Tentò di alzarsi, ma qualcuno gli piantò un piede sulla spalla e lo respinse brutalmente a terra.
— E lui che sta facendo qui? — domandò Mogan alla ragazza.
— Non lo so con esattezza. Sta cercando qualcosa e pensa di poterla trovare qui.
— Che cosa?
— Il Buio.
Mogan si fece strada tra la gente e, arrivato vicino a Jared, lo tirò in piedi. — Perché sei venuto qui?
Jared non rispose.
— Stavi tentando di scoprire l’ubicazione di questo mondo per poi guidare qui una scorreria?
Quando anche quella domanda rimase senza risposta, il capo aggiunse: — O forse invece stai aiutando i mostri a localizzarci?
Jared tacque ancora.
— Ti lasceremo un po’ di tempo per pensarci sopra. Potresti renderti conto che una lingua sincera potrebbe anche renderti le cose più facili.
Jared, tuttavia, intuì che non avrebbero avuto nessuna pietà. Infatti, finché fosse rimasto in vita, avrebbero sempre temuto che fuggisse per portare a compimento quel piano che, secondo loro, stava nascondendo.
Legato con corde di fibra, venne poi trascinato per circa metà strada attraverso il mondo e spinto in un’abitazione non molto distante dalla ruggente cascata. Era una piccola baracca con le aperture laterali chiuse con duri steli di piante della manna.
Parecchie volte, durante il suo primo periodo di prigionia, Jared si soffermò sull’idea della fuga. Sentiva che scappare dalla baracca di fibre di manna sarebbe stato relativamente semplice, se fosse riuscito a liberarsi le mani. I polsi, tuttavia, erano legati troppo stretti.
Ma fuggire… dove? Con l’entrata principale già bloccata dal gruppo dei lavoratori e dalla barriera che stavano ereggendo, e con le selvagge correnti del fiume sotterraneo che gli si opponevano nell’altra direzione, la fuga dalla baracca sarebbe stata del tutto inutile, priva di significato.
In altre circostanze, avrebbe ansiosamente cercato tutti i mezzi per svignarsela dal suo stato di forzata cattività. Ma all’esterno del dominio dei Veggenti esistevano solo corridoi pullulanti di mostri. Perdipiú, gli altri mondi dovevano essere ormai desolati, privati di tutti i loro abitanti dagli odiosi umanoidi. E l’unico incentivo che avrebbe potuto spingerlo a cercare la fuga — la speranza di trovare una zona d’abitazione nascosta, totalmente autosufficiente per sé e per Della — gli era stato strappato via quando la ragazza gli si era messa contro.
Nel corso del secondo periodo, rimase di fronte all’apertura sbarrata nel fianco della capanna e ascoltò il gruppo dei lavoratori che terminava di bloccare l’entrata principale. Poi, disperato e distrutto, si abbandonò contro la parete e lasciò che il rombo della vicina cateratta attirasse completamente la sua attenzione, cancellando gli altri suoni.
Pieno di rimorso e maledicendosi per la sua stupidità, Jared si domandò cosa gli avesse mai fatto credere di poter trovare la Luce in quel mondo miserabile. Aveva immaginato che i Veggenti — giacché sapevano ciò che stava loro innanzi senza sentire suoni — adoperassero un potere simile a quello presumibilmente esercitato dagli uomini in presenza della Luce Onnipotente. E lui aveva stupidamente creduto che il risultato di questa attività fosse una diminuzione del Buio. Ma aveva dimenticato una possibilità: la diminuzione del Buio aveva forse un significato che soltanto i Veggenti erano in grado di riconoscere… qualcosa di eternamente irraggiungibile per la sua percezione come conseguenza delle sue limitazioni sensorie.
Scoraggiato, abbandonò le sue inutili speculazioni sul rapporto esistente tra Luce, Buio e Veggenti, e, avvicinatosi al giaciglio, vi si distese sopra. Tentò di evitare che il pensiero di Della entrasse nella sua mente, ma non vi riuscì. Poi, con più obiettività, ammise che quanto aveva fatto la ragazza — ingannarlo per spingerlo a portarla lì — rifletteva puramente una caratteristica di falsità tipica della natura dei Veggenti. Leah, d’altro canto, non avrebbe mai…
Scoprendosi a ripensare alla Gentile Sopravvissuta, si chiese cosa le fosse accaduto. Forse, anche in quel momento stava tentando di mettersi in contatto con lui, dagli abissi della Radiazione. Però, a meno che si mettesse a dormire, non l’avrebbe mai saputo.
Per il resto di quel periodo, ad eccezione di quando gli portavano il cibo, passò più tempo che poteva dormendo, nella speranza che Leah venisse di nuovo a trovarlo. Ma lei non venne.
Verso la fine del suo terzo periodo di prigionia, avvertì un leggero rumore all’esterno della baracca, un fruscio abbastanza vicino da riuscire a superare il rombo tumultuoso della cascata. Poi riconobbe l’odore di Della nell’attimo in cui lei scattava in avanti e si appiattiva contro la parte esterna della parete.
— Jared! — sussurrò ansiosamente.
— Vattene!
— Ma io voglio aiutarti!
— Mi hai già aiutato abbastanza.
— Adopera il cervello. Sarei stata libera di venire qui adesso se mi fossi comportata in una qualsiasi altra maniera di fronte a Mogan?
La sentì affannarsi con i robusti lacci che fermavano l’incannucciata all’ingresso. — Immagino che tu abbia aspettato la prima opportunità che ti è capitata per venire a liberarmi — disse Jared in tono distratto e disinteressato.
— Certo. Non ho potuto venire prima… finché i Veggenti hanno cominciato a udire dei rumori nella galleria esterna.
L’ultimo laccio venne infine sciolto e Della entrò nella capanna mentre il rigido divisorio fatto di gambi di manna oscillava all’infuori.
— Tornatene dai tuoi amici Veggenti — grugnì il giovane.
— Per la Luce, sei proprio ostinato! — Con un coltello dalla lama d’osso si mise all’opera per tagliare i suoi legami. — Sei capace di nuotare controcorrente in quel fiume?
— Che differenza fa?
— Bisogna ritornare ai Livelli.
I polsi di Jared erano infine liberi. — Dubito che ne rimanga ancora qualcosa, anche se non pensassero che sono un Veggente.
— Allora, ad uno dei mondi nascosti. — E poi ripeté ostinatamente: — Puoi nuotare nel fiume?
— Credo di sì.
— Bene, allora… Andiamo. — E fece per dirigersi verso l’uscita della baracca.
Ma lui la trattenne. — Vuoi dire che verresti anche tu ?
— Non penserai che rimarrei qui, senza di te?
— Ma questo è il tuo mondo! Tu appartieni a questa gente! E poi, io non sono nemmeno un Veggente.
Della sbuffò, esasperata. — Ascoltami… Dapprima mi sono lasciata trasportare dalla convinzione di avere incontrato qualcuno come me. Diamine, non mi sono mai fermata a pensare se facesse qualche differenza il fatto che tu non fossi un Veggente! Ma quando ti ho percepito sul terreno con Mogan sopra di te, pronto a colpirti ancora, allora ho capito che per me non aveva nessuna importanza. Ti avrei voluto anche se non fossi stato in grado nemmeno di sentire o di odorare o di riconoscere i gusti. Adesso possiamo metterci in cammino e iniziare a cercare quel mondo nascosto?
Prima che potesse ribattere, Della lo spinse in direzione del pendio che li avrebbe portati sopra la cascata. E Jared avvertì l’atmosfera di paura che dominava il Mondo dei Veggenti. In lontananza, l’area delle abitazioni era avviluppata in un silenzio pesante e sinistro. Dagli echi indistinti dell’acqua che scrosciava ricevette l’impressione di numerosi Veggenti che indietreggiavano con apprensione dalla barricata di fronte all’entrata.
Quando fu a metà della salita, si fermò di scatto, con le narici infiammate da un odore disgustoso proveniente dall’alto. Si chinò disperatamente ad afferrare alcuni sassi e si mise a farli risuonare nel cavo della mano. In piena nitidezza sonora, risaltava la figura di Mogan che li attendeva in cima al pendio.
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