Il portafogli. Non era il mio. I portafogli si assomigliano un po’ tutti, e quello assomigliava al mio. Ma dopo anni che lo avete in tasca, un portafogli assume le vostre caratteristiche, è il vostro. Mi ero immediatamente accorto che quello non era il mio. Ma avevo preferito non dirlo a un sottufficiale che mi aveva “riconosciuto” e che continuava a chiamarmi “signor Graham”.
Presi il portafogli di Graham e lo aprii.
Varie centinaia di franchi; li avrei contati in un secondo tempo.
Ottantacinque dollari in banconote, moneta di stato a corso legale emessa dagli “Stati Uniti dell’America del Nord”.
Una patente di guida rilasciata ad A.L. Graham.
C’erano altre cianfrusaglie, ma, dietro la patente, trovai un cartoncino scritto a macchina che mi fece rimanere di stucco:
Chiunque dovesse rinvenire questo portafogli potrà tenere come ricompensa il denaro in esso contenuto se vorrà gentilmente restituire il resto ad A.L. Graham, cabina C109, N/V KONGE KNUT, Linee Danesi Americane, o a un legale rappresentante delle linee stesse. Grazie. A.L.G.
Ecco dunque che cosa era successo alla Konge Knut : aveva subito una metamorfosi.
O ero cambiato io? Il mondo era cambiato e di conseguenza era cambiata la nave? O c’erano due mondi, e io, mentre camminavo sul fuoco, ero entrato nel secondo? C’erano due uomini che si erano scambiati i destini? O Alex Hergensheimer si era trasformato in Alec Graham mentre la M/N Konge Knut si trasformava nella N/V Konge Knut ? (E mentre l’Unione Nordamericana si trasformava negli Stati Uniti dell’America del Nord?)
Problema interessante. Sono lieto che tu l’abbia sottoposto alla mia attenzione. Allora ragazzi, se non ci sono altre domande…
Quando frequentavo le medie, ricordo che c’erano alcune riviste che pubblicavano storie fantastiche: non solo quelle di fantasmi, ma storie incredibili di ogni genere. Navi magiche che solcavano l’etere, dirette verso altre stelle. Invenzioni straordinarie. Viaggi al centro della Terra. Altre “dimensioni”. Macchine volanti. Atomi che bruciavano per dare energia. Mostri creati in laboratori segreti.
Io le acquistavo, per poi nasconderle dentro le copie di altre riviste, come l’ Araldo della gioventù e la Crociata del fanciullo , poiché sapevo istintivamente che sarebbero incorse nella disapprovazione dei miei genitori, e successiva confisca. Io ne andavo pazzo, e così il mio amico Bert, compagno di quelle mie imprese nefande.
Ma non poteva durare. Prima ci fu un articolo sull’Arabo: “Veleno dell’anima. Calpestiamolo!” Poi il nostro pastore, fratello Draper, tuonò dal pulpito contro quella “lebbra che corrompeva la mente”, paragonandola ai perniciosi effetti delle sigarette e dell’alcool. Presto il nostro stato vietò simili pubblicazioni in base alla dottrina del “mantenimento del livello morale della comunità”, ancor prima che l’approvazione dell’apposita legge al parlamento nazionale rendesse obbligatoria la loro distruzione.
Un piccolo giacimento di quelle pubblicazioni, da me nascosto “alla perfezione” in solaio, scomparve misteriosamente. Peggio ancora, le opere dei signori H.G. Wells e Jules Verne vennero tolte dalla nostra biblioteca pubblica.
Certo i motivi dei nostri capi spirituali e dei nostri rappresentanti eletti, così ben intenzionati nel cercar di proteggere la mente dei giovani, sono degni di ammirazione. Come aveva fatto notare fratel Draper, le appassionanti avventure contenute nei libri sacri sono tali e tante da soddisfare i bisogni di fantasia di ogni fanciullo; semplicemente, non c’era alcun bisogno di opere profane di quel genere. Con questo, non voleva invocare la censura sulle letture degli adulti: solo su quelle dei giovani impressionabili. Se le persone mature volevano leggere quella cattiva prosa gonfia di assurdità, che se la leggessero… anche se lui non riusciva a immaginare perché un adulto sentisse il bisogno di farlo.
Credo di essere stato uno dei “giovani impressionabili”: ancor oggi sento la mancanza di quelle letture.
Ricordo in particolare un libro di Wells: Uomini come Dei. Mentre alcune persone viaggiano in auto, c’è un’esplosione: si ritrovano in un altro mondo, simile al loro, ma migliore. Incontrano gli abitanti di quel mondo e il trasferimento viene spiegato facendo ricordo a una teoria degli universi paralleli, della quarta dimensione ecc.
Questa era la prima puntata. La legge statale per la protezione della gioventù venne approvata subito dopo, e io non potei mai leggere le puntate seguenti.
Uno dei miei professori di materie letterarie, che si opponeva senza mezzi termini alla censura, un giorno disse che Wells era l’inventore di tutti i temi fondamentali di quella letteratura fantastica, e citò Uomini come Dei quale origine del concetto di universi paralleli. Io volevo chiedere all’insegnante dove trovare una copia del libro, ma rimandai la domanda alla fine del semestre scolastico, perché a quell’epoca, per la legge, sarei entrato nella maturità. Ma attesi troppo; il comitato Fede e Morale del senato accademico non volle rinnovare l’incarico a quel professore, che ci lasciò da un giorno all’altro, senza finire il semestre.
Mi era successo qualcosa di analogo al destino dei personaggi del romanzo di Wells? E il signor Wells aveva il dono divino della profezia? Per esempio, un giorno gli uomini avrebbero volato fino alla luna? Che assurdità!
Ma era poi tanto più assurdo di quel che era successo a me?
Qualunque cosa fosse successa, io mi trovavo sulla Konge Knut — anche se non sulla mia Konge Knut — e l’avviso posto accanto alla passerella annunciava la partenza per le ore 18. Ormai quell’ora si avvicinava e io avrei fatto bene a decidermi.
Che fare? Avevo perso il mio vascello, la motonave Konge Knut. Ma l’equipaggio o parte dell’equipaggio della nave a vapore Konge Knut pareva disposto ad accettarmi come il passeggero “Graham”.
Rimanere in cabina e risolvere tutto con una buona dose di faccia tosta? E se Graham fosse salito a bordo (ormai, poteva arrivare da un minuto all’altro!) e mi avesse chiesto che cosa facevo nella sua cabina?
O scendere a riva (come sarebbe stato mio dovere) ed esporre il mio problema alle autorità?
Alex, le autorità coloniali francesi ti vorranno un bene dell’anima. Niente bagagli, solo i vestiti che hai addosso, niente soldi, niente passaporto! Oh, ti prenderanno talmente in simpatia che di daranno vitto e alloggio per il resto della tua vita… in una stanza con le sbarre alla finestra.
Nel portafogli c’è del denaro.
E allora? Conosci il comandamento che dice di non rubare? È denaro di Graham.
Ascolta. Ragionevolmente, lui deve avere camminato sul fuoco mentre camminavi anche tu, ma da questa parte, in questo mondo o quello che è… altrimenti non avresti trovato qui il suo portafogli, ad aspettarti. Adesso, lui ha il tuo portafogli. Mi pare logico.
Senti, imbecille, ti pare che la logica abbia qualcosa a che vedere con il guaio in cui ci troviamo?
Be’…
Parla!
No, a dire il vero. Allora, ascolta questa nuova proposta. Rimani qui in cabina. Se Graham comparirà prima della partenza, finirai per essere cacciato via dalla nave, puoi starne certo. Ma se invece non dovesse comparire, prendi il suo posto, almeno fino a Papeete. Quella è una grande città, e potrai affrontare meglio la situazione: c’è un consolato della tua nazione eccetera eccetera.
Sai cosa ti dico? Mi hai convinto.
Di solito le navi da crociera pubblicano un quotidiano per i passeggeri: un foglio singolo, con informazioni piccanti come: “L’addestramento all’uso delle scialuppe di salvataggio si svolgerà alle 10. Tutti i passeggeri dovranno presentarsi…” e: “La lotteria di beneficenza di ieri è stata vinta dalla signorina Ephraim Glutz di Bethany, Iowa” e qualche notizia raccolta nelle vie dell’etere dall’operatore del telegrafo senza fili. Mi guardai attorno, per cercare i giornali della nave e il Benvenuti a bordo.
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