza e timore. — È un pianeta, Linc. Un mondo che ruota intorno a Baryta. Io lo chiamo Beryl. È la meta verso cui è diretta questa nave da chissà quante generazioni.

— Un… un mondo?

— Un mondo bellissimo, libero, disponibile. Con aria respirabile e acqua limpida e più spazio di quanto noi possiamo immaginare. Come la vecchia Terra, però migliore. È la nostra meta, Linc. La nostra nuova casa. È lì che siamo diretti.

Poco per volta, Linc cominciò a imparare.

Con Jerlet come insegnante, con l’ausilio del computer di bordo e dei nastri magnetici, Linc cominciò a capire il come e il perché della vita.

La nave era incredibilmente vecchia, così vecchia che nemmeno le memorie del computer sapevano da quanto tempo navigasse attraverso lo spazio. Linc vide che la Ruota Viva, la sezione dove aveva trascorso tutta la vita, era in realtà la ruota esterna di un insieme di venti strutture circolari concentriche. I tubi-tunnel le collegavano come raggi che si dipartivano dal mozzo centrale. Il mozzo era il regno di Jerlet, permanentemente privo di peso. La Ruota Viva che girava senza fermarsi mai, compiendo l’arco più ampio di tutte, era a 1 g, cioè alle stesse condizioni gravitazionali della Terra.

L’origine della nave era avvolta nel mistero, ma dalle memorie del computer risultava senza ombra di dubbio che la generazione più antica era stata costretta a lasciare la Terra e mandata a vagare fra le stelle contro la sua volontà. Guardando uomini e donne che parlavano dallo schermo, Linc capì che consideravano la Terra malvagia e corrotta.

Читать дальше
Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

Похожие книги на «Ritorno dall'esilio»

Представляем Вашему вниманию похожие книги на «Ritorno dall'esilio» списком для выбора. Мы отобрали схожую по названию и смыслу литературу в надежде предоставить читателям больше вариантов отыскать новые, интересные, ещё непрочитанные произведения.


Отзывы о книге «Ritorno dall'esilio»

Обсуждение, отзывы о книге «Ritorno dall'esilio» и просто собственные мнения читателей. Оставьте ваши комментарии, напишите, что Вы думаете о произведении, его смысле или главных героях. Укажите что конкретно понравилось, а что нет, и почему Вы так считаете.

x