Fritz Leiber - Novilunio

Здесь есть возможность читать онлайн «Fritz Leiber - Novilunio» весь текст электронной книги совершенно бесплатно (целиком полную версию без сокращений). В некоторых случаях можно слушать аудио, скачать через торрент в формате fb2 и присутствует краткое содержание. Город: Bologna, Год выпуска: 1972, Издательство: Libra Editrice, Жанр: Фантастика и фэнтези, на итальянском языке. Описание произведения, (предисловие) а так же отзывы посетителей доступны на портале библиотеки ЛибКат.

Novilunio: краткое содержание, описание и аннотация

Предлагаем к чтению аннотацию, описание, краткое содержание или предисловие (зависит от того, что написал сам автор книги «Novilunio»). Если вы не нашли необходимую информацию о книге — напишите в комментариях, мы постараемся отыскать её.

Perduta in uno spazio brulicante di stelle, sola in una nera giungla di vuoto cosmico, la Terra ha sognato per migliaia d'anni la propria solitudine. Come in una grande casa abitata da vecchi abitudinari, nella quale nessuno viene mai a rendere visita, così gli abitanti della Terra pensano che nessuno possa venirli a trovare da quel nero abisso scintillante di punti luminosi che splende sopra le nostre teste, di notte.
Come la Luna è stata una fedele compagna della Terra nella sua solitudine celeste, così le stelle sono state soltanto immagini remote, indistinte, piccole fiamme sospese nel cielo, inaccessibili e straniere e incorporee. Ma un giorno qualche viaggiatore, lasciando la strada lontana, potrebbe venire a bussare alla porta della vecchia casa; un giorno qualcosa potrebbe avvicinarsi, strisciando, nella giungla nera degli spazi cosmici. Quel giorno potrebbe essere vicino, in un cosmo dove le forze del tempo e del caso si muovono secondo schemi che la mente umana non riesce neppure a intuire. E cosa accadrebbe, se uno dei punti luminosi nel cielo… una delle stelle lontane… apparisse d'un tratto enorme, come un globo sanguigno e minaccioso, nei cieli notturni della Terra? Se la fedele compagna delnostro pianeta, la Luna, fosse risucchiata e cancellata dal cielo? Inizierebbe allora una lunga, infinita notte di novilunio. Un grande cielo color ardesia, dove le stelle brillano rade e fievoli, sopra coste battute da gigantesche maree, tra grandi cataclismi ed eventi ancor più bizzarri, una notte di novilunio che opera strani prodigi sulla mente e sul cuore degli uomini, facendo emergere tutto ciò che di migliore, e di peggiore, di nobile, e di volgare, costituisce l'essenza della natura umana. In questa notte di novilunio, forse il genere umano comincerebbe a conoscere se stesso…
Vincitore del premio Hugo per il miglior romanzo in 1965.

Novilunio — читать онлайн бесплатно полную книгу (весь текст) целиком

Ниже представлен текст книги, разбитый по страницам. Система сохранения места последней прочитанной страницы, позволяет с удобством читать онлайн бесплатно книгу «Novilunio», без необходимости каждый раз заново искать на чём Вы остановились. Поставьте закладку, и сможете в любой момент перейти на страницу, на которой закончили чтение.

Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

Wojtowicz disse:

«Dio mio… Dio mio!…»

La donna magra cominciò a singhiozzare rumorosamente.

Rama Joan disse:

«Dacci coraggio.»

Le labbra di Margo formarono silenziosamente la parola, «Don», e lei rabbrividì, stringendo forte a sé Miao. Paul le circondò le spalle col braccio, ma lei si scostò, a capo chino.

Hunter disse:

«La luna si trova in un'orbita molto ristretta. La distanza tra le due superfici non può essere superiore a tremila miglia.»

Bacchetto pensò: Presa ormai dalle doglie del parto, la Vergine Bianca si ripara dietro le vesti di Ispan.

L'Omino porse le mani a coppa, e Rama Joan versò un po' d'acqua per Ragnarok.

Il colonnello Mabel Wallingford disse, con voce stridula: «Spike, ho parlato con il generale Vandamme in persona, e lui dice che questo non è un problema. Ci hanno permesso di occuparcene noi in gran parte, perché siamo stati i più pronti a reagire, e i primi disponibili. I tuoi ordini sono stati approvati e ritrasmessi.»

Spike Stevens, con gli occhi fissi sugli schermi gemelli che mostravano la luna che si spostava dietro la forma del Vagabondo, mordicchiò il sigaro spento che teneva in bocca, e ringhiò:

«D'accordo, allora, di' che ce lo dimostrino.»

«Jimmy, accendo lo schermo interno,» ordinò Mabel.

Il generale si accese il sigaro.

Un terzo schermo s'illuminò, mostrando un gentiluomo sorridente, dall'aspetto sereno e distinto, e la testa calva. Il generale si tolse di bocca il sigaro, come un fulmine, e scattò sull'attenti. Il colonnello Mabel sentì un freddo palpito di gioia, vedendolo comportarsi come il ragazzino diligente preso in fallo.

«Signor Presidente,» alitò Spike.

«Io non faccio parte di una crisi simulata, Spike,» rispose l'altro. «Benché sia difficile credere che questo possa averla infastidita, considerando il modo magistrale con il quale il suo gruppo ha operato finora.»

«Niente affatto magistrale, signore,» disse il generale. «Temo che abbiamo perduto la Base Lunare. Non ci giunge alcuna comunicazione, nemmeno una parola da più di un'ora.»

Il volto sullo schermo assunse un'espressione grave.

«Dobbiamo prepararci a subire delle perdite. Ora sto lasciando il Comando Spaziale, per incontrarmi con le autorità della Guardia Costiera. La parola che posso dirle è… continui con fede e coraggio!… per tutta la durata di questa…» Si vedeva benissimo che cercava, mentalmente, una delle sue famose frasi luccicanti ed essenziali. «…emergenza astronomica.»

Lo schermo si spense.

Il colonnello Willard Griswold, che non perdeva d'occhio gli schermi astronomici, disse:

«La Base Lunare? Diavolo, Spike, ma noi abbiamo perso la luna. »

CAPITOLO XII

Don Merriam era già da quindici minuti nel corpo della Luna, procedendo a una velocità di due miglia al secondo, e ora la striscia gialla e viola, dopo essersi allargata, fino a diventare un nastro, rimaneva da qualche tempo delle medesime dimensioni — cosa che non poteva essere un buon segno — ma non c'era nulla da fare, se non procedere come un proiettile attraverso l'incredibile crepaccio che divideva la Luna in due emisferi, un crepaccio incredibilmente levigato, come un diamante di taglio perfetto; mentre lui non poteva essere altro che un solo occhio vivente, un solo grande occhio la cui unica funzione era quella di pilotare, e si dovevano subire quei pensieri vaganti che giungevano alla mente, perché il compito di pilotare il proiettile che sfrecciava attraverso la Luna era troppo serio, occupava troppo la mente, perché egli potesse sprecare delle energie per sopprimere o controllare i pensieri vaganti.

Dopo la prima, violenta spinta di accelerazione, continuò accendendo il razzo centrale a brevi intervalli, pilotando il Baba Yaga con i razzi stabilizzatori.

Don Merriam stava viaggiando attraverso il nucleo di un corpo planetario. Era passato attraverso il centro di quel mondo, e finora il viaggio era stato un succedersi di riverberi e di tenebra e di macchie confuse e di un nastro violetto che divideva in due uno schermo a chiazze lattescenti. Il viaggio era tutto questo, e anche una gola bruciante, serrata da un nodo dolente, e occhi gonfi e tesi, e l'immagine di se stesso… un insetto che passava ronzando nel terreno, un tarlo che attraversava un legno lungo chilometri e chilometri, uno scarabeo che viaggiava in una galleria tra coltri smisurate di pietra, o un principe stregato che correva per un corridoio avvelenato, stretto fin quasi a sfiorargli i gomiti… e se lo sfiorava appena, che faux pas sarebbe stato!

Verso la metà del percorso, aveva visto delle striature nere come l'inchiostro, e un lampo di fiamma verde, ma era stato impossibile immaginare quale ne fosse stata la causa.

La lattescenza sullo schermo, in ogni modo, doveva essere causata dall'erosione dei vortici di polvere minutissima che a un certo punto gli avevano quasi nascosto il filamento colorato.

Aveva perduto di vista la luce del sole, a poppa, prima di quanto avesse sperato, e così aveva dovuto guidare il Baba Yaga servendosi soltanto degli scintillii vaghi delle pareti, i riverberi porpora e oro, e si trattava di un sistema infido, ingannevole, perché il giallo era più vivido del color porpora, e lo tentava a tenersi a una distanza eccessiva da esso.

Ma ora il nastro violetto cominciava a restringersi, ed egli capì che si trattava della condanna, un destino peggiore di una rotta di collisione, perché alla sua mente giunse, indomabile, l'immagine folle delle due metà squarciate della Luna che si chiudevano dietro di lui, escludendo tutta la luce solare, e poi… in una massiccia reazione, e per virtù della rabbiosa, mutua attrazione delle masse in movimento… anche davanti a lui, avvicinandosi di qualche metro mentre lui percorreva miglia e miglia, con apparente lentezza, ma velocità sufficiente a precederlo nel punto d'impatto.

Poi, nell'istante in cui gli parve di raggiungere il punto della collisione, quando i suoi calcoli rudimentali indicavano che egli aveva viaggiato per quasi duemila miglia attraverso la Luna, il nastro violetto si spense del tutto.

E poi, incredibilmente, come se egli avesse trovato una vita dopo la morte, Don Merriam uscì come un proiettile dalle tenebre, e si trovò nella luce, con grappoli di stelle che ardevano tutt'intorno a lui, e perfino il vecchio Sole che dardeggiava l'universo con i suoi bianchi raggi accecanti.

Soltanto allora vide ciò che si trovava davanti a lui.

Era un grande disco, grande come la Terra vista da un'orbita di due ore. Questo immenso disco irradiava una luce viola e dorata a destra, dove c'era il Sole, ma a sinistra era nero come l'inchiostro, a eccezione di tre pallidi ovali che irradiavano una vaga fosforescenza verdognola. Si rese conto che prima, nelle viscere della Luna, lui aveva perso di vista il nastro viola non perché le fauci di Selene si fossero serrate davanti a lui, ma semplicemente perché la faccia notturna del pianeta si era spostata, ponendosi di fronte all'abisso che lui aveva attraversato.

Accettò istantaneamente il fatto che si trattasse di un enorme pianeta, e che la Luna fosse entrata in un orbita stretta intorno a esso, perché soltanto questo, evidentemente, poteva spiegare ciò che aveva visto e quanto era accaduto nelle ultime tre ore: il diluvio di luce sulla faccia notturna della Terra, il faro occhieggiante nell'Atlantico, e soprattutto il frantumarsi titanico della Luna.

E, oltre il muro della ragione, c'era qualcosa d'altro in lui… c'era qualcosa che gridava, ora che era là fuori, e stava guardando quel globo maestoso, di credere che fosse davvero un pianeta.

Regolò l'astronave, facendola ruotare lentamente, e laggiù, a sole cinquanta miglia da lui, vide il gran disco della Luna, per metà nero, per metà di un bianco abbagliante, un inferno ivoreo di raggi solari riflessi. E vide che le pareti dell'abisso si erano veramente serrate, come fauci fameliche, dietro di lui, dal fronte dei geyser di polvere che s'innalzavano scintillanti nei raggi solari, nel vuoto illuminato, su tutto il bordo della linea notturna della luna, e lo vide anche dalla scacchiera surreale, dalle caselle distorte, di spaccature minori, segnate da geysers di polvere più piccoli, che s'irradiava dalla linea della spaccatura. Un tratteggio mostruoso, per un evento titanico.

Читать дальше
Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

Похожие книги на «Novilunio»

Представляем Вашему вниманию похожие книги на «Novilunio» списком для выбора. Мы отобрали схожую по названию и смыслу литературу в надежде предоставить читателям больше вариантов отыскать новые, интересные, ещё непрочитанные произведения.


Отзывы о книге «Novilunio»

Обсуждение, отзывы о книге «Novilunio» и просто собственные мнения читателей. Оставьте ваши комментарии, напишите, что Вы думаете о произведении, его смысле или главных героях. Укажите что конкретно понравилось, а что нет, и почему Вы так считаете.

x