Connie Willis - Strani occhi

Здесь есть возможность читать онлайн «Connie Willis - Strani occhi» весь текст электронной книги совершенно бесплатно (целиком полную версию без сокращений). В некоторых случаях можно слушать аудио, скачать через торрент в формате fb2 и присутствует краткое содержание. Город: Milano, Год выпуска: 1997, Издательство: Mondadori, Жанр: Фантастика и фэнтези, на итальянском языке. Описание произведения, (предисловие) а так же отзывы посетителей доступны на портале библиотеки ЛибКат.

Strani occhi: краткое содержание, описание и аннотация

Предлагаем к чтению аннотацию, описание, краткое содержание или предисловие (зависит от того, что написал сам автор книги «Strani occhi»). Если вы не нашли необходимую информацию о книге — напишите в комментариях, мы постараемся отыскать её.

Se avete una bella faccia, o un bel paio di gambe, o un seno rifatto, potete entrare nel grande show del 2000. Se avete umiltà e pazienza potete prestare la vostra bocca — o qualunque altra parte del corpo — agli attori famosi del passato, e partecipare al remke elettronico di un capolavoro del cinema. Ma attenti! A Hollywood non interessano gli attori vivi. La loro specialità sono i fantasmi elettronici e i corpi caldi sono in pericolo…
Nominato per il premio Hugo per il miglior romanzo in 1996.

Strani occhi — читать онлайн бесплатно полную книгу (весь текст) целиком

Ниже представлен текст книги, разбитый по страницам. Система сохранения места последней прочитанной страницы, позволяет с удобством читать онлайн бесплатно книгу «Strani occhi», без необходимости каждый раз заново искать на чём Вы остановились. Поставьте закладку, и сможете в любой момент перейти на страницу, на которой закончили чтение.

Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

— Cosa?

— Alice. Alis. Si chiama così. È una matricola. Storia del cinema. Viene dall’Illinois.

Be’, quello spiegava il nastro nei capelli, ma non il resto dell’abbigliamento. Non era Alice Adams. I guanti erano degli anni Cinquanta, non dei Trenta, e il suo viso non era abbastanza angoloso da poter tentare un’imitazione di Katharine Hepburn. — Chi dovrebbe essere?

— Chissà qual è il ghiaccio — disse Hedda, ricominciando a frugare sul palmo della mano. — Dovrebbe far finire più in fretta il flash. Vuole ballare nei film.

— Secondo me hai già esagerato abbastanza con la lotteria delle pillole — dissi, cercando di afferrare la mano di Hedda.

Lei la chiuse a pugno, per proteggere le pastiglie. — No, sul serio. È una ballerina.

La guardai. Chissà quante pillole ignote aveva ingoiato prima che arrivassi io.

— È nata l’anno della morte di Fred Astaire — disse Hedda, gesticolando col pugno chiuso. — Lo ha visto al cinema e ha deciso di venire a Hollywood per ballare nei film.

— “Quali” film? — chiesi.

Lei scrollò le spalle, di nuovo presa dalla propria mano.

Scrutai la ragazza. Stava ancora guardando lo schermo, con espressione attenta. — Ruby Keeler — dissi.

— Eh? — fece Hedda.

— La piccola ballerina coraggiosa di Quarantaduesima strada che vuole diventare una star. — Solo che Alis era in ritardo di una ventina d’anni. Però era arrivata giusto in tempo per me, e se era tanto ingenua da pensare di potercela fare nel cinema, portarla nella mia stanza doveva essere una passeggiata.

Non sarei stato costretto a spiegarle il viaggio nel tempo, come quel dirigente. Che adesso stava parlando serio serio a una Marilyn con le frange nere e l’ukulele. A qualcuno piace caldo.

— Capisci, in questa linea temporale mi stai rispondendo picche — stava dicendo il dirigente — ma in una linea temporale parallela noi stiamo già scopando. — Si protese sulla Marilyn. — Esistono centinaia di migliaia di linee temporali parallele. “Chissà” cosa stiamo facendo in alcune.

— E se ti stessi rispondendo picche in tutte quante? — chiese la Marilyn.

Scivolai oltre le sue frange, pensando che avrei potuto ripiegare su lei se Ruby non ci fosse stata, e mi avviai verso lo schermo, in mezzo alla calca.

— "Non farlo!” — disse a voce molto alta Hedda.

Almeno metà della stanza si girò a guardarla.

— Non devo fare cosa? — Tornai da lei. Hedda guardava oltre me, fissava Alis, e sul suo viso c’era l’espressione vacua, leggermente stupefatta che è tipica del klieg.

— Hai appena avuto un flash, eh? — dissi. — Te l’avevo detto che era klieg. E questo significa che tra un po’ succederà anche a me, per cui se vuoi scusarmi…

Lei mi prese per il braccio. — Penso che non dovresti… — Continuava a fissare Alis. — Lei non… — Mi guardava preoccupata. Mildred Natwick in I cavalieri del nord-ovest , quando dice a John Wayne di stare attento.

— Non cosa? Non si lascerà scopare? Vuoi scommettere?

— No. — Hedda scosse la testa come cercasse di schiarirsi le idee. — Lei… sa quello che vuole.

— Anch’io. E grazie al tuo approccio stile roulette russa agli stupefacenti, questa promette di essere un’esperienza indimenticabile. Se riesco a portare Ruby nella mia stanza entro i prossimi dieci minuti. Se non ci sono altre obiezioni… — E mi avviai.

Lei fece per tendere la mano, come se volesse prendermi per la manica, poi lasciò ricadere il braccio.

Il dirigente stava parlando delle regioni di antimateria. Lo aggirai e arrivai sotto lo schermo. Alis stava guardando la faccia di Fred, la scala, la gonna di Ginger con l’orlo nero, la mano di Fred.

In primo piano era bella quanto lo era stata in campo lungo. I capelli tirati all’indietro imprigionavano i lampi di luce dello schermo, e sul suo viso c’era un’espressione intensa, concentrata.

— Non dovrebbero farlo — disse.

— Cosa? Proiettare un film? — chiesi. — A un party bisogna proiettare un film. È la legge di Hollywood.

Lei si girò e mi sorrise, deliziata. — Conosco questa battuta. È di Cantando sotto la pioggia — disse, compiaciuta. — Non parlavo del film. È per tutti quegli editing. — Tornò ad alzare la testa verso lo schermo. O meglio a guardarlo dall’alto in basso. Adesso c’era una ripresa aerea, e si vedevano soltanto le teste di Ginger e Fred.

— Allora non ti piace il programma di editing di Vincent? — le chiesi.

— Vincent?

Annuii in direzione di Berretto Da Baseball, che si era ritirato in un angolo a farsi una fiutata. — Non ti ricorda Vincent Price in La maschera di cera ?

Il programma di editing tornò al montaggio accelerato: i gradini, il viso di Fred, primo piano di un gradino. La scena della carrozzina dalla Potemkin.

— Per più di un verso — dissi.

— Fred Astaire ha sempre preteso che i suoi numeri venissero girati in un’unica ripresa e un’unica inquadratura — disse lei, senza staccare gli occhi dallo schermo. — Diceva che è l’unico modo possibile per filmare il ballo.

— Ah sì, eh? Non mi stupisce che mi piaccia di più l’originale. — La guardai. — Ne ho una copia nella mia stanza.

E questo la spinse a distogliere gli occhi da piedi, spalle, capelli di Ginger montati all’impazzata e guardare me. Era la stessa espressione intensa, concentrata, che aveva rivolto allo schermo. Io cominciai a notare che i margini del mio campo visivo si stavano sfuocando.

— Niente cambi d’inquadratura, niente piroette di cinepresa — dissi a raffica. — Niente di preprogrammato. Un’unica ripresa e un’unica inquadratura. Vuoi venire a dare un’occhiata?

Lei si voltò un attimo verso lo schermo. Il petto di Fred, il viso, le ginocchia. — Sì — disse. — Hai il film vero? Non colorizzato o niente?

— L’articolo originale — risposi, e le feci strada su per la scala.

RUBY KEELER: [Nervosamente] Non ero mai stata nell’appartamento di un uomo.

ADOLPHE MENJOU: [Versando champagne] Non eri mai stata a Hollywood. [Porgendole il bicchiere] Tieni, mia cara, questo ti aiuterà a rilassarti.

RUBY KEELER: [Indugiando vicino alla porta] Avevi detto di avere qui il modulo per un provino. Non dovrei compilarlo?

ADOLPHE MENJOU: [Spegnendo le luci] Più tardi, mia cara, dopo che avremo avuto occasione di conoscerci.

— Ho tutto quello che potresti desiderare — dissi ad Alis mentre salivamo. — Tutte le librerie dell’ILMGM e della Warner e della Fox-Mitsubishi, almeno tutto quello che è stato digitalizzato, il che dovrebbe essere tutto quello che puoi desiderare. — La guidai in corridoio. — I film di Fred Astaire e Ginger Rogers erano Warner, no?

— RKO — disse lei.

— Stessa cosa. — Inserii la tessera nella serratura elettronica. — Eccoci qua — dissi, e spalancai la porta sulla mia stanza.

Lei, fiduciosa, fece un passo all’interno, poi si fermò vedendo le apparecchiature che coprivano tre pareti, gli schermi a specchio. — Mi pareva avessi detto di essere uno studente.

Non era il momento giusto per raccontarle che non frequentavo da più di un semestre. — Infatti — dissi, aggirandola di struscio per costringerla a entrare. Mi chinai a raccogliere una camicia dal pavimento. — Vestiti da per tutto, e il letto non è fatto. — Depositai la camicia in un angolo. — Andy Hardy va al college.

Lei stava guardando il digitalizzatore col cavo a fibre ottiche. — Credevo che solo gli studios avessero i Cray.

— Faccio qualche lavoretto per loro per pagarmi l’università — dissi. E per non restare a corto di chocha.

Читать дальше
Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

Похожие книги на «Strani occhi»

Представляем Вашему вниманию похожие книги на «Strani occhi» списком для выбора. Мы отобрали схожую по названию и смыслу литературу в надежде предоставить читателям больше вариантов отыскать новые, интересные, ещё непрочитанные произведения.


Connie Willis - Zwarte winter
Connie Willis
Connie Willis - Black-out
Connie Willis
Connie Willis - Passage
Connie Willis
Connie Willis - Rumore
Connie Willis
Connie Willis - All Clear
Connie Willis
Connie Willis - Fire Watch
Connie Willis
Connie Willis - Remake
Connie Willis
Connie Willis - Doomsday Book
Connie Willis
Connie Willis - L'anno del contagio
Connie Willis
Отзывы о книге «Strani occhi»

Обсуждение, отзывы о книге «Strani occhi» и просто собственные мнения читателей. Оставьте ваши комментарии, напишите, что Вы думаете о произведении, его смысле или главных героях. Укажите что конкретно понравилось, а что нет, и почему Вы так считаете.

x