— Marisa, piccola, ti assicuro che la moglie di Andrew non è un emmasca !
Marisela si voltò verso Andrew e domandò: — Callista è incinta?
Andrew rise e scosse il capo. Era inutile irritarsi: i livelli di reticenza erano immensamente diversi da cultura a cultura; e perché lui doveva biasimare Marisela, che dopotutto era cugina di Callista, se chiedeva ciò che tutti desideravano sapere di una giovane sposa? Ricordò quello che Damon aveva detto a proposito di Ellemir, e lo ripeté.
— Preferisco che per un anno o due sia libera da simili preoccupazioni. È ancora molto giovane.
Ma più tardi, in privato, chiese a Damon: — Cos’è un emmasca ?
— Questa parola indicava uno dell’antica razza delle foreste. Ora non si uniscono più con gli umani, ma si dice che i Comyn abbiano sangue chieri , specialmente tra gli Heller: alcuni degli Ardais e degli Aldaran hanno mani con sei dita. Non sono sicuro di credere a questa leggenda (qualunque allevatore di cavalli può dirti che un ibrido è sterile), ma si dice che ci sia sangue chieri nei Comyn e che i chieri di un lontano passato si unissero agli umani. Si credeva che un chieri potesse apparire sotto aspetto di uomo a una donna, o sotto aspetto di donna a un uomo, poiché era l’una e l’altra cosa, o forse non era nessuna delle due. Perciò dicono che anticamente anche alcuni Comyn erano emmasca , né uomo né donna ma neutri. Be’, questo avveniva moltissimo tempo addietro, ma secondo la tradizione sono stati loro i primi Custodi: né uomini né donne. Più avanti, quando le donne si sono addossate l’onere di essere Custodi, venivano rese emmasca , castrate chirurgicamente, perché si riteneva più sicuro per una donna lavorare tra gli schermi senza dover portare il peso della femminilità. Ma a memoria d’uomo (e questo posso affermarlo con certezza, perché conosco le leggi di Arilinn) nessuna donna è stata castrata per lavorare nelle Torri. La verginità di una Custode basta a difenderla dai pericoli della femminilità.
— Non ho ancora capito perché sia così — disse Andrew, e Damon spiegò: — È una questione di allineamento dei nervi. I medesimi nervi, nel corpo umano, sono i canali del laran e del sesso. Ricordi che dopo aver lavorato con le matrici siamo restati tutti impotenti per diversi giorni? I medesimi canali nervosi non possono portare contemporaneamente entrambi i tipi d’impulsi. Una donna non ha quella particolare valvola di sicurezza: perciò le Custodi, che devono reggere frequenze tremende e coordinare tutti gli altri telepati, devono mantenere i loro canali a completa disposizione del laran. Altrimenti i loro nervi potrebbero sovraccaricarsi e bruciarsi. Una volta o l’altra ti mostrerò quei canali, se t’interessa. Oppure puoi chiederlo a Callista.
Andrew non approfondì l’argomento. Il pensiero del modo in cui era stata condizionata Callista suscitava ancora in lui una collera così profonda che preferiva non pensarci.
Rientrarono ad Armida dopo un lungo viaggio, interrotto per tre volte dal maltempo che li costrinse a passare la notte in luoghi diversi, talvolta alloggiati in camere lussuose, talvolta dividendo un pagliericcio sul pavimento insieme ai figli più piccoli della famiglia che li ospitava. Andrew, quando vide le luci di Armida dall’altra parte della valle, pensò con una strana intensità che stava veramente tornando a casa. A mezza galassia di distanza dal mondo su cui era nato… eppure quella era la sua casa, e là c’era Callista. Si chiese se tutti gli uomini, quando trovavano una donna che dava un significato alla loro vita, definivano così l’idea di casa: il luogo dove li attendeva l’amata. Damon, almeno, sembrava condividere quel sentimento: pareva lieto di ritornare ad Armida proprio come — circa trenta giorni prima — era parso contento di andarsene. La grande casa di pietra, adesso, aveva un’aria familiare, come se vi avesse sempre vissuto.
Ellemir scese di corsa la scalinata per accogliere Damon nel cortile, e lasciò che lui la sollevasse tra le braccia con slancio esuberante. Aveva l’aria allegra e sana, le guance colorite, gli occhi scintillanti. Ma Andrew non aveva tempo per badare a Ellemir, adesso, perché Callista l’aspettava in cima alla scala, silenziosa e seria. Quando gli rivolse quel lieve mezzo sorriso, per lui significò più di tutta la traboccante gaiezza di Ellemir. Gli porse le mani, e lasciò che lui se le portasse alle labbra e le baciasse una dopo l’altra: poi, tenendo ancora le dita su quelle di lui, lo condusse in casa. Damon si chinò a salutare Dom Esteban con un bacio filiale sulla guancia, e abbracciò in fretta Dezi. Andrew, più riservato, s’inchinò al vecchio, e Callista andò a sederglisi accanto mentre lui riferiva a Dom Esteban com’era andato il viaggio.
Damon chiese notizie degli uomini che erano rimasti vittime del congelamento. I meno gravi erano guariti ed erano ritornati alle loro famiglie; gli altri, quelli che erano stati risanati con la matrice, erano ancora convalescenti. Raimon aveva perso due dita del piede destro; Piedro non aveva recuperato la sensibilità dell’anulare e del mignolo della mano sinistra; ma non erano completamente invalidi, come invece si era temuto.
— Sono ancora qui con noi — disse Ellemir, — perché Ferrika deve ungere i loro piedi con le pomate, la sera e la mattina. Sapevi che Raimon è un ottimo musico? Quasi tutte le sere lo facciamo venire nella sala, e suona per farci danzare, le ancelle e i servitori, e balliamo anch’io e Callista e Dezi, ma adesso che siete tornati… — Si strinse al fianco di Damon, guardandolo felice.
Callista seguì l’occhiata di Andrew e disse sottovoce: — Mi sei mancato, Andrew. Non so dimostrarlo allo stesso modo di Elli. Ma sono più felice di quanto sappia dirti, perché sei di nuovo con noi.
Dopo la cena, nella grande sala, Dom Esteban disse: — Facciamo un po’ di musica?
— Mando a chiamare Raimon? — domandò Ellemir, e uscì. Andrew chiese a Callista: — Canterai per me?
Callista guardò il padre per avere il permesso. Il vecchio annuì e lei prese la piccola arpa e suonò un paio di accordi.
Perché hai quel sangue sulla mano destra,
Fratello, dimmi, dimmi…
Dezi sbuffò per protestare. Ellemir, ritornando, vide la sua espressione turbata e disse: — Callista, canta qualcosa d’altro! — Quando Andrew la fissò con aria interrogativa, spiegò: — Porta sfortuna, se una sorella canta quella ballata in presenza di un fratello. Narra la storia di un uomo che ha ucciso tutti i parenti tranne una sorella, e lei è costretta a condannarlo al bando.
Dom Esteban fece una smorfia e disse: — Non sono superstizioso, e in questa sala non c’è nessuno dei miei figli maschi. Canta pure, Callista.
Turbata, Callista chinò la testa sull’arpa e proseguì:
Eravamo alla festa, lottavamo per gioco,
Sorella, te lo giuro,
Una furia insensata mi ha invaso,
e li ho uccisi vergognosamente.
Cosa sarà di te adesso, cuore mio,
Fratello, dimmi, dimmi…
Andrew, vedendo gli occhi brucianti di Dezi, provò un senso di pena per lui, per l’insulto gratuito che Dom Esteban gli aveva rivolto. Callista cercò lo sguardo di Dezi, come per scusarsi, ma il ragazzo si alzò e uscì sbattendo la porta delle cucine. Andrew pensò che doveva fare qualcosa, dire qualcosa… ma cosa?
Più tardi Raimon entrò zoppicando e appoggiandosi ai bastoni, e cominciò a suonare un ballabile. La tensione si dileguò, quando gli uomini e le donne della tenuta si affollarono al centro della sala: gli uomini in un cerchio esterno, le donne in uno interno, eseguendo le figure di un ballo che si snodava in circoli e spirali. Uno degli uomini tirò fuori una specie di flauto — uno strumento sconosciuto che, pensò Andrew, faceva un baccano infernale — perché un’altra coppia potesse ballare la danza delle spade. Poi cominciarono a danzare a coppie: Andrew, comunque, notò che quasi tutte le donne più giovani ballavano tra di loro. Callista suonava; Andrew fece un inchino a Ferrika per invitarla.
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